venerdì 30 aprile 2010

riceviamo e pubbliciamo da sinistra ecologia e libertà



FINALMENTE FIDENZA E’ DI TUTTI


Con questo slogan un anno fa il centrodestra salutava la vittoria alle amministrative.

Oggi, a distanza di circa un anno, ci accorgiamo che effettivamente l’amministrazione ha mantenuto la promessa. Complimenti !!

Finalmente Fidenza è di Villani

Il consigliere regionale del PDL è riuscito a mettere le mani su Fidenza decidendone le sorti amministrative: ha piazzato i suoi uomini nei posti chiave e ha disposto, senza il minimo rispetto delle più elementari regole di civile confronto democratico, del futuro di 25.000 fidentini !!

Finalmente Fidenza è della Lega

Con due assessori (e tante inconsistenti e demagogiche promesse sulla sicurezza) in un anno non è riuscita a produrre alcun significativo cambiamento, né a formulare proposte, serie ed efficaci, per risolvere quei problemi oggetto della sua campagna elettorale. Il partito di Bossi si è limitato a partorire un obbrobrio di ordinanza sui giardini di S. Michele dimenticando, colpevolmente, i veri problemi legati alla sicurezza dei cittadini e del territorio. Una inarrestabile escalation di crimini (scippi, rapine, furti con scasso, accoltellamenti e revolverate) ha contraddistinto l’ultimo anno ma a nessuno dei leghisti (e non solo) sembra interessare più di tanto….. il problema è costituito da quei quattro poveri ubriachi di S. Michele !!

Finalmente Fidenza è della Solveko

Dopo anni di tentativi andati a vuoto, l’azienda fidentina finalmente è riuscita ad avere le necessarie autorizzazioni dalla giunta, durante una seduta in cui , stranamente, risultavano assenti alcuni suoi membri

che, per loro stessa ammissione, rifiutavano di votare un provvedimento, composto di alcune decine di pagine fatte pervenire all’ultimo momento e, dunque, senza possibilità di essere discusso. Tale provvedimento autorizza la Solveko ad aumentare la produzione, facendola passare da 10.000 a 30.000 tonnellate di prodotto trattato, in assenza delle necessarie e adeguate garanzie assicurative, indispensabili in un territorio già minato dalla disastrosa esperienza della Carbonchimica, per la cui bonifica sono stati spesi più di 20 milioni di Euro !!

Finalmente Fidenza è di Comunione e Liberazione

L’evidente voto di scambio, denunciato dagli stessi protagonisti, tra Villani e CL alle ultime elezioni regionali, ha fruttato al movimento politico-religioso alcuni assessorati e, quel che è peggio, un nuovo incarico : la responsabilità della “Agenzia per la Famiglia”. Quale utilità della nuova agenzia se non quella di pagare pegno all’UDC per l’apporto prestato durante l’ultima tornata elettorale? Quali i compiti del nuovo “agente” che, si dice, è parificato a un assessore e quale emolumento? Chi sono i collaboratori che raccoglieranno e istruiranno le pratiche? Non esisteva già un Assessorato alle Politiche sociali? Da quale capitolo di bilancio si attingeranno i fondi per tenere in vita la nuova agenzia? Ma il Comune non è in crisi, visto che non si riesce neppure ad assicurare la normale manutenzione delle strade cittadine?

Finalmente Fidenza è dei disoccupati

A fronte di una crisi economica senza precedenti che investe l’Italia intera, il Comune non ha promosso alcuna iniziativa per limitare i danni provocati, anche a Fidenza, dal drammatico fenomeno. Ormai sono centinaia e centinaia i lavoratori autonomi o dipendenti che non hanno alcuna prospettiva di lavoro o sono in cassa integrazione : la Bormioli minaccia 80 licenziamenti, la Copas prospetta la stessa sorte a decine di lavoratori, così altre aziende fidentine !!



Un particolare ringraziamento a questa

Amministrazione per aver permesso

a Fidenza di essere finalmente di tutti !!


