martedì 28 giugno 2011

Ipocrisia


Leggera, vestendo abiti di velluto
in punta di piedi arrivi a spalancare
l’uscio già aperto di colui
che non altro sa fare se non
offrire la propria fiducia
e potersi saziare del cibo
eterno dello spirito:
l’amicizia.

amicizia ottieni e te ne fai
grande merito e vanto,
ogni dove l’ostenti,
su un palmo di mano l’adagi,
miracolo della sorte
 l’incanto si fa strada e
conquista il cuore e l’animo
rendendo cieca la vista.

 Cleopatra all’amico Aspide
donò cuore e anima
e cieca credette alla sua fedeltà
abbandonata all’oblio di colei
che al male non crede,
cadde sotto gli aguzzi denti
e al veleno nascosto dalle viscere.

Ancor oggi il rito si rinnova,
col tuo abito di velluto
continui a cercare un altro da tradire,
un altro uscio, un altro cuore,
un altro che desidera fidarsi
ed eterna ti proponi al mondo
nella tua falsa semplicità
o perfida IPOCRISIA.

lunedì 27 giugno 2011

Personaggi d'altri tempi


Personaggi d’altri tempi !!

Era li, sull’uscio del suo piccolo negozio a metà del corso principale, con il suo immancabile cappello in testa in ogni stagione dell’anno, il bastone col manico bianco nel suo abito grigio oscuro e il gilet naturalmente sotto la giacca che non toglieva mai, anche quando in piena estate a mezzogiorno il sole picchiava in verticale e inondava il bianco basolato con i suoi quaranta gradi e oltre che potevi cuocerci le uova solo a poggiarle sul marciapiede.
Nel suo negozio di non più di venti metri quadri vi trovavi di tutto e quello che non riusciva a starci era stipato su un traballante soppalco che Dio solo sa come non veniva giù sotto al peso degli scatoloni ammucchiati alla meno peggio.
Scarpe, cappelli, ombrelli, vecchi pastrani e anche qualche finimento per i cavalli, foulard per donne, valige di cartone e cartelle sempre di cartone per noi scolari. Difficile immaginare quello che non trovavi nella bottega del nostro carissimo amico e compaesano, tant’è che una volta dei ragazzacci per scherzo vi avevano lasciato la scritta “UPIM” sul muro d’ingresso.
Era la persona più disponibile del mondo, quando entravi nella sua bottega si metteva completamente a disposizione, cominciava a tirarti giù da quel soppalco decine di scatole di scarpe e cappelli, oltre naturalmente agli ombrelli anche nelle stagioni non piovose, ancor prima che tu gli avessi detto cosa cercavi.
Naturalmente non faceva distinzioni di sesso, per lui andavano bene qualunque tipo di scarpa sia per gli uomini che per le donne indipendentemente dalla misura che se risultava troppo piccola si adoperava in modo tale da riuscire a farci entrare il piede anche a costo di piegarti completamente le dita, se invece fossero state larghe allora bastavano dei fogli di giornale per riempire gli spazi vuoti.
Ecco, il nostro omino era fatto cosi, doveva per forza cercare  in qualche modo di poterti servire e venderti qualcosa, altrimenti cominciavano i guai al primo accenno da parte dei mal capitati avventori di voler lasciare il negozio senza aver comprato nulla.
Dopo tanto darsi da fare lui non gradiva che qualcuno non potesse apprezzare la sua disponibilità e allora cominciava ad inveire ed apostrofarti con decine di appellativi e bestemmie correndoti dietro fino in piazza se necessario e non desisteva se prima non ti avesse riportato indietro e non ti avesse venduto almeno un paio di stringhe per le scarpe.
Ormai tutti conoscevano le sue abitudini e allora a turno i soliti burloni andavano di proposito nella bottega per creare i presupposti di uno spettacolo quotidiano cui a decine si accalcavano sul marciapiede opposto per assistere all’immancabile e naturalmente divertente rappresentazione del nostro protagonista.

sabato 25 giugno 2011

DON CHISCIOTTE!!! by Franco Nardella


DON CHISCIOTTE

Nell’immaginario collettivo, il nome di Don Chisciotte indica quella figura leggendaria di cavaliere errante che, in groppa ad un malconcio cavallo di scarto
(un ronzino, appunto), accompagnato dal fedele scudiero Sancio Panza un povero contadino), si mette in viaggio, come un eroe dei romanzi cavallereschi, con l’intento di difendere i deboli e sconfiggere l’
ingiustizia, dedicando le sue gesta, come si conviene ad vero cavaliere errante, ad una nobile dama, Dulcinea (Aldonza, contadina, sua vicina di casa). Con questi nobili propositi inizia a girare per la Spagna, col cavallo Ronzinante e il fido Sancho, compiendo folli imprese, frutto della sua inflessibile visionaria caparbietà.
E che imprese !
Combatte i mulini a vento, scambiati per giganti dalle braccia rotanti, i burattini confusi con i demoni e le greggi di pecore con eserciti nemici !
Lotta contro questi immaginari avversari, uscendone sempre sconfitto e beffeggiato da chi assiste alle sue dissennate imprese.
Ne risulta, sempre nel sentire comune, un uso negativo dell’epiteto “donchisciotte”: la condizione di colui che ingenuamente combatte per ideali considerati vani, utopici, fantasiosi, illusori, cioè privi di sostanza e lontani dalla realtà.
Ma Cervantes cosa intendeva effettivamente sottolineare con le gesta del “folle” cavaliere ? Di certo, non la condizione sopra descritta. Infatti, al di là degli scopi dichiarati (ridicolizzare la letteratura cavalleresca e gli
intellettuali del suo tempo, incapaci di opporsi al materialismo e alla mancanza di ideali) l’autore del romanzo desidera mettere in luce l’esigenza di far emergere la singolarità dell’ individuo, fuori da rigidi rapporti sociali, dal conformismo e dall’omologazione.
La “follia” di Don Chisciotte è una metafora, è il modo di vedere larealtà con occhi diversi, non annebbiati dalle idee degli altri o dai condizionamenti sociali, è una maniera “critica”, propositiva di affrontare l’esistenza.
Anch’io, nella mia vita, ho incontrato qualche “donchisciotte” : alcuni, “erranti”, cioè votati all’errore perché
convinti di poter giudicare dall’alto della loro onniscienza, altri “vaganti”, cioè votati al nomadismo, perché persuasi di potersi affermare politicamente solo vagabondando.
Io preferisco il”donchisciotte” vero : individuo un po’ folle, ma genuino, meritevole di stima per la sua carica ideale, la sua onestà intellettuale, il suo attivismo contagioso.
Nonostante i suoi 400 anni Don Chisciotte non è morto !

