mercoledì 29 maggio 2013

Fidenza domani? Si può fare!!!!

Manca un anno esatto alle elezioni amministrative del 2014 che vedrà gli elettori di Fidenza tornare alle urne per dare il proprio giudizio sull’attuale Amministrazione comunale e scegliere la prossima; un anno in cui ognuno di noi dovrà tirare le somme e dopo aver fatto le dovute riflessioni decidere a chi affidare il futuro di Fidenza per i successivi cinque anni. Naturalmente le riflessioni da farsi non riguarderanno solo l’operato dell’Amministrazione Comunale, ma tutto il panorama politico fidentino, opposizione e movimenti compresi.
Certo, a meno di sconvolgimenti notevoli dell’ultimo anno il giudicare l’Amministrazione attuale non pare proprio un compito difficile. Non si ricordano grandi fatti della vita cittadina fidentina che possono ascriversi a questa Amministrazione; nessun piano di sviluppo, nessuna operazione di rilancio economico o di rilancio delle attività produttive e commerciali; nessun atto concreto verso i servizi per la gente o per la città, non fosse che per la nascita della agenzia per le famiglie, inventata più per  accontentare l’UDC, partner di Cantini nella scorsa campagna elettorale che per una reale esigenza delle famiglie stesse.
Ricorderemo questa amministrazione come quella che ha aspettato tre anni per affidare l’incarico per la redazione del nuovo PSC forse con la reale intenzione di non infischiarsene più di tanto e lasciare la patata bollente ai successori; ricorderemo, a conti fatti, l’Amministrazione Cantini come quella che tanto aveva invocato il cambiamento senza troppe pretese di vincere le elezioni, che una volta vinte ha avuto paura di confrontarsi con il cambiamento e ha deciso di comportarsi alla Ponzio Pilato dedicandosi alla sola normale amministrazione, non senza intoppi (piano neve di due anni fa, mancata derattizzazione tre anni fa con i topi che liberi di circolare per via Berenini e via Cavour e disastroso piano di taglio delle erbacce di quest’anno che ormai potrebbe essere risolto solo con l’aiuto di un bel gregge di pecore.).
Non me ne vogliano Cantini e i suoi Assessori, ma amministrare una cittadina come Fidenza è tutta un’altra cosa e non ci si può limitare solo a mantenere in ordine i conti, se mai per davvero siano stati tenuti in ordine, risolvere le diatribe di maggioranza con i continui cambi di assessori, anche con dichiarazioni colorite e accuse reciproche degne da discussioni da bar dello sport,  e delegare invece lo sviluppo cittadino agli uffici comunali, tecnici o altri, che per quanto possano essere efficienti, mancando di un indirizzo politico continueranno a navigare come fatto fin’ora su un bastimento senza cabina di pilotaggio.
Se da una parte l’Amministrazione non è stata all’altezza, dall’altra non possiamo certo affermare che l’opposizione sia stata in qualche modo di aiuto, al contrario, si potrebbe affermare con assoluta certezza di esserci trovati con un consiglio comunale, maggioranza ed opposizione, escluso qualche consigliere di opposizione facente gruppo a se, o qualche consigliere che ha preferito abbandonare il proprio mandato per non essere costretto a continuare ad assistere al pietoso comportamento dei suoi compagni di gruppo, un consiglio comunale dicevamo che spesso e volentieri ha dato spettacolo di comportamenti non proprio degni dei banchi e dell’aula in cui si trovava.
Tutto questo, mentre Fidenza boccheggia per la crisi; il centro continua a spopolarsi dei propri negozi storici e l’apatia si appropria anche dei comportamenti sociali dei cittadini.
Eppure io resto convinto che se solo lo volesse la nostra cittadina è in grado di cominciare a pensare già da oggi ad una nuova generazione di uomini politici capaci di disegnare il futuro della nostra cittadina in maniera diversa rispetto al passato e soprattutto in contrapposizione ad un modello di sviluppo delle trascorse Amministrazioni Comunali, ultima compresa, che ha privilegiato il consumo programmato del territorio a scapito delle aree verdi e in particolare del centro storico cittadino sempre più in vergognoso stato di degrado. Per fare ciò comunque è necessario che ognuno di noi metta da parte stupide partigianerie o divisioni che nulla hanno a che vedere con le nostre convinzioni ideologiche ma che ci portano sempre a porci gli uni contro gli altri a solo scapito del bene comune. Sia ben chiaro, il consumo programmato del territorio si è consumato alle spalle dei cittadini fidentini seguendo una logica che nulla aveva a che vedere con le contrapposizioni ideologiche ma che stranamente ha visto andare d’accordo speculatori di destra con speculatori di sinistra, ecco perché se davvero crediamo che un rinnovamento sia possibile questo non può non passare che attraverso il nostro rifiuto di quella logica e la costruzione di una nuova classe politica  che abbia il coraggio di staccare finalmente il cordone ombelicale che da sempre lega la città di Fidenza alle lobbies della speculazione.

Tonino Ditaranto

5 commenti:

Ambrogio ha detto...

Ammiro il tuo sforzo di alzare il livello della discussione politica che è caduta molto in basso, sotto terra dove puoi trovare dei preziosi reperti ma sicuramente trovi fogne.
Sui contenuti del tuo intervento spero che altri raccolgano il tuo implicito invito.

Anonimo ha detto...

Tonino aspetta e spera se credi che davvero a Fidenza si possa staccare il cordone ombellicale da mamma costruzione. Guardati intorno e poi datti la risposta da sola.
Franco

Anonimo ha detto...

Il proverbio parlava di un cavallo a digiuno che avrebbe mangiato quando l'erba fosse cresciuta. Quel cavallo se passasse da Fidenza potrebbe ingrassare in qualsiasi zona della città. Ma quel proverbio nei templi cittadini della politica avrebbe suonato più o meno così. CAGA CAVALLO CHE I POLITICI NE PARLANO. Di defecazio isterica e di prodotti conseguenti son pieni i dibattiti politici, di un futuro o di un programma son vuoti i politici locali. Nel vuoto si potrebbe costruire, ma non si immagina chi lo possa fare.

tm ha detto...

Se è vero che il web è pieno di discussioni di bassissimo livello che purtroppo vede sempre più coinvolta l'attuale classe politica, è altrettanto vero che la piazza, quella reale, abbonda di persone che almeno al riguardo, e sul come costruire il futuro hanno le idee abbastanza chiare. A loro io chiedo di e ribadisco che la semplice indignazione non basta, occorre costruire e per farlo bisogna uscire dall'anonimato delle chiacchierate tra amici e cominciare a spendersi in prima persona se davvero si vuole salvare e rilanciare la nostra cittadina.

Franco Bifani ha detto...

Tonino, ripeto, per la centesima volta, che, se certi negozi storici del centro iniziasserio a praticare prezzi un poco più accessibili, forse tornerebbero a riempirsi di avventori; invece, vogliono mantenersi esclusivi anche nei prezzi,sempre a livelli stratosferici, e ben gli sta se perdono clienti. Ma ti pare che io debba andare a comprare certi alimentari o bevande, profumi, rasoi elettrici o elettrodomestici e simili al doppio di quello per cui me lo offrono da altre parti, solo perché quei negozii sono "storici"? Ma chissenefrega! Hanno già accumulato tanti di quei quattrini, da decenni, che se anche chiudono, i loro gestori hanno di che vivere da qui all'eternità! E gli snob e radical-chic che li frequentano dovranno abbassarsi ad acquistare dove vanno anche persone che guadagnano in un anno quanto costoro percepiscono in un mese.