mercoledì 16 febbraio 2011

LA DEMOCRAZIA DEL PADRONE

“ I soliti comunisti antidemocratici e violenti”, “pagliacciate”,…..
Si sono sprecati i termini per definire coloro che avevano organizzato il presidio antifascista di ieri sera sotto al ridotto del Magnani. Qualcuno si è spinto, su qualche blog locale, nel voler far passare non solo il sottoscritto, ma anche Romano Prodi per  filoiraniano. Chissà, forse esiste una legge fisica naturale che crea un rapporto inversamente proporzionale tra la stazza di una persona e la capacità di riconoscere il pensiero altrui.
Invece, i soliti comunisti antidemocratici e violenti, quelli delle pagliacciate, si sono comportati da persone estremamente civili, limitandosi a stazionare con le loro bandiere davanti al teatro, cantando di tanto in tanto Bella Ciao o Fratelli d’Italia senza arrecare in alcuno modo disturbo alle persone che transitavano per raggiungere la sala del teatro, e incassando a fine serata il plauso del Capitano dei Carabinieri per il modo civile in cui è sempre stato mantenuto il presidio.
Qualcosa però è andato storto, ma non dal lato dei protestanti, ma da quello degli organizzatori del convegno.
Il sindaco Cantini, dopo aver inutilmente tentato per tutta la giornata di far annullare l’evento ha deciso di darsi latitante, mentre i consiglieri della Lega Nord hanno abbandonato l’aula in segno di protesta appena il presidente del consiglio ha aperta la seduta, per stessa ammissione dell'Assessore Carancini (polis), che ritiene che la scelta dell'intervento di Salimbeni non è stata concordata neanche con la maggioranza.
Mi viene spontanea una domanda, a quale categoria apparterrebbero Cantini e i leghisti, ai comunisti antidemocratici e violenti o a quella dei pagliacci?, e gli studenti che hanno abbandonato il consiglio a metà serata, decidendo poi di aggiungersi ai manifestanti, anche loro sono comunisti o pagliacci?
Nessuna delle cose, ritengo appartengano a quella categoria di persone che non vogliono sottostare alla “ DEMOCRAZIA DEL PADRONE “ che decide “democraticamente” per gli altri e contro il loro parere chi deve e chi non deve parlare.

Tonino Ditaranto

1 commento:

Franco Bifani ha detto...

Vorrei dire che avrei rinunciato ad un certo plauso, ma dopo non vorrei subirne le conseguenze, non si sa mai.