mercoledì 30 giugno 2010

periferie da godere




Io amo poco camminare, sarà perchè rientro stanco da lavoro, stasera invece mi è venuta voglia di fare una passeggiata, fuori porta, per cosi dire, e cosi ho deciso di andare al conad di coduro, facendo il percorso alle spalle del Bolive, fino alla FAE, cosi che passeggiando, passeggiando, avevo l'impressione, di lasciare Fidenza, e di entrare in una zona completamente sconosciuta.
Sacchi di immondizia, rovesciati per terra, copertoni di auto, presrvativi in quantita notevole, di tutto di più.
Ho chiesto ad alcune persone, frequentatrici della zona, le quali mi hanno dipinto uno scenario davvero impressionante.
Pare che spente le luci della ribalta, dei supermercati e negozi della zona, se ne accendono tantissime altre, quelle delle lucciole, e non parlo di quegli innoqui insetti che in queste serate d'estate ci allietano con il loro luccichio notturno, ma di un altro tipo di lucciole, quelle che schiavizzate da balordi senza scrupoli, vendono il loro corpo, a clienti altrettanto balordi disposti a comprare quel sesso che non sanno procurarsi nella vita.
Tutti sanno, tutti vedono, ma tutti ignorano, e il loro ignorare, li fa stare in pace con la coscenza, salvo poi ridiventare puritani quando si tratta di cacciare qualche bevitore di birra dai giardini S.Michele.
Già proprio cosi, i terroni sarebbero quelli che non parlano, non sentono, non vedono, però qui a Fidenza, si parla, si ascolta, si vede, solo se interessa il portone di casa nostra, mentre si diventa tutti omertosi se ci si allontana di poche decine di metri.
Ma ci pensate, sul davanti di quei capannoni, il lucido, alle spalle il degrado e l'immondizia da far accapponare la pelle, oltre a far rischiare a qualcuno di prendersi delle infezioni.
Ai nostri amministratori, leghisti in testa, che tanto si sono spesi per S.Michele, e che tanto amano le ronde, mi viene spontanea una domanda: ma le periferie le guardate, o siete diventati ciechi?
Invece di mandare i vigili a fare multe a chi fuma in S. Michele, perchè non li mandate a contrastare il vergognoso traffico di prostituzione delle nostre periferie?

domenica 27 giugno 2010

Le bugie della Lega Nord

A proposito delle tante cavolate dette dai dirigenti leghisti ieri sera in occasione dell'elezione di miss padania a Fidenza, ascoltate cosa ne pensa don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano.

sabato 26 giugno 2010

Dal "cardinal Mendoza" al PSC, passando per la finanziaria


E' di oggi un intervento sulla Gazzetta di Parma, del vicecoordinatore del PDL fidentino, Quarantelli, che rispondendo ad un comunicato del PD, afferma che la manovra finanziaria del governo non intacca i bilanci dei comuni, che la politica sociale del comune di Fidenza, è in ottime mani, oltre naturalmente ad affermare che il PSC è nell'immediato programma dell'amministrazione comunale, e che lo stesso deve essere adottato con la collaborazione di tutti i Fidentini.
Alcuni mesi fa, il sig. Quarantelli, riferendosi ad un noto esponente, critico, dello stesso PDL, lo accusava di muovere le sue critiche sotto gli effetti del "cardinal Mendoza", salvo scoprire successivamente, per sua stessa ammissione, che il "cardinal Mendoza", non è un personaggio, o una persona, ma trattasi di un noto brandy, e che l'esponente del PDL in questione è praticamente astemio, e beve solo acqua tonica.
Chissà perchè, ma in quella occasione, un po tutti, abbiamo avuto la sensazione che il comunicato del vicecoordinatore del PDL fidentino, fosse stato scritto da mano estranea, forse un nocetano, e anche questa volta la sensazione è la stessa.
Certo che passare dal "cardinal Mendoza", al PSC, i servizi sociali, la manovra finanziaria, il passo è notevole, peccato solo che prima di fare quelle dichiarazioni al giornale, il Sig. Quarantelli, anche questa volta si sia fidato del nostro anonimo dettatore nocetano, e non abbia chiesto lumi al nostro caro Cantini, che forse lo avrebbe edotto su quanto il comune di Fidenza in termini percentuali, deve tagliare di spesa grazie alla manovra finanziaria, peccato anche che non abbia chiesto a Carancini e allo stesso Cantini cosa ne pensano del PSC, e dei tempi per la sua adozione.
In quanto ai servizi sociali, e le buone mani in cui si trovano, se al Sig Quarantelli sembra poco il fatto che quotidianamente si prevaricano gli uffici preposti, e che ci sia in atto il tentativo di affidare una parte di essi a Comunione e Liberazione, allora non possiamo farci niente.
Un'ultima considerazione sulla foto da me inserita, e furbescamente sottratta al fidentino.com.
Nella medesima vediamo i due protagonisti della vittoria del centro destra che festeggiano la vittoria alle amministrative dello scorso anno.
Ad un anno di distanza, uno, il Carduccio, è ormai cosa passata, essendo stato gentilmente messo alla porta dai suoi stessi amici, l'altro, il Cantini, si da sempre più latitante, facendosi vedere quasi di rado alle iniziative della stessa amministrazione, e lasciando le decisioni ai singoli assessori, che procedono allo sbaraglio come una armata brancaleone.
Se queste sono le premesse ad un anno di distanza, allora siamo messi proprio bene.

