domenica 29 giugno 2014

Italiani "coglioni" parola di Renzi

Uniti anche nel linguaggio.
Dopo Berlusconi che definì "COGLIONI" gli italiani che votavano a sinistra ecco che un altro Presidente del Consiglio usa lo stesso linguaggio per definire gli italiani.
Stando ad alcune intercettazioni rese note questa mattina il Presidente Renzi, durante un colloquio telefonico con un non meglio precisato Mario, avrebbe testualmente detto: "...tranquillo, tanto gli italiani sono coglioni, con la promessa degli ottanta euro abbiamo già la vittoria in tasca", e poi prosegue  "...lo sai anche tu che qui siamo un misto tra DC e vecchi comunistacci, lasciamo ancora un po che questi africani, facciamo un figurone e abbiamo anche i vaticanisti dalla nostra, arriviamo alle elezioni e poi troveremo una soluzione...".

Bravo Renzi, sei davvero sulla buona strada.... si vede che Silvio è stato un buon maestro.

1 commento:

Franco Bifani ha detto...

Tonino, lascia perdere i confronti e raffronti tra Renzi e Silvio; prova a pensarci su, a mente fredda e cuore caldo, e mi dirai poi se Renzi non ha ragione, purtroppo o per fortuna.
Quando mai gli italiani sono stati un popolo ed una nazione, quando mai hanno cpstituito uno Stato unitario? Forse dal 1860 in avanti? E prima? Con Franza o Spagna, pur che se magna! E poi con i tedeschi, più avanti con gli americani; altri, invece, ancora fino a ieri, con i sovietici, con Castro, il Che, con Mao. Con tutti, purché non indigeni, lustrascarpe e leccastivali dei forestieri, dai tempi delle invasioni barbariche, 16 secoli orsono.
Dalla costituzione di una repubblichetta delle banane, nel '46, abbiamo continuato ad essere un'accozzaglia di tribù e di clan, senza una lingua nazionale parlata e compresa da tutti, divisi tra bacchettoni di chiesa, stalinisti, maoisti, servi degli IUSA, anarchici, BR, Ordine Nuovo e così via. Se non altro Renzi sta tentando di smuovere qualche cosa, dopo quasi 70 anni di paralisi, complici tutti i partiti, di destra, di centro e di sinistra.
Ma agli italiani non va mai bene nessuno: non il Duce, non Stalin,via la DC, dentro il PCI, fuori tutti, chiamiamo Silvio. E poi,viaoa Silvio, dentro la Lega e la bandiera rosa, non più rossa: ognuno, soprattutto, per i cazzi sua, come dice Razzi, esemplare , archetipo, icona paradigmatica del livello di civismo, di socialità e di lungimiranza politica degli italiani e dei loro governanti.