domenica 6 ottobre 2013

Adesso è ora di agire

Adesso è il tempo di agire.

Letta, Boldrini, il tempo del lutto e della commozione è passato ora adoperatevi per cambiare la Bossi-Fini in tempi ristrettissimi altrimenti le vostre lagnanze e le vostre indignazioni per ciò che è successo al largo di Lampedusa altro non saranno che delle commoventi sceneggiate ipocrite come già tante altre abbiamo visto sulla pelle di poveri Cristi che hanno trovato la loro definitiva dimora nelle acque del Mediterraneo.
Sarebbe stato più giusto chiudere questo mio intervento con la frase appena scritto invece ho voluto aprirlo proprio per dire che non vi possono essere giustificazioni ne perdite di tempo di fronte al massacro di migliaia di persone trucidate dagli scafisti prima e dai politici europei dopo nei nostri mari. Non possiamo parlare di disgrazie quando queste disgrazie sono volute e causate da Governi di popoli civili che hanno smarrito il senso della solidarietà e dell’accoglienza. Non possiamo parlare di dramma quando il Presidente del Consiglio dichiara pubblicamente che i morti di Lampedusa sono cittadini italiani e lo stesso giorno i superstiti di quella strage vengono iscritti nel registro degli indagati per il reato di clandestinità. Quella legge. La Bossi-Fini offende la dignità non solo dei coloro che bussano alle nostre porte chiedendo aiuto, ma offende la memoria di tutti gli italiani che nel secolo scorso sono partiti clandestini in cerca di aiuto nel continente americano e di quanti in quel continente non arrivarono mai perché inghiottiti dall’Oceano Atlantico. Non ci sono priorità più urgenti da affrontare di quelle che muoiono e che ancora sono destinate a morire nei nostri mari; il Governo italiano e i Governi della Comunità Europea hanno il dovere morale e civile di porvi rimedio con estrema urgenza con interventi immediati di aiuto nei paesi di origine dei migranti ma anche per sconfiggere con la forza la mafia degli scafisti che traghettano dietro compenso di migliaia di euro i migranti verso le coste italiane. Non sono forse essi uguali se non peggiori dei Talebani di Bin Laden o dello stesso Saddam Hussein? Allora perché nei confronti dei Talebani e di Saddam non abbiamo esitato ad usare la forza, mentre questi criminali scafisti continuano a farla franca da oltre vent’anni nonostante abbiano assassinato decine di migliaia di persone?
Il tempo per piangere i morti è finito, ora deve cominciare il tempo dell’azione, oppure tacciamo perché dimostreremmo di essere meno ipocriti .

Tonino Ditaranto

8 commenti:

Franco Bifani ha detto...

Tonino, datti una calmata e smettika di ragionare con filtri ideologici distorti. Non continuare, come fanno tanti della sinistra più dura e pura, a paragonare l'emigrazione nelle Americhe, con quella che si dirige in Europa, ora. Sono paragoni ed alibi che non reggono;allora milioni di italiani, europei, asiatici si riversavano in paesi enormi, dalle risorse infinite, praticamente spopolati. Poi, anche lì, ad un certo punto, hanno ristretto i canali di accoglienza; prova tu,oggi, a recarti, con tanto di passaporto, negli USA, e poi mi saprai dire. Ti fanno passare ad un esame di ogni giorno della tua vita e di ogni cm. Del tuo corpo. E così in Australia; ed hanno ragione. Tu chiameresti in casa tua chicchessia? Una volta arrivati qui, ben pochi immigrati trovano un lavoro, così come tantissimi italiani; noi non siamo l'America, e mai lo saremo. Che vuol dire poi lavarsi la coscienza, elargendo loro un assistenzialismo ipocrita, fatto di diarie, di pensioni ai parenti over 65? Ripeto: l'ipocrisia maligna e malefica consiste, anche da parte italiana, nel privare l'Africa di ogni sua risorsa e nel sostenere governi locali infami, collusi con le multinazionali straniere, governate da neocolonialisti e neoimperialisti. Ed anche la Boldrini e la Kyenge lo sanno bene, non si straccino le vesti, recitando la parte delle eroine dell'accoglienza. La Kyenge viene da un Paese sfruttato e spolpato fino all'osso, da un secolo e mezzo. In Congo i belgi hanno ucciso 10 milioni di congolesi. Ora la faccenda continua con il ladrocinio del coltan. Allora, finiamola di foraggiare dittatori africani e compagnie minerarie assassine, invece di continuare ad insultare gli italiani, quale popolo razzista, xenofobo e fascistoide.

tm ha detto...