venerdì 25 giugno 2010

Sciopero bianco all'ospedale di Vaio




Singolare forma di protesta messa in atto dal personale medico e paramedico dell'ospedale di Vaio, che con grande senso di responsabilità ha deciso di aderire allo sciopero generale di oggi, contro la manovra finanziaria del governo, senza far mancare la necessaria presenza nei reparti, e assicurando tutti i servizi ospedalieri di grande interesse per i cittadini.
Se solo il governo avesse la minima parte del senso di responsabilità dimostrata dal personale del nostro ospedale, forse oggi non ci troveremmo nella situazione di dover protestare contro una manovra, che taglia la spesa pubblica a comuni, provincie e regioni, oltre che alla sanità, la scuola, la sicurezza, e non tocca minimamente i grossi capitali, ne gli stipendi esosi di parlamentari e dirigenti dello stato, facendo pagare la crisi, ancora una volta, solo al mondo del lavoro.
Cosa ne pensa Cantini di questa singolare protesta dei suoi collegi di lavoro?
Non crede sia il caso di portare in consiglio comunale, l'approvazione di un ordine del giorno di protesta, come stanno facendo in Italia centinaia di amministrazioni anche di centro destra?

domenica 20 giugno 2010


Per chi fosse interessato i pulman messi a disposizione dalla CGIL, partiranno alle ore 6,20 dal piazzale del centro commerciale coop.
per inforazioni e prenotazioni, cgil Fidenza n. 0524522612

sabato 19 giugno 2010

Piazza, piazzisti, o pescivendoli?

Piazza, piazzisti, o pescivendoli?, di sicuro persone senza il necessario coraggio morale e civile di muovere le proprie critiche mettendoci la faccia e guardando negli occhi coloro cui si muovono le critiche.
Da che mondo è mondo le lettere anonime, hanno solo suscitato disprezzo e vomito, perchè colui che si nasconde, altro non è che un essere strisciante, pronto a colpire alle spalle e a tradimento.
Persone del genere, che non hanno alcun rispetto neanche per loro stessi, non potranno mai capire che i rapporti trà persone, indipendentemente dalle loro credenze politiche, religiose, devono essere impostate sempre al massimo rispetto della persona, e ciò vuol dire anche saper riconoscere pubblicamente i meriti di coloro che non la pensano come noi.
Certe persone questo non lo capiranno mai, perchè sono abituati a muoversi nel torbido, e non alla luce del giorno, magari pronti ad accusare qualcuno che si rivolge all'amico assessore segnalando un problema di altri, e non personali, cosa che non è nelle mie abitudini, e scoprire forse che di numeri di amici influenti se ne fa un largo uso anche per raccomandazioni personali, (ma questo non lo sapremo mai visto che il vostro anonimato vi mette al riparo).
Diceva il grande Totò, nel mondo esistono tre tipi di persone: Uomm'n, uomm'nicch' e quaqquaraqquà, bene nel nostro caso non ci sono dubbi, si tratta di QUAQQUARAQQUA'

mercoledì 16 giugno 2010

Radio P araguai



E' bello scoprire che la vera integrazione da i suoi frutti, e che intere comunità extracomunitarie, venute da oltre oceano si sono cosi bene inserite tra noi da aver addirittura messa su una emittente tutta loro.
Magari più avanti scopriremo che anche neozelandesi e slovacchi hanno fatto la stessa cosa, e magari più avanti scopriremo anche gli ivoriani.
Ai leghisti locali vorrei far notare quanta è bella questa integrazione che loro cercano in tutti i modi di osteggiare.

martedì 15 giugno 2010

la politica delle piccole cose che riempie di gioia le persone


La rampa di accesso ad un rialzato di utilizzo pubblico, per la presenza di uffici, era ostruito da una catena posta per impedire l'accesso ai motorini. Sicuramente chi ha messo quella catena non avrà pensato che la stessa potesse creare difficoltà ad eventuali cittadini portatori di andicap che avevano bisogno di recarsi in quegli uffici, cosi che, ieri mattina, sono stato testimone delle difficoltà che una anziana signora in carrozzella, ha incontrato nel tentativo di superare tale catena per poter accedere al piano rialzato.
Problema risolto con l'ausilio di diverse braccia che di peso hanno sollevato la carrozzela e l'hanno passata dall'altra parte.
Inutile dire che all'evidente imbarazzo della signora faceva riscontro una altrettanta evidente arrabbiatura del marito che lamentava il fatto che già in diverse occasioni aveva tentato di risolvere il problema, trovandosi sempre di fronte ad un muro fatto di non so, ti devi rivolgere a, e via dicendo.
Ho promesso a quel punto all'anziano signore che mi sarei interessato della vicenda, e che avremmo cercato di risolvere in un paio di giorni.
Ho telefonato al vice sindaco, Stefano Tanzi, il quale si è subito fatto carico del problema, e nel giro di due ore la catena era stata rimossa.
Questa mattina ho reincontrato il signore in questione, il quale voleva a tutti i costi offrirmi un caffe, che naturalmente non ho accettato, e non la smetteva più di ringraziarmi.
Non riuscirei, neanche volendo, descrivere la gioia che si leggeva negli occhi di quell'anziano signore, o quanta gratitudine essi esprimessero, fatto sta che quell'incontro di stamani, ancora una volta mi ha fatto riflettere sul fatto che basta poco, per risolvere problemi di una cosi lieve portata, e noi spesso ci fomalizziamo dietro ad una burocrazia, o uno scaricabarile inconcepibile e intollerabile.
L'efficenza dimostrata da Stefano in questa occasione, ha tutta la mia gratitudine e il mio apprezzamento, e mi auguro sia da esempio per tanti di noi che trovandoci di fronte a problemi del genere, spesso giriamo la testa dall'altra parte.

