sabato 30 gennaio 2010

lettera aperta a Piazza Fidenza

Carissimi amici di Piazza Fidenza.
Con rammarico devo constatare che il mio intervento su voceliberafidenza e su diario di fidenza con titolo "dare a cesare quello che è di cesare" che vi ho inviato per mail non è stato pubblicato.
Non so se definirlo "censura" o "faziosità" ma personalmente preferisco pensare a un semplicissimo disguido informatico delle nostre poste elettroniche, oltretutto il sottoscritto è un vero imbranato nell'utilizzo del compiuter.
Dicevo preferisco pensare ad un disguido, perchè se cosi non fosse mi troverei a tal punto a dover riconoscere le ragioni di quanti nel corso dei mesi passati non si sono risparmiati nel lanciare accuse di "faziosità" o "censura" nei confronti del vostro blog.
Per carità ognunoha il pieno diritto di pubblicare quello che crede, ma se permettete anche io mi sento in diritto di dissentire da un comportamento di tal genere specie in considerazione che non più di venti giorni fa avete pubblicato un mio post copiato da vocelibera fidenza in cui criticavo l'operato dell'Amministrazione riguardo all'emergenza neve e senza che nessuno si sia mai preoccupato di informarmi.
La cosa non mi ha dato fastidio, anzi ho gradito, come avrei gradito la pubblicazione di questo nuovo argomento sulla questione del gas in cui pubblicamente elogio l'amministrazione.
Carissimi amici, non so cosa sia per voi la politica, ma io ho una idea della politica completamente diversa, e nonostante qualcuno sul vostro blog non si sia risparmiato nel definirmi sovietico vi garantisco che pur rimanendo fermamente convinto delle idee comuniste, ho abbandonato da tempo quel pragmatismo e quella ottusità ideologica proprio sovietica che ci portava a pensare che le cose che fanno i nostri avvrsari sono tutte da criticare.
In politica una regola fondamentale deve essere la lealtà nei confronti di coloro che non la pensano come noi. Io non sono un fan di questa Amministrazione, ne intendo diventarlo, ma sarei disonesto se non riconoscessi le cose buone che "UOMINI" che non la pensano come me fannoo per il bene della comunità.
La verità non sta mai da una parte soltanto, nessuno è portatore di verità assolute; il dialogo e la capacità di ognuno di noi di rapportarsi con persone di idee diverse non può far altro che bene agli interessi della collettività e noi tutti abbiamo il dovere di segnalare le disfunzioni affinchè ci possano essere delle soluzioni positive, senza stare alla finestra ad aspettare che coloro cho oggi amministrano la cosa pubblica facciano degli errori per poterli criticare.
Vi chiedo umilmente scusa se sono stato in qualche modo offensivo e mi auguro che per il futuro il ruolo dei vari blog fidentini compresi il mio e il vostro possano essere da stimolo a fare sempre meglio per la crescita sociale della nostra cittadina.
con molta cordialità
tonino ditaranto

giovedì 28 gennaio 2010

dare a cesare quello che è di cesare



Date a Cesare quello che è di Cesare è proprio quello che mi viene da dire dopo l'incontro cordialissimo avuto in mattinata con gli assessri Tanzi e Parizzi sul comune di Fidenza.
Mi sono recato in comune per sottoporre alla loro attenzione un increscioso problema che si sta verificando in questi giorni per diversi utenti cittadini che si vedono tagliato il gas nonostante fuori ci siano diversi gradi sotto zero e in alcuni casi anche di fronte a disguidi evidentissimi.
La insensibilità dimostrata dalla gas plus che gestisce il servizio è stata ampiamente ripagata con la celerità con la quale i due nostri Amministratori si sono subito messi a disposizione chiamando chi di dovere e facendo rilevare che gli accordi presi tra Amministrazione e azienda che gestisce il servizio prevedevano che in qualunque caso prima di sospendere l'erogazione il comune doveva essere avvisato, cosa che non è stato fatto.
Senza entrare ulteriormente nel merito voglio ringraziare pubblicamente i nostri Amministratori e informare anche che date le notevoli situazioni di disagio di diverse famiglie fidentine dovute al perdurare della crisi occupazionale l'amministrazione ha provveduto proprio in queste ore a stanziare la somma di 150 mila euro da destinare a famiglie che non riescono a far fronte al pagamento delle bollette.
Quando c'è da criticare le critiche vanno fatte, ma in questa occasione a mio avviso l'Amministrazione va elogiata.
tonino ditaranto