Vedi Franco che l'unico che parla di razzismo sei tu, io non l'ho fatto e mai ho pensato che il popolo italiano lo sia in qualche modo. I migranti sono uguali dappertutto, sia che essi si recavano in terre spopolate come facevano italiani ed europei nel secolo scorso, sia che essi si rechino oggi nelle nostre regioni provenienti dall'Africa. La fame, la miseria, la disperazione non fanno differenza di provenienza o di destinazione. Se poi vuoi che discutiamo sul colonialismo delle multinazionali europee e americani in quei paesi da dove oggi provengono i migranti allora non posso far altro che essere d'accordo con te, ma questo non può essere una giustificazione per esimerci dal dovere civile e morale che abbiamo di accogliere oggi quelle persone.

Franco Bifani ha detto...

Tonì, se però quei politici ipocriti c,eh vanno a piangere e smoccolare a Lampedusa, riflettessero anche un solo minuto sul loro fariseismo! Sono gli stessi che hanno votato l'acquisto degli F-35 e la costruzione di fregate, portaere e linea TAV, ma che non trovano di che soccorrere i poveracci nostrani e stranieri. Ma chi se ne frega, come hanno detto i lampedusani,del Premio Nobel! In effetti, la fratellanza e l'amore per il prossimo non hanno bisogno di riconoscimenti svedesi. I nostri governanti come mai non denunciano i traffici loschi con le nazioni africane che portano alla disperazione i propri compaesani, perché, in nome del Dio Petrolio, non alziamo un dito contro quegli sporchi sceicchi mediorientali che sguazzano nell'oro, circondati da poveracci immigrati, schiavi delle aziende di estrazione del petrolio? Tonino,,guarda poi che gli emigrati italiani nel mondo sono solo 80 milioni, non 150;non puoi includerci anche i discendenti. Inoltre, erano pur sempre europei, di fede e di usi, costumi e tradizioni simili a quelli dei paesi di accoglienza; anche linguisticamente, in Sudameruca, l'integrazione non era così difficile o addirittura impossibile, come con gli immigrati islamici. Tu rinunceresti alle tue tradizioni,alla tua religione, se ti trasferissi in Arabia Saudita?

tm ha detto...

Franco io non rinuncerei alle mie tradizioni ne al mio modo di pensare, ma con questo non alzo barricate ne ho paura di quello che di diverso può venire d altre culture, che non va dimenticato rispetto a noi sono la stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta.

Franco Bifani ha detto...

Tonino, qui possiamo andare avanti per dei secoli, io con le mie idee, che naturalmente, per te, sono errate, tu con le tue, che io trovo filtrate da ideologie buoniste e di un'accoglienza indiscriminata ed agnostica, non tanto delle persone, ma di ciò che si portano appresso. Io, di quanto gli immigrati porterebbero di nuovo, come fede, cultura, usi, costumi e tradizioni, non vedo proprio nulla che possa arricchire la cultura europea e quella italiana. Noi siamo i discendenti di popoli che, da 30 secoli a 'sta parte, hanno inventato la filosofia, la matematica, la geometri, le arti, letterature grandiose, come quelle greca, latina, rinascimentale. Leonardo ed Einstein sono due europei, così come S. Francesco, che ha predicato la pace, l'umiltà, la povertà; non è andato in giro ad aizzare le genti ad armarsi di scimitarre, per conquistare, devastare ed uccidere,come hanno fatto Maometto ed i suoi discendenti e fedeli. Questa è una religione d'amore e misericordia, non quella islamica.Dovunque siano andati gli immigrati italiani, hanno fatto onore al loro paese, se si fa eccezione per i mafiosi, certamente.Ora, mi sai dire di quali usi e costumi noi italiani dovremmo essere grati agli immigrati,per averceli fatti conoscere? Il kebab, il cous-cous, l'harissa, il modo infame di trattare le donne, la malefica e stretta mescolanza tra fede e politica,il disprezzo per i gay, da impiccare o lapidare, il Ramadan? Il fatto che anche gli stranieri di seconda e di terza generazione ci definiscano, con sprezzo, cani e cagne infedeli? Tu come la intendi l'integrazione, tanto predicata dalla Kyenge, che dobbiamio essere noi ad accogliere ogni parola ed azione degli immigrati, o viceversa, o qualche paccottiglia che sia a metà? Dove sono arrivati stranieri, in qualsiasi paese, dove mai ti consta che sia nata un'integrazione, e non invece la demolizione della precedente cultura,vedi il colonialismo europeo? Scusami tanto, ma io continuerò ad amare ed apprezzare Dante, Petrarca, Boccaccio, il Rinascimento, i poeti antichi e moderni della nostra Italia; mi bastano ed avanzano Sono,fra l'altro, il risultato evolutivo, dopo milioni di anni, delle culture di coloro che lasciarono certe zone dell'Africa Orientale, per raggiungere ogni angolo del mondo.L'Eva dell'Homo sapiens, da accurati eami mitocondriali, era una donna africana di 200mila anni fa. Quindi, noi siamo arrivati a questo punto, altri hanno preso strade diverse; ma perché io devo deviare o pretendere che lo facciano altri?