giovedì 10 giugno 2010

CIAO ENRICO



Un gigante, cosi ti vidi quella prima volta, quando entrasti nel salone grande del centro studi comunisti di Frattocchie, alle porte di Roma, nel settembre del 1971.
In quella sala nei giorni precedenti, dove noi quasi ancora ragazzetti, provenienti da ogni parte d'Italia, ci eravamo inoltrati in seminari quasi pallosi, sull'antifascismo, le politiche meridionali, i quaderni di Gramsci, e dove si erano alternati big dal nome di Amendola, Raiclin, Napolitano, Macaluso, Pajetta, ti vedemmo entrare a nostra insaputa, tu che ancora non eri segretario, lo saresti diventato l'anno seguente, saltammo in piedi, increduli, di trovarci di fronte a colui che già per tutti i comunisti italiani, era il modello da seguire.
Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer, partì improvviso e forte lo slogan, ma soprattutto Berlinguer, eri il nostro futuro, il futuro delle masse, dei tanti milioni di laloratori e lavoratrici, che già in te vedevano colui che li avrebbe guidati, in quegli anni che si preannunciavano durissimi, nelle grandi battaglie per i diritti, il lavoro, la lotta alla corruzione, alla mafia e al terrorismo.
Socialismo Europeo, non uno slogan campato in aria, ne un progetto demagogico, come erano abituati i partiti in quegli anni, per incantare le masse, ma un pensiero futurista, che dallo strappo da Mosca, attraverso la ricerca di quel compromesso storico con le componenti socialiste e cattoliche, ci portò fino al 1978, al primo governo di solidarietà nazionale, e che costò all'Italia la reazione dei nemici del popolo, con la tragica fine di Aldo Moro.
Alla scomparsa di Moro seguirono anni di divisioni, una ritrovata alleanza tra la democrazia cristiana e il partito socialista di Craxi, diede il via agli anni delle tangenti e della messa in discussione delle conquiste ottenute, e tu, mai come in quel periodo, ti ritrovasti a vivere lunghissimi mesi, tra la ricerca costante dell'unità del mondo progressista, e il dover scendere davanti ai cancelli di Mirafiori, per la difesa della scala mobile.
Giorni e notti, sempre in movimento, ti vedemmo in centinaia di comizi, girare come mai avevi fatto, tutta l'Italia e anche l'Europa, fino a quel tragico 9 giugno dell'84, quando proprio durante uno dei tuoi innumerevoli comizi, a Padova, ti accasciasti al suolo, senza più rialzarti.
Cominciò la diretta più lunga della storia della televisione italiana, per giorni l'Italia intera si fermò, uomini, donne, bambini, comunisti e non comunisti, lavoratori ed imprenditori, tutti incollati davanti a quella piccola scatola, dalla quale tutti speravano e aspettavano che i tanti luminari dell'ospedale di Padova, avrebbero dato sollievo a tutti con un comunicato in cui si dicesse che eri fuori pericolo.
Cosi non fu, quel comunicato non arrivò mai, ne arrivò un altro di pochissime riga, che annunciava al mondo che l'uomo più grande del novecento italiano ci aveva lasciato.
Ho dovuto lasciare per due minuti di scrivere e prender un caffè, non nascondo che parlare di questo, mi ha fatto tornare negli occhi qualche piccola lacrima, le stesse che scesero negli occi degli italiani quel giugno dell'84.
Erano le sette del mattino del 13 giugno, quando dopo interminabili ore di coda riuscii a passare davanti al tuo feretro, posto nell'ingresso di Botteghe Oscure, e subito dopo andai in piazza S.Giovanni, dove già si accalcavano migliaia e migliaia di persone ad aspettare i tuoi funerali che si sarebbero tenuti nel tardi pomeriggio di quel caldissimo giorno d'estate. Alle 18 cominciarono le orazioni, i capi del mondo affollavano quel palco, Giorgio Almirante, tuo nemico di sempre, anche lui su quel palco a rendere omaggio all'uomo politico più onesto e più leale d'Italia.