martedì 26 gennaio 2010

il pezzo di pane


Cos'è un pezzo di pane, niente, ne buttiamo tanto ogni giorno, diventa duro e non sappiamo che farcene,spesso però è indispensabile per quanti non ne hanno e soffrono la fame, ma qualche volta può rendersi importantissimo per chi ne ha e la fame non la soffre.
Sono stato a monte due giorni e volutamente ho evitatato di incontrare le amicizie che solitamente frequento, non perchè non sentissi il bisogno, ma perchè volevo capire alcune cose che ti porti dentro per anni e non riesci mai a darti delle risposte.
Mille domande sui sentimenti, su quello che per noi dovrebbe essere l'amicizia, sui rapporti che si creano, sull'effettivo bisogno che abbiamo gli uni degli altri, e in particolare sulle continue ipocrisie sulle quali si basano determinati rapporti, non solo da parte degli altri, maanche da parte nostra ritengo, nessuno esente purtroppo da una pratica di comportamenti consolidata che mentre ci fa vivere serate di divertimento in compagnia gli uni degli altri ci porta poi a mille pettegolezzi e "taglieggiamenti alle spalle" quando uno non è presente e via dicendo.
Ho voluto evitare dicevo, per poter capire, e non ho capito, me ne sono tornato allora verso Parma con i mie soliti dubbi, le mille domande senza risposta e un nodo ancora più grosso alla gola.
Circa a metà strada assorto nei miei mille pensieri mi sono ricordato che a Fano vive un mio carissimo amico che non vedevo da anni e nonostante andassi di fretta istintivamente ho preso il telefono e l'ho chiamato, gli ho datao appuntamento all'imbocco dell'autostrada declinando il suo invito a fermarmi a casa sua data la mia fretta.
L'ho visto li fermo in piedi fuori dalla sua auto, io sono uscito dalla mia e gli ho dato un pezzo di pane di monte e lui abbracciandomi è scoppiato in un vistoso pianto.
Quel pezzo di pane ha acquistato di colpo un sapore indescrivibile e un valore veramente infinito.
Un semplicissimo gesto e poche lacrime avevano dato di colpo le risposte a tutte le mie domande.
Non importa quanti amici abbiamo o se li incontriamo di sovente o se sono lontani e non vediamo mai, l'importante e sapere che in qualunque momento essi ci sono.

Visualizza altro http://www.montescaglioso.net/node/9216#ixzz0dhyT0jCj

giovedì 14 gennaio 2010

terremoto haiti

iovedì 14 gennaio 2010

SMS solidale per Haiti

La Croce Rossa Italiana ha attivato due numeri per raccogliere fondi destinati all'emergenza terremoto di Haiti.

I numeri a cui inviare un sms solidale sono il 48540 (per utenti Wind e 3) e il 48541 (per Vodafone e Tim) per donare 2€ (i numeri saranno attivi fino al 27 gennaio).
I fondi saranno utilizzati per sostenere l'impegno umanitario della Croce Rossa Italiana sul territorio di Haiti, colpito dal sisma del 12 gennaio.

mercoledì 13 gennaio 2010

dovrebbe vergognarsi

servizio tratto da repubblica

l direttore del telegiornale ha sferrato un duro attacco a Tangentopoli, a dieci anni dalla scomparsa del leader socialista
"Un vulnus alterò i rapporti politica-magistratura e ha lanciato nell'agone politico i magistrati che ne erano stati protagonisti"