venerdì 24 giugno 2011

Adeguamenti superfici abitative per tasse sui rifiuti

Stanno arrivando in questi giorni gli inviti da parte del comune, a diversi cittadini proprietari di abitazioni, a recarsi presso l'ufficio tributi per sottoscrivere gli adeguamenti di superfice delle proprie abitazioni,al fine di determinare i nuovi importi della tassa sui rifiuti, previsti dal bilancio comunale.
Bisogna fare molta attenzione, in quanto gli uffici stessi hanno provveduto a modifiche sostanziali, sulla base delle planimetrie, inserendo d'ufficio anche quelle parti della casa adibite a cantine, a mansarde, o a garage, per il semplice fatto che sono state pavimentate.
Si tratta naturalmente di una forzatura del tutto gratuita che l'amministrazione sta facendo per recuperare soldi.
Nella maggiorparte dei casi si tratta di locali con volumetrie e altezze che non consentono il rilascio dell'abitabilità, pertanto non si capisce come mai gli stessi debbano essere parificati a civili abitazioni facendo ricadere ancora una volta il peso della crisi economica che attraversano i comuni, grazie ad una sciagurata politica del Governo centrale, sempre ed esclusivamente sulle spalle dei cittadini.
Il fatto di aver pavimentato o riscaldato dei locali adibiti a magazzini o cantine non può in alcun modo giustificare un comportamento da sceriffo di Nottingam da parte dell'Amministrazione.
Pertanto nel mettere in guardia i cittadini da eventuali abusi, si invita l'Amministrazione Comunale a rivedere la sua decisione che penalizza buona parte della popolazione fidentina.
Voceliberafidenza

mercoledì 22 giugno 2011

Recinzione o recinto per pecore?





Senza entrare nel merito della scellerata scelta che di per se rappresenta il campo fotovoltaico di S.Michele Campagna, sul quale ci sarebbero da scrivere decine di pagine, mi viene da chiedere chi abbia potuto autorizzare la realizzazione di una recinzione, ormai definitiva, che somiglia più a un recinto per pecore o a una recinzione da cantiere.
Le prescrizioni sull'impatto ambientale valgono solo per i privati, visto che nel recente passato sono state negate le autorizzazioni per recinzione analoghe a dei privati, o devono valere anche per il pubblico?

Partito o movimento?

Partito o movimento?

Dalla fine del fascismo ad oggi la partitocrazia ha determinato le scelte politiche e la vita degli italiani condizionandone i comportamenti e  i modelli di vita, oggi sempre è più frequente la domanda che non solo gli osservatori ma i cittadini stessi si pongono circa l’attualità in una società che è notevolmente cambiata di una forma partitica sempre più distante dalla società e dai suoi bisogni.

domenica 19 giugno 2011

sette e quaranta

Quando si sente parlare di "sette e quaranta" la prima cosa che viene in mente
è la dichiarazione dei redditi, per alcuni invece "sette e quaranta" vuol dire le otto meno venti, per altri la vecchia Volvo 740.
Oggi ho scoperto che "sette e quaranta" è anche il costo di un confortevole viaggio da Milano a Fidenza sul  treno regionale delle 18,15 super affollato, con tante persone costrette a viaggiare in piedi, in vagoni non puliti da chissà quanto tempo,  con quattro carrozze chiuse per "fuori servizio" e dopo che Trenitalia aveva soppresso il treno delle 17,20 per non si sa quali motivi.
Però devo ammettere che la puntualità è stata svizzera.
Buon viaggio a tutti.

Pontida- di Franco Bifani


Tremate, tremate, i celoduristi son tornati!

L'hanno urlato. Gli ho visti in Pontida,
Stravaccati sul monte, sul piano.
L'han ringhiato; e si strinser le zampe
I padani di venti città.
Oh spettacol di sagra! I Padani
Son concordi, serrati a una Lega.
Il romano al pennon ch'ella spiega
Col suo sangue la tinta darà.
Più alla soglia del vasto chalet
La Lombarda  griffata non siede.
Ella è sorta. Ministeri ella chiede
pei fratelli e al marito monzesi.
L'han latrato. Voi, donne in gioielli,
Che guarnite le teste agli sposi,
Voi, che i figli vi guardan, dubbiosi,
Voi nel Bossi spiraste il voler.
Perchè ignoti, che qui han cento padri,
Qui staran  come proprio retaggio?
Una terra, un costume, un dialetto,
lor  non diede il Borbone a fruir?
La Terronia a ciascun fu divisa,
E' tal dono che basta per loro.
Maladetto chi usurpa i Padani,
Chi il taleggio si lascia rapir!
Su, Leghisti! Ogni nostro Comune
Pure ha un bar, ogni bar  la sua birra;
Su, beviamone a josa! Chi ha  luganega in villa,
Co' suoi venga, col grill che comprò,
La  cassoeula ora è tratta. Se alcuno
Di pastiere e babà ancor parla  prudente,
Se in suo cuor gorgonzola non sente,
In suo core a tradirvi pensò.
El terùn? egli è un uom come voi,
come il vostro è di carne il suo brando.
Questi, saliti con esso predando,
come voi veston tutti firmati.
“Ma son mille! Più  mila!” “ E se ghè?
 Forse celti qui tanti non sono?
Forse il “coso” onde ai figli fer dono
Quanto il “coso” di questi non val?
Su, nell'irto, peloso Alemanno,
Su! Leghisti, puntate gli spiedi;
Fate vostra la vostra Padania,
Questa bella, che il ciel vi spedì.
Ragazzotte dal fervido amore,
Chi con questi terùn è codardo
Più da voi non isperi di averla,
senza petting consumi i suoi dì.
Presto, a tavola! Chi ha uno spiedo, l'accenda,
 Chi un  romano patì, s'el ricordi.
Via da noi questo branco sudista!
Giù in Terrònia il peloso lor sire!
Libertà è con chi ce l'ha duro!
Gusti anch'ei la cassoeula, e trangugi,
l'Alemanno, non fettucce e pajata;
E sia invan che il Frascati egli invochi,
 Ma qui beva il Sassella e l'Inferno.
Se il risotto egli sdegna, insolente,
a lui volga l' anelito estremo,
 e sia il l'urlo dell'uomo affamato.
Franco Bifani
P.S.- Giovanni Berchet, nella Sua infinità bontà e misericordia, mi perdoni questa mia variante sulla Sua inimitabile canzone guerriera contro l'Allemanno, aggiornato da me ad Alemanno de Roma. E mi perdoni anche l'inversione geografica dell'origine etnica  dei presunti Predoni della Padania perduta .






sabato 18 giugno 2011

Non sarò mai.....



Non sarò mai,
servo, cameriere di partito.
portaborse, inutile facchino
di mestieranti di politica,
di mediocre ipocrisia e facile
guadagno.

Ne mai  il capo mio chino
a riverire capi senza lode
strisciare sulle scarpe
che calpestano altri simili
ne dei, ne profeti di sogni
che non siano i sogni miei.

Crescerò patendo fame,
vivrò soffrendo sete.
ne per fame, ne per sete
prenderete
ne mai ascolterete il mio gemere
inchinarsi al vostro volere.

