non riesco a postarla nei commenti, te la mando via mail
... ben strano, due anni fa, invitati da Rifondazione Comunista, una sera al Ridotto del Magnani due esponenti della "Casa della Legalità e della Cultura" autori di un documentatissimo libro dal titolo "Tra la via Emilia i il Clan"...
... così, a quel tempo, scrivevo: <
Parte della classe politica e imprenditoriale, centrata per lungo tempo su un monopolio impenetrabile e spregiudicato, ha garantito quel terreno fertile per permettere alle cosche di trovare uno spazio sicuro per i propri affari.
"E' importante non dimenticare che criminalità organizzata non è solo violenza, estorsioni, omicidi, ma è sopratutto nelle realtà come la nostra, penetrazione nella economia legale e nel mercato attraverso il riciclaggio del denaro". Esistono molti modi di affrontare il problema dell'infiltrazione della criminalità organizzata a casa nostra, qui, nell'addormentata bassa padana.
Il modo scelto da Cristian Abbondanza e Enrico D'Agostino è quello di mai cadere nella retorica ma raccontare fatti, nomi, circostanze, collegamenti della criminalità organizzata partendo dalla premessa iniziale.
Ieri sera al Ridotto del Magnani, all'incontro organizzato da Rifondazione Comunista dal titolo "TRA LA VIA EMILA E IL CLAN", non erano in tanti ad ascoltare una verità da troppi taciuta: "è attraverso lo strumento dell'appalto e sopratutto del subappalto che l'economia legale viene pesantemente infiltrata e condizionata da quella illegale". Una brutta storia. Dai dati della Procura Nazionale Antimafia, raccontano i due relatori, in Emilia-Romagna, a partire dagli anni ottanta, hanno messo radici potenti organizzazioni criminali.
Riassumendo il tanto che è stato detto, diciamo che se oggi 'Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra, Sacra Corona Unita fanno strutturalmente parte dell'economia dell'intero territorio regionale, non è un caso. Questo è potuto accadere perché quando vi è un monopolio nella gestione del potere politico ed economico come quello che abbiamo conosciuto nella "rossa" Emilia-Romagna, il sistema si incancrenisce. Se poi osserviamo quello che è successo nelle cooperative edilizie emiliano-romagnole, dove il potere politico era strettamente collegato, o addirittura un tutt'uno, con il potere economico, il corto circuito è devastante. Non è finita. Quando amministratori pubblici, funzionari comunali, progettisti, costruttori, gestori delle principali imprese di servizi e di attività commerciali, sono espressione del medesimo "gruppo", la commistione di interessi si fa sistema e piega, senza alcuna resistenza, l'interesse pubblico a quello del "gruppo". Drammaticamente, se vuoi fare impresa o semplicemente lavorare, o sei dentro questo sistema ed esisti o sei fuori e non esisti. Per entrarvi o restarvi occorre stringere un patto di accettazione del ricatto. Quello emiliano è un modello basato sulla cooperazione e la cooptazione. Al centro della vita sociale stanno le relazioni e l'appartenenza ai gruppi di pressione. Ciò avviene perché si è accettato che venisse. Stringere patti con le mafie, attraverso uomini-cerniera, ed accettare che i loro capitali attivando una commistione di interessi significa anche il venir meno della trasparenza e la correttezza della pubblica amministrazione da un lato, e dall'altro il mercato è bloccato, chiuso.
In questo contesto, succede, è successo, che le mafie si fanno direttamente parte del sistema politico ed economico.
Il "sistema" emiliano è proprio questo, i due relatori hanno cercato di spiegare, attraverso nomi e fatti, questa realtà.
Noi, un poco preoccupati, abbiamo solo tentato di raccontarvi un venerdì sera non qualunque.
Meno male che Rifondazione c'è.>>
Ricordi Tonino? Tu quella sera c'eri ma... te ne andasti sbattendo la porta per poi innescare, il giorno dopo, una polemica assurda contro gli autori del libro.
Per capirci qualcosa, riporto qui la lettera che allora ti scrissi atttraverso il blogfidentino, eccola:
<sia chiaro, non è accettabile che, per dirla con Lenin "La verità è ciò che conviene al partito".
Ma come si fa? Tonino, ma come si fa, alla prima mezza frase non capita, ad alzarsi e platealmente andarsene dal Ridotto, addirittura con "un senso di vomito", trascinandosi dietro Fausto Maria.
