venerdì 26 marzo 2010

quanta povertà!!!

Titolo strano quello che mi è venuto in mente stasera, "quanta povertà".

Povertà, quella vera?, purtroppo anche quella ce ne tanta, ma io mi riferisco ad un'altra, quella che colpisce la nostra Repubblica nella sua Democrazia, nell'attenzione della gente verso i problemi che l'attanagliano, verso una politica tanto povera che non riesce a guardare oltre il proprio naso e trascina tutti noi in un pressapochismo senza precedenti.

350.000 lavoratori licenziati nel 2009, un piano anticrisi messo in piedi dal governo di qualche centinaio di milioni di euro che non si capisce bene tra l'altro come vengono destinati secondo una logica del chi arriva prima prende tutto, contro i 100 miliardi stanziati dalla Germania pari al 1,6% del proprio pil e ai 24 miliardi dela Francia pari allo 0,6% del pil.

Nel 2010 sono già diverse migliaia le aziende che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali e alla cassa integrazione salari per gli effetti di una crisi storica del capitalismo mondiale che nonostante le assicurazioni di una ripresa gli ordinativi e i fatturati restano ancora intorno al 30% al di sotto dei livelli del 2008 con nessuna previsione di ritorno entro quei livelli ancora per diversi anni, tant'è che nessun economista si avventura in analisi che facciano intravvedre una uscita in tempi immediati.

Una crisi senza precedenti dicevamo aggravata anche dal fatto che in una società che si evolve e allarga i propri orizzonti ci siamo trovati impreparati a leggere i fenomeni sociali che necessariamente sarebbero arrivati con l'arrivo di nuovi migranti in fuga dai paesi più poveri e che speranzosi si aspettavano solidarietà, accoglienza e generosità e che invece sono stati spettartori e attori di atti discriminatori e di notevole gravità come quello di Rosarno.

L'elenco delle problematiche è lunghissimo e potremmo stare qui a parlare fino a domani,

I tagli alla scuola e alla sanità; i tagli alle forze dell'ordine che costringono a rimanere ferme le vetture della polizia in un momento in cui la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata si è fatta più cruciale; i disagi giovanili che vedono sempre più ragazzi in situazioni di grande precarietà e nel diffondersi sempre più smisurato di droghe e alcolismo; e ancora altro e altro ancora.

Nonostante questa miriade di problemi ancora una volta abbiamo assistito ad una campagna elettorale in cui i partiti hanno preferito il gossip, il chiacchiericcio, spesso la calunnia personale e l'ingiuria, ma nessun accenno a quello che ci si propone di fare per dare risposte precise ai milioni di giovani, donne, lavoratori che vivono con disperazione questo periodo di buio assoluto in cui non si intravede via di uscita.

Ci hanno propinato quotidianamente la nostra razione di pettegololezzi, il tutto si è nuovamente riproposto come una sorta di referendum sulla colpevolezza o meno del nostro premier, intervallando con le storie del grande fratello o dell'isola dei famosi e mandandoci a letto con la pancia sempre più vuota e la prospettiva di fare un altro buco alla cinghia domani.

Quanta povertà!!!, quanta povertà in questa politica, questa politica fatta di veline, excort, faccioni sui manifesti, festini e aperitivi elettorali alla faccia di chi non riesce a pagare le bollette del gas e gli interrompono il servizio; quanta povertà in questa sinistra che puntualmente si lascia trasportare in stupide discussioni sulle faccende del Premier o sulle ore di pubblicità nelle televisioni dimenticando che da sempre la sinistra la propria pubblicità l'ha fatta davanti alle fabbriche tra i lavoratori, tra la gente.

Davvero si può pensare di battere la destra in Italia con i programmi alla Santoro o alla Travaglio che spesso cadono in volgarità che nulla hanno hanno che vedere con la cultura del rispetto che erano propri della sinistra e del Partito Cominista Italiano?

Domenica andremo a votare, la cosa che mi auguro è che ognuno di noi si fermi a riflettere per mezza giornata, si liberi la mente di tutte le stronzate che ci hanno propinato, tolga per qualche minuto dalla mente tutti quei faccioni che abbiamo visto nei cartelloni e si concentri su ciò che veramente vogliamo per il futuro. facciamo mente locale su quel pò che abbiamo letto dei programmi elettorali, su chi vuole di nuovo il nucleare e su chi invece il nucleare lo combatte con tutte le proprie forze come fa Vendola in Puglia, su chi vuole una scuola sempre più privata ed aperta a pochi come vuole la Gelmini e chi invece sostiene che la scuola è un diritto inalienabile di ogni giovane a prescindere dalle proprie possibilità economiche, su chi vuole una Democrazia monca e imbavagliata e chi invece vuole una società libera pluralista e rispettosa, su chi vuole una Italia sporca al servizio dei cementificatori e dei palazzinari come in Sicilia e chi invece vuole una Italia che rispetti i suoi fiumi, i suoi monti e i suoi mari perchè patrimoni di tutti.

Io questa riflessione l'ho fatta ed ho scelto, per i problemi sociali ho scelto la SINISTRA per l'ambiente ho scelto L'ECOLOGIA

per la democrazia ho scelto LA LIBERTA'

un saluto a tutti e un augurio di buon voto

mercoledì 24 marzo 2010

IL PAESE DI PULCINELLA; PARIZZI DIMISSIONATO-Aiello e Leonardi prendono le distanze

Quello che avevamo prospettato nei giorni scorsi puntualmente si è avverato; Carduccio Parizzi è stato gentilmente messo alla porta, nella giornata di domani, salvo ripensamenti improbabili dell'ultimo momento, il sindaco Cantini firmerà l'atto di revoca del mandato di assessore.
Quello che si deduceva chiaramente dalle interviste rilasciate dalla coordinatrice locale del PDL Francesca Gambarini e soprattutto dalle dichiarazioni rilasciate da Villani al quotidiano Polis nei giorni scorsi oggi è una amara realtà, il PDL fidentino diventa di fatti una succursale del comitato elettorale di Villani alla faccia dei decantati buoni propositi della scorsa campagna elettorale quando lo slogan principale era stato quello di restituire Fidenza ai fidentini.
In un comunicato diffuso in serata a firma del consigliere comunale e delle terre verdiane Aiello e del vice coordinatore del PDL Leonardi si legge tra l'altro:
"...addirittura è stato trascinato dentro una storia che l'avrebbe visto come il propagatore di chiacchiere sull'impotenza sessuale del marito di un'assessore..."
" in questi mesi abbiamo visto crescere sentimenti volgari, egoistici, cattivi.Questi sentimenti non si esauriranno con le deleghe tolte a Parizzi,anzi, la giunta, questa maggioranza resterà in balia dei ricatti di persone moralmente mostruose...."
"...non è accettabile da parte di alti vertici del nostro partito ci sia l'intenzione di eliminare l'attuale classe dirigente fidentina (soprattutto l'assessore Parizzi e a quanto si mormora il vicesindaco Tanzi) per far posto ad altri esponenti del partito maggiormente "obbedienti" rispetto alle direttive che vengono da Parma..."

Quindi sono gli stessi Aiello e Leonardi che gridano al complotto e a noi fa senso il fatto che a questi giochetti di Villani si siano prestate persone come la Gambarini e il sindaco Cantini che invece avrebbero dovuto difendere la titolarità della politica fidentina alle menti di Fidenza che di sicuro non sono da meno rispetto a qualche trombone che pur di fare carriera non ci pensa due volte a passare sopra la dignità di persone che se pur di opininioni differenti rispetto alle nostre avevano dimostrato di avere a cuore i problemi di Fidenza.
Chi sono le persone moralmente mostruose che tengono Cantini e la giunta sotto ricatto?
Può una cittadina come Fidenza che attraversa un periodo di crisi economica senza precedenti per i noti problemi della Bormioli e di tante altre aziende che rischiano la chiusura essere amministrata da una giunta con la spada di Damocle sulla testa?
Noi crediamo che non ci siano più i tempi per i giochetti di personaggi che aspirano solo al proprio potere, Fidenza ha bisogno di risposte concrete e la prima risposta che ci si aspetta da persone serie è che il sindaco Cantini decida di mandare tutti a casa e ridare la parola agli elettori.
Tonino Ditaranto

martedì 16 marzo 2010

Le inquietudini di una intervista


" in qualche modo penso che in questi mesi il PDL non si sia sssunto il compito di partito di riferimento dell'amministrazione"

" Per quanto riguarda gli alleati posso ritenere che vi siano rapporti personali molto buoni, anche se rapporti politici praticamente inesistenti".

Questi da me riportati sono due passi dell'intervista rilasciata da Francesca Gambarini, Presidente del Consiglio Comunale, nonchè Coordinatrice del PDL fidentino al giornale di Fidenza nei giorni scorsi.
Ora senza entrare nel merito dell'intera intervista dalla quale si evince chiaramente l'esistenza di un malessere diffuso all'interno dell'amministarazione, i due passi da me riportati ci danno la visione reale di una amministrazioe completamente priva di una guida e di una qualunque progettualità politica necessaria per il funzionamento di una buona amministrazione.
Per sua stessa ammissione la Gambarini denuncia l'assenza del PDL come partito di riferimento oltre l'assenza di rapporti politici con gli alleati di coalizione.
Ora anche di fronte a "ottimi rapporti" personali come possiamo pensare che una amministrazione possa andare avanti e affrontare i problemi di una comunità senza che ci sia un disegno ben preciso che ne tracci le linee guida?
Mentre da un lato la Gambarini denuncia tutto questo, dall'altro si cerca di addossare colpe a singoli assessori che a suo avviso non farebbero fino in fondo il proprio dovere al punto da auspicarsi l'intervento del Sindaco per un cambiamento in corsa di qualche assessore.
Credo che da parte della coordinatrice del PDL sia ingeneroso cercare di addossare colpe a singoli individui, colpe che a mio avviso andrebbero cercate proprio nella latitanza del suo partito che in quanto partito di maggioranza relativa all'interno della giunta ha il dovere di assicurare la guida e anche il funzionamento dell'amministrazione comunale, se mai va dato atto ai vari Parizzi, Tanzi, Comerci, ecc. che da parte loro almeno si cerca di assicurare quel minimo di presenza e normale amministrazione che altrimenti non troverebbe nessuno ad occuparsene.
tonino ditaranto

lunedì 15 marzo 2010

UN VOTO PER RIDARE SPERANZA


Un voto per ridare speranza, una speranza che tanti di noi hanno visto scivolare piano piano e perdersi in una giungla senza fine di una politica allo sbando, una giungla piena di avidità e bramosia di potere che negli anni hanno tolto a milioni di lavoratori potere d'acquiso, posti di lavoro, diritti sociali, dalla sanità alla scuola, una giungla che ha prodotto corrotti e corruttori, clientelismo spietato che ha portato ad occupare posti di potere gli uomini fedeli ad una casta politica sempre più personalistica e interessata.
Una giungla che ha tolto la dignità agli uomini facendoli somigliare sempre più alle bestie.
Tutto questo con la nostra complicità, con la complicità di quei partiti che pure annoverano nella loro storia grandi battaglie per il lavoro e l'affermazione dei diritti.
Enrico Berlinguer poneva agli inzi degli anni ottanta la questione morale come questione fondamentale per ridare credibilità ad una democrazia in fase di decadenza. Oggi a distanza di trent'anni la questione morale posta da Berlinguer si pone ancora con più forza, visto come negli anni è cresciuta a dismisura la collusione tra poteri forti, mafia e politica.
Ridare speranza vuol dire in primo luogo ridare credibilità a questa nostra Democrazia dove ognuno crede di fare quello che vuole, dove si stravolgono le regole dove si è instaurata la dura legge del più forte che mangia il più debole.
Un segnale positivo oggi viene dalla Puglia, una Puglia che non vuole soccombere e che soprattutto non accetta più le imposizioni che vengono dall'alto, una Puglia che con il suo Governatore Niki Vendola ha saputo ribellarsi e creare nuove speranze per milioni di giovani che vogliono rimanere a lavorare e costruire nelle loro terre d'origine, una Puglia che ha saputo dire di no a chi voleva ripristinare la nomenclatura e a gran forza, uomini e donne, giovani e anziani con una grande prova democratica ha detto che le imposizioni dall'alto devono finire e ha nuovamente scelto Vendola per traghettare la loro regione verso la speranza.
Oggi tutta l'italia guarda a questo vento di rinnovamento, una grande affermazione di Vendola e di Sinistra Ecologia e Libertà non solo in Puglia ma in tutte le regioni d'Italia può essere quella scintilla che milioni di italiani aspettano per tornare a credere in una politica pulita e tornare a sperare.
Mai come oggi la questione morale posta da Berlinguer è stata di cosi grande attualità ma noi abbiamo l'arma nelle nostre mani per far si che essa trovi oggi una giusta e necessaria soluzione,
la soluzione può venire dal vento nuovo pugliese, spetta ad ognuno di noi decidere come meglio utilizzare quest'arma e far si che il vento di Puglia diventi una grande tempesta che spazzi via una volta per tutte la sporcizia che si è accumulata nelle nostre strade.
tonino ditaranto