Minzolini al Tg1 difende Bettino Craxi
"Uno statista, non serve riabilitazione"

Di Pietro: "Lo querelerò e denuncerò alla Camera. Chi è pagato con il canone non può permettersi di raccontare parzialità"
D'Alema: "Discuterne con maggiore distacco. E' parte della storia italiana. Questo ci aiuterebbe a vederne qualità ed errori"



Bettino Craxi

ROMA - Un "capro espiatorio" e uno "statista" che non ha bisogno di essere riabilitato. Bettino Craxi è stato definito così dal direttore del Tg1. Augusto Minzolini ha sferrato un duro attacco alla storia dell'inchiesta su tangentopoli, a dieci anni dalla scomparsa del leader socialista, morto ad Hammamet in Tunisia il 19 gennaio del 2000. Sempre al Tg1 ha parlato anche Massimo D'Alema: "Dovremmo discutere di Craxi, che è una figura importante nella storia italiana, con maggiore distacco. Ormai fa parte della storia del Paese. Questo ci aiuterebbe a vederne le qualità accanto agli errori". E Antonio Di Pietro ha annunciato che querelerà il direttore del Tg1.

L'editoriale. Richiamandosi alla vicenda della guerra fredda, il direttore del Tg1 ha sottolineato che "una democrazia costosa, permise per cinquant'anni al nostro Paese di restare nel mondo libero: da un lato i partiti che governarono la prima repubblica con i loro pregi e difetti, dall'altro il più grande partito comunista occidentale, con i suoi rapporti con l'Urss. Con la caduta del muro di Berlino, per il solito paradosso italiano, i vincitori, quelli che erano sempre stati dalla parte giusta, invece di ricevere una medaglia furono messi alla sbarra".

"Basti pensare - ha proseguito Minzolini - che il reato portante di Tangentopoli, cioè il finanziamento illecito ai partiti, era stato oggetto di un'amnistia soltanto due anni prima: un colpo di spugna che preservò alcuni e dannò altri. La verità è che a un problema politico fu data una soluzione giudiziaria. E l'unico che ebbe il coraggio di porre in questi termini la questione, cioè Craxi, fu spedito alla ghigliottina. Per questo Craxi non volle mai vestire i panni dell'imputato".


"E' di quegli anni il vulnus che alterò i rapporti fra politica e magistratura. Un vulnus che per quasi un ventennio ha fatto cadere governi per inchieste che spesso non hanno portato da nessuna parte e che ha lanciato nell'agone politico i magistrati che ne erano stati protagonisti, che già per questo avrebbero dovuto dimostrare di non essere di parte".

Il "vulnus" nel rapporto fra politica e magistratura porta Minzolini verso la conclusione del suo editoriale: "Ecco perché - ha aggiunto il direttore del Tg1 - non ha bisogno di nessuna riabilitazione l'uomo, che accettando coraggiosamente da socialista e riformista gli euromissili, contribuì, insieme a Reagan e a papa Woityla, a mettere in crisi l'Urss, che disse di no agli americani nella crisi di Sigonella e affrontò i referendum sulla scala mobile".

Secondo il direttore del Tg1 "il destino di Craxi, la sua carriera fatta di luci e ombre, è comune a molti dei grandi personaggi di quel periodo complesso. Addirittura Helmut Kohl riunì le due Germanie e poi finì sotto processo. Ma per la storia Craxi va già ricordato oggi come uno statista".

La replica di Di Pietro. Antonio di pietro, leader dell'Idv, ha risposto a stretto giro di posta al direttore del Tg1: "Querelerò Minzolini e lo denuncerò alla Camera, perché chi è pagato con il canone non può permettersi di raccontare parzialità", ha detto l'ex pm. "Minzolini - ha continuato Di Pietro - non può paragonare un corrotto al Papa. Bettino Craxi è stato più volte condannato per corruzione con sentenza passata in giudicato. I soldi non finirono al partito, ma in conti propri. Ha anche ricevuto miliardi sul conto All Iberian da un imprenditore televisivo che si chiama Silvio".