tm ha detto...

Franco, e tutto questo cosa centra con l'accoglienza e la solidarietà? come per dire che siccome sono popoli per noi ignoranti dovremmo lasciarli ai loro destini.

Franco Bifani ha detto...

Tonino, tu però, se vuoi che contnuiamo la discussione, qui od altrove, la devi smettere di mettermi in bocca parole e concetti che non ho mai espresso, per farmi figurare da razzista, becero ed ignorante, come mi hai risposto nel secondo post, in cui non ho mai usato il sostantivo "razzismo", mentre tu hai scritto che l'unico che ne discuteva ero io. Ora mi vieni ad accusare di dare degli ignoranti ai popoli che emigrano in Italia; a parte il fatto che tra di loro ci sono diplomati e laureati, dove diavolo mai io avrei detto che esi sono degli insipienti? Tu confondi cultura ed intelligenza; tra quella gente la maggior parte ha senz'altro un livello intellettivo pari o superiore al nostro. Non possiedono, però, un cultura di tipo europeo del 21° secolo, ma è un'altra faccenda; se studiassero, tanti di loro ci sorpasserebbero. I popoli più "primitivi" del mondo, che siano poi in Africa, in Papuasia o nella foresta amazzonica, non sonoaffattto privi di intelligenza e cultura; ne possiedono una, tutta loro, che li fa vivere ottimamente nel loro ambiente, mentre un nostro cervellone plurilauretao,in quelle zone, morirebbe entro poco tempo: possiede una cultura non migliore, ma diversa. Era questo che io intendevo dire, altro che andare a pensare che io dia degli ignoranti agli immigrati, così, malignamente, in blocco! A loro volta, questa gente, qui da noi, si trova sbalzata in una realtà che li scombussola, a cui non sa, spesso, adeguarsi o che rifiuta in toto. Io,a volte, mi accorgo che molti di loro sono spaesati. Il mondo è bello perchè è vario, Tonino, senza ignoranti di sorta, ma pieno di diverse culture e civiltà. Prova ad ascoltare quella canzone degli Almamegretta, in napoletano ed in inglese, "Black Athena", magari su YouTube,in cui loro ricordano al mondo che Athena, la dea della sapienza, era, appunto, Black. Non sono leghista o giù di lì, Tonino, credo di avere cultura ed intelletto sufficienti per poter superare certe ideologie da stallieri lombardi, e mi spiace che tu mi accomuni a loro. Prova e leggere bene quel che scrivo, e non infilarci dentro dei preconcetti che non mi appartengono.

tm ha detto...

Franco, scusa se insisto ma chi ha fatto riferimenti a Leonardo, Einstein, Boccaccio, la matematica, la filosofia parlando della cultura europea e al Kebab, il cus cus, il ramadan, l'harissa e via dicendo riferito al mondo arabo non sono stato certo io;tra parentesi, chissà perchè noi usiamo i numeri arabi in aritmetica. Ad ogni buon conto non ti ho mai dato del razzista, ti conosco bene per poterlo escludere categoricamente e il mio riferimento era al fatto che tu nel primo commento avevi riportato la parola razzista, cosa che io non avevo assolutamente ne pensato ne riportato nel mio intervento. Dopo di che è chiaro che abbiamo idee diverse al riguardo ma ti garantisco che non sono per nulla un buonista ne penso che gli altri siano razzisti, ritengo però un dovere di igni popolo prestare aiuto a coloro che in un momento particolare vivono di sofferenze qualunque siano le cause.