Caspiterina, non bastasse, il giorno dopo te ne esci, a commento di un mio post, con affermazioni tanto perentorie quanto generiche, partendo da un assunto ("tutta la politica è in combutta con la mafia") male interpretato, finendo con l'accusare i due coraggiosi e documentatissimi relatori della "Casa della legalità" non solo di qualunquismo, ma anche di essere "usati" dalla mafia ("La mafia -scrivi Tonino- vince se riesce ad addormentare le coscienze, e il qualunquismo è il sonnifero più efficace che la mafia usa per convincerci che sono tutti uguali.").
Non bastasse, nel tuo secondo intervento te ne esci, cercando sostegno alla tua presa di posizione, scrivendo "qualcuno saprebbe spiegarmi come mai la stessa Libera (in realtà la responsabile locale di Libera, ndr), associazione antimafia e anti raket di don Ciotti ha preso le distanze da questi personaggi?". Semplice, Tonino, se non te ne fossi andato l'avresti ascoltato con le tue orecchie (puoi rimediare, c'è il filmato): "libera" ha come sponsor proprio quelle cooperative che hanno rapporti finanziari ed imprenditoriali con la mafia; anche questo ha ricordato Abbondanza.
Davvero, non ti facevo leninista, anche perché, se ricordo bene, il busto di Lenin è nella sede fidentina di Rifondazione Comunista... non solo il tuo ex partito, ma anche quello che ha organizzato l'incontro al Ridotto.
Però, c'è un altro però. Quello che più disturba, non è tanto il fatto che te ne sei andato, quanto piuttosto che si scrive di cose francamente insignificanti (la tua uscita dal Ridotto) togliendo significato alla serata stessa... tant'è che stiamo a discutere del tuo mal di pancia, non di "Emilia-Romagna terra di mafia" ...
Tra poco riparte il Psc... non vorrei risentire un eco di cose già sentite...
Ciao Tonino, salutami Vendola>>.
Non aggiungo altro, rileggiti e scusami ma, avendo per amici d'avventura che rispetto e stimo, anche proprio perché comunque hanno rotto, buoni o cattivi che fossero, gli schemi esistenti tu, per non parlare dell'altro amico davvero carissimo che è il Biffo, oggi, ritieni "Morale della favola, cambiano le amministrazioni, si sostituiscono assessori, escono ed entrano nuovi o vecchi partiti, ma la regia rimane la stessa, Rossi, Bianchi o azzurri che si vogliano definire per me rimangono solo e unicamente SPECULATORI EDILIZI"...
Come? Ma cosa dici? Oggi la regia, caro Tonino, come ben dimostrano le votazioni in Consiglio comunale, è quella di un Sindaco, di una Giunta e di un Consiglio comunale che non solo ci mette la faccia, ma questa maggioranza, a proposito di "speculatori edilizi" ha prima inserito nel proprio programma elettorale, poi proposto e fatto votare nel 2009 in Consiglio comunale, il codice etico di Italia Nostra... visto che questa tua posizione fa il controcanto con quella di chi alza polveroni nostalgici del bel tempo che fu... un bel amicale "vaffanculo" scusa ma almeno questo, con preghiera di farlo pervenire anche al Biffo, te lo devo.
Con immutata simpatia,
Carduccio
... ben strano, due anni fa, invitati da Rifondazione Comunista, una sera al Ridotto del Magnani due esponenti della "Casa della Legalità e della Cultura" autori di un documentatissimo libro dal titolo "Tra la via Emilia i il Clan"...
... così, a quel tempo, scrivevo: <
Parte della classe politica e imprenditoriale, centrata per lungo tempo su un monopolio impenetrabile e spregiudicato, ha garantito quel terreno fertile per permettere alle cosche di trovare uno spazio sicuro per i propri affari.
"E' importante non dimenticare che criminalità organizzata non è solo violenza, estorsioni, omicidi, ma è sopratutto nelle realtà come la nostra, penetrazione nella economia legale e nel mercato attraverso il riciclaggio del denaro". Esistono molti modi di affrontare il problema dell'infiltrazione della criminalità organizzata a casa nostra, qui, nell'addormentata bassa padana.
Il modo scelto da Cristian Abbondanza e Enrico D'Agostino è quello di mai cadere nella retorica ma raccontare fatti, nomi, circostanze, collegamenti della criminalità organizzata partendo dalla premessa iniziale.
Ieri sera al Ridotto del Magnani, all'incontro organizzato da Rifondazione Comunista dal titolo "TRA LA VIA EMILA E IL CLAN", non erano in tanti ad ascoltare una verità da troppi taciuta: "è attraverso lo strumento dell'appalto e sopratutto del subappalto che l'economia legale viene pesantemente infiltrata e condizionata da quella illegale". Una brutta storia. Dai dati della Procura Nazionale Antimafia, raccontano i due relatori, in Emilia-Romagna, a partire dagli anni ottanta, hanno messo radici potenti organizzazioni criminali.
