lunedì 13 gennaio 2014

Antisemiti DOC In relazione alla recente polemica sulla proibizione degli spettacoli dell'attore francese Dieudonnè, carichi di frecciate corrosive contro gli ebrei,vorrei qui proporre alcune mie considerazioni, sull'antisemitismo, in tutte le sue epoche e variazioni. E' pur vero che, sin dai tempi di Alessandro Magno, e poi sotto i Romani, gli ebrei dovettero subire vessazioni ed uccisioni, dovute soprattutto al loro tetragono atteggiamento di rifiuto e di impenetrabilità di fronte a qualsiasi altra cultura, ma è con l'avvento del Cristianesimo che si scatenò contro di loro una persecuzione cronica, ora silente, ora parossistica. Già gli stessi S. Pietro e S. Paolo iniziarono a bollare come infame il popolo ebraico, di religione tradizionalista, contrapponendogli i compatrioti convertiti al cristianesimo. E poi si continuò, con S. Giovanni Crisostomo, che scrisse ben otto omelie feroci contro i giudei, e poi S. Agostino, e su su, fino ai santi pontefici Paolo IV, Pio V e Clemente VIII, con le cosiddette “Bolle infami”, a Pio XI, con la sua Humani generis unitas. Le colpe infami attribuite agli ebrei erano sempre le solite, da secoli: deicidio, infanticidio rituale, riti blasfemi sulle ostie consacrate. La Sinagoga era un luogo dove si consumavano i crimini più infami ed efferati. Durante le Crociate, furono perpetrati massacri orrendi di ebrei, più che non di turchi islamici. Ed ancora, le maledizioni al Concilio Lateranense IV, del 1215, da parte di Innocenzo III, quel papa che ordinò e benedisse la Crociata contro gli Albigesi. In Spagna, dal 1492, i giudei, o si convertivano, od erano espulsi, così come i musulmani; e in tal modo, quel paese si impoverì. Quel che accadde in tempi recenti, anche se sempre più contestato da negazionisti, impostori di mestiere, lo conosciamo bene tutti. Ed anche in questo caso, furono i cattolicissimi italiani e bavaresi, vedi Goering ed Himmler, ad infierire sui discendenti dei compaesani di Cristo. Ci fu anche un soave gesuita, tale padre Luigi Tacchi Venturi, che, con la caduta del fascismo, tentò, attraverso il Segretario di Stato, mons. Maglione, di chiedere a Badoglio di non revocare le leggi razziali, quelle auspicate e sottoscritte anche da quel sant'uomo di Padre Gemelli. Pio XII, filoteutonico e molto indulgente con il nazismo, quale unico baluardo al bolscevismo -sempre secondo lui-, non amava certo gli ebrei; da vicario apostolico a Monaco, nel 1919, non gli era affatto dispiaciuto che due socialisti ebrei, la Luxemburg e Liebknecht, fossero stati eliminati brutalmente. E sempre lui, non si mosse più di tanto. quando i giudei romani vennero deportati ad Auschwitz. Ed in letteratura ed al cinema, ecco I Protocolli dei Savi Anziani di Sion, L'ebreo di Verona, Suss l'ebreo, gli scritti di Mr. Henry Ford e di Céline. Il card. Pappalardo, ai funerali di Falcone, aveva denominato la mafia come "la sinagoga di Satana". Aggiungiamoci l'Oremus pro perfidis judaeis, le tirate antisemite di Civiltà Cattolica, per decenni, le parole di cristiana misericordia e carità, scritte dal talebano cattolico Messori. Solo nel '93, lo Stato d'Israele venne riconosciuto dal Vaticano, solo allora iniziarono rapporti diplomatici con esso. Ma io, da mille segni e segnali, vedo che, tra i laici cattolici, ed ancor di più, tra il clero, alto e basso, la diffidenza contro gli ebrei continua, come prima e più di prima, silente e strisciante, e sempre nutrita e basata sui medesimi pregiudizi di un tempo, ormai bimillenari. Ai frequentatori del blog l'ardua sentenza! Franco Bifani scripsit

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