L'Aiart: "Eccessivo il paragone con il Papa". "Senza nulla togliere a Craxi, ma metterlo sullo stesso piano di Papa Wojtyla ci pare davvero eccessivo, un paragone forzato". Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart.

Il ringraziamento di Stefania Craxi. "Rivolgo un grazie al direttore Augusto Minzolini per il suo editoriale in ricordo di Bettino Craxi - afferma Stefania Craxi, parlamentare del Pdl e sottosegretario agli Esteri - uno Statista che ha dato la vita per il bene del Paese. Le sue idee innovative sono ormai patrimonio di tutti gli italiani".

Le celebrazioni. In occasione del decimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, la fondazione intitolata al leader socialista, presieduta dalla figlia Stefania, ha in programma una serie di iniziative. Domenica 17 gennaio alle 10.30 si terrà una cerimonia presso il cimitero cristiano di Hammamet. Alla commemorazione prenderanno parte tra gli altri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. Martedì 19 gennaio alle 10 la Fondazione Craxi terrà a Roma, presso la Sala degli Atti Parlamentari del Senato della Repubblica (Piazza della Minerva 38), la celebrazione ufficiale della figura di Craxi. Al saluto introduttivo del presidente del Senato Renato Schifani, seguirà la relazione di Stefania Craxi. I lavori proseguiranno con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte, tra gli altri, Luigi Angeletti, Tarak Ben Ammar, Renato Brunetta, Giuseppe De Rita, Franco Frattini. Le conclusioni saranno affidate alle parole del Ministro Maurizio Sacconi. All'iniziativa sarà presente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nel pomeriggio del 19 gennaio, la fondazione Craxi sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale.

ancora vittime sul lavoro

Ancora un tragico infortunio sul lavoro è costato la vita di due nostri concittadini

Ruddy Cariolato e Bruno Montixi

Operai, morti sul lavoro

xxxHanno perso la vita martedì 12 gennaio nell’ennesimo, tragico incidente sul lavoro Ruddy Cariolato, 46enne padre di famiglia residente a Fidenza e Bruno Montixi, 41enne di origine cagliaritana domiciliato nella cittadina parmense. Entrambi lavoravano per la ditta Tecnogas, specializzata in bonifiche du cisterne. I due colleghi erano impegnati in operazioni di pulitura di un impianto di gpl nella periferia di Sale, in provincia di Alessandria. Nel pomeriggio i datori di lavoro e i famigliari hanno cercato di contattarli inutilmente. Verso sera il proprietario del distributore ha fatto la tragica scoperta: nel fondo della cisterna giacevano i corpi senza vita dei due operai, uccisi probabilmente da un’imprevista fuoriuscita di gas da una valvola. Le salme sono state recuperate dai vigili del fuoco e dai carabinieri di Tortona. L’autorità giudiziaria ha disposto un esame autoptico.

Profondo cordoglio tra i lavoratori della Tecnogas che oggi hanno proclamato uno sciopero per mostrarsi vicini alle famiglie delle vittime e per chiedere maggiori garanzie per la sicurezza degli operai. I sindacati di Parma invocano un cambiamento nella prevenzione degli infortuni sul lavoro da parte delle istituzioni e delle imprese. Condoglianze ai parenti di Cariolato e Montixi sono state espresse anche dai politici di Fidenza, tra cui il sindaco Mario Cantini.

martedì 12 gennaio 2010

ROSARNO E' POI COSI LONTANA?