Non piegherò la schiena
alle piaghe delle vostre sferzate,
ne al sangue che sgorgherà da esse,
riderò del vostro disprezzo
piangerò  la vostra povertà
e io sarò più ricco
perché voi non avrete
la mia libertà.

Tonino Ditaranto

Bologna- Merola: Discriminazioni trà coppie sposate e coppie di fatto!!!!

Vergognosa decisione del neo eletto Sindaco di Bologna che con un atto di grande discriminazione decide di assegnare un punteggio maggiore alle coppie sposate rispetto a quelle di fatto o a quelle gay nella formulazione delle graduatorie per l'assegnazione di alloggi popolari.
Quando decisioni di questo genere le prendono sindaci leghisti o di centro-destra, siamo tutti pronti a sparare addosso, stranamente quando le decisioni vengono da sinistra allora si cerca di minimizzare.
La costituzione italiana pone tutti i cittadini di fronte alla legge con uguali diritti ed uguali doveri, questo però Merola sembra averlo dimenticato, se mai ne fosse stato a conoscenza.
Si tratta di un atto davvero ignobile che al di la delle dichiarazioni dello stesso Merola circa le sue libere vedute in materia di coppie di fatto e coppie gay, lo pone di fatti trà coloro che con molta ipocrisia assumono comportamenti prevenuti tipici di un modo conservatore di intendere la società
.Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano Niki Vndola o Giovanni Paglia, coordinatore regionale di SEL che hanno sostenuto sin dal primo turno Merola alle scorse elezioni o cosa ne pensano i dirigenti parmigiani di Sinistra e Libertà che tanti problemi si erano posti sulla laicità della Francani di questa insolita e ignobile trovata del neo Sindaco di Bologna.
Tonino Ditaranto

venerdì 17 giugno 2011

Aspettando Pontida-nuova vergogna del Governo

E si che il ministro Calderoli all'indomani del Referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento, che ha visto il Governo incassare la più sonora delle sconfitte, aveva dichiarato di non essere più disposto a prendere "sberle", allora Berlusconi e Maroni sono corsi subito ai ripari, prendendo a "sberle" questa volta i cosiddetti "clandestini" (poveri Cristi scappati dalla guerra in Libia) con un ultimo atto davvero vergognoso, approvando in fretta e furia un decreto legge che prevede il rimpatrio coatto e il trattenimento forzato nei centri di "accoglienza" (veri lager stando ai rapporti di Amnesty International) per un periodo di 18 mesi invece dei 6 mesi previsti fino a ieri, giustificando il fatto che tanto tempo occorre per l'identificazione delle persone.
La Lega Nord incassa cosi un primo risultato in vista dell'incontro di Pontida previsto per domenica prossima, per calmare gli animi dei facinorosi leghisti che si sentono traditi da una dirigenza sempre più vicina ai comportamenti della cosiddetta "Roma Ladrona".
Berlusconi che dal canto suo non fa mai nulla per nulla, come contropartita porta a casa il decreto che prevede l'istituzione della zona franca di Lampedusa, dando cosi ulteriore valore al suo recente acquisto di una villa  nell'isola.
Siamo alle solite, il Governo è alle prese con problemi di maggioranza, questa volta da parte della Lega, e a farne le spese sono sempre le persone inermi.
Un problema cosi grande come quello dei clandestini arrivati ultimamente per la  guerra in Libia e la situazione esplosiva in tutto il Nord Africa, non può essere gestito con tanta faciloneria ne tantomeno deve essere oggetto di scambio delle beghe interne della maggioranza, ma va invece affrontato con la massima serietà pertendo dal presupposto che l'Italia ha il dovere morale, nonchè costituzionale di offrire solidarietà e ospitalità a chi sta peggio di noi e col cuore aperto ci chiede di tendere la mano.
Il popolo italiano si è sempre distinto nelle gare di solidarietà internazionali e per colpa di quattro loschi individui che pensano solo ed esclusivamente ai loro interessi di bottega, oggi rischia di fare una meschina figura nei confronti di tutta la comunità internazionale. L'Italia non merita questo e neanche le persone arrivate in Italia meritano di essere trattati alla stregua di volgari criminali, ne di essere sbattuti in centri di raccolta che somigliano più a dei campi di concentramento che a dei posti di vera accoglienza.
Al Governo e ai suoi vergognosi e infami decreti, occorre opporsi con la massima decisione, mettendo in atto tutte le preache legali per impedire il protrarsi di questa situazione, per questo chiediamo in primo luogo al Presidente Naplitano di non controfirmare i decreti in virtù del principio costituzionale che prevede il dovere di ospitalità e solidarietà nei confronti dei popoli.
Tonino Ditaranto

Meglio perdere....


Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati.
Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.

(Pier Paolo Pasolini)







lunedì 13 giugno 2011

GRAZIE

Grazie ragazzi, che dire, risultato plebiscitario, oltre il 57% di votanti e oltre il 95% ai SI in tutti e quattro i quesiti.
E' una vittoria della ragione, una vittoria che accomuna l'Italia dal nord al sud nel ribadire alla classe politica che ci governa, che la gente è stanca di subire le angherie, stanca di sottostare alle imposizioni di leggi che prevaricano la volontà popolare, come nel caso del nucleare, problema sul quale il popolo si era già espresso trent'anni fa, stanca di vedere svenduti i propri diritti e i propri beni comuni, stanca di una giustizia che crea ingiustizia e che pone le persone davanti alla legge che non è più uguale per tutti.
Da sedici anni non si raggiungeva più il quorum in un referendum, e oggi di colpo sembra che l'Italia si sia svegliata dal suo lungo letargo e pare voglia dire a voce alta a coloro che amministrano la cosa pubblica che non si può impunemente passare sopra la testa del popolo.
E' sata una vittoria sofferta, si è dovuto vincere l'indifferenza delle reti televisive, i tentativi più o meno subdoli di affossare lo stesso diritto di recarsi alle urne, i tentativi di delegittimazione e anche quelli di furbate dell'ultimo monento tipo quella di una emittente televisiva pubblica di grande rilievo nazionale che deliberatamente barava sulle previsioni del tempo e invitava tranquillamente la gente ad andare al mare.
Oggi sono in tanti a rivendicare i meriti di questo straordinario risultato, partiti per primi, e sono gli stessi che pretestuosamente si affannano anche a chiedere in modo strumentale le dimissioni del Governo.
Il Governo deve andarsene, ma non perchè hanno vinto i si al referendum, ma perchè è un governo che sta disastrando l'Italia, questo però non autorizza chi si è limitato oggi a chiedere ai propri elettori di esprimere un voto favorevole nei quesiti referendari, glie ne diamo atto, il loro contributo è stato sostanziale per il raggiungimento del quorum e per la vittoria dei Si, ma non va dimenticato la totale assenza di formazioni politiche partitiche che oggi si affannano a rivendicare i meriti durante la raccolta delle firme per i referendum.
Se oggi c'è da ringraziare qualcuno, questo è il popolo italiano in primo luogo, per la grande sensibilità dimostrata, vanno ringraziati i comitati referendari per averci creduto ed aver messo in campo una straordinaria azione per la promozione dei referendum e vanno ringraziati soprattutto le centinaia di migliaia di ragazzi di facebook che con molta insistenza e caparbietà sono riusciti a dare con il loro tam-tam mediatico la visibilità giusta ai referendum che invece non hanno avuto ne dalle televisioni ne dagli apparati dei partiti.

sabato 11 giugno 2011

Caro Niki ti scrivo (lettera aperta a Niki Vendola)


Caro Niki ti scrivo!!!

