venerdì 30 maggio 2014
martedì 27 maggio 2014
Un risultato che non ci sorprende.
Un risultato che non ci sorprende.
Il PD e Andrea Massari, manca ormai solo l’ufficialità
dell’investitura al ballottaggio, vincono le elezioni amministrative di
Fidenza. Il 48% è un risultato che parla da solo e che non lascia spazio a
scusanti di nessun tipo, la volontà popolare è stata netta e cosi chiara che in
tutta franchezza avrei preferito che si fosse evitato il dispendio di energie e
di soldi che sicuramente ci sarà tra quindici giorni. Regole sono regole e
vanno comunque rispettate. Entrare nel merito dei numeri di Massari e provare a
cercarne le ragioni sarebbe da idioti, a Massari e al PD va riconosciuto il
merito di essere stati convincenti durante questa campagna elettorale, cosa che
a quanto pare non è riuscita ad altri candidati. Se si toglie il risultato di
Forza Italia e delle liste ad essa collegate (Lega, Fratelli d’Italia e
identità e valori), che comunque messi insieme non vanno oltre il 20%, e quello
del Movimento 5 stelle per il quale era ipotizzabile sin dalla vigilia un
notevole calo rispetto al dato delle europee, quello che dovrebbe stupire
maggiormente, ma che già in tempi non sospetti avevamo previsto, è lo scarso
risultato ottenuto dalle liste civiche. Le intenzioni in questo caso sono
sempre molto nobili, ma spesso si commettono errori che in politica non
perdonano. Ma davvero Nardella poteva sperare in un risultato migliore dopo che
l’approccio a queste elezioni era stato caratterizzato da un eccesso di
presunzione o di latore di verità occulte al punto da non condividere fino all’ultimo
giorno i contenuti del suo programma sia con i suoi collaboratori più stretti
che con i suoi ipotetici alleati? E Primavera fidentina di Giovanna Galli, non
sarebbe stato meglio se si fosse presentata non con l’etichetta personale ma
come gruppo nuovo di cambiamento? Non me ne voglia Giovanna, ma gli elettori
non hanno letto nella sua lista il civismo di cui si proclamava, ma è stata
vista come una branca del PD che aveva scelto la strada della lista civica più
per ripicche personali verso alcuni dirigenti del PD locale che verso il PD
stesso, dato le note e dichiarate simpatie della stessa Galli nei confronti di
Matteo Renzi.
Discorso a parte merita Gabriele Rigoni, persona sicuramente
non legata in alcun modo al vecchio mondo della politica. Lui paga sicuramente la
grande ingenuità, ma non gliene si può fare una colpa, dimostrata nel cercare
ed accettare alleanze che pensava potessero portargli dei voti ma che alla fine
hanno finito per trascinarlo insieme a loro nella sconfitta.
La storia insegna che le battaglie si vincono con la
condivisione dei contenuti e con la capacità di mettersi a disposizione degli
altri con grande umiltà senza avere l’ambizione di voler primeggiare ad ogni
costo, cosi come il civismo può essere una grande risorsa se riesce a dare una
immagine di se veramente slegata dalle vecchie partitocrazie colluse con un
modo di fare politica che predilige gruppi di appartenenza. Questo è ciò che è
mancato alle liste civiche fidentine. La lettura del voto comunque va dato in
chiave positiva; se da una parte è vero che il civismo non è riuscito a
sfondare, dall’altra invece è riuscito nell’intento di far re innamorare delle
questioni politiche tanti onesti cittadini che ci hanno messo la faccia. Questa
è una grande risorsa che Fidenza non può permettersi di perdere; da loro, e con
loro si può ricominciare per cercare in qualche modo di far crescere quello
spirito critico che è mancato negli ultimi vent’anni nella nostra cittadina in
modo da garantire ai futuri amministratori, chiunque essi saranno, un supporto
di idee e contenuti che altrimenti verrebbe a mancare.