Siamo sicuri che Rosarno sia poi cosi lontana?
Più volte ho lanciato l'allarme del pericolo caporalato e infiltrazioni di carattere mafioso anche nella nostra ricca emilia, ma a quanto pare sembra sia un problema che ci lascia indifferenti.
I fatti di Rosarno, e se ho deciso solo oggi di dire la mia è solo perchè si rimane senza parole davanti a tanto odio, sono solo una goccia nel mare di problematiche che la nostra nazione sta vivendo in materia di emigrazione e inserimento dei nuovi arrivati nella nostra società
La politica italiana ha fallito, e le parole del Presidente Fini che non ha esitato a dichiarare che le istituzioni non hanno fatto il proprio dovere ci danno il senso di uno stato che non solo è assente ma che spesso è anche colluso, perchè se è vero che tutti sapevano allora la situazione è di una gravità senza precedenti.
L'italia è una polveriera, situazioni come quella di Rosarno sono sparse su tutto il territorio, i clandestini raccoglitori di pomodoro sono presenti a Rosarno come a Foggia, come sono presenti i manovali clandestini a Parma e in tutte le provincie del nord.
Cambiano solo i settori dove vengono utilizzati, ma non cambia la sostanza.
Il manovale clandestino parmigiano viene trattato allo stesso modo dei raccoglitori calabresi.
Salario da fame, documenti falsi, strutture abitative fatiscenti, nonchè pizzo da lasciare ai caporali che quotidianamente accompagnano i lavoratori sui posti di lavoro.
La cosa peggiore è che anche qui nella ricca emilia tutto è risaputo ma tutto viene coperto da una vergognosa omertà che spesso riguarda anche chi per il compito a cui è preposto dovrebbe far si che queste cose venissero denunciate.
Un po di tempo fa un ragazzo egiziano che si amputò quattro dita in un cantiere di Fidenza fu rispedito direttamente in egitto senza passare dal pronto soccorso.
A chi fa comodo tutto questo?
Certamente non ai cittadini, ne ai lavoratori, ma a coloro che da tutto ciò traggono enormi vantaggi, quindi a coloro che sfruttano la manod'opera clandestina per abbassare i prezzi di mercato e concorrenza, a coloro che subappaltano lavori a ditte di comodo che poi utilizzano determinata manod'opera assumendo si e no dieci persone ma occupandone decine tutti con gli stessi documenti che dividono nei vari cantieri.
Fa comodo a quelli che hanno interesse a fomentare odio e razzismo con le loro campagne xenofobe per creare un clima di esasperazione ed evitare una vera integrazione tra cittadini italiani e gente che proviene da altre terre.
L'italia non è un paese razzista, bensi un paese dove mafia, camorra, ndrangheta, e soprattutto potere economico politico collusi trà loro usano la povertà e la miseria per tenere divise le persone e poter far meglio i loro porci interessi.
Mafioso non è solo colui che gira con la pistola in mano, ma è anche colui che vede e chiude gli occhi, chi fa leggi che impediscono la regolarizzazione dei clandestini e anche tutti coloro che traggono vantaggi dalla povertà della gente.
tonino ditaranto

sabato 9 gennaio 2010

fidenza domani


Un intervento di Marco DelFreo su un'altra pagina di questo sito mi ha dato lo spunto per avviare la discussione che sto per aprire: come immaginiamo la nostra cittadina proiettata nei prossimi decenni.
Diceva bene Marco ponendosi e ponendoci una domanda, se fossimo a capo dell'opposizione cosa chiederemmo al sindaco? e lui con molta onestà diceva che avrebbe chiesto in quale modo poteva essere utile.
Mi sembra questo il modo più giusto per rapportarci con una amministrazione, e anche se un po tardivo credo sia la cosa che dovremmo cominciare a pensare, amministratori, oppositori e semplici cittadini.
Uno dei problemi oggi sul tappeto è sicuramente quello della stsura del nuovo PSG che deve tracciare lo sviluppo di Fidenza per il prossimo avvenire.
Crediamo questo sia un problema che può essere delegato alla sola professionalità dei tecnici incaricati o crediamo invece che tutte le forze sociali possano e debbano dire la loro?
Personalmente ritengo che un argomento di cotale importanza non può essere delegato ai soli tecnici per quanto preparati e coscienziosi essi siano, bensi abbisogna di linee guida che ne definiscano la struttura portante che devono essere il frutto di una approfondita discussione di tutte le componenti sociali fidentine, nonchè politiche onde evitare che problemi come quelli occorsi a Villa Panini abbiano a ripetersi o che il centro storico non abbia la sua giusta attenzione cosi come le scuole, le are verdi e via dicendo.
La mia proposta è che i siti fidentini si facciano portavoce di tale necessità e che si apre una reale discussione trà amministrazione comunale, forze politiche e sociali, associazioni e liberi cittadini che portino alla elaborazione di un piano che tenga conto degli interessi collettivi e non solo dei singoli.
tonino ditaranto