Un sogno, un sogno come quello dei bambini che ad occhi aperti giocano spensierati nei prati o su un campo di calcio e immaginano di spiccare il volo verso una meta che se pur irraggiungibile  vedono li a portata di mano, pronta per essere raggiunta;
Un sogno, come quello che ad un punto della vita, quando tutto sembra perduto, ti fa immaginare il sentiero della speranza materializzarsi davanti al tuo cammino e tutto ti sembra più facile da percorrere pur essendo in salita,  non sei più solo ma hai tanti compagni di viaggio che percorrono il tuo stesso sentiero e con te cantano e gioiscono per la nuova luce che si affaccia all’orizzonte.
Un sogno che ti spinge nuovamente a credere che tutto sia possibile, che la pace possa finalmente sconfiggere la guerra, che l’abbondanza possa sostituire la fame, che la bellezza, quella a te tanto cara, si impadronisca dei cuori e sconfigga la bruttura di una cultura sempre più succube dell’individualismo e dell’egoismo che si è impadronito dell’umanità.
Ti ho seguito per tanti anni, perché avevamo questo sogno in comune, ti sentivo parlare e ripercorrevo i miei pensieri, quelli che di notte mi permettono di spiccare il volo e che anche se solo in un sogno mi fanno star bene e alimentano la speranza che possa esistere davvero un mondo migliore.
“Poi suona la sveglia e tutto svanisce, recita il testo di una mia canzone, come ogni bel sogno anche questo finisce, e per farti capire che il tuo sogno è irreale ti basta guardare il telegiornale”
Le amministrative di maggio sono state per me la sveglia da un sogno che rischiava di diventare un incubo.
Le tante belle parole che in questi anni ci siamo detto si sono tramutate in un mare di ipocrisie, Sconfiggere la “politica dei palazzi”  di colpo è diventata la “politica della sudditanza” costi quello che costi, la “democrazia  della base”  si è tramutata nei “diktat dei colonnelli”  e come nella “storia infinita”  la Principessa è stata rapita dal male e il nulla avanza e inghiotte tutte le creature dell’universo.
Quanta fantasia potresti dirmi e avresti ragione, ma in fondo non sei stato forse tu a coltivare in me e in tanti di noi la cultura della fantasia? E adesso che un mondo fantastico stava cominciando a realizzarsi intorno ai tuoi sogni, perché hai permesso agli uomini del nulla ( Ferrara, Frattoianni, Cento, Migliore) di rapirti e insieme a te impadronirsi anche dei nostri sogni?
Vedi Niki, i miei genitori, gente umile, braccianti della terra. mi hanno insegnato che vale molto più un sogno mai raggiunto e mantenere la propria dignità che perderla del tutto per raggiungere un sogno che non ci appartiene.
Ora tu pensi che un nuovo governo sia possibile trovando alleati che non appartengono al nostro modo di sognare, forse potrai avere anche ragione, può darsi ti aiutino a raggiungere il tuo obbiettivo, ma sei sicuro che quell’obbiettivo sia l’oggetto dei desideri dei tuoi e dei nostri sogni? Dei mie sicuramente no.
Io non sogno di sconfiggere il berlusconismo per sostituirlo con i comitati d’affari, io sogno di sconfiggere i comitati d’affari, di qualunque panni essi si vestano.
Sono stato tanti anni nel PCI e tanti ancora in Rifondazione, nonostante i tanti litigi e i continui disaccordi non era mai venuto meno il senso di appartenenza che ho sempre sentito sia col PCI che con Rifondazione,  ora che insieme a te ho cercato di costruire qualcosa di nostro, per la prima volta sento di non appartenere più a qualcosa che non sento mio.
Continuo a credere ne progetto di Chianciano, ma per quanto mi sforzi di farlo non trovo più nulla in SEL che mi riconduca a quel progetto, mi auguro di sbagliarmi e che tu o il partito in qualche modo mi spingiate a ricredermi, per il momento sento solo un forte senso di nausea e il soffocamento che mi prende alla gola.
Non so tu, ma io di sicuro voglio continuare a sognare e lo farò come sempre l’ho fatto, da persona completamente libera di poterlo fare senza che nessuno possa mai privarmi dei miei sogni.

Tonino Ditaranto

venerdì 10 giugno 2011

Una ragione in più per votare SI


Domenica mattina alle otto darò i miei quattro
SI
Andrò presto a votare, quattro si, come previsto.
Ma le mie ragioni non sono solo quelle legate alla privatizzazione dell’acqua, al ritorno del nucleare, e ad impedire che leggi ad personam come quella del legittimo impedimento rendano ancor più evidente il contrasto che c’è nella giustizia italiana.Altre ragioni non meno importanti mi spingono a recarmi alle urne.
Da sedici anni ormai nessun referendum ha mai più raggiunto il quorum, pensate che in Svizzera, terra che più di ogni altra utilizza lo strumento del referendum, non esistono quorum e la gente si reca a votare lo stesso per un dovere civico di reale democrazia.
In Italia invece lo strumento del quorum è utilizzato in genere da coloro che sanno di dover perdere in una consultazione democratica e libera e quindi utilizzano il non voto per far si che una maggioranza non possa decidere in piena libertà.
Questa è la legge dei furbi, di coloro che si accaparrano furbescamente quella parte della nazione che solitamente non vota per tantissime ragioni, di natura religiosa, perché anziani ed impediti a recarsi alle urne, o più semplicemente perché fuori sede per motivi di lavoro o di studio.
Pensate che grande ingiustizia, possono votare fuori sede i militari che prestano servizio nei seggi elettorali, le forze dell’ordine sempre per motivi di servizio, i naviganti, i presidenti di seggi, scrutatori e rappresentanti di lista, mentre non possono votare coloro che sono fuori per lavoro o studio o anche i militari che prestano servizio di leva lontano dalle loro case.
Mi viene da chiedere, ma quelle persone, non prestano anche loro un servizio utile al nostro Stato? Forse che i lavoratori fuori sede, gli studenti universitari o i militari di leva sono fuori perché sono in vacanza?
Queste persone, vi sembrerà strano ma costituiscono oltre il venti per cento della popolazione italiana, venti per cento che pur non recandosi a votare di fatti aggiungono i loro voti in questo caso al fronte del no.
Questa vi sembra democrazia?
Se gli italiani all’estero possono giustamente votare per corrispondenza, perché allora non permettere anche ai calabresi e siciliani trasfertisti al nord Italia di poter fare la stessa cosa?
Il voto deve essere l’espressione di un pensiero, e non la rapina del pensiero di chi è impedito realmente di poter votare.
Chi utilizza il non voto per contrastare il pensiero di altri di fatti scippa la loro libertà e mortifica la democrazia.
Sarebbe bene che il Parlamento approvasse una riforma elettorale sui referendum per togliere il quorum come in Svizzera, ma per il momento l’unica arma che abbiamo è quella di convincere più persone possibili ad andare a votare, per far si che il quorum venga superato e i furbi per una volta tanto vengano sconfitti.




