sabato 21 febbraio 2015

Proposta di costituzione di osservatorio ambientale cittadino

Abbiamo parlato spesso negli ultimi tempi delle problematiche legate all'ambiente che si sono verificate  a Fidenza. Quelli relativi a Solveko, con le analisi fuori norma dell'estate scorsa, e l'incidente del mese scorso che ha visto due donne fidentine ricorrere alle cure del pronto soccorso per problemi respiratori, non sono gli unici problemi legati all'ambiente che coinvolge la nostra collettività; vi sono altri casi meno eclatanti ma riguardevoli anch'essi di uguale considerazione e che spesso vengono presi sotto gamba anche perchè i tagli del Governo centrale alla spesa degli enti preposti al controllo ambientale non consentono un monitotaggio ottimale dello stato di salute del nostro territorio.
E' per questo,  senza alcuna polemica o eventuali retro pensieri, che mi accingo a lanciare la proposta della costituzione di un comitato cittadino, che veda coinvolte alche le forze politiche e associative, che si assuma il compito di affiancare le Istituzioni preposte nel monitotaggio del territorio fidentino al fine di ottimizzare, anche con contributi di medici e tecnici volontari esterni, il lavoro degli enti preposti alla salvaguardi della salute del nostro territorio.
Mi auguro vivamente che questa mia proposta possa essere in qualche modo accolta e elaborata in primo luogo dall'Amministrazione comunale e da tutto il panorama consigliare al fine di fare fronte comune per la tutela dell'ambiente in cui viviamo.
Tonino Ditaranto

sabato 7 febbraio 2015

il peso dell'omertà

MAFIA
Ti sveglierai un giorno con la schiena curva
senza alcuna caduta, senza alcuna malattia,
senza riuscire ad alzarti
tanto forti saranno le sferzate ricevute.
Eppure non le avevi cercate,
ne qualcosa avevi fatto per meritare
una tale vile punizione.
La prima volta vennero con fare gentile,
con caritatevole parola si appellarono
alla tua grande bontà.
Li aiutasti convinto che fosse la cosa buona,
cosi non fu,
ma il primo atto del loro infame tradimento.
Si offrirono di essere i tuoi protettori,
e tu colpevolmente accettasti,
non prima però di aver visto il fuoco
divorare il frutto del tuo sacrificio.
A nulla valsero i rifiuti
a nulla valsero le preghiere,
Cedesti una volta
e continuasti a cedere per sempre.
Quello che un giorno era tuo,
oggi tuo non è più,
e a te non resta che una  schiena piegata
sotto al peso dell’enorme macigno
della tua colpevole omertà.

venerdì 6 febbraio 2015

I cravattari

Tutto come previsto; la BCE, la Troika e la Germania in testa si affrettano a richiamare Tsipras e la Grecia al mantenimento degli accordi, senza alcuna dilazione sulla restituzione dei prestiti e dichiarando di fatti carta straccia i bond ellenici e neanche cinque minuti dopo il nostro bamboccio nazionale, leccaculo dichiarato della grande finanza europea, si rimangia le aperture di credito espresse a Tsipras neanche 24 ore prima e si affretta a prendere posizione a favore della politica usuraia imposta dalla Merkel.

Carissimo presidente del Consiglio, potevi anche evitare di regalare una cravatta a Tsipras, prima perché la Grecia non ha bisogno di stupidi regali, a stringere la cravatta al collo dei greci ci pensa già la BCE, poi perché il popolo greco è cosi preso per il collo che ha bisogno di soldi e solidarietà vera, non quella che esce dalle bocche di balordi che non hanno mai avuto problemi di morire di fame. Sia ben chiaro, se salta la Grecia, salta l’Italia e a ruota tutti i Paesi dell’area del Mediterraneo. Lo stesso Obama, parlando al Congresso americano ha dichiarato che non si può continuare a spremere come dei limoni quei popoli che sono già fortemente compromessi da una economia in recessione, mentre noi italiani, che siamo senza ombra di dubbio il popolo più vicino per cultura, tradizioni, storia e arte a quello greco, vergognosamente ci tiriamo indietro e rifiutiamo di aiutare questo popolo nostro fratello. La troika sta affamando il Mediterraneo e invece di fare fronte comune con Grecia, Spagna e Portogallo per evitare lo strozzinaggio della Germania, noi preferiamo metterci sotto le ali della troika per continuare ad avere qualche briciola di privilegio che poi paghiamo a caro prezzo. La Comunità Europea era nata per rafforzare lo spirito di solidarietà tra i popoli e non per spremere i popoli più deboli per rafforzare quelli più forti. Se l’Europa unita deve significare quello che stiamo assistendo in questi giorni, allora tanto vale venirne fuori perché con la nostra cultura e la nostra inventiva sapremo sicuramente camminare da soli meglio di quanto oggi non lo facciamo su una strada tracciata da gente che con l’Italia e la sua storia non hanno nulla a che spartire.

giovedì 5 febbraio 2015

Mafia è annientamento della dignità!!!