Tonino Ditaranto
lunedì 26 maggio 2014
Ballottaggio Massari-Gambarini
Quando mancano ancora pochissimi seggi ai dati ufficiali, sembra ormai certo si vada al ballottaggio tra il candidato sindaco del PD Andrea Massari che si attesta intorno al 48% e la candidata di Forza Italia Francesca Gambarini al 21%. Grande sconfitto della giornata il sindaco uscente Mario Cantini, la cui lista in appoggio a Rigoni (14%), non arriva al 5%. Resteranno sicuramente fuori dal consiglio comunale Giovanna Galli al 3 e mezzo per cento e Francesco Nardella al 2%, Angela Amoruso, candidata dei cinque stelle si attesta sopra l'11% e dovrebbe riuscire a portare in consiglio comunale due consiglieri.
Per aggiornamenti in tempo reale e dati definitivi vi rimandiamo al blog Fidenza di Ambrogio Ponzi
domenica 25 maggio 2014
INFAMI
APPRENDIAMO CON MOLTO DISGUSTO CHE UN VOLANTINO ANONIMO STA GIRANDO QUESTA MATTINA PER FIDENZA E NELLE PROSSIMITA' DEI SEGGI ELETTORALI DIFFAMANDO IN MODO SPREGEVOLE E VERGOGNOSO LA CANDIDATA NELLA LISTA DEL PD ALESSIA GRUZZA.
SOLO GLI INFAMI E GLI SPORCACCIONI SI SERVONO DI TALI SISTEMI PER SCREDITARE ALTRE PERSONE.
QUESTA VICENDA E LA METODOLOGIA USATA CI RIPORTA LA MENTE INDIETRO DI QUALCHE ANNO, QUANDO CON UGUALI SISTEMI E SEMPRE NASCONDENDOSI DIETRO LA MASCHERA DELL'ANONIMATO SI USAVA UN BLOG LOCALE PER ATTIVARE LA MACCHINA DEL FANGO NEI CONFRONTI DI AVVERSARI POLITICI.
ALLA CANDIDATA DEL PD ALESSIA GRUZZA VA TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA', MENTRE AGLI INFAMI CHE ANCORA UNA VOLTA SI NASCONDONO DIETRO UNA MASCHERA, IL NOSTRO PIU' PROFONDO DISPREZZO.
giovedì 22 maggio 2014
AMMINISTRATIVE DI FIDENZA-UNA SCELTA DI SINISTRA
Appello agli elettori di sinistra- di Tonino Ditaranto
Carissimi amici, e per chi me lo consente carissimi
Compagni,
mancano poco più di 48 ore all’apertura dei seggi per il
rinnovo del Consiglio Comunale e per la scelta del nuovo Sindaco della nostra
cittadina; non ho partecipato direttamente a questa competizione, ne tantomeno
ho espresso fino a questo momento una mia indicazione verso nessuna delle liste
presenti a queste elezioni, pur tuttavia sento il dovere di esprimere un mio
disinteressato e onesto giudizio sul futuro che si prospetterebbe per Fidenza
all’indomani dell’esito elettorale.
Come uomo di sinistra e come Comunista non ho mai avuto
dubbi sul come comportarmi nelle passate elezioni, turandomi spesso il naso ma
indirizzando il mio voto verso le coalizioni che si richiamavano ai valori
della sinistra. L’ho fatto un po’ per partigianeria, o anche per ingenuità, con
la speranza che le ragioni per le quali la sinistra italiana si è sempre
battuta, prevalessero su quelle dei comitati d’affari che a poco a poco si sono
infiltrati tra le fila dei nostri partiti, al punto da impadronirsene
completamente.
Continuare a turarsi il naso servirebbe a poco, potrebbero
servire se ancora vi fossero nei partiti fidentini che si richiamano ai valori
della sinistra dei piccoli spiragli di speranza che uomini e donne che ancora
ci credono riuscissero ad alzare una barriera contro le infiltrazioni
affaristiche al fine di far ripartire il bene comune. Purtroppo al momento una
tale speranza non solo è molto lontana, ma è divenuta quasi impossibile dopo le
ultime vicende che hanno visto Rifondazione Comunista esclusa dalla
competizione elettorale. Sulla linea politica di Rifondazione potremmo eccepire
in tanti modi, ma nessuno di noi potrebbe mai mettere in dubbio la genuinità
che ancora caratterizza il PRC di Fidenza.