mercoledì 8 giugno 2011

No inceneritore- petizione pro GCR


Stiamo raccogliendo firme a sostegno del GCR per la causa legale in corso.
Se anche tu ritieni ingiusta questa causa e vuoi sostenerci potrai trovarci:

martedì 7 giugno presso i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30
sabato 11 giugno presso il mercato contadino dell’Annunziata in via D’Azeglio dalle 10 alle 12
lunedì 13 giugno i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30
martedì 14 giugno i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30

E’ inoltre possibile firmare a sostegno del GCR per manifestare la propria solidarietà presso L5A Ecologia, in via Garibaldi 42/d a Parma.

Puoi anche scaricare il modulo al seguente link  
e farlo firmare ai tuoi amici.
E’ importante però che lo riconsegni a L5A Ecologia entro le ore 13 del giorno 15 giugno.
Grazie!

Maria Ricciardi x
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

martedì 7 giugno 2011

Fate come dico io ma non fate come faccio io!!!

Si fanno sempre più insistenti le voci che danno un appoggio indiretto del Movimento 5 stelle al leghista Carancini nel ballottagio per l'elezione del Sindaco di Salsomaggiore Terme.
Sarà vero?
Questo non è dato sapere con certezza visto che ufficialmente i grillini locali non hanno dato indicazioni di voto ne per l'uno ne per l'altra candidata, sta di fatto che a detta di diversi sostenitori del Movimento, in tanti, dopo aver fatto un mero calcolo elettoralistico, hanno preferito appoggiare Crancini al ballottaggio e questo per il semplice fatto di potersi assicurare una presenza in consiglio comunale che invece non ci sarebbe stata se avesse vinto la Ceriati.
Nulla di strano fino a qua, oltretutto lo stesso Movimento ha sempre mantenuto una certa distanza sia dalla destra che dalla sinistra (ufficialmente).
Viene spontanea però una domanda: Si può decidere di dare il proprio appoggio, sia pure indiretto, ad un candidato che appartiene ad un partito che oltraggia la Bandiera Italiana, calpesta l'Inno d'Italia e lui stesso adotta provvedimenti in qualità di Assessore al comune di Fidenza, in materia di ambiente che contrastano completamente con quanto espressamente dichiarato dal Movimento?
E' proprio vero, pur di occupare una seggiola a volte si fa proprio di tuto.

lunedì 6 giugno 2011

Garbi non sa dove stà di casa l'autocritica!!!

Il Giornale di Fidenza
 
news - politica
04/06/2011
Addio provincia "rossa"?
“È una sconfitta che brucia particolarmente”. Non usa mezzi termini Roberto Garbi, segretario provinciale del Partito Democratico, nel commentare il risultato delle elezioni di Salsomaggiore Terme, che ha visto trionfare il leghista Giovanni Carancini alla guida di una coalizione di centro-destra. Incassata questa batosta, per il maggior partito di opposizione è giunto il momento di leccarsi le ferite e, se possibile, ripartire da facce e programmi nuovi, con la consapevolezza di essere ormai minoranza in provincia.

Nonostante le vittorie ottenute dal centro-sinistra in tutta Italia e in particolare al Nord, a Salsomaggiore non siete riusciti a evitare la sconfitta. Quali sono i motivi di questa debacle?
Per come si era messo il primo turno, abbiamo fatto un mezzo miracolo. La nostra candidata Anna Rosa Ceriati ha recuperato metà del distacco e mi preme ringraziarla perché si è buttata in un’impresa impossibile. A mio modo di vedere il progetto non era sbagliato. L’idea che il Pd si facesse promotore di un moto che tendesse ad allargare la coalizione alla società civile è giusta. I problemi principali, però, sono stati il poco tempo avuto a disposizione e le solite malattie del centro-sinistra a cui siamo abituati in queste zone, vale a dire frammentazione, litigiosità e personalismi. Otto candidati, tredici liste per una città di circa 20mila abitanti sono stati una vera e propria “guerra civile”. A Carancini vanno i complimenti per il risultato ottenuto, ma a lui spetta il compito di ricostruire il tessuto sociale prima ancora di mettere in campo progetti e idee.



Alla luce di questo risultato, non ritiene che sia stato un errore strategico non ricandidare alcuni esponenti della giunta precedente, in particolare l’ex sindaco Massimo Tedeschi?
No, perché bastava girare per la città e ci si accorgeva del fatto che non godesse più della fiducia della gente. Tedeschi deve fare un esame di coscienza. Il candidato naturale sarebbe stato lui, ma i sondaggi parlavano chiaro. Volevamo aprire orizzonti nuovi e al Pd va l’onore di averci provato. Alla nostra sinistra, però, non hanno creduto al progetto, come dimostra la scelta di Rifondazione Comunista. Il fuoco amico ha evidentemente avvantaggiato il centro-destra. Emblematico è anche il caso di Sel, la cui candidata, nonostante l’apparentamento formale, non si è mai presentata nelle occasioni pubbliche, nemmeno alla serata conclusiva. Solo Comunisti Italiani e Idv hanno collaborato. A questo quadro vanno aggiunte le anomalie di Matteo Orlandi, che ha ottenuto un risultato lusinghiero ma oggi siede all’opposizione come noi e dell’Udc, che a livello nazionale si oppone alla Lega e al Pdl, mentre a livello locale li appoggia. Infine, il pessimo risultato della lista Salsomaggiore e Tabiano al centro, che è andata ampiamente sotto le aspettative.


Ora che il centro-destra ha conquistato anche la città termale, è definitivamente tramontato il mito della provincia “rossa”. Quali saranno le conseguenze di questo tsunami?
Innanzitutto mi preme sottolineare che quella di Salsomaggiore è stata una vittoria della Lega e non di Villani e del Pdl, come qualcuno vorrebbe far pensare. A due anni dalla vittoria del centro-destra a Fidenza e considerando che hanno in mano anche Soragna, San Secondo, Noceto e altri comuni, non possono più nascondersi. Sono maggioranza in questo territorio e vorrei che da parte loro ci fosse un governo, un progetto per queste zone. Con una battuta mi verrebbe da dire “Cantini se ci sei batti un colpo”. Adesso il centro-destra ha in mano la responsabilità di 90mila abitanti. Esiste un’idea di sviluppo economico, urbanistico, turistico? O vogliono semplicemente trasformare questa parte di provincia in una succursale di Parma?