Riassumendo il tanto che è stato detto, diciamo che se oggi 'Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra, Sacra Corona Unita fanno strutturalmente parte dell'economia dell'intero territorio regionale, non è un caso. Questo è potuto accadere perché quando vi è un monopolio nella gestione del potere politico ed economico come quello che abbiamo conosciuto nella "rossa" Emilia-Romagna, il sistema si incancrenisce. Se poi osserviamo quello che è successo nelle cooperative edilizie emiliano-romagnole, dove il potere politico era strettamente collegato, o addirittura un tutt'uno, con il potere economico, il corto circuito è devastante. Non è finita. Quando amministratori pubblici, funzionari comunali, progettisti, costruttori, gestori delle principali imprese di servizi e di attività commerciali, sono espressione del medesimo "gruppo", la commistione di interessi si fa sistema e piega, senza alcuna resistenza, l'interesse pubblico a quello del "gruppo". Drammaticamente, se vuoi fare impresa o semplicemente lavorare, o sei dentro questo sistema ed esisti o sei fuori e non esisti. Per entrarvi o restarvi occorre stringere un patto di accettazione del ricatto. Quello emiliano è un modello basato sulla cooperazione e la cooptazione. Al centro della vita sociale stanno le relazioni e l'appartenenza ai gruppi di pressione. Ciò avviene perché si è accettato che venisse. Stringere patti con le mafie, attraverso uomini-cerniera, ed accettare che i loro capitali attivando una commistione di interessi significa anche il venir meno della trasparenza e la correttezza della pubblica amministrazione da un lato, e dall'altro il mercato è bloccato, chiuso.
In questo contesto, succede, è successo, che le mafie si fanno direttamente parte del sistema politico ed economico.
Il "sistema" emiliano è proprio questo, i due relatori hanno cercato di spiegare, attraverso nomi e fatti, questa realtà.
Noi, un poco preoccupati, abbiamo solo tentato di raccontarvi un venerdì sera non qualunque.
Meno male che Rifondazione c'è.>>
Ricordi Tonino? Tu quella sera c'eri ma... te ne andasti sbattendo la porta per poi innescare, il giorno dopo, una polemica assurda contro gli autori del libro.
Per capirci qualcosa, riporto qui la lettera che allora ti scrissi atttraverso il blogfidentino, eccola:
<
Ma come si fa? Tonino, ma come si fa, alla prima mezza frase non capita, ad alzarsi e platealmente andarsene dal Ridotto, addirittura con "un senso di vomito", trascinandosi dietro Fausto Maria.
Caspiterina, non bastasse, il giorno dopo te ne esci, a commento di un mio post, con affermazioni tanto perentorie quanto generiche, partendo da un assunto ("tutta la politica è in combutta con la mafia") male interpretato, finendo con l'accusare i due coraggiosi e documentatissimi relatori della "Casa della legalità" non solo di qualunquismo, ma anche di essere "usati" dalla mafia ("La mafia -scrivi Tonino- vince se riesce ad addormentare le coscienze, e il qualunquismo è il sonnifero più efficace che la mafia usa per convincerci che sono tutti uguali.").
Non bastasse, nel tuo secondo intervento te ne esci, cercando sostegno alla tua presa di posizione, scrivendo "qualcuno saprebbe spiegarmi come mai la stessa Libera (in realtà la responsabile locale di Libera, ndr), associazione antimafia e anti raket di don Ciotti ha preso le distanze da questi personaggi?". Semplice, Tonino, se non te ne fossi andato l'avresti ascoltato con le tue orecchie (puoi rimediare, c'è il filmato): "libera" ha come sponsor proprio quelle cooperative che hanno rapporti finanziari ed imprenditoriali con la mafia; anche questo ha ricordato Abbondanza.
Davvero, non ti facevo leninista, anche perché, se ricordo bene, il busto di Lenin è nella sede fidentina di Rifondazione Comunista... non solo il tuo ex partito, ma anche quello che ha organizzato l'incontro al Ridotto.
Però, c'è un altro però. Quello che più disturba, non è tanto il fatto che te ne sei andato, quanto piuttosto che si scrive di cose francamente insignificanti (la tua uscita dal Ridotto) togliendo significato alla serata stessa... tant'è che stiamo a discutere del tuo mal di pancia, non di "Emilia-Romagna terra di mafia" ...