Enrico Berlinguer, segretario del PCI pose con forza la
questione morale, puntando il dito sulla corruzione che imperava all’interno
dei partiti, eravamo agli inizi degli anni 80; 10 anni dopo l’Italia politica
venne travolta da tangentopoli e sembrava che la nascita della seconda
repubblica potesse significare l’inizio di una nuova era per l’Italia. Di fatti
una nuova era c’è stata, ma è stata caratterizzata da un aggravamento rispetto
al passato al punto che se prima bisognava pagare le tangenti ai partiti, dagli
anni novanta in poi i corruttori di sempre si sono appropriati degli stessi
partiti mettendo propri uomini nei posti più alti delle decisioni politiche.
Fidenza non è stata da meno; lo scempio delle amministrazioni Tedeschi-Cerri,
sono sotto gli occhi di tutti; per parare il culo ad una delle imprese che più
di ogni altra ha determinato il mercato dell’edilizia fidentina, il comune ha
dovuto comprare un intero piano, indebitandosi per oltre dieci milioni di euro,
di uno di quei palazzi mastodontici e orrendi che con ombra sinistra pare
vogliano azzannare la stazione. Non basta dichiararsi di sinistra per poterlo
essere. Si è di sinistra se si fanno scelte che vanno in tale direzione. Le
torri, i quartieri dormitori, il raddoppio di produzione della Solveko, fatta
da Cantini, ma partorita dal PD, con la complicità della giunta regionale e di
Bernazzoli, i grossi insediamenti commerciali a favore della grossa catena di
distribuzione e a scapito del piccolo commercio, non hanno nulla di sinistra ma
sono le stesse scelte che fanno in altri posti amministrazioni di destra.
Votare per il PD è la stessa cosa che votare per Forza Italia, sono entrambi le
due facce della stessa medaglia; sono i burattini nelle mani dello stesso
puparo: LA GRANDE FINANZA.
Fino ad oggi ero davvero molto indeciso sul da farsi; spesso
mi sono detto che non serviva a nulla andare a votare questa volta; poi riflettendo
e guardando meglio le liste mi sono accorto che nelle diverse liste civiche,
sia pure con contenuti diversi, ci sono tanti uomini e donne che una volta
erano uomini e donne di sinistra; persone che come me si erano turato il naso
tante volte ma che ora non vogliono più farlo e per questo hanno deciso di
metterci la faccia. Sia pure in modo diverso anche io ho deciso di metterci la
faccia e pur non parteggiando per nessuno di loro rivolgo un appello a tutte le
donne e a tutti gli uomini che ancora credono nei valori della sinistra
affinchè una volta per tutte ci togliamo le dita dal naso e facendo l’unica
scelta veramente di sinistra che ci resta da fare, decidiamo di mandare
definitivamente in soffitta questo PD assieme ai loro degni compari di Forza
Italia.
Tonino Ditaranto
venerdì 9 maggio 2014
IMPOTENZA
Sono ormai quattro giorni che un messaggino arrivato sul mio
telefonino mi informava della situazione disperata in cui sta vivendo una
famiglia di un comune qui vicino; non farò nomi, ne riferimenti al comune in
questione per rispetto alle persone coinvolte, mi sembra doveroso però portare
a conoscenza dell’opinione pubblica l’intera vicenda.
Lui artigiano disoccupato in attesa di essere liquidato
fatture per lavori effettuati ormai da diversi mesi; lei, la sua compagna, ha
perso il lavoro da quasi un anno per effetto dei tagli al personale che ha
dovuto effettuare la cooperativa presso la quale era occupata e dalla quale
percepiva uno stipendio di fame; lei, l’incolpevole figlia di cinque anni, a
subire gli effetti di una situazione piovutala in testa per effetto della
sfortuna nella quale sono incappati entrambi i genitori. Il messaggino appunto
mi informava della situazione e soprattutto del fatto che da qualche giorno
ormai la famiglia era senza fornitura di gas in casa.
