venerdì 18 febbraio 2011

A bocce ferme


Ne abbiamo scritto e letto di ogni in questi giorni, e anche i commenti tra amici al bar si sono sprecati, complimenti, prese di distanze, obbiettivi sbagliati, chi più ne ha più ne metta, e cosi come è normale che sia, in una comunità fatta da differenti persone, anche le posizioni è normale che siano differenti.
In Particolare dopo il comunicato di SEL che chiedeva al Sindaco Cantini di staccare la spina all’attuale Amministrazione, definita incapace e clientelare, più di uno ha cercato di farmi notare che l’obbiettivo da prendere di mira non doveva essere il Sindaco, semmai la Presidente del Consiglio.
Personalmente credo che in questa vicenda, quella della celebrazione della memoria, gli errori e anche le responsabilità sono state tante e provenienti da diverse parti, si è perso l’occasione per ricordare a tutti noi che le Foibe hanno riguardato migliaia di italiani, colpevoli soltanto di esserlo, e non perché di destra o di sinistra, i bambini non hanno appartenenze politiche, eppure a centinaia sono finiti vivi nelle fosse comuni, e questo basta per definire criminali coloro che si sono macchiati di tali infamità, indipendentemente da motivazioni giuste o sbagliate che li hanno spinti a compiere tali gesti.
Abbiamo perso l’occasione, non per le differenze che non ci sono sul giudizio che ognuno di noi da, ma per la stupidità che ognuno di noi dimostra quando preso una posizione, non si ha il coraggio di fare marcia indietro.
Questo credo sia la colpa che possiamo ascrivere alla Presidente del Consiglio, quella di essersi intestardita su una posizione, di averla portata avanti fino alla fine, incurante del fatto che tutte le battaglie lasciano sempre sul campo morti e feriti, e cosi è stato anche per questa battaglia, metaforicamente parlando, che si sarebbe potuto benissimo evitare.
Un’altra colpa sicuramente va ascritta alla Gambarini, ed è quella di non aver ancora capito la distinzione netta che passa tra l’essere coordinatrice di un partito, il PDL in questo caso, e il ruolo istituzionale, al di sopra delle parti, che è imposto dalla carica di Presidente del Consiglio.
In verità, in passato avevamo sperato che questa distinzione potesse essere percepita, cosi purtroppo non è stato, e mi rammarica dovermi ricredere.
La cosa che viene fuori dall’intera vicenda, è il fatto che nonostante i ripetuti richiami e le continue osservazioni fatte in due anni, la Gambarini, al momento pare non abbia alcuna intenzione di non obbedire agli ordini di partito, e questo la mette in una condizione di incompatibilità evidente ormai con la sua carica istituzionale, e bene farebbe, a nostro avviso, se lasciasse il posto di Presidente a qualcun altro meno legato ad incarichi di partito.
Fin qui l’aspetto istituzionale, ma quello più grave a mio avviso, e ritorno allo staccare la spina, è quello che riguarda l’attività quotidiana dell’Amministrazione.
Abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare alcuni componenti la giunta e il Consiglio Comunale, Cantini in testa, ma abbiamo avuto modo anche di assistere a veri e propri arrembaggi pirateschi alla cosa pubblica, che non spiegano come possa coniugarsi la coesione in una stessa maggioranza di persone completamente opposte e con interessi completamente diversi.
Quanti rospi ha dovuto ingoiare Cantini fin dal suo insediamento? A partire dalla cacciata in malo modo di Carduccio Parizzi dalla Giunta per far posto a Comunione e Liberazione, poi all’istituzione dell’agenzia per la famiglia, sempre per assicurare un posto a qualcun altro, e la nomina del marito di una Assessore a Presidente di una compartecipata, sempre nella stessa logica di spartizioni, crediamo davvero siano state operazioni trasparenti e completamente indolori?
No, noi crediamo che ogni volta che operazioni di questo tipo sono andate in porto, Cantini lo abbia fatto sempre con un certo mal di pancia o turandosi il naso.
Qualcuno potrà dire che sono cattivo, ma io sono fatto cosi, le cose non le mando certamente a dire, mi piace dirle da me e preferisco dire sempre quello che penso, e oggi penso, e ne sono pienamente convinto che una persona di buon senso non ha alcuna ragione per continuare a reggere il gioco e continuare a coprire persone che hanno scambiato la cosa pubblica per un proprio giocattolo personale.
Cantini potrà sempre smentirmi e dire che cosi non è, potrà dire che quelle scelte le ha fatte in piena autonomia di pensiero, vorrà dire allora che mi sono sbagliato, capita a volte, ma fino ad ora è successo poche volte che abbia sbagliato a valutare una persona.
L’unica cosa di cui tutti possiamo veramente essere certi, è il fatto che Fidenza vive una crisi ed un immobilismo non  più sopportabili.

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