lunedì 26 aprile 2010

25 Aprile- the day after


26 Aprile, il giorno dopo, con la mente ancora confusa mi accingo a scrivere alcune considerazioni sulla giornata di ieri, sessantacinquesimo anniversario della Liberazione d'Italia dal regime fascista.
Il corteo con il gonfalone del comune in testa seguito dai tanti delle associazioni Partigiane e combattentistiche sfila preceduto dalla banda che intona "il Piave mormorò" fino al monumento ai caduti per la deposizione della corona.
Il silenzio rispettoso investe tutti e ancora la banda che intona il silenzio fuori ordinanza intervallato dall'ennesimo "piave" e dall'Inno di Mameli.
Tra me e me mi chiedo cosa centri il "Piave", ma poi mi convinco che ci sta pure visto che si depone anche per i caduti della prima guerra mondiale, magari si andrà avanti ora con il corteo con i canti Partigiani.
Si continua in via Gramsci e mi pare di sentire la banda che accenni "bella ciao", neanche il tempo di rendermene conto e la musica è già canbiata, nuovamente il "Piave" e cosi via fino a Piazza Garibaldi.
In Piazza Garibaldi la musica smette e Cantini è pronto per prendere la parola, ma io non ce la faccio, il mio antifascismo si ribella e d'istinto intono ad alta voce "bella ciao".
Il discorso ufficiale comincia con Cantini e Prosegue con Frati, ma ho sempre la netta sensazione che ci sia qualcosa che si vuole evitare ad ogni costo, non riesco a rendermene conto, ma poi quando Cantini si riferisce alle SS naziste e ai suoi "alleati" di colpo mi si illumina la mente. Ma questi alleati non avevano un nome? Non erano forse i "fascisti"? allora perchè non dirlo chiaramente che si sta ricordando la cacciata del "fascismo" che tanta morte e distruzione ha portato all'Italia?
In parte la mia delusione viene ripagata quando viene scoperta la targa che intitola una via ai Partigiani fidentini, e qui va dato atto all'attuale Amministrazione di aver fatto quello che le passate Amministrazioni non avevano mai pensato di fare, e la mattinata si chiude con la lettura emozionante degli elaborati dei ragazzi delle scuole fidentine.
Torno a casa per pranzo con un nodo alla gola, non mi ritengo per niente soddisfatto, mi manca qualcosa.
In pomeriggio con degli amici decidiamo di andare a Praticello di Gattatico, a casa Cervi, migliaia di giovani sono li dalle prime ore del mattino, si sente nell'aria l'odore di resistenza, volti gioiosi che cantano, si avvicendano sul palco musicisti, don Andrea Gallo, Partigiani e giovani, Michele Santoro, e da ognuno di loro il richiamo alla democrazia e a questa resistenza che deve continuare non tanto per ricordare i sette fratelli Cervi ma quanto per far si che il loro sacrificio non sia stato inutile.
Torniamo a casa che è già tardi, un altro 25 aprile è passato e io rinnovo l'impegno per il prossimo anno, e per l'altro ancora, e per oggi e per domani e per tutti i giorni a venire affinche il 25 aprile non sia solo una data da ricordare ma un momento continuo di lotta per difendere ciò che i Partigiani fidentini e i fratelli Cervi ci hanno dato: LA LIBERTA'

venerdì 23 aprile 2010

c'è mafia e mafia!!!!


Ricordo una canzone degli anni settanta che recitava all'incirca cosi:
"certa gente per derubarti usa una pistola, cert'altra la penna stilografica, la DC e i padroni non fanno complimenti le usano tutte e due".
Ora noi siamo abituati a pensare alla "mafia" come a qualcosa di notevolmente violento, con sparatorie, rese dei conti, estorsioni con minacce e bombe che fanno saltare i locali di chi non si adegua, di chi si ribella al pizzo e cerca di resistere; "mafia" è anche questo, ma non solo, esiste una mafia molto più pericolosa, spesso nascosta e molto vicina che ci stritola, ci rende schiavi anche con il nostro tacito consenso senza che noi ce ne accorgiamo e che ci rende complici oltre che omertosi.
"Basta parlare e scrivere di mafia, chi lo fa fiancheggia la mafia e danneggia il Paese", sono le testuali parole del nostro premier Silvio Berlusconi rivolte a Roberto Saviano e al suo libro Gomorra, come se non parlarne vorrebbe dire sconfiggere la mafia.
Non parlarne vuol dire solo nascondere l'evidenza, coprire con una mano di pittura lo sporco delle pareti senza rimuoverlo e far si che al di sotto la muffa possa continuare industurbata la sua azione devastante.
La "mafia" purtroppo ha smesso i panni di associazione primordiale dedita solo al controllo delle estorsioni e dello spaccio di droga e ha indossato vesti più ingombranti che vanno dal controllo degli appalti allo smaltimento dei rifiuti tossici, dalle scalate alle banche al controllo della politica con la elezione di propri esponenti nelle istituzioni dello stato come nel caso di DiGirolamo, un controllo che ormai investe l'intero territorio nazionale e che si raccorda con i traffici internazionali di droga e armi da guerra.
Tutto questo passa attraverso un torbido disegno che punta ad addormentare le coscienze con la quotidiana propinazione di dosi massicce di droghe mediatiche che passando dal grande fratello all'isola dei famosi usa l'informazione per instupidirci e farci credere di avere una vita beata.
Mentre tutto questo avviene, intorno a noi la "mafia" prolifera e si appropria della nostra vita quotidiana, al punto che neanche più ci scandalizziamo quando assistiamo alla tratta di schiavi che dal nord Africa si dirige verso i nostri territori, e anzi assumiamo atteggiamenti razzisti nei confronti di coloro che invece altro non sono che merce e braccia prima delle organizzazioni mafiose che con il loro trasporto fatturano milioni di euro e poi di imprenditori senza scrupoli che dall'utilizzo delle loro braccia traggono vantaggi notevoli con la manod'opera a basso costo, eludendo le regole delle assunzioni e ciò che è peggio della sicurezza sul lavoro.
Questa nuova e pericolosissima "mafia" coinvolge ormai tutti i settori, è un businees che fattura miliardi e sconvolge la vita di milioni di famiglie.
Vi è "mafia" in edilizia, vi è "mafia" nella sanità, dove sempre più spesso si assiste agli appalti a ditte o cooperative esterne che hanno fatto del precariato il loro strumento di assunzione privilegiato, addette ai servizi ospedalieri di pulizia che vengono assunte e licenziate mensilmente per poter avere sempre nei loro confronti un notevole potere ricattatorio.
La "mafia" non ha un nome ben definito, non si chiama Totò Riina o Casalesi, potremo assicurare alla giustizia decine di capi mafiosi ma continuerà a prosperare se non capiamo che essa è insita dentro le nostre abitudini, nella nostra omertà, nella nostra continua volontà di infrangere le regole.
Parlarne è il primo passo per sconfiggere la mafia, e quando i Roberto Saviano si moltiplicheranno fino a diventare cento, mille, centomila forse allora lo Stato avrà vinto e della "mafia" non resterà altro che un lontano ricordo.
Sinistra Ecologia e Libertà
Fidenza

