giovedì 8 maggio 2014

Una serata "DABON" pietosa




Una serata davvero pietosa. “Dabon”.

Come si fa a dare un giudizio sulla serata appena trascorsa presso l’auditorio di San Michele, dove si è svolto l’incontro voluto dalle organizzazioni di categorie di imprese e commercianti con i sei candidati alla Carica di sindaco per il comune di Fidenza?
Fossimo a scuola forse darei un bel 6—a tutti i candidati, magari un 6 pieno alla Gambarini per come si sono dovuti destreggiare in un incontro organizzato veramente con molta approssimazione e un 2 agli organizzatori, sia per la scelta del metodo di interventi che per le domande, spesso ripetitive, che avevano poco a che vedere con la reale crisi che attraversa il settore delle piccole e medie imprese, quello dell’artigianato e quello del commercio al dettaglio. A tal proposito, dal presidente della maggiore organizzazione di categoria degli artigiani, la CNA, mi sarei aspettato in tutta onestà qualcosa di più rispetto alle due domande che ha fatto e che pure meritano attenzione, ma che non sono proprio al primo posto delle priorità degli operatori , schiacciati da una crisi devastante che attraversa il settore.  Non una parola in tutta la serata è venuta fuori sia da parte degli organizzatori che dei candidati sindaci sulle infiltrazioni di carattere mafioso negli appalti pubblici della nostra regione, ne sul lavoro nero ne tantomeno sul sommerso, ne sulla mercificazione e la schiavizzazione del lavoro da parte di caporali al soldo delle mafie, che aggrediscono con una spietata concorrenza sleale il tessuto delle nostre piccole imprese artigianali; nessun accenno agli oltre duecento nostri ragazzi poco più che ventenni, costretti negli anni passati ad aprire una partita iva per poter lavorare e che oggi si trovano letteralmente sommersi da debiti e impossibilitati a svolgere una professione perché un tacito accordo tra alcune associazioni sindacali di categoria, e alcuni enti previdenziali, con la complicità delle amministrazioni comunali, impone ai lavoratori autonomi senza dipendenti la presentazione del D.U.R.C. , contravvenendo alla legge dello Stato che invece prevede esplicitamente che tali lavoratori non sono tenuti a presentare tale documento. Stando all’incontro pare che tutti i problemi di artigiani e commercianti fidentini, siano legati quasi esclusivamente alla tassa sull’immondizia, alla carenza di parcheggi gratuiti nel centro storico, e alla mancanza delle lampadine al led vicino alle vetrine dei negozi per illuminarle anche di notte.
Scusate ma credo che le categorie di operatori economici presenti questa sera all’auditorio meritano qualcosa di più, sia da parte dei loro rappresentanti sindacali che da parte dei candidati sindaci che si sono limitati a rispondere alle domande come degli scolaretti che hanno fatto il compitino a casa. Fidenza si merita di più; sei candidati sindaci che non sono stati per nulla all’altezza della situazione ne delle aspettative dei fidentini. La Gambarini, al di la della capacità dimostrata questa sera di imparare velocemente l’arte della politica, alla fine l’unica proposta sensata che è uscita dalla sua bocca è stata la proposta di porre fine alla apertura selvaggia dell’Outlet, peccato però che ha dimenticato che proprio lei, con il suo gruppo consigliare e tutta l’amministrazione da lei sostenuta votò contro una eguale proposta fatta dalla CGIL;  Massari dal canto suo ha cercato di destreggiarsi da politico, ma ha dimostrato che i cinque anni passati in aspettativa gli hanno  intorpidito le idee al punto che l’unica cosa che ha saputo fare è stato quello di tessere le lodi della sua precedente carriera amministrativa, come se i fidentini fossero cosi sbadati da non ricordare che l’attuale piano della viabilità è opera sua, oltre naturalmente ai tanti altri disastri compiuti dalla giunta di cui anche lui faceva parte, mentre ha glissato, non so se volutamente o per mancanza di tempo sull’unica domanda intelligente che riguardava l’assegnazione di lavori alle piccole imprese locali; Rigoni oltre a dimostrare una spiccata abilità in qualità di dirigente aziendale, ha dimostrato ancora una volta una pessima attitudine all’arte della politica, arrivando in una occasione a sostenere che intende continuare sulla strada tracciata dalla passata amministrazione (speriamo solo che se risulta eletto non segua davvero il percorso della giunta Cantini altrimenti ci converrebbe per davvero cambiare città);
La Galli, ebbene Giovanna mi deludi, ti sarebbe bastato leggere il depliant con il programma della tua lista e avresti trovato tutte le risposte. Non ha studiato; l’Amoruso invece ha studiato troppo, al punto che ha messo tutto nero su bianco e incurante delle domande che venivano fatte ha continuato a leggere il compito, interrompendosi quando scadeva il tempo e riprendendo dallo stesso punto al turno successivo; Nardella dopo essere stato li li per proporre le ronde per la sicurezza, alla fine ha tirato fuori dal cilindro in tre secondi tre milioni di euro, non era forse il caso di lasciargli più tempo cosi magari ci saremmo ritrovati con qualche milione in più? Un consiglio ai miei compagni di rifondazione, invece di continuare ad infierire contro il povero Nardella, forse sarebbe il caso che lo ringraziaste per avervi evitato una figuraccia.
Bene, tutto qui, ora me ne vado a letto. Buona notte a tutti e speriamo che domani sia migliore.

Tonino Ditaranto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Di Taranto, ma non ne salvi proprio nessuno! Del resto come darti torto dopo la magra figura fatta da tutti ieri sera.

Franco Bifani ha detto...

Ite, lista est! Andate, le liste sono finite...
Sono rimasto molto deluso dall'incontro di ieri sera, nel salone parrocchiale S. Michele. Alcuni candidati a sindaco trovavano grosse difficoltà nell'esprimersi, per cui, alla fine, annaspavano in un groviglio di frasi smozzicate, espresse per metà, con un inizio che non si agganciava al finale; mi cadevano le braccia ed altro, e mi era arrivato il latte, ormai cagliato, alle ginocchia. Ho persino smesso di prendere appunti, perché era impossibile ed inutile. Il filosofo Nardella era conciso -od anche coinciso o circonciso, come dice certa gente acculturata-, ma sognava una Repubblica, ucronica ed utopica, sul modello di quella di Platone. La Gambarini, splendida e divina creatura, sospendendo un giudizio politico sui contenuti, ha sciorinato una loquela precisa ed efficace. Così anche Massari, che ha, però, intervallato opinioni e progetti condivisibili, con citazioni autoreferenziali del suo preterito operato di assessore, ottimo e massimo, lodandosi ed imbrodandosi, e ha intessuto, all'infinito, laudi e panegirici in favore di un organismo inutile, come l'UTV. Non ho capito nulla delle proposte dell'Amoruso, tanto erano intercalate ed infarcite da un'ecolalia infinita di "praticamente…diciamo…". Gli interventi dei presidenti delle varie associazioni mi sono parse delle stanche omelie, recitate da curatoli, stressati dall'officiare Messe dalle 6 del mattino alle 20 della sera. Infine, la scelta di far seguire, ai discorsi delle autorità invitate, le precisazioni e le proposte dei sei candidati sei, in un rosario tibetano, per più di due ore filate(!), senza un solo attimo di sosta, è stata una vera carneficina della pazienza del pubblico presente. A me, verso la fine, calava la palpebra; e non avevo bevuto, a cena, abbondanti calici di vino o di birra, tutt'altro. Ancora oggi, rimango dubbioso, più che mai, sull'attribuzione del mio voto a qualcuno dei sei. Si salva, forse, solo Giovanna Galli, semplice e diretta, nelle sue proposte, espresse in un linguaggio alieno dal politichese e mantenute ad altezza d'uomo. Altri, invece, hanno perseverato nel presentare progetti a quote stratosferiche ed iperuraniche, invece di contenerle nell'ambito più vivibile della biosfera borghigiana. Last, but not least, avrei voluto esprimere un mio umile e deferente saluto alla collega Lina Callegari, ma aveva sfoderato una grinta ed un cipiglio tali, che non ho osato avvicinarla.
Franco Bifani