Ieri Primo maggio, Festa dei Lavoratori…
ero troppo incazzato per poter scrivere qualcosa. In
mattinata la notizia del cassintegrato torinese che si è tolta la vita proprio
nel giorno della speranza per il lavoro e che quella speranza ormai non
rappresenta più, seguite dalle stronzate blaterate dal palco di Pordenone dai
tre dirigenti delle maggiori organizzazioni sindacali italiane (a proposito, la
Camusso da qualche tempo mi dà sempre un senso di nausea appena la vedo aprire
la bocca), sindacati che ormai non rappresentano più nessuno, tantomeno gli
effettivi bisogni dei lavoratori italiani. Unica nota fuori dal coro arriva in
serata dal concertine di Roma ad opera di Piero Pelù che almeno lui ha il
coraggio di gridare in faccia a Renzi che gli 80 euro promessi ai lavoratori
con busta paga altro non sono che una presa per il culo.
Ma come cavolo si fa a festeggiare un primo maggio con le
situazioni attuali? Invece che di festa ormai si dovrebbe parlare di funerale.
Funerale per i tanti che in questi anni hanno perso il lavoro e si sono tolti
la vita; funerale per lo statuto dei diritti dei lavoratori, completamente
esautorato da governi antipopolari, al soldo della grande finanza e dei voleri
della Germania, con la complicità di quella sinistra sempre più
autoreverenziale e di quei sindacati che dovrebbero solo provare vergogna a
presentarsi davanti agli operai della Elettrolux che rischiano il posto di
lavoro.
Meno male che almeno a Fidenza qualcuno che ha le idee
chiare su come risolvere il problema del lavoro almeno c’è.
Si tratta dei due candidati sindaci che la settimana scorsa
si sono confrontati sulle tematiche locali al caffè Vetraria. Il primo si
vantava di essere riuscito nella azienda che dirige di Far funzionare
perfettamente una catena di montaggio dove prima erano impiegate 27 persone con
il solo ausilio di quattro operai; la seconda invece ha fatto di meglio è dal
cilindro ha tirato fuori nientepocodimeno che l’istituzione di corsi per la
formazione di nuovi maniscalchi.
Ammiro molto entrambi i candidati al punto che al primo
affiderei di sicuro i miei risparmi se ne avessi, ma non certamente la mia
città dal momento che non oso immaginare che fine abbiano fatto i 23 operai che
erano impiegati a quella catena di montaggio, mentre alla seconda, pur
apprezzando l’impegno, vorrei ricordare che maestranze e laureati a Fidenza ce
ne sono già tanti, ma non trovano lavoro non perché non siano specializzati, ma
perché qualcuno ha deciso che occorre togliere la dignità dell’uomo attraverso
la schiavizzazione e la precarizzazione del lavoro. Avrei voluto ascoltare
almeno una parola su come si intende costringere le grosse aziende presenti all’outlet
e a San Michele Campagna a regolare i contratti di lavoro degli oltre ottocento
giovani che vengono assunti e licenziati ogni mese, oppure delle parole di
conforto per gli oltre duecento ragazzi con partita iva che non trovano più
lavoro per via di un accordo arbitrario tra sindacati di categoria e enti
previdenziali, che scavalcando la legge dello Stato in materia di DURC impone
loro di produrre un documento che invece la legge prevede espressamente di non
produrre.
Ai giovani precari, agli esodati, ai cassintegrati, a coloro
che hanno perso il lavoro auguro un buon 2 maggio e giorni a venire, perché augurare
loro un buon Primo Maggio sarebbe stato come un prenderli per i fondelli.
Tonino Ditaranto
4 commenti:
Una realtà molto dura, da affrontare senza demagogia, illusioni e superficialità.
Ma mai perdere il sogno,sì il sogno per una società di liberi ed uguali.
Nel nostro piccolo, avere una comunità, una città che crede in se stessa ed alle proprie forze è un requisito fondamentale per il presente ed il futuro.
Per questo preferisco Sindaci che siano persone intellettualmente libere, che lavorino perchè se lo sono conquistato e non paracadutato, che mettano al centro l'interesse pubblico da quello privato, partendo dai servizi alle persone.
Questa sarebbe già una condizione che indica una città che avanza e guarda al futuro in modo non scontato.
Guai ai Professori, diamo fiducia a chi lavora e sa cosa vuol dire lavorare, nella realtà dura di oggi
Tonino, Piero Pelù può anche fregarsene di 80 € al mese, dall'alto della sua eccelsa persona, economicamente ben fornito, e dal vuoto della sua zucca di fanfarone fiorentino, invidioso e geloso che un suo concittadino sia arrivato più in alto di luì. Ma ad un pensionato potrebbero anche fare comodo, non pensi?
Sono stati migliori di Renzi forse Monti e Letta, per non parlare del Cavaliere? Tutti a criticare Renzi, perché, secondo tanti, parla, ma non fa; ma tra il dire ed il fare non dicono che ci sia di mezzo il mare? Se non altro, finora, Renzi è avanzato anche solo di un mm. rispetto ai vari premiers dalla morte di De Gasperi ad oggi.
Definire poi Renzi il boy-scout di Gelli, da parte di quel coglione di Pelù, è stata una battuta infame, proferita da uno da rinchiudere in un manicomio criminale.
Per la Galli, se non altro, rispetto molto più lei di tanti altri candidati sindaco, non ha parlato di vendere prodotti ai concittadini, invece che di rendere servizi; e con questo ho detto tutto, come ripeteva Peppino De Filippo in un film con Totò. Mi vien voglia solo di votare scheda bianca o di non votare affatto.
Hai ragione Franco, ad un pensionato potrebbero anche far comodo gli 80 euro, peccato solo che i pensionati sono esclusi dal provvedimento di Renzi, cosi come sono esclusi gli esodati, i cassintegrati, i disoccupati, i precari e anche coloro che hanno una busta paga inferiore agli ottocento euro mensili. Più presa per il culo di cosi?
Mi dispiace contraddirti poi su Renzi, perchè se è vero che Pelù non ha bisogno degli 80 euro, su una cosa forse ha sbagliato, cioè nel definire Renzi un Boy Scout, sia pure di Licio Gelli. A mio avviso Renzi altri non è che il figlioccio partorito male da Berlusconi, e in tutta onestà consentimi che a me una persona le cui politiche economiche piacciono sia alla Merkel che a Marchionne, non potrà mai essere vista con il mio favore.
Tonino, Pelù è assimilabile a Grillo. Cantante l'uno, comico l'altro, sentendosi in disuso, si mettono a fare i politici. Che cosa non si fa, pur di vendere qualche CD in più! Non è la prima volta che la gente di spettacolo si vende alla politica con qualche sparata d'effetto, che faccia molto ribelle trotzkista. Come può, non dico Renzi, ma qualsiasi altro politico, risolvere in pochi mesi il disastro economico italiano? Chi ci mettiamo, Rizzo, Vendola, Diliberto o qualche altro rifondaiolo da strapazzo?
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