E nel centro-sinistra, invece, cosa succederà?
Da parte nostra dobbiamo interrogarci su quali siano stati gli errori, essendo consapevoli del fatto che siamo stati noi a buttare via tutto. Infatti, dove ci siamo presentati divisi e abbiamo governato male siamo stati puniti. La mia proposta è quella di indire gli stati generali di Fidenza e del territorio circostante, coinvolgendo tutte le istanze politiche ed economiche, per mettere sul tavolo proposte per lo sviluppo, il lavoro e in generale il benessere della comunità. Infine, è necessario che la sinistra capisca che il fuoco amico contro il Pd non paga. O c’è un patriottismo dell’appartenenza a quest’area politica, oppure non si vince. Se ci disperdiamo e non formiamo un partito-comunità, siamo uguali agli altri.
Luigi Piscitelli
Questa l'intervista rilasciata da Roberto Garbi, segretario provinciale del PD, al Giornale di Fidenza.
Sembra veramente strano che il nostro Roberto delle colpe di tutti parla tranne che delle sue. 
Chissà avrà preso lezioni da Bernazzoli?
Vedi Roberto, in politica ci sta che una volta si perde e un'altra si vince, ma quando si collezionano sconfitte su sconfitte come hai fatto tu negli ultimi anni, a cominciare dalla tua Soragna fino ad arrivare a Salsomaggiore, passando per Fidenza, qualche problema si pone.
Ripercorrere i percorsi di Soragna e Fidenza, dei quali tu sei stato protagonista assoluto, non è il caso, meglio risparmiare ai lettori quelle pagine di cronaca già tristemente note, su Salsomaggiore invece, visto che ti affanni a cercare colpe altrui, vorrei ricordarti che la scelta della candidatura Ceriati, persona del massimo rispetto personale e professionale, ma con poca affinità alle pratiche della politica, è stata imposta da te (pardon volevo dire Bernazzoli) ad una settimana dalla presentazione delle liste elettorali, dopo che il PD aveva cambiato la bellezza di almeno dieci candidati sindaco. Non lamentarti se hai avuto poco tempo, il tempo lo avete sciupato inutilmente nelle vostre lotte intestine per la ricerca di una candidatura.
Personalmente ti avevo proposto un altro percorso, quello che prevedeva le primarie di coalizione, e chissà se come avvenuto a Milano, Napoli, Bologna e Torino, ora a Salso ci sarebbe stata una storia diversa.
Cercare di trovare giustificazioni sul mancato apparentamento di Rifondazione o sull'assenza alle iniziative della Francani, che ti ricordo era una candidata indipendente e non della sola SEL, o arrampicarsi sul percorso diverso scelto da Orlandi, non è da politici che tengono a fare una analisi seria di quello che è successo. Roberto, arrampicarsi sugli specchi non serve a nulla, occorre avere innanzitutto la capacità di guardarsi allo specchio e cercare di capire dove si è sbagliato. 
Un'altra persona al posto tuo avrebbe già rimesso il mandato da segretario, non fosse altro per correttezza nei confronti delli stessi iscritti al tuo partito, ma tu questo non lo ha fatto e sempre stando alle tue dichiarazioni non hai intenzione di farlo. 
Allora Roberto, non ti lamentare se Cantini avrà ragione anche questa volta nel dire che di colpi ve ne aspettano ancora tanti.

Tonino Ditaranto


domenica 5 giugno 2011

Che fine ha fatto?


CHE FINE HA FATTO IL DOCUMENTO CONTRO L'INCENERITORE DI PARMA APPROVATO AD OTTOBRE SCORSO DAL CONGRESSO PROVINCIALE DI SEL ORA CHE IL COMITATO GESTIONE CORRETTA RIFIUTI HA BISOGNO DAVVERO DI UNA MANO?

Per chi lo avesse dimenticato questo è il documento approvato


Documento approvato dal Congresso provinciale di Parma

INCENERIMENTO DEI RIFIUTI
UNICA SOLUZIONE O ALTERNATIVA AL BUONSENSO?
L’EMBLEMATICO CASO DELL’INCENERITORE DI PARMA:
UNA STRADA CHE GENERA PROFITTI PER POCHI, DANNI PER TUTTI E AFFOSSA IL CENTROSINISTRA.
Il percorso che ha portato all’avvio dei lavori di costruzione dell’inceneritore di Parma è un esempio emblematico di quella “cattiva politica” che sta allontanando i cittadini dalle istituzioni e dai partiti politici, soprattutto a Sinistra.
E’ lampante come questa decisione sia stata assunta a tavolino senza alcun percorso di condivisione pubblica e soprattutto senza ragionare in termini di alternative sostenibili da porre a confronto.
Il percorso di costruzione del PPGR provinciale venne preparato per dare risposta ad una fase prolungata e complicata di emergenza rifiuti conseguente alla chiusura dell'impianto di incenerimento del Cornocchio avvenuta nel 2002, con l' approvazione, va ricordato, di tutti i partiti e movimenti del territorio di allora.
Tutti i passaggi decisionali chiave però sono stati svolti in periodi dell’anno nei quali l’attenzione era bassa.
Il PPGR prevedeva che le osservazioni venissero svolte all’inizio dell’estate 2004, quando la gente pensa alle ferie e quando le nuove amministrazioni appena insediatesi dovevano ancora prendere pieno possesso dei loro compiti e ruoli. Il progetto di Enìa, depositato nell’autunno 2007, è stato inviato ai comuni e agli enti interessati dalla conferenza dei servizi, subito prima del Natale 2007, con la richiesta di osservarlo entro il gennaio 2008. La successiva Conferenza dei servizi si è svolta tra la fine di Luglio 2008 e la fine di Agosto 2008.
Questa non è democrazia, questa è scelta autoritaria della soluzione!
Sul piano pratico, la soluzione dell’incenerimento non è stata confrontata “ad armi pari” con altre soluzioni alternative sulle quali da almeno quattro anni si dibatte.
Come SEL Parma riteniamo che il percorso decisionale dell’inceneritore sia stato fortemente influenzato dai potentati economici che governano la multiservice Enìa, ora diventata Iren. Enìa si è sostituita alle istituzioni che hanno fatto loro la “sua” soluzione.
SEL come soggetto politico non ha responsabilità; tuttavia non può ignorare il problema. Molti di noi c’erano anche prima e militavano in altre forze politiche, sentiamo il dovere di esprimerci sulla questione e sentiamo forte la responsabilità di ricercare ancora la sostenibilità di una soluzione alternativa.
E’ troppo grosso il dubbio che la soluzione ci fosse, ma che non sia stata perseguita per garantire i profitti di pochi. Non dimentichiamo che Enìa ed Iride sono società a capitale misto, quotate in borse, i cui profitti dipendono dalla remuneratività delle scelte impiantistiche. E ricordiamo anche come parte di questi profitti finiscano in società con sede legale in paradisi fiscali.
In un contesto come questo ed in presenza di novità normative intervenute sul piano legislativo e della trasformazione che ha caratterizzato la multiutility che sta costruendo e gestirà l'impianto (Iren),
proponiamo di portare con determinazione e convinzione il tema all’attenzione del Presidente della Regione per chiedere una MORATORIA DI SEI MESI nei quali effettuare una valutazione su scala regionale.
In Emilia-Romagna oggi sono già funzionanti 9 inceneritori (con 10 camini). E’ possibile che oggi non possano bastare? E’ possibile realizzare un piano che preveda da subito nessun nuovo inceneritore, attraverso:
  • il superamento del concetto di autonomia provinciale, mantenendo quello di autonomia regionale;
  • la riconversione e il ricalcolo degli impegni già assunti per l’inceneritore di Parma.
  • il potenziamento e l’estensione della raccolta differenziata domiciliare su tutto il territorio regionale, passando al famigliare ovunque sia possibile;
  • incentivi economici e sgravi fiscali alle aziende che si adoperano per il contenimento degli imballi e la riduzione dei rifiuti sostenuti con disincentivi a carico di tutte le altre;
  • l’attivazione su tutto il territorio di impianti di trattamento CDR ed estrusione;
  • il progressivo spegnimento entro vent’anni degli inceneritori esistenti.
La Regione e la Provincia hanno il compito morale e politico di svolgere seriamente questo approfondimento senza subire pressioni dai potentati economici e ridimensionando Iren ed Hera a quello che devono essere: società di servizi ai cittadini e non soggetti che lucrano sulle scelte delle istituzioni.
Chiediamo che il Presidente Errani si apra ai cittadini, perché è giusto, perché è doveroso, perché siamo di sinistra, perché altrimenti i cittadini ci manderanno a casa!

