Un risultato che non ci sorprende.
Il PD e Andrea Massari, manca ormai solo l’ufficialità
dell’investitura al ballottaggio, vincono le elezioni amministrative di
Fidenza. Il 48% è un risultato che parla da solo e che non lascia spazio a
scusanti di nessun tipo, la volontà popolare è stata netta e cosi chiara che in
tutta franchezza avrei preferito che si fosse evitato il dispendio di energie e
di soldi che sicuramente ci sarà tra quindici giorni. Regole sono regole e
vanno comunque rispettate. Entrare nel merito dei numeri di Massari e provare a
cercarne le ragioni sarebbe da idioti, a Massari e al PD va riconosciuto il
merito di essere stati convincenti durante questa campagna elettorale, cosa che
a quanto pare non è riuscita ad altri candidati. Se si toglie il risultato di
Forza Italia e delle liste ad essa collegate (Lega, Fratelli d’Italia e
identità e valori), che comunque messi insieme non vanno oltre il 20%, e quello
del Movimento 5 stelle per il quale era ipotizzabile sin dalla vigilia un
notevole calo rispetto al dato delle europee, quello che dovrebbe stupire
maggiormente, ma che già in tempi non sospetti avevamo previsto, è lo scarso
risultato ottenuto dalle liste civiche. Le intenzioni in questo caso sono
sempre molto nobili, ma spesso si commettono errori che in politica non
perdonano. Ma davvero Nardella poteva sperare in un risultato migliore dopo che
l’approccio a queste elezioni era stato caratterizzato da un eccesso di
presunzione o di latore di verità occulte al punto da non condividere fino all’ultimo
giorno i contenuti del suo programma sia con i suoi collaboratori più stretti
che con i suoi ipotetici alleati? E Primavera fidentina di Giovanna Galli, non
sarebbe stato meglio se si fosse presentata non con l’etichetta personale ma
come gruppo nuovo di cambiamento? Non me ne voglia Giovanna, ma gli elettori
non hanno letto nella sua lista il civismo di cui si proclamava, ma è stata
vista come una branca del PD che aveva scelto la strada della lista civica più
per ripicche personali verso alcuni dirigenti del PD locale che verso il PD
stesso, dato le note e dichiarate simpatie della stessa Galli nei confronti di
Matteo Renzi.
Discorso a parte merita Gabriele Rigoni, persona sicuramente
non legata in alcun modo al vecchio mondo della politica. Lui paga sicuramente la
grande ingenuità, ma non gliene si può fare una colpa, dimostrata nel cercare
ed accettare alleanze che pensava potessero portargli dei voti ma che alla fine
hanno finito per trascinarlo insieme a loro nella sconfitta.
La storia insegna che le battaglie si vincono con la
condivisione dei contenuti e con la capacità di mettersi a disposizione degli
altri con grande umiltà senza avere l’ambizione di voler primeggiare ad ogni
costo, cosi come il civismo può essere una grande risorsa se riesce a dare una
immagine di se veramente slegata dalle vecchie partitocrazie colluse con un
modo di fare politica che predilige gruppi di appartenenza. Questo è ciò che è
mancato alle liste civiche fidentine. La lettura del voto comunque va dato in
chiave positiva; se da una parte è vero che il civismo non è riuscito a
sfondare, dall’altra invece è riuscito nell’intento di far re innamorare delle
questioni politiche tanti onesti cittadini che ci hanno messo la faccia. Questa
è una grande risorsa che Fidenza non può permettersi di perdere; da loro, e con
loro si può ricominciare per cercare in qualche modo di far crescere quello
spirito critico che è mancato negli ultimi vent’anni nella nostra cittadina in
modo da garantire ai futuri amministratori, chiunque essi saranno, un supporto
di idee e contenuti che altrimenti verrebbe a mancare.
Tonino Ditaranto
9 commenti:
Non ho mai visto un quartetto così scombinato ed eterogeneo, in ogni senso, discorde, discordante ed incompatibile, come quello nella foto. I pugnali dove stanno? Non capisco, poi, che cosa ci sia da festeggiare, al punto do abbracciarsi, calorosamente e fraternamente, con tutti e trentadue i denti in mostra, specie tra due antichi querelati e querelanti.
Ne hai come sempre per tutti e non ti guardi mai allo specchio. A fidenza si dice che sei il più grande perdente della storia politica locale e questa volta hai esagerato perdendo col tuo gruppo a sette stelle ancora prima di cominciare e facendoti sfuggire due candidati sindaco che non avranno avuto grandi risultati (un tuo amico in particolare) ma almeno ci hanno provato. Tu non ti sei potuto permettere questo lusso per scarsa lungimiranza politica e per manie da primo attore (così dicono i tuoi ex compagni di viaggio a 7 stelle).Il pulpito dal quale viene la predica è quello sbagliato, un pò di mea colpa ogni tanto non guasta.
Molte grazie anonimo professore
Prof, po' si scrive con l'apostrofo, non con l'accento, come hai fatto tu; e in latino dicesi mea culpa, non colpa. Tonino sarà un perdente, ma mi piace così, e stimo,molto di più lui che non certi vincenti. By by! O si scrive bye bye?
Non sono prof. per mia fortuna, quelli sono perdenti. tm e franco bifani sempre pronti a dare lezioni non richieste, ogni tanto, come dice il Cav., contenetevi.Il latino non è la mia lingua madre, nasco burgzàn.
È tua lingua padre, il latino? Devi ammettere che, come prof perdente, dissidente e al dente, tengo lezioni gratuite. Tonino perde per la sua onestà, intellettuale ed etica, che gli fa rifiutare compromessi ed imbrogli, i cosiddetti masgabàni o mannelli.
Franco, ma chi te la fa fare a polemizzare con i professoroni che si nascondono dietro ad una maschera, basta solo questo per capire di che pasta sono fatti. Il tuo anonimo interlocutore continuando a non firmarsi dimostra ampiamente di non avere le palle, quindi come tale è un perdente per natura. Si può perdere uscendone sempre a testa alta, come capita a me, ma si perde sicuramente tenendo gli occhi al pavimento come certamente capita al nostro acculturato interlocutore. Saluti Franco, sei sempre il migliore.
Continuate a polemizzare con un fantasma che abita nelle vostre menti, certamente mi avete scambiato con altra persona. L'anonimato è una delle tre opzioni offerte, non è questione di palle, è una divertente e libera scelta che fa arrabbiare i sospettosi come voi.
Tonino fantasma? Questo anon8imo signore non conosce Tonino Ditaranto. Colui che si mise di traverso nel passaggio dal PCI alle sigle che lo hanno seguito. PDS, DS, PD, il tutto mascherato anche da simboli come L'Ulivo. Inutile nasconderci dietro un dito: nei confronti di questa sinistra ha avuto ragione Tonino. Se oggi vediamo un exploit è solo perchè è stato "comperato" con 80 € mensili, anche se non si è ancora capito chi li dovrebbe coprire. Signori, giù il cappello a Tonino, di certo io non la penso come lui, ma l'onestà non ha un partito preciso, per Tonino invece è un dogma e se c'è onestà intellettuale c'è sempre anche buonsenso, cosa che non ha colore politico. Grande Tonino, vai avanti così, chi dice certe cose non ti conosce
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