lunedì 19 aprile 2010

FIDENZA ASPETTA RISPOSTE, NON LITIGI!!!!

Mentre nel PDL locale continua la guerra tra le diverse fazioni, i villaniani da una parte e i parizziani dall'altra la situazione di diversi problemi fidentini si aggrava senza che nessuno riesca a porvi quell'attenzione di cui avrebbero bisogno perchè l'amministrazione sembra presa dal continuo batti e ribatti nel PDL che coinvolge anche la giunta.
A nulla possono i pur nobili propositi del sindaco che contrariamente alle sue aspettative di lavoro si vede invece costretto a risolvere problemi che gli procurano gli alleati di coalizione che spesso girano a ruota libera senza che vi sia un minimo di raccordo tra loro.
E' sotto gli occhi di tutti il richiamo fermo e deciso che Cantini dovette fare al suo assessore Carancini durante l'incontro a Fornio sul problema della Solveco, (unico discusso dei quattro all'ordine del giorno) che si stava addentrando in problemi urbanistici e che il sindaco dovette stoppare prima che facesse affermazioni irreparabili. Almeno su questo va dato atto a Cantini di essere stato preciso nell'affermare che mai sarà approvata una variante che preveda l'ampliamento della Solveco.
Dicevamo che la situazione si aggrava sempre di più, è di questi giorni la notizia che Gas Plus sta effettuando distacchi di fornitura di gas e in qualche caso anche di acqua, a famiglie con minori a carico, (questi purtroppo sono gli effetti della esternalizzazione di servizi primari non più controllati dal comune ma da una ditta con sede a Milano che l'unica cosa che ha veramente a cuore è il rigonfiare il proprio portafogli);
Come se non bastasse si è provveduti ad istituire l'agenzia delle famiglie togliendo potere al relativo assessorato per affidarlo ad una figura al di fuori della giunta solo perchè bisognava trovare posto ad un esponente dell'UDC (qualcuno dice CL) come da accordi pre elettorali;
la situazione occupazionale in edilizia resta ai minimi storici nonostante l'arrivo della primavera mentre si registrano quotidianamente arrivi di pulmini di caporali che portano nei vari cantieri operai extracomunitari sottopagati e non in regola che spesso vengono fatti lavorare in condizioni di sicurezza disastrose;
Da mesi gli abitanti di Bastelli ai quali durante la campagna elettorale era stata promessa la sistemazione di alcune strade di vitale importanza per gli abitanti della campagne aspettano che qualcuno si faccia vedere, ma intanto fino ad ora non si è visto nessuno e gli abitanti che pur pagano gli stessi servizi di coloro che abitano in città sono costretti a provvedere a spese proprie;
I cassonetti della raccolta differenziata, specie quelli adibiti alla raccolta dell'umido, non vengono mai lavati e i furgoni adibiti alla raccolta continuano a sfrecciare per le strade di Fidenza senza rispettare i limiti di velocità e questo solo perchè essendo una ditta esterna ad effettuare il servizio deve ridurre i costi naturalmente affidandosi ad un numero di addetti e di mezzi non adeguato al servizio;
archiviato il problema di S.Michele sembra non ci sia più il problema della sicurezza e a nessuno pare interessi più dei continui furti che avvengono quasi quotidianamente alle aziende e nelle campagne fidentine;
Le strade cittadine sono interamente ricoperte di buche e qualcuno a pensato bene di fondare un gruppo su facebook chiamandolo "dona anche tu una badilata di asfalto al comune di Fidenza".
Questi sono solo alcuni dei problemi, ma la lista potrebbe essere lunghissima, e loro che fanno? se le danno di santa ragione tra interviste e dichiarazioni sui giornali togliendo tempo e attenzioni alle legittime domande dei cittadini di Fidenza.
In tutta questa situazione si inserisce la evidente inutilità della lega e dei suoi Assessori che in un anno non sono riusciti a produrre nulla di buono nei loro relativi settori, anzi risultando fin'anche dannosi come nel caso dell'assessore all'ambiente che è riuscito a produrre l'aumento di produzione della Solveco, aumento richiesto da anni e sempre negato dalle precedenti amministrazioni.
Ci viene da chiedere se i cittadini che hanno votato lega perchè presi dai loro proclami demagogici sulla sicurezza e sulla vicinanza ai problemi della gente si sentano soddisfatti oggi dalla dimostrata inutilità amministrativa dei loro rappresentanti.
Il tanto auspicato cambiamento effettivamente c'è stato, ma in peggio. Questa situazione non può durare, ai fidentini poco interessa delle beghe interne al PDL ma chiedono risposte precise che questa giunta non ha dato e che le poche volte che ci ha provato si è dimostrata impopolare.