L'ultima carognata!!!

Silvio non si arrende, con l'ennesima carognata tenta di bloccare il referendum sul nucleare con un ricorso alla consulta .
Si tratta naturalmente di un estremo colpo di coda messo in atto da Berlusconi e dal suo Governo per proteggere gli interessi economici dei tanti uomini d'affare e multinazionali che hanno puntato gli occhi sull'Italia.
Eppure non più di due giorni fa lo steso Berlusconi aveva dichiarato che il referendum sarebbe inutile e che lasciava liberi di votare secondo coscenza. Allora perchè tutto questo accanimento?
La verità è che lo stesso Berlusconi comincia a sentire il vento del cambiamento. Non solo la Chiesa questa volta si è schiarata apertamente per invitare gli elettori a recarsi alle urne, ma anche gli stessi alleati della Lega Nord hanno fatto lo stesso.
Martedi la Consulta dovrebbe mettere la parola fine all'intera vicenda, resta comunque il fatto che nessuno potrà fermare la volontà degli italiani di ritornare alla Democrazia cosi duramente messa alla prova da un personaggio e da un Governo che ha dimostrato nei fatti di infischiarsene delle volontà popolari come delle regole sancite dalla nostra Costituzione.
Mancano pochi giorni, e che sia sul nucleare, o sull'acqua pubblica o sul legittimo impedimento, abbiamo una opportunità storica: ricacciare da dove era venuto colui che ha rovinato con le sue leggi impopolari l'Italia.
Non lasciamoci scappare l'occasione, convinciamo i nostri amici, i nostri colleghi di lavoro, i nostri vicini di casa che questa volta andare a votare vuol dire decidere del futuro dell'intera nazione.

sabato 4 giugno 2011

ROBERTO NON FARE SCHERZI

ROBERTO NON FARE SCHERZI, RESTA AL TUO POSTO. NON SIA MAI CHE IL PD DOVESSE TORNARE A VINCERE SE TU VAI VIA!!!!!
MA TANTO ROBERTO GARBI HA GIA' DICHIARATO CHE NON CI PENSA NEMMENO!!!  (è proprio vero è molto difficile lasciare le seggiole)

"da Parma Repubblica"
GARBI: DIMISSIONI? CHI SI INVENTA NOTIZIE SCREDITA SOLO SE STESSO Il segretario provinciale del Partito Democratico Roberto Garbi, in risposta all articolo di un quotidiano cittadino che ne annunciava inesistenti dimissioni, ha rilasciato la seguente dichiarazione. "Stamattina mi hanno avvisato per telefono che il direttore di Polis mi faceva pubblici complimenti dalle colonne del suo giornale. Essendo un fatto tanto inedito quanto inaspettato sono andato a verificare, per accorgermi che il motivo di tanta attenzione era totalmente infondato. Non solo, infatti, non ho presentato le dimissioni dalla responsabilità cui sono stato chiamato, ma non lo farò e non l'ho neanche pensato. Qualcuno, comunque, deve temere davvero il Partito Democratico e deve essere ben a corto di argomenti se a un anno dalle elezioni comunali di Parma già cerca di suscitare confusione ricorrendo a questi mezzucci, dando cioè in pasto ai giornali notizie completamente infondate. Chissà che cosa s'inventerà nei prossimi mesi. Siamo davvero curiosi. Noi preferiamo continuare a lavorare attraverso il dialogo e il confronto con la città, confortati dai buoni risultati, cercando di imparare dalle sconfitte come ogni forza matura dovrebbe, con calma, essere capace di fare. Chi preferisce muoversi diversamente, faccia pure. Ci dispiace soltanto per il gravissimo infortunio in cui è incorso il direttore di Polis. 'Spararè una notizia nelle locandine e in prima pagina senza neanche fare una telefonata di verifica al diretto interessato è, infatti, comportamento che lede gravemente quella deontologia professionale per rispetto alla quale - ne siamo certi - lui sì non mancherà di presentare le dimissioni dall'incarico. Noi, anche se ne esistessero gli estremi, non procederemo comunque con querele o richieste di risarcimento. Conosciamo i cittadini di Parma e la loro maturità e sappiamo che ai loro occhi chi ha bisogno di inventarsi notizie contro gli avversari politici, in realtà, non scredita loro ma solo se stesso".
Inviato da redazioneparma il 04 giugno 2011 alle 15:48


 

venerdì 3 giugno 2011

Siamo tutti con il Comitato Gestione Corretta Rifiuti


La storia dell'inceneritore di Parma si sposta nei tribunali.
E Iren non ha la veste dell'accusato, ma dell'accusatore, perché ha denunciato Gcr.
La provincia di Parma produce in un anno 65.000 tonnellate di rifiuti domestici residui.
Per smaltirli, Iren sta costruendo un inceneritore da 130.000 tonnellate, il doppio del necessario, così intanto che c'è brucerà anche rifiuti speciali.

