Fidenza oggi x domani? Vabbè, facciamo domani l’altro.
Si, facciamo domani l’altro, o l’altro ancora, forse è meglio, almeno fino a quando, dopo che
la schiena ce l’avremo cosi piegata, allora, sotto il peso delle sferzate
ricevute, finalmente capiremo che forse è meglio cominciare a mettere da parte
i nostri orticelli, i nostri stupidi rancori o antipatie personali, i nostri
pregiudizi, i nostri egoismi e le nostre ambizioni personali per cominciare a
dialogare con i nostri simili, con molta umiltà e guardandoli negli occhi,
consapevoli che i veri obbiettivi non possono non essere quelli del bene
collettivo.
Un candidato sindaco,
quello del PD, a rappresentare gli interessi di quella casta, edilizia in
particolare, e quei poteri economici trasversali, che l’hanno fatta da padrone
per decenni portando Fidenza ad un degrado senza precedenti, il cui emblema per
eccellenza sono le due torri che hanno devastato il piazzale della stazione;
Una candidata sindaco, quella di Forza Italia della quale il ricordo più
ricorrente è quello di aver fatto parte di una amministrazione che ha segnato
cinque anni di buio assoluto, per tre anni sotto il continuo ricatto e le
imposizioni di quel Giuseppe Villani di cui tutti conosciamo le attività
preferite e rea di aver infangato l’onorabilità di una cittadina medaglia d’argento
per la lotta di liberazione, portando a Fidenza una persona squallida come
Salimbeni, neonazista e negazionista della Shoah; una lista di riferimento all’attuale
amministrazione nella quale gli stessi protagonisti principali si defilano
(Cantini, Tanzi, Pinazzini) e poi una infinita schiera di persone che invece
dovrebbero rappresentare l’alternativa e che invece rischiano di fare tutti un
buco nell’acqua proprio perché nessuno vuole rinunciare alle proprie ambizioni
personali e mettere invece i propri contenuti al servizio del bene comune.
Andrà quindi a finire che avremo il candidato che parla come
un grillino e dopo aver tenuto per due mesi il piede in due scarpe decide che
forse è più conveniente optare per l’usato garantito e quindi si affida agli
amministratori uscenti; l’altro che ha fatto le indagini personali affidandosi
ad una schiera di avvocati e si è convinto che il suo sia l’unico progetto
vincente; l’altro ancora che calcolatrice alla mano fa i conti di quanti voti
può portare ogni singola persona o gruppo senza rendersi conto che in politica
due più due non fa mai quattro, l’altra che ritiene di essere stata unta dallo
spirito santo al punto di permettersi di dire non voglio Tizio Caio o Sempronio
solo per antipatie personali e senza ragioni oggettive; l’altro invece che già
si sente sindaco e come tale già si sente in diritto di dare ordini a destra e
sinistra.
Ragazzi attenti, che di sindaci se ne elegge uno solo e se
le cosiddette persone perbene non capiscono che è ora di smetterla con le seghe
mentali o con le discussioni sul sesso degli Angeli il nuovo sindaco lo
sceglieranno come al solito i poteri forti.
Umiltà, disponibilità a fare un passo indietro e
consapevolezza che altri possono essere più in grado di noi sono prerogative
essenziali per costruire l’alternativa che porta al bene comune, ogni strada
dettata da personalismi o ambizioni personali non può che condurre ad una
sicura disfatta.
1 commento:
Tonino, le tue sono nobili pAROLE, DETTATE DA PENSIERI POLITICI ANCORA Più SUBLIMI; MA, PURTROPPO, TONINO, CON IL MIO Più GRANDE DISPIACERE, PERCHé TI VEDO SEMPRE TANTO IMPEGNATO E SEMPRE CALPESTATO DAI SOLITI NOTI, ANDRà A FINIRE TUTTO A TARALLUCCI E VINO, TRA I CONSUETI COMMENSALI, FEUDATARI DI BORGO DA UN'ETERNITà. GLI ALTRI, A LORO DIFFERENZA, E SEMPRE SECONDO LORO, SONO TUTTI FASSISTI, SENOFOBI, NON RISPETTANO LA COSTITUSSIONE E NON VEDONO DI BUON OCCHIO LA RESISTENSA.
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