sabato 10 aprile 2010

Agenzia per le famiglie o clientelismo?

Tutto ci saremmo aspettati di vedere a seguito dell'ormai acclarato voto di scambio tra Villani e CL alle scorse regionali, ma una bassezza di tale livello credo nessuno se lo aspettasse, e forse neanche lo stesso Cantini e gli altri componenti della giunta che si sono trovati la patata servita su un piatto precotto nella giunta di giovedi scorso.
Dicevamo bassezza, perchè altro non riusciamo ad immaginare di fronte ad un tentativo di allungare le mani su un settore cosi delicato e di vitale importanza per decine di nuclei familiari fidentini fino ad oggi eccellentemente seguiti dai vari assessori che si sono succeduti alle politiche sociali e soprattutto da un ufficio, quello dei servizi sociali, che con passione e dedizione ha svolto un compito cosi difficile in modo egregio e con estrema professionalità.
Perchè non ci spiega bene la mente contorta che ha partorito tale nuova "AGENZIA" quali dovrebbero essere i suoi veri compiti?
chi saranno i collaboratori del nuovo "AGENTE" che dovranno raccogliere le istanze delle famiglie in difficoltà e decidere quali siano effettivamente meritevoli di attenzioni e quali invece lo siano meno?
I servizi sociali non possono e non devono in alcun modo essere appannaggio di questo o quel gruppo politico alla mercè di pratiche clientelari, che si chiamino CL o UDC o qualunque altro modo, sia di destra che di sinistra, ma restare saldamente nelle mani di funzionari coscienzosi al di sopra delle parti che riescano a valutare, serenamente tutte le situazioni che si trova a trattare senza bisogno che alcun cittadino debba andare a scappellarsi al politico di turno specie se non investito di alcuna carica amministrativa propria di un assessorato.
Mi auguro vivamente che il sindaco faccia un passo indietro e intanto invito le forze politiche a riflettere e mettere in cantiere tutte le iniziative che riterranno idonee ad impedire che sui servizi sociali ci possa essere il minimo dubbio di clientelismo.