Preso la macchina mi sono precipitato a casa loro e li
effettivamente ho dovuto constatare che non solo a quella famiglia era stata
interrotta l’erogazione del gas per morosità, ma le avevano portato via
addirittura il contatore. Eppure lui si era recato più volte presso gli uffici
del fornitore del gas, pregandoli di poter
rateizzare l’importo al fine di far fronte con dignità all’incresciosa
situazione creatasi senza alcun risultato se non quello di sentirsi rispondere
da un insensibile funzionario che dovevano pagare l’intero importo pena la
sospensione della fornitura. Ho fatto subito alcune telefonate e neanche dieci
minuti dopo eravamo negli uffici dei servizi sociali di quel comune per cercare
di trovare una soluzione al problema. Devo riconoscere che è arrivato subito l’interessamento
del Sindaco, di due assessori, uno dei quali con delega ai servizi sociali, nonché
quello di un funzionario e della dirigente degli stessi uffici. Con un si tale dispiegamento di forze mi sono
detto subito tra me e me è fatta. Intanto le ore passavano e dopo una serie di
telefonate tra gli uffici del comune e quelli del gestore del gas, anche le
speranze di veder risolto il problema. In parole povere il gas non può essere
riattaccato se non previo versamento dell’intero importo dovuto. Mi viene
spontanea una domanda: è vero che il gestore ha diritto a chiedere di essere
pagato, ma non ha anche altrettanto diritto il comune, che va ricordato è
proprietario degli impianti di adduzione e che i gestori delle forniture
utilizzano praticamente a costo irrisorio, di poter in qualche modo chiedere
degli strappi alla regola in occasioni critiche come quella di questa famiglia?
Risultato ad oggi, a distanza di diversi giorni dal momento
del distacco la fornitura non è stata ancora riattivata; c’è una mezza promessa
da parte dell’amministrazione di valutare l’eventualità di assegnare un piccolo
contributo alla famiglia con la commissione del prossimo mese di giugno (campa
cavallo che l’erba cresce); il gestore del gas ha dimostrato tutta la sua
potenza anche di fronte alle richieste di una Amministrazione comunale, mentre
a me non resta che constatare con mio grandissimo rammarico che durante le
campagne elettorali siamo tutti bravi a declamare le nostre doti di grande
disponibilità nei confronti del prossimo, mentre una volta eletti dimostriamo
tutti la nostra più grande impotenza.
Morale della favola oggi che si vota a Fidenza, darò il mio
voto al candidato sindaco che mi convincerà per davvero che se dovesse essere
eletto, avrà le palle, in situazioni come questa, di alzare la cornetta e
ordinare a degli arroganti gestori che si arricchiscono alle spalle di tutti i
cittadini, l’immediata riattivazione del servizio.
Tonino Ditaranto
giovedì 8 maggio 2014
Una serata "DABON" pietosa
Una serata davvero pietosa. “Dabon”.
Come si fa a dare un giudizio sulla serata appena trascorsa
presso l’auditorio di San Michele, dove si è svolto l’incontro voluto dalle organizzazioni
di categorie di imprese e commercianti con i sei candidati alla Carica di
sindaco per il comune di Fidenza?
Fossimo a scuola forse darei un bel 6—a tutti i candidati,
magari un 6 pieno alla Gambarini per come si sono dovuti destreggiare in un
incontro organizzato veramente con molta approssimazione e un 2 agli
organizzatori, sia per la scelta del metodo di interventi che per le domande,
spesso ripetitive, che avevano poco a che vedere con la reale crisi che
attraversa il settore delle piccole e medie imprese, quello dell’artigianato e
quello del commercio al dettaglio. A tal proposito, dal presidente della
maggiore organizzazione di categoria degli artigiani, la CNA, mi sarei
aspettato in tutta onestà qualcosa di più rispetto alle due domande che ha
fatto e che pure meritano attenzione, ma che non sono proprio al primo posto
delle priorità degli operatori , schiacciati da una crisi devastante che
attraversa il settore. Non una parola in
tutta la serata è venuta fuori sia da parte degli organizzatori che dei
candidati sindaci sulle infiltrazioni di carattere mafioso negli appalti
pubblici della nostra regione, ne sul lavoro nero ne tantomeno sul sommerso, ne
sulla mercificazione e la schiavizzazione del lavoro da parte di caporali al
soldo delle mafie, che aggrediscono con una spietata concorrenza sleale il
tessuto delle nostre piccole imprese artigianali; nessun accenno agli oltre
duecento nostri ragazzi poco più che ventenni, costretti negli anni passati ad
aprire una partita iva per poter lavorare e che oggi si trovano letteralmente
sommersi da debiti e impossibilitati a svolgere una professione perché un
tacito accordo tra alcune associazioni sindacali di categoria, e alcuni enti
previdenziali, con la complicità delle amministrazioni comunali, impone ai lavoratori
autonomi senza dipendenti la presentazione del D.U.R.C. , contravvenendo alla
legge dello Stato che invece prevede esplicitamente che tali lavoratori non
sono tenuti a presentare tale documento. Stando all’incontro pare che tutti i
problemi di artigiani e commercianti fidentini, siano legati quasi
esclusivamente alla tassa sull’immondizia, alla carenza di parcheggi gratuiti
nel centro storico, e alla mancanza delle lampadine al led vicino alle vetrine
dei negozi per illuminarle anche di notte.
Scusate ma credo che le categorie di operatori economici
presenti questa sera all’auditorio meritano qualcosa di più, sia da parte dei
loro rappresentanti sindacali che da parte dei candidati sindaci che si sono
limitati a rispondere alle domande come degli scolaretti che hanno fatto il compitino
a casa. Fidenza si merita di più; sei candidati sindaci che non sono stati per
nulla all’altezza della situazione ne delle aspettative dei fidentini. La
Gambarini, al di la della capacità dimostrata questa sera di imparare
velocemente l’arte della politica, alla fine l’unica proposta sensata che è
uscita dalla sua bocca è stata la proposta di porre fine alla apertura
selvaggia dell’Outlet, peccato però che ha dimenticato che proprio lei, con il
suo gruppo consigliare e tutta l’amministrazione da lei sostenuta votò contro
una eguale proposta fatta dalla CGIL; Massari dal canto suo ha cercato di
destreggiarsi da politico, ma ha dimostrato che i cinque anni passati in
aspettativa gli hanno intorpidito le idee
al punto che l’unica cosa che ha saputo fare è stato quello di tessere le lodi
della sua precedente carriera amministrativa, come se i fidentini fossero cosi
sbadati da non ricordare che l’attuale piano della viabilità è opera sua, oltre
naturalmente ai tanti altri disastri compiuti dalla giunta di cui anche lui
faceva parte, mentre ha glissato, non so se volutamente o per mancanza di tempo
sull’unica domanda intelligente che riguardava l’assegnazione di lavori alle
piccole imprese locali; Rigoni oltre a dimostrare una spiccata abilità in
qualità di dirigente aziendale, ha dimostrato ancora una volta una pessima
attitudine all’arte della politica, arrivando in una occasione a sostenere che
intende continuare sulla strada tracciata dalla passata amministrazione
(speriamo solo che se risulta eletto non segua davvero il percorso della giunta
Cantini altrimenti ci converrebbe per davvero cambiare città);
La Galli, ebbene Giovanna mi deludi, ti sarebbe bastato
leggere il depliant con il programma della tua lista e avresti trovato tutte le
risposte. Non ha studiato; l’Amoruso invece ha studiato troppo, al punto che ha
messo tutto nero su bianco e incurante delle domande che venivano fatte ha
continuato a leggere il compito, interrompendosi quando scadeva il tempo e
riprendendo dallo stesso punto al turno successivo; Nardella dopo essere stato
li li per proporre le ronde per la sicurezza, alla fine ha tirato fuori dal
cilindro in tre secondi tre milioni di euro, non era forse il caso di
lasciargli più tempo cosi magari ci saremmo ritrovati con qualche milione in
più? Un consiglio ai miei compagni di rifondazione, invece di continuare ad
infierire contro il povero Nardella, forse sarebbe il caso che lo ringraziaste
per avervi evitato una figuraccia.
Bene, tutto qui, ora me ne vado a letto. Buona notte a tutti
e speriamo che domani sia migliore.
Tonino Ditaranto
martedì 6 maggio 2014
Si vota? ok, lavori in corso
Ore 19, 45 di oggi 6 maggio 2014, finalmente la primavera
piovosa, quasi invernale, ha lasciato il posto da due giorni ad un bel sole che
ti fa venire davvero voglia di fare la solita passeggiatina serale con gli
amici.
Li ho appena lasciati e me ne torno verso casa percorrendo
il lato destro di via Primo Maggio, quando arrivato all’altezza di via Manzoni
all’incirca, noto, disteso per terra, un omino con un pettorale arancione in
dosso. Li per li ho pensato si trattasse di un povero Cristo che aveva avuto un
malore o che fosse caduto con la bicicletta, ma poi, man mano che mi avvicinavo
e cominciando ad udire distintamente il rumore di un trapano, ho cominciato a
chiedermi cosa vi facesse quell’uomo li per terra, quasi alle otto di sera, con
un trapano in mano. Arrivatogli vicino, ho notato che con il trapano stava
facendo dei buchini al fine di fissare delle piastre d’acciaio li dove una
volta c’erano le lucine antinebbia, non funzionanti oramai da oltre tre anni e
dove al loro posto erano rimasti dallo stesso tempo solamente dei buchi nel
marciapiede molto pericolosi.
Istintivamente mi è scappato un finalmente, e subito dopo la voce di un
avventore li vicino, rivolgendosi al sottoscritto, ha esclamato: “ma come lei
non lo sa che quest’anno si vota?”.
Cattivello ho pensato tra me e me, ma poi, intanto che mi
avvicinavo verso casa, mi sono ricordato di aver letto da qualche parte che nei
prossimi giorni dovrebbero partire i lavori per la pavimentazione di diverse
strade. Caspita, allora sarà vero? Mi sono detto, ecco spiegato anche il motivo
per cui da venti giorni, all’angolo di via Berenini, davanti alla chiesetta di
Santa Maria, tutte le sere vedo che staziona il nostro Sindaco. (il cattivello
stavolta sono io, non me ne volere Mario.)
Sempre volendo fare il Cattivello poi ho anche pensato tra
me e me che se l’effetto di una campagna elettorale è davvero quello di far
intervenire le amministrazioni per ripristinare strade e buche oppure semplicemente
per far stare più tempo i nostri sindaci a contatto con i cittadini, non
sarebbe forse il caso che con la prossima legge elettorale si prevedesse la
durata di cinque anni per le campagne elettorali?
Buone riflessioni a tutti.
Tonino Ditaranto
domenica 4 maggio 2014
Fidenza riparte! Davvero? e per andare dove?
Fidenza riparte, davvero? azz, c’è da stare freschi.
Non perché
non ci auspichiamo una sua ripartenza, ma detta dalla bocca di uno dei protagonisti
in negativo degli ultimi decenni fidentini viene da chiedersi dove questa
ripartenza vorrebbe condurci.
Non ho ancora dimenticato l’entusiasmo e le belle parole che
Paolo Antonini, Vice Sindaco dell’era Cerri e coassessore insieme con Andrea
Massari di quella giunta, metteva nel cercare di convincere noi di Rifondazione
comunista (allora facevo ancora parte di quel partito), della bontà di un piano
di sviluppo (Fidenza 2) nell’area di Bastelli di oltre 2 milioni di metri cubi
di volumetria. Quella di Fidenza 2 era solo la ciliegina sulla torta, la torta
vera e propria era già stata realizzata con lo scempio delle torri alla
stazione e la realizzazione di quartieri dormitorio, (vedi quartiere Europa,
Villa Ferri, Gigliati e via dicendo).
Se la ripartenza di Fidenza deve voler dire riprendere la
strada interrotta allora io mi auguro vivamente che gli si ingrippi il motore e
gli elettori di Fidenza decidano per la seconda volta di seguito di mandarli
dallo sfasciacarrozze.
Ma veramente vogliamo dar credito alle dichiarazioni di
sviluppo a consumo zero territorio ventilato da Massari?
A me questa storia fa venire in mente la favola del lupo e
del pastore, il quale dopo essersi lasciato convincere dal lupo di essere
veramente cambiato, gli permise di passare la notte nell’ovile dove erano
ricoverate le sue pecorelle, con il risultato scontato di ritrovarsi la mattina
dopo con le povere bestiole tutte scannate.
E si, si dice proprio cosi, “il lupo perde il pelo ma non il
vizio”. Il PD di Fidenza potrà anche cercare in tutti i modi di essere diverso
rispetto a quello di ieri, ma la verità è una sola: oggi come ieri ha ancora il
cordone ombelicale attaccato ai comitati d’affare e alle lobbies del cemento.
venerdì 2 maggio 2014
Ieri Primo Maggio.....
Ieri Primo maggio, Festa dei Lavoratori…
ero troppo incazzato per poter scrivere qualcosa. In
mattinata la notizia del cassintegrato torinese che si è tolta la vita proprio
nel giorno della speranza per il lavoro e che quella speranza ormai non
rappresenta più, seguite dalle stronzate blaterate dal palco di Pordenone dai
tre dirigenti delle maggiori organizzazioni sindacali italiane (a proposito, la
Camusso da qualche tempo mi dà sempre un senso di nausea appena la vedo aprire
la bocca), sindacati che ormai non rappresentano più nessuno, tantomeno gli
effettivi bisogni dei lavoratori italiani. Unica nota fuori dal coro arriva in
serata dal concertine di Roma ad opera di Piero Pelù che almeno lui ha il
coraggio di gridare in faccia a Renzi che gli 80 euro promessi ai lavoratori
con busta paga altro non sono che una presa per il culo.
Ma come cavolo si fa a festeggiare un primo maggio con le
situazioni attuali? Invece che di festa ormai si dovrebbe parlare di funerale.
Funerale per i tanti che in questi anni hanno perso il lavoro e si sono tolti
la vita; funerale per lo statuto dei diritti dei lavoratori, completamente
esautorato da governi antipopolari, al soldo della grande finanza e dei voleri
della Germania, con la complicità di quella sinistra sempre più
autoreverenziale e di quei sindacati che dovrebbero solo provare vergogna a
presentarsi davanti agli operai della Elettrolux che rischiano il posto di
lavoro.
Meno male che almeno a Fidenza qualcuno che ha le idee
chiare su come risolvere il problema del lavoro almeno c’è.
Si tratta dei due candidati sindaci che la settimana scorsa
si sono confrontati sulle tematiche locali al caffè Vetraria. Il primo si
vantava di essere riuscito nella azienda che dirige di Far funzionare
perfettamente una catena di montaggio dove prima erano impiegate 27 persone con
il solo ausilio di quattro operai; la seconda invece ha fatto di meglio è dal
cilindro ha tirato fuori nientepocodimeno che l’istituzione di corsi per la
formazione di nuovi maniscalchi.
Ammiro molto entrambi i candidati al punto che al primo
affiderei di sicuro i miei risparmi se ne avessi, ma non certamente la mia
città dal momento che non oso immaginare che fine abbiano fatto i 23 operai che
erano impiegati a quella catena di montaggio, mentre alla seconda, pur
apprezzando l’impegno, vorrei ricordare che maestranze e laureati a Fidenza ce
ne sono già tanti, ma non trovano lavoro non perché non siano specializzati, ma
perché qualcuno ha deciso che occorre togliere la dignità dell’uomo attraverso
la schiavizzazione e la precarizzazione del lavoro. Avrei voluto ascoltare
almeno una parola su come si intende costringere le grosse aziende presenti all’outlet
e a San Michele Campagna a regolare i contratti di lavoro degli oltre ottocento
giovani che vengono assunti e licenziati ogni mese, oppure delle parole di
conforto per gli oltre duecento ragazzi con partita iva che non trovano più
lavoro per via di un accordo arbitrario tra sindacati di categoria e enti
previdenziali, che scavalcando la legge dello Stato in materia di DURC impone
loro di produrre un documento che invece la legge prevede espressamente di non
produrre.
Ai giovani precari, agli esodati, ai cassintegrati, a coloro
che hanno perso il lavoro auguro un buon 2 maggio e giorni a venire, perché augurare
loro un buon Primo Maggio sarebbe stato come un prenderli per i fondelli.
Tonino Ditaranto
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