domenica 24 gennaio 2016

Bormioli: comunicato stampa della minoranza CGIL

SINDACATOALTRACOSAOPPOSIZIONECGIL PARMA
COMUNICATO STAMPA


Questa mattina a Fidenza la Cgil di Parma ha organizzato una manifestazione dei      “ veri” lavoratori della Bormioli Rocco ( questi sono i termini consegnati agli organi di stampa)  a sostegno dell'accordo siglato riguardo il cambio di appalto per la gestione dei magazzini e congiuntamente contro,  quella che  da loro viene definita,  una strumentalizzazione dello stesso da parte di pochi lavoratori iscritti ad un “sindacatino” di base,  contro gli interessi generali e complessivi di tutti gli addetti. Il sindacato è un'altra cosa di Parma , opposizione in Cgil,  ritiene che questo sia stato un gravissimo errore politico, dal quale prendiamo le distanze. Sbaglio che, peraltro,  apre un precedente pericolosissimo sul territorio per la brutale repressione subita da questi lavoratori e coloro che gli hanno portato solidarietà ad opera delle forze dell'ordine. Repressione che quando volgerà lo sguardo verso altri lavoratori che lotteranno con forme di lotta altrettanto radicali non farà molte distinzioni sulle intestazioni delle bandiere, ma gli basterà riconoscere il colore rosso. La nostra critica, non è mossa da una polemica sui contenuti del cambio di appalto, che come ogni accordo è figlio della propria vertenza e del contesto sociale complessivo, quanto piuttosto sul metodo adoperato dalla Cgil e la categoria di riferimento  per gestire il consenso a fronte delle diverse sensibilità sindacali presenti in quel magazzino, laddove pare che il sindacato di base esprimesse anche la maggiore rappresentatività. E se è certo vero che nel passaggio alla cooperativa subentrante quasi tutti i posti di lavoro sono stati tutelati, nella stessa misura non si può negare l'attacco aziendale ai livelli di inquadramento dei facchini, che avevano sicuramente le loro legittime e sacrosante ragioni per non essere soddisfatti a pieno.  Di converso, Va anche detto molto chiaramente che se un sindacato, qualsiasi esso sia,  rivendica di rappresentare ed organizzare dei lavoratori maggioritariamente deve assumersi la responsabilità di stare al tavolo e condurre la trattativa in prima persona. Sottrarsi da questo compito “mandando” al tavolo i lavoratori da soli ha diminuito la forza degli stessi, li ha esposti maggiormente alla repressione, oltre al fatto che se i funzionari non vanno nemmeno agli incontri,  vien da chiedersi davvero che ruolo abbiano giocato in questa lotta,  oltre a quello di cadere insieme alla Cgil nel tranello dell'azienda, che non ha fatto null'altro che il suo lavoro, meglio noto come “ dividi et impera”, ma forse non ancora noto sufficientemente. Farsi carico della minaccia aziendale , ovvero,  che il permanere dei blocchi avrebbe compromesso il lavoro di tutti è stato ingenuo nella migliore delle ipotesi, ma fare una manifestazione cittadina che ha,  nei fatti,  messo lavoratori contro lavoratori è stato semplicemente irresponsabile. Nella stessa misura confidiamo che questa triste pagina suggerisca una riflessione anche al SI-COBAS , che in alcuni passaggi della vertenza ha probabilmente confuso l'importanza della solidarietà nella lotta con il sostituzionismo. Il fronte di lotta si costruisce innanzitutto nel luogo di lavoro interessato  e non si può importare dall'esterno,. Anche in questo caso le ragioni dovrebbero essere più che ovvie, ma così non è stato. Fino a quando tutto il mondo sindacale non comprenderà l'importanza di marciare anche separati, ma colpire uniti, il padronato di questo paese continuerà a brindare sul nostro sangue ed i nostri nervi.

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