Non può esserci lotta alla mafia se non c’è il rispetto per il bene comune.
In Emilia 160 arresti per associazione di stampo mafioso tra affiliati alle cosche della ndrangheta, politici e imprenditori in una delle più grandi operazioni di polizia degli ultimi decenni. Credo che il vaso di pandora sia stato solo leggermente scoperchiato e spero che quando il coperchio sarà tolto del tutto la società civile potrà tirare un sospiro di sollievo. Questo però non deve farci abbassarla guardia, ne smettere di continuare in una lotta contro la criminalità organizzata che non può avere tentennamenti ne cali di pressione. I fatti dell’Emilia sono stati ispirazione di una parte del discorso di insediamento del Capo dello Stato Sergio Mattarella martedì scorso davanti alle Camere riunite; nulla da eccepire, se non il fatto che la lotta alla mafia non può prescindere da una ricerca costante della cultura della legalità e del bene comune profondamente compromessa negli atteggiamenti quotidiani ormai di buona parte della società civile.
Si diceva una volta che la mafia per uccidere usava la pistola; oggi alla pistola si è aggiunta la penna stilografica. Una semplicissima metafora per dire che mafia non è più solo quello che una volta poteva essere identificata con la strategia dell’intimidazione per appropriarsi di un territorio, oggi, sempre più spesso l’azione criminale si identifica con la gentilezza dei modi di coloro che intrecciano rapporti d’affari e di scambi di favori con parte di quella società istituzionale che invece dovrebbe garantire uguali diritti e opportunità a tutti i cittadini. In una società dove i diritti individuali e il bene comune non sono più garantiti dalle Istituzioni democratiche, la ricerca di un by pass al fine di raggiungere uno scopo, sia pure legittimo come la ricerca del lavoro, si insinua in maniera culturale nel modo di pensare anche delle persone normali al punto da spingerli a sentirsi legittimati all’uso di scappatoie anche illegali pur di raggiungere un proprio diritto. Questo senso ormai comune a tanti che la legalità si può anche scavalcare, fa si che anche chi mafioso non lo è mai stato possa accettare con indifferenza tutto ciò che gli succede intorno e permette l’incrementare della azioni della mafia e la collusione con apparati della società civile che invece dovrebbero essere i baluardi della legalità e del rispetto del bene comune.  Gli unici due scopi che perseguono le associazioni criminali, sono il denaro e il potere, denaro e potere che neanche a farlo apposta sono oggi gli stessi scopi che oggi interessano i comitati d’affari che si sono impadroniti dell’intero panorama politico italiano, non escluso quelle zone, come l’Emilia che per la loro natura sociale erano state per anni la roccaforte della legalità contro l’azione mafiosa.  Sono anni ormai che si parla di infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna, forse anche per questo i fatti della scorsa settimana non hanno meravigliato nessuno e per quanto possano essere stati definiti da qualcuno come un mezzo terremoto, la gente comune li ha accolti con molta indifferenza. Non è un caso infatti che nel pensiero comune ormai da tempo vi è una sorta di rassegnazione verso un modo di fare di buona parte delle Istituzioni. Non c’è appalto o lavoro pubblico o assunzione che non susciti nel pensiero comune il sospetto dell’imbroglio anche quando tutto si è svolto regolarmente, cosi come nessuno più si indigna per la squallida pratica dei sub dei sub appalti o l’utilizzo di manovalanza a basso costo magari con l’ausilio di caporali reclutatori di poveri cristi, che si è impadronita del mondo del lavoro e quello che più è peggio anche di quei settori dell’economia nati per contrastare il lavoro nero ma diventati anch’essi primi utilizzatori, come il mondo della cooperazione.

Non passa giorno che non si apprende dai giornali di qualche cooperativa finita sotto inchiesta per comportamenti di estrema scorrettezza nella gestione delle proprie risorse o nel trattamento riservato ai propri dipendenti o peggio fallite per azioni truffaldine come successo alla Coop. Edile G. Di Vittorio di Fidenza. Forse non centrano nulla con le azioni di infiltrazioni di carattere mafioso, ma non sono esse meno colpevoli solo perché non hanno collegamenti con qualche ndrina; sono esse stesse parte di un sistema che truffa lo Stato e i suoi cittadini, mortifica le maestranze e annienta la dignità delle persone. La mafia per assicurarsi il potere lo fa attraverso l’annientamento della dignità, per questo tutto ciò che è palesemente contro la dignità delle persone non può essere altro che mafia, sia essa organizzata in maniera classica, sia essa nascosta dietro la maschera della politica, dei comitati d’affare e spesso anche delle Istituzioni.