Un'idea redditizia, a spese del territorio, dove l'inceneritore emetterà, ogni ora, 144 mila metri cubi di aria sporca, a 4 km dal centro di Parma, a fianco di Barilla, di Chiesi, di Ikea, dello Spip.
Tutta la città rientra, chi più chi meno, nell'area di ricaduta delle polveri.
E' una follia, che abbiamo spiegato a tutti, politici in testa, con l'aiuto di esperti di livello nazionale ed internazionale.
“Oggi costruire l'inceneritore in zona urbana costituisce un crimine contro l'umanità” ha sentenziato Dominique Belpomme, oncologo francese di fama internazionale, giunto appositamente a Parma per dire la sua sul progetto.

Le sue parole non lasciano spazio ad alcun dubbio o incertezza
Noi abbiamo anche esaminato le alternative, gli aspetti tecnici, le conseguenze economiche, i danni ambientali, le ricadute occupazionali e, soprattutto, i rischi sanitari.
Ci hanno risposto con il silenzio, doloroso per noi cittadini convinti di avere diritti.
Allora abbiamo chiamato gli altri cittadini.
Abbiamo chiesto loro di boicottare Iren, di passare ad un altro gestore di energia e gas, per non contribuire con le nostre bollette alla costruzione dell'inceneritore.
Abbiamo parlato di denaro e finalmente abbiamo avuto una risposta.
Ci portano in tribunale.
Per essere sicuri di recare il maggior danno possibile, non solo Iren ha denunciato l'associazione per la campagna Boicottiren, ma sopratutto ha citato in giudizio i tre ideatori della campagna, rei di aver suggerito alle persone di esercitare il loro diritto di consumatori consapevoli.
Una partita di carte bollate, avvocati e tanti soldi per le spese legali.
Soldi che non abbiamo.
L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse combatte da sola.
Davide contro Golia.
Ora Golia chiede ad un giudice di privarci della fionda.
Siamo amareggiati, ma ancor di più, siamo determinati a continuare.
Una lotta per tutti, per avere chiarezza e sicurezze sul nostro futuro.
Per guadagnarci il diritto alla salute e il diritto a poter esprimere liberamente il proprio pensiero.
Una lotta impari, ma doverosa.
Perché Parma è nostra, non possiamo farcela portar via.
Tocca a noi difenderla, anche con le unghie.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 maggio 2011

giovedì 2 giugno 2011

CAVALIERI ERRANTI E DAMIGELLE SERVENTI (di Franco Nardella)


 Da Franco Nardella si riceve e si pubblica


CAVALIERI
ERRANTI E DAMIGELLE SERVENTI

Ho atteso in “religioso silenzio”l'esito dei ballottaggi, augurandomi che Salso “si volesse bene”; così non è
stato. Non gioisco per la vittoria della destra (ci mancherebbe altro!), né, però, mi strappo i capelli (già pochi) per la sconfitta del centro-sinistra (spurio): era nei fatti, era scontata. “Tutto sbagliato, tutto da rifare”... tra 5 anni!
Il PD è il primo artefice di questo harakiri politico; i suoi dirigenti, vecchi e nuovi, i maggiori responsabili della vittoria della destra, ma non i soli.
La sconfitta elettorale, mai auspicabile, è possibile metabolizzarla, c'è un tempo per la rivincita; la sconfitta politica è sempre e comunque inescusabile, lascia un segno indelebile; i numeri sono impietosi, è possibile però modificarli; la cecità e la meschinità sono, invece, mali incurabili.Fuor di metafora.
La sconfitta elettorale di SEL a Salso è innegabile, ma non è addebitabile ad una sola persona, il circolo e la federazione sono ugualmente responsabili: il primo per le scelte condivise, la seconda per alcuni avalli e per le tante ingiustificabili assenze.
Il nocciolo della questione, però, non è riconducibile alla lista sbagliata o all'assenza programmata, non ai
caratteri delle persone o alle stupide ripicche, non alla penuria di mezzi o al mancato supporto. Questi ed altri elementi, ho imparato (mi hanno spiegato), sono ordinaria amministrazione nella vita di un
partito.
Ciò che risulta inaccettabile è la mancanza di progetto, la perdita d'identità, l'asservimento: il progetto di un'Italiamigliore, di certo, non poggia sulla negazione del nostro essere e sull'assoggettamento ad altrui posizioni e interessi; un Paese migliore non si costruisce con la ricerca del consenso “costi quel che costi”né
con la speranza di ricompense a futura memoria.
Mi domando:
1. Cosa si aspettava SEL dall'asservimento alle posizioni del PD?
2. Cosa aveva da spartire SEL con le cariatidi ex fascio o ex PDL?
3. Cosa aveva da guadagnare SEL dagli “inciuci”del PD con i partitini e le liste satelliti?
4. Che significato aveva un apparentamento a fronte di un patrimonio (!!) di ben 119 voti dopo la scelta di porsi in alternativa al PD?
Questo è far politica, sentenziava la coordinatrice provinciale!! Tanto valeva, dico io, non fondare SEL e rimanere a casa del “padrone”!! A maggior ragione se tutto questo far politica non è bastato a sconfiggere la destra.
Ma SEL non è il partito che deve “restituire una partecipazione democratica e dar forza e credibilità ad
un'idea di trasformazione, sia nei contenuti, che nelle pratiche” ?
Ma SEL non è il partito del “sogno”, del “cambiamento” e del “Paese migliore” ?
Mi devo esser perso qualcosa, se i “compagni” di viaggio sono i vari Cocconi, Ceriati, Gorreri, Franchi, Cupola, Fellini, etc., etc.
Se far politica è attività partitica finalizzata alla gestione del potere, se è espediente per raggiungere determinati fini personali o di gruppo, e non, come credo, ricerca della miglior condotta per realizzare il bene comune, allora io smetto di far politica: non sono avvezzo agli accomodamenti, ai ripieghi, agli espedienti. Non sono
entrato in SEL per vivere nella contraddizione e nell'ambiguità.
E' questione di dignità, pregio che manca a chi ha esultato per i risultati salsesi, palesando solo il livore a lungo sottaciuto; è questione di decoro, che non scade mai nell'inezia o peggio nella farsa.
Alla luce dei risultati e degli avvenimenti, un fraterno e disinteressato consiglio: si prenda esempio dal dimissionario Cocconi e si lasci il Partito nelle mani di forze giovani, fresche e soprattutto prive di quelle sedimentazioni mentali retaggio di vecchia politica; si emuli il fuoriuscito Ditaranto e si affidi il Partito a forze nuove, libere da impacci, pronte a coltivare il sogno di un Paese diverso e migliore.
Se così non sarà, il circolo di Fidenza si avvierà, quasi certamente, sulla strada dello scioglimento obbligato, non potendo più riconoscersi in un gruppo dirigente ormai lontano dalle istanze fondatrici del Partito. Poco male, si dirà, ma tant'è!!SEL, però, non è nata per essere la “casa protetta” delle terze e quarte linee alla
vana ricerca di impossibili rivalse; SEL non è nata per essere il partito dei cavalieri erranti e delle damigelle serventi.


Fidenza, 2 giugno

2011

Franco Nardella