giovedì 8 aprile 2010

IL PUNTO


E' ufficiale, questa mattina Antonia Donetti, funzionaria ACER, assumerà la carica di assessore al comune di Fidenza con le stesse deleghe di furono di Carduccio Parizzi, comunicazioni e rapporti con il consiglio.
Non ci permettiamo di dare giudizi sulla figura della Donetti, non prima di averla vista all'opera,ma una considerazione immediata è di obbligo. La Donetti, da tutti definita come persona impegnata molto vicina a Comunione e Liberazione sembra essere il risultato dell'ormai evidente voto di scambio, molto ventilato alla vigilia delle regionali, tra Villani e CL fidentina che come contropartita avrebbe chiesto la testa di Parizzi e che avrebbe dovuto assicurare preferenze allo stesso.
Peccato però che il diavolo faccia le pentole ma non i coperchi, tant'è che questo accordo sottobanco alla fine ha prodotto un calo di oltre 500 preferenze allo stesso Villani rispeto alle regionali del 2005.
I protagonisti dell'intera vicenda sono noti a tutti, in primis il Carduccio nazionale che ignaro di quanto ormai si stesse tramando alle sue spalle, incolpevole, si è visto crollare il mondo addosso, chiamato prima dallo stesso Villani e invitato ufficialmente a fare un passo indietro e a seguito di un suo categorico rifiuto messo alla porta dallo stesso Cantini non senza un seguito di chiacchiericcio che dipingeva Parizzi diverso da quello che invece a Fidenza tutta la gente è abituata a conoscere in quanto persona onesta e leale.
L'altra protagonista la nostra presidente del consiglio comunale nonchè coordinatrice del PDL, nominata e non eletta dallo stesso Villani, che tanto ha insistito sul sindaco Cantini per convincerlo a ritirare le deleghe a Parizzi.
Infine Aiello e Leonardi due giovani promettenti del PDL locale ai quali tutta la manovra villanesca non è assolutamente andata a genio e dopo aver diffuso un comunicato in parte pittoresco si accingono a dare battaglia.
Tutta questa vicenda a noi fidentini però lascia un amaro in bocca.
Come è possibile pensare che le sorti di un comune come Fidenza possano essere affidate ad una squadra che agli interessi collettivi antepongono quelli di corrente o di gruppo di appartenenza?
Come è possibile che un Sindaco non riesca ad imporre una sua linea guida all'amministrazione e cede alle pressioni di questo o quel gruppo politico non su problemi di programma ma sui desideri illegittimi di un aspirante consigliere regionale?
Cosa farà Cantini quando arriverà una analoga richiesta magari da parte della lega o di qualche altra corrente?
Credo che Fidenza si meriti una amministrazione che lavori ed affronti i problemi e non una che invece, da quello che ci è dado vedere, perda tempo a correre dietro alle beghe interne dei gruppi che compongono la coalizione.

mercoledì 7 aprile 2010

Basilicata coast to coast (da la gazzetta del mezzogiorno)


Ben tre debutti nel film
Basilicata coast to coast
ROMA – Ci sono tre debutti nel road movie musicale Basilicata coast to coast, dal 9 aprile in 150 sale distribuito da Eagle Pictures: quello di Rocco Papaleo, attore dalla carriera ultraventennale, come regista, del cantautore Max Gazzè come coprotagonista e di Giovanna Mezzogiorno come cantante. Il film, girato in grande armonia vista l’amicizia che lega tutti gli interpreti, fra i quali anche Alessandro Gassman e Paolo Briguglia ha significato per Papaleo, autore anche delle canzoni e della sceneggiatura, con Valter Lupo «coronare un sogno. Avevo fatto leggere il soggetto a Giovanna e lei, ha iniziato un’opera di trapanamento per convincermi a dirigerlo».

Nata dall’esperienza di teatro-canzone del regista, la pellicola la racconta il divertente viaggio a piedi di una band di amici, fra splendidi paesaggi, prove, canzoni, incontri, scoperte interiori, amori più o meno duraturi, da Maratea a Scanzano Jonico, per partecipare a un festival musicale. A comporre il gruppo sono: Nicola, professore liceale (Papaleo), con tanti sogni inespressi, sposato a una moglie che sta esaurendo la pazienza (Michela Andreozzi); Franco (Gazzè), falegname con la passione del contrabbasso, che da anni ha deciso di non parlare più; Salvatore (Briguglia), ex studente di medicina; il cugino Rocco (Gassman), divo televisivo di una stagione ma ancora idolo locale e Tropea (Mezzogiorno), giornalista annoiata, che li segue (inizialmente) di malavoglia.

«Questo film non vuole essere un omaggio solo alla mia terra – spiega il lucano Papaleo, classe 1958 – perchè la mia terra è tutta e il federalismo sentimentale mi è sempre stato antipatico». L'attore vorrebbe che la Basilicata del film «fosse vista come un non luogo. Io l’ho rappresentata come il sud in cui sono cresciuto negli anni '70, con giovani animati da sogni velleitari ma necessari, sennò non fai un c...o nella vita».

La Mezzogiorno, diventata amica di Papaleo 12 anni fa sul set di Del perduto amore spiega: «Il mio personaggio mi fa tenerezza. E' una ragazza annoiata e disinteressata a tutto, che a trent'anni non ha realizzato nulla, però grazie a un avvenimento, un incontro improvviso, risolve una crisi interiore». Come ha vissuto il debutto nel canto? «Con un pò d’ansia come ogni volta che si affrontano cose nuove. Poi cantare non è facile, e io sono una perfezionista, ma Rocco mi ha molto aiutato».