Tra poco riparte il Psc... non vorrei risentire un eco di cose già sentite...
Ciao Tonino, salutami Vendola>>.
Non aggiungo altro, rileggiti e scusami ma, avendo per amici d'avventura che rispetto e stimo, anche proprio perché comunque hanno rotto, buoni o cattivi che fossero, gli schemi esistenti tu, per non parlare dell'altro amico davvero carissimo che è il Biffo, oggi, ritieni "Morale della favola, cambiano le amministrazioni, si sostituiscono assessori, escono ed entrano nuovi o vecchi partiti, ma la regia rimane la stessa, Rossi, Bianchi o azzurri che si vogliano definire per me rimangono solo e unicamente SPECULATORI EDILIZI"...
Come? Ma cosa dici? Oggi la regia, caro Tonino, come ben dimostrano le votazioni in Consiglio comunale, è quella di un Sindaco, di una Giunta e di un Consiglio comunale che non solo ci mette la faccia, ma questa maggioranza, a proposito di "speculatori edilizi" ha prima inserito nel proprio programma elettorale, poi proposto e fatto votare nel 2009 in Consiglio comunale, il codice etico di Italia Nostra... visto che questa tua posizione fa il controcanto con quella di chi alza polveroni nostalgici del bel tempo che fu... un bel amicale "vaffanculo" scusa ma almeno questo, con preghiera di farlo pervenire anche al Biffo, te lo devo.
Con immutata simpatia,
Carduccio
LA MIA RISPOSTA
Carissimo Carduccio, credo che tu stia facendo un tantino di confusione. Non vedo cosa centri ora la polemica fatta dal sottoscritto alla presentazione del libro sulle mafie in Emilia Romagna con quello che ho scritto oggi a proposito delle speculazioni edilizie che continuano ad essere la regia delle amministrazioni fidentine.
Il mio risentimento allora non era certamente dovuto al fatto che io non credessi che mafia camorra e mafia non avessero messo le mani sull’Emilia o che non avessero rapporti anche con alcuni settori della pubblica amministrazione, di questo sono pienamente convinto anche io. Le mie rimostranze erano dovute alla generalizzazione della esposizione fatta del problema da parte dei relatori che facevano apparire un quadro di un sistema amministrativo completamente coinvolto senza salvare nessuno. Questo anche tu lo sai che non è assolutamente vero ed era davvero ingeneroso nei confronti di tanti amministratori o funzionari pubblici emiliani che al contrario non centrano nulle con pratiche malavitose. Se vui su questo possiamo aprire un capitolo a parte e discuterne fino all’infinito
Nel post da me pubblicato a proposito di giunte e speculazioni edilizie a Fidenza, io non faccio alcun riferimento ne a mafia, ne tantomeno a ndrangheta e camorra, ne alcun riferimento è fatto a pratiche illegali.
La speculazione edilizia, cosi come le speculazioni finanziarie ed economiche, come anche quelle commerciali, sono pratiche, purtroppo, pienamente consentite dalla legislazione italiana, sta a noi e chi ci amministra scegliere se seguire determinate linee di condotta o meno.
Si ottiene speculazione edilizia quando le aree edificabili vengono in pratica monopolizzate da pochi, magari ancor prima che diventino aree edificabili, in modo tale da poter determinare i prezzi di vendita degli appartamenti o dei locali edificati.
C’è qualcuno in grado di dire a Fidenza che questo non è avvenuto negli ultimi vent’anni?
Detto questo, ciò non vuol dire assolutamente che la cosa non fosse consentita o che gli amministratori che si sono succeduti abbiano in qualche modo commesso qualcosa di illegale, ma il fatto che tutte le crisi amministrative susseguitesi siano avvenute sempre su problemi legati a questioni legate all’edilizia o allo svincolo di aree da edificare sta a dimostrare che il tutto gira intorno ad interessi di un certo tipo.
Perché i fuoriusciti odierni dalla maggioranza chiedevano con insistenza che non fosse rinnovato il contratto con il dirigente dell’ufficio tecnico?,cosa peraltro caldeggiata e sostenuta già nella campagna elettorale del PDL e quindi anche tua e di coloro che invece oggi si sono opposti a tale richiesta?
Forse perché il dirigente non fosse simpatico?
Vedi Carduccio, non sono stato certamente io a sostenere che bisognava mandare a casa L’architetto capo, allora due sono le cose, o siete riusciti a far cambiare metodo di lavoro all’ufficio tecnico rispetto alla vostra idea iniziale, cosa questa che non ci crede nessuno, o all’epoca della campagna elettorