“ A Sua Eccellenza il Presidente del Tribunale Speciale
La comunicazione che mia madre ha presentato domanda di grazia in mio
favore, mi umilia profondamente. Non mi associo, quindi a simile domanda, perché
sento che macchierei la mia fede politica, che più di ogni altra cosa, della
mia stessa vita, mi preme.
Il recluso
Sandro Pertini
Stabilimenti penali di Pianosa, 23 febbraio 1933”
Ricordavo di aver letto da qualche parte questa
comunicazione di Sandro Pertini a proposito della richiesta di grazia avanzata
dalla madre durante la sua permanenza nelle carceri fasciste; di un’altra
grazia purtroppo si sta occupando la politica italiana e i media in questi
giorni affinchè venga concessa al delinquente comune Silvio Berlusconi,
condannato non da un regime dittatoriale, ma da tre gradi di giudizio della
Magistratura di uno stato libero e democratico che può vantare una delle
Costituzioni più belle e garantiste del mondo: l’Italia.
Il fatto che vi siano persone che mettano in discussione la
libertà costituzionale della nostra Magistratura di poter arrivare ad emettere
una sentenza di condanna contro un uomo tanto influente, politicamente ed
economicamente, è vergognoso di per se, ma lo è ancora di più quando le voci si
levano da parti consistenti del nostro apparato democratico, da parlamentari e
da ministri della nostra Repubblica.
Nessuno ha questo diritto, se mai noi tutti abbiamo il
dovere di far rispettare le decisioni della Magistratura e al tempo stesso
difendere con ogni mezzo tutti i tentativi di devianza e scavalcamento della
nostra Carta Costituzionale.
Silvio Berlusconi sarà pure il capo del PDL, partito che fa
parte dell’attuale Governo, ma per la legge italiana è anche un condannato in
via definitiva incompatibile sia con la presenza in una delle aule del nostro
Parlamento sia con il fatto stesso di fare politica avendo perso i diritti
civili in virtù della gravità del suo reato.
Può uno Stato come l’Italia condizionare la vita politica e
i provvedimenti necessari all’uscita dalla crisi alle beghe personali di un
condannato?
Già più volte lo stesso è stato graziato dalla galera in
ragione di leggi ad personam che hanno sancito l’impunibilità o la prescrizione
delle sue malefatte; a gran voce le stesse persone che chiedono la grazia per
Berlusconi reclamano la riforma della Giustizia come se tale riforma dovesse
ridare verginità allo squallido individuo che da vent’anni determina le nostre
malesorti; su una cosa hanno ragione, che forse non c’è giustizia fino in
fondo, perché se ci fosse stata Berlusconi e la sua allegra banda di ladroni
suoi complici sarebbero in galera già da diverso tempo e forse l’Italia avrebbe
conosciuto destini diversi.
Il Presidente del Consiglio Gianni Letta si è recato
personalmente da Silvio Berlusconi non si sà se ad esprimergli solidarietà o
cos’altro, di sicuro la visita di Letta ad un condannato il giorno stesso della
sua condanna non fa onore al ruolo che ricopre ne alla dignità di un popolo che
dimostra quotidianamente di tenere tanto all’Italia al punto di accettare anche
provvedimenti indigeribili pur di vederla uscire dalla crisi.
Come si sa però il troppo storpia e la pagliacciata cui
stiamo assistendo in questi giorni è davvero inaccettabile.
Se la legge è uguale per tutti, se in galera ci vanno i
ladri di gallina, a maggior ragione la stessa deve valere anche per coloro che
hanno rubato allo Stato italiano come sancito da una sentenza della Corte
Costituzionale.
Oltre non possiamo assistere allo scempio delle nostre leggi
e della nostra Costituzione, il Presidente Letta, il Parlamento, i Partiti e i movimenti
che si riconoscono nella nostra Costituzione diano prova di coerenza e con un
atto di grande orgoglio nazionale ridiano a questo Paese quella dignità
conquistata con il sangue di migliaia di giovani italiani e con la
determinazione e il coraggio di uomini di valore come Sandro Pertini.
Tonino Ditaranto
1 commento:
Le belle Costituzioni come le belle donne non sono fatte per gli impotenti. Saggezza popolare, luogo comune, bestemmia maschilista? Scegli tu Tonino, ma tu stesso lo spieghi nel post.
Per il Letta che va da Berlusconi? Fa parte del codice di cavalleria. Sei una persona sensibile e quindi dovresti capirlo.
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