Gazzè, autore anche della canzone sui titoli di coda, Mentre dormi, che anticipa l’uscita del suo nuovo album, in arrivo fra qualche settimana, si è convinto del suo personaggio "non parlante" senza neppure leggere la sceneggiatura: «La cosa bella è stato poter veicolare i significati non attraverso la parola, ma il suono, la musica, una forma di comunicazione archetipica ancora più importante».
di Francesca Pierleoni - ANSA

ORE 17.19 - PAPALEO: "IL MIO FILM COME UNA CANZONE"
Con quella faccia un pò così, Rocco Papaleo è sempre stato un prodigio di creatività, eclettismo e atteggiamento jazz nei confronti del cinema e della vita. E ora si ritrova «a presentare un film, per la prima volta, dalla sedia centrale, quella del regista. Ho bisogno di un pizzicotto per capire se sto sognando». E di sogno si tratta, perchè il suo piccolo e graziosissimo film Basilicata coast to coast uscirà il 9 aprile nelle sale, in ben 150 copie, e coprodotto e distribuito da una major come la Eagle Pictures. «Con loro c'è stato subito un gran...feedback!».

Un road movie di una scalcagnata band di provincia che fa musica sperimentale e decide di attraversare la Basilicata a piedi per arrivare a un festival locale molto importante. Cinema e musica, musica di «quel teatro canzone che faccio da anni, ma su schermo è tutto più difficile», dove c'è tanto di lui e della sua autobiografia. Tanto che nel cast ha chiamato amici di lunga data come Alessandro Gassman (il cugino attore, bello e idolo della provincia, ma fallito), Giovanna Mezzogiorno (la giornalista annoiata che «deve» seguirli), Max Gazzè (il non parlante del gruppo, per scelta, adorabile) e «lo è anche Paolo Briguglia, perchè ci siamo capiti al volo, è come se fosse uno di noi da sempre». E l’affetto dei suoi amici e attori è tangibile.

«Sono l’autrice del celebre trapanamento di cui si lamenta Rocco- racconta Giovanna Mezzogiorno-, sono io che soprattutto via mail continuavo a insistere, a dire «devi farlo!». Con Rocco siamo amici veri, fin dal film Del perduto amor di Michele Placido, un film molto importante per me ma anche difficilissimo come lavorazione. Lui allora mi stette vicino, mi diede molti consigli, fu molto generoso umanamente e professionalmente. E ci siamo legati, siamo rimasti vicini in questi 12 anni, anche senza cellulari! Appena eravamo a Roma entrambi, uscivamo a cena e in una di queste, ricevetti il trattamento di questo film, erano ancora poche pagine. Le lessi prima della partenza per la Colombia per L’amore ai tempi del colera. Lo trovai subito bello e ora posso dire che sono felice di essere stata presente fin dal tempo del germoglio di questa opera».

Alessandro Gassman, sempre in gran forma, interviene con ironia rivelando che «sono stato l’ultimo a essere chiamato, ma, tanto per farmi invidiare un pò, quando ho risposto ero comodamente adagiato su una spiaggia delle Hawaii. Un dettaglio non da poco, visto che con pollice e indice nel film replichiamo spesso un saluto tipico delle isole del Pacifico. Abbiamo lavorato insieme con Rocco, poi ci siamo frequentati perchè eravamo quasi vicini di casa e si cantava insieme. Ma sono qui soprattutto perchè questo è un film anomalo e libero che racconta un meridione che si pensava dimenticato e impensato. Una Basilicata che a volte sembra il Klondike altre il deserto del Govi, Io questa regione così non me l'aspettavo (e neanche molti giornalisti, omaggiati di pubblicazioni sulla regione e di un amaro Lucano e poi protagonisti di un concorso che ha regalato a uno dei presenti un viaggio nella regione stessa) e che cibo! Comunque grazie a Rocco e a questa bellissima storia sono andato anche oltre la vergogna di cantare e suonicchiare, perchè questa è una bella sceneggiatura e un viaggio tra amici».

Briguglia si accoda all’entusiasmo per «questa splendida storia, non solo comica. E poi a me e Rocco ci accomunano due passioni: cantare e camminare. Attraversare a piedi dei luoghi ti porta in una dimensione che ti fa riacquistare tempi più umani, ti fa affrontare i tuoi pensieri. Io ho voluto subito il film, lui di contro mi ha piazzato subito in Basilicata, nei suoi concerti e con un pubblico spinoso. Mi faceva cantare e ricordo ancora improvvisazione su Johnny Cash, io non ricordavo nulla e lui che voleva che continuassi. Io sono siciliano e so che talento e creatività spesso al Sud rimangono inespresse, per stanchezza e per strutture politiche e sociali lente e malfunzionanti. Ecco perchè mi piace chi si mette sulle spalle la propria vita e finalmente l’affronta, come il mio protagonista».

Curiosità per l’ottimo lavoro per l'attore non professionista Max Gazzè, grande cantautore che qui, nonostante «parli tanto- rivela Papaleo- una volta mi tenne tantissimo a parlarmi dello swing: eravamo nel backstage di un suo concerto, dovettero portarlo sul palco di peso!"- ha un personaggio muto e tenerissimo. «Non è muto, il mio personaggio è non parlante, è una scelta profonda, un modo d’essere. Con Rocco ci conosciamo da una ventina d’anni, è un film di amici in grande sintonia. Durante una perlustrazione di una location mi ha chiamato e mi parlato del mio personaggio: io colsi il suo spirito e mi trasmise la sua arte da come lo descriveva. Ho scelto senza leggere la sceneggiatura (anche perchè non sono abituato). Bello entrare dentro un ruolo così particolare. Mi piaceva questo viaggio tra musicisti e questo personaggio archetipico che vittima di una delusione d’amore smette di parlare. Non è musical, è road movie, ma le etichette sono difficili: è molto, ma non inquadrabile in nulla. Mi ha riconciliato con la musica, qui dimostriamo che è un linguaggio che parla al cuore, più efficace di quelli che puntano alla testa. L’arte è espressione e comunicazione».

E C'E' SPAZIO ANCHE PER LA QUESTIONE MERIDIONALE
Papaleo, insieme a musica e divertimento, mette anche la questione meridionale, quella ambientale (il gruppo si chiama «Le pale eoliche»), un ricordo di Carlo Levi- «un’icona per noi lucani, per quel Cristo si è fermato a Eboli che rappresenta il nostro modo di pensare gli intellettuali, di affrontare il mondo»- e, contestualmente, di Gian Maria Volontè, «a cui, nel film, dedichiamo un brindisi, che è per lui e per tutti gli attori che intendono il mestiere in una certa maniera».

«La questione del Sud è importantissima per me, è passione e fardello che ho addosso da sempre. Ecco perchè spero che la Basilicata diventi qui un non luogo. Non a caso è una regione diversa, è la Basilicata della mia testa di ragazzo, del mio cugino più grande che faceva la messa beat, chitarra elettrica e batteria sull'altare in una sorta di controgospel. Erano gli anni '70 di Easy Rider, era il sud di certe pulsioni, capace di sogni velleitari ma necessari. Questo è un omaggio verso la terra, non solo verso la mia terra. Il campanilismo mi è antipatico, questo federalismo sentimentale, la regionalizzazione ci fa perdere di vista tutto... comunque io il film non l’ho ancora capito, aspetto di leggere le vostre critiche per farlo. Mi piacerebbe che questo film, però, fosse preso come una canzone, come un buttare giù dei versi con gli amici, un jazz cinematografico che offre tante interpretazioni, a seconda di chi la accoglie».

Naif e jazz, l’on the road lucano dolce, melodico e «sgarrupato» piace. «Mi viene in mente- dice Gazzè- quello che dice un giapponese «se vuoi sapere da dove nascono i fiori, neanche il dio della primavera lo sa». Ecco il film è un pò così, pieno di cose belle che non dobbiamo per forza sapere come e dove sono nate». «Più che naif, siamo stati garibaldini: penso a tutte le scene girate una volta sola, fidandoci del nostro talento e del nostro recitare e cantare senza rete: sapevamo che il secondo ciak era impossibile per questioni tecniche o anche metereologiche».

L’ultimo pensiero è per Rita Marcotulli, che ha dato un grande spessore musicale alla pellicola. «Un altro incontro fantastico per me, una bella conoscenza, ero solo innamorato di lei e della sua musica prima del film. Rita è per me come Padre Pio per i cattolici. E' la più grande pianista e jazzista italiana, è la sintesi di tutto, un’enorme musicista. Sono stordito per la grande bellezza che c'è nel film e nella nostra futura collaborazione. Un disco insieme? Non so, con la crisi che c'è la vedo dura, sicuramente ci saranno feste a casa mia, in cui esibiremo a comando...».

martedì 6 aprile 2010

L'ACQUA E' UN BENE PUBBLICO!!! riceviamo e pubbliciamo da Citta Aperta

"Le recenti disposizioni legislative mettono a rischio la proprietà ed il controllo pubblici delle reti di distribuzione dell'acqua con gravi rischi economici e di tutela per i cittadini.
Su queste tematiche, il movimento Città Aperta intende sensibilizzare la cittadinanza di Fidenza promuovendo diverse iniziative.
La prima sarà una raccolta di firme, tramite una petizione, per chiedere all'amministrazione di realizzare una seconda fontana per l'erogazione di acqua naturale e gassata come quella già attiva vicino alla chiesa di San Giuseppe.
Verrà chiesto inoltre di promuovere azioni informative pubbliche al fine di rendere partecipi tutti i cittadini su questi temi spesso ignorati ma fondamentali per la qualità della vita.
Le firme verranno raccolte nella giornata di Sabato 10 Aprile in piazza Garibaldi e Domenica 11 Aprile presso la fontana "Acqua Comune" nel Parco della Pace.
L'obiettivo è quello di coinvolgere i fidentini su un tema tanto importante aldilà delle singole convinzioni politiche, pertanto, la raccolta firme sarà promossa e gestita dai rappresentanti di Città Aperta ma la petizione non riporterà intenzionalmente il simbolo del Movimento.
Sulla scia di questa iniziativa ci si aspetta che, come avvenuto in tante città, possa vedere la luce anche a Fidenza un comitato civico determinato a sostenere l'utilità pubblica dell'acqua, della sua distribuzione e la sua non mercificazione".

venerdì 2 aprile 2010

BUONA PASQUA


Buon giorno a tutti navigatori del web, mi sono estraniato volutamente per qualche giorno, sentivo il bisogno di disintossicarmi dopo un mese di campagna elettorale, dibattiti, discussioni che spesso parlavano di tutto ma che in fondo parlavano di niente, e ora ad elezioni finite e risultati acquisiti si tirano le somme e come di sovente accade, visto che la matematica in politica rimane un'opinione, tutti sono vincitori e nessuno è perdente.
Berlusconi ha vinto perchè ha strappato quattro regioni al centro sinistra, la lega ha vinto perchè ha due governatori di regione, il centro sinistra ha vinto perchè ha strappato Lecco e ha battuto Brunetta, la sinistra ha vinto con Vendola, i grillini hanno vinto e via dicendo.
Allora chi ha perso? boooh non si riesce a capire. Bella questa Italia dove tutti vincono e nessuno perde, almeno per Pasqua saremo felici un pò tutti.
Peccato però che poi vado al bar e incontro amici che mi chiedono, ma anche tu non lavori? e a loro volta mi dicono che ormai sono mesi che non fanno un giorno di lavoro, o un ragazzo trentenne che a sua volta afferma che la ditta per la quale lavora ha lasciato a casa tutti questo inverno e ha tenuto a lavoro solo un pensionato e un tunisino, per carità nulla contro il pensionato e il tunisino, ma come faccio a dare torto a quel ragazzo che alla fine ha deciso di votare lega perchè non si sente garantito in uno dei suoi diritti fondamentali come quello del lavoro? Pensate che basti spiegare che la lega usa il problema della immigrazione solo in modo strumentale e che i problemi si affrontano in modo diverso per convincere quel ragazzo che la rata della macchina da pagare è meno importante?
La cosa più sconvolgente però è ascoltare i discorsi dei miei compagni che in questi giorni del dopo elezioni si esibiscono in analisi cervellotiche sugli andamenti dei flussi elettorali, su interpretazioni filosofiche degli accordi di coalizioni, sui motivi più disparati che hanno portato ad un astensionismo storico e non pensano magari che il motivo possa essere più terra terra e cioè che la gente non ne può più di questa politica affaristica e mangiona che accomuna i partiti in modo trasversale e che non affronta i problemi con i quali quotidianamente i cittadini devono fare i conti e talvolta in modo molto pesante.
Un'ultima considerazione, ho incontrato un amico che, mai avrei pensato, ha votato per i grillini, era cosi contento e soddisfatto del risultato che a suo dire per la prima volta lo metteva in quel posto a certi personaggi. Ora io non discuto, per carità, il legittimo diritto di ognuno di noi di pensarla come vuole, mi domando solo se sarà ancora contento quando a seguito della vittoria di Cota in Piemonte, anche grazie a quel voto di cosiddetta protesta, e alla già annunciata volontà di vietare la pillola abortiva in quella regione, si riverseranno in Emilia migliaia di donne per utilizzare il nostro servizio sanitario con la conseguenza di un aggravio di spese per la nostra regione che naturalmente sarà a carico di noi tutti, chissà, ma forse quel mio amico comincerà a realizzare l'idea che in quel posto non lo ha preso Errani ma in qualche modo lo ha preso anche lui.
Buona Pasqua a tutti
tonino