venerdì 8 gennaio 2010

POLTIGLIA METROPOLITANA

Scusatemi se non ho foto da inserire ma data la situazione credo non servono nemmeno dal momento che la situazione è sotto gli occhi di tutti.
Dopo la disastrosa emergenza della settimana antecedente Natale che ci siamo portati avanti per diversi giorni il ghiaccio sulle strade tant'è che sembravano piste di pattinaggio, e questo solo nel centro abitato perche bastava arrivare alla rotatoria di coduro o passare il ponte dello stirone per trovare le strade pulite, ecco ripresentarsi oggi un'altra altrettanto drammatica emergenza.
Le strade fidentine sono invase da una poltiglia metropolitana e quel che più è peggio che anche i marciapiedi sono ricolmi di neve semisciolta dalle prime ore di stamani con notevoli disagi sopratutto davanti alle scuole.
Alcuni addetti alle macchine operatrici antineve fermi nei bar di Fidenza ad una mia precisa domanda hanno risposto che aspettavano disposizioni se intervenire almeno sui marciapiedi.
Cosa fa l'amministrazione comunale? latita?
In casi come questi non ci sono scuse che si possono accampare, neanche quella di dire che non ci sono fondi, si deve intervenire e basta, perchè la sicurezza delle persone viene prima di ogni altra cosa, specie quando si tratta di bambini che in ogni modo devono raggiungere le scuole.
Il mancato intervento è di una gravità inaudita e quel che è peggio e che anche le opposizioni sembra non abbiano niente da dire a proposito.
un caro saluto a tutti
tonino ditaranto

lunedì 4 gennaio 2010

RICORDI- la mia ultima befana


Ha ricominciato a nevicare, i fiocchi cadono lenti dietro la finestra e io li fisso nel loro discendere e adagiarsi dolcemente sui rami degli alberi di platano ormai senza più foglie che formano il viale di casa mia in questa cittadina della pianura padana.

Accostato al termosifone cerco di prendere un po di tepore mentre la mente mi porta a ricordi lontani quando allor dodicenne mezzo assonnato dal calore e dal fumo che usciva dal caminetto di casa mia me ne stavo ad ascoltare le favole di briganti che mio padre mi raccontava per tenermi comapagnia o forse per farsi compagnia.

Era il 5 gennaio del 1969 vigilia dell'epifania e già con lo sguardo cercavo di individuare il punto esatto di quel caminetto dove, come facevo tutti gli anni, avrei appeso la calza di trama che la befana di li a qualche ora avrebbe riempito di caramelle.

Tra le mani stringevo una piccola statuetta di S. Antonio che aveva in braccio il bambino e in una mano dei fiori forse di gilio che forse per la sonnolenza o per distrazione scivolatami di mano e cadendo per terra si ruppe proprio nel punto dove la mano di S.Antonio stringeva quei fiori.

Al momento non ci diedi importanza, ero si dispiaciuto, ma niente di più.

Fu nel tardi pomeriggio, verso le cinque o le sei che cominciai a vedere un via vai di gente che frettolosamente saliva e scendeva le scale della casa di mia nonna Margherita che abitava a pochissimi passi da casa mia.

Non capivo cosa stesse succedendo, mia madre mi aveva raccomandato di non uscire di casa perchè col buio serebbero usciti i cucibocca e guai a farsi trovare per strada, ma la curiosità per quel via vai era cosi forte che eluse le raccomandazioni di mia madre mi precipitai su per le scale e entrato di corsa nell'unica stanza mi ritrovai davanti a tantissima gente con il rosario in mano e sul letto di tristelli di ferro giaceva sotto un velo bianco il corpo immobile di mia nonna con i piedi legati da un nastro bianco a tenerli uniti.

Saranno trascorsi pochissimi secondi ed ero già fuori a correre per le stradine del vallone, correvo e singhiozzavo, singhiozzavo e tra me mi ripetevo che non poteva essere vero, non poteva morire mia nonna proprio nel giorno in cui mi aspettavo dei doni.

Tornai a casa e rannicchiato davanti al camino con le lacrime agli occhi mi ritrovai tra le mani quella statuetta con i fiori spezzati.

Fu allora che cominciai a pensare che tra la statuetta rotta e la morte di mia nonna doveva esserci una relazione, la statuetta si era spezzata e mia nonna era morta.

Non so perchè ma la fantasia di un bambino non ha limiti, cominciai a convincermi che se fossi riuscito ad aggiustare quella statuetta forse non tutto sarebbe stato perduto, mia nonna avrebbe anche potuto risvegliarsi da quel sonno in cui era caduta.

Feci la strada di corsa e piombai nella piccola bottega di Graziantonio il calzolaio chiedendogli per favore di darmi un pochino di colla e sempre di corsa tornai a casa a trafficare con quella statuetta che in qualche modo riuscii a rimettere insieme i cocci.

Era fatta, bisognava solo aspettare e sperare. Sperare e pregare e non so quanto ho sperato ne quanto ho pregato, so solo che nulla più aveva importanza, neanche quella calza che avevo preparato da appendere e che non ho mai più appeso.

Stremato mi sono addormentato e al mattino seguente in quel camino altro non c'era che l'odore acre di fumo di un pezzo di legna che aveva arso per tutta la notte.

Mi chiamò una mia zia che abitava li vicino e portatomi a casa sua mi diede una calza con dentro qualche caramella e qualche cioccolatino cercando di convincermi che quella notte la befana si era fermata da lei e li aveva lasciato anche i miei doni.

Ma ero troppo deluso, buttai la calza per strada e me ne tornai vicino al camino, e li scoppiai in un pianto a dirotto senza più la statuetta, senza la calza, senza più una befana ma sopratutto senza più una nonna.

A quarant'uno anni di distanza questo ricordo lo dedico a mia nonna che non ho mai dimenticato.

venerdì 1 gennaio 2010

BUON ANNO A TUTTI


ho visto genti correre per strade deserte
e strade affollate senza anima viva
giorni e mesi e anni accavallarsi
con un susseguirsi di emozioni
pianti e gioie e ancora rancori e amori
tanti amori perchè una sola bricciola d'amore
sconvolge e abbatte gli odi
e nutre come null'altro pasto.

ho visto occhi illuminarsi di speranza
e altri socchiusi, abbassati
soppressi dalla paura di non saper guardare lontano
e genti corrrere ancora in un groviglio senza fine
come una rosa soffocata in un roveto di spine
che fatica a sbocciare i suoi petali
se pur soppressi ma con tanta voglia di offrirsi alla luce.

ho visto te e anche voialtri
e anche coloro che nessuno mai potrà vedere
lanciare un grido di aiuto lontano nel vento
quell'urlo che nessuno ascolta
se non chi ha il cuore aperto e
non ha paura di leggere nel libro della vita.

a quelli che ho visto
e a quelli che mai potrò vedere
a chi ho dato ascolto
e a chi la mia mente offuscata
mai riuscirà a sentire
a voi tutti il mio augurio di un
buon 2010