Fate soffriggere in una pirofila di ampie dimensione due cucchiai di olio extra vergine di oliva con uno spicchio d’aglio schiacciato e abbondante peperoncino, appena l’aglio comincerà a dorare buttatevi dentro il polipo, lavato, asciugato e fatto a pezzetti di due centimetri.
Il polipo possibilmente di almeno due chili, perché a differenza di quanto si crede, i polipi più grossi sono i più teneri e squisiti.
Quando il polipo comincia a buttare fuori la propria acqua, innaffiate con un bel bicchiere di vino bianco fermo, lasciate cuocere per cinque-sette minuti e versatevi qualche cucchiaiata di polpa di pomodoro e continuate la cottura per un’ora circa, regolando di sale.
Fate cuocere le linguine in abbondante acqua salata, scolate al dente e condite con il sugo di polipo.
A questo punto manca l’ingrediente principale per dare il gusto ineguagliabile al piatto: la compagnia dei conviviali, che deve essere variegata, armoniosa, divertente e trasparente.
Risultato, splendida serata in compagnia, scarpetta finale e rabbia dei soliti piazzisti che due mesi dopo continueranno a parlarne perché hanno perso un piatto cosi prelibato
Appuntamento alla prossima ricetta: orecchiette al tegamino alla materana, con succulenta salsiccia fresca lucana avvolta da mozzarella filante, per buona pace di coloro che mai sapranno apprezzare e gustare la prelibatezza di un piatto, per il semplice fatto che il veleno della propria bile rende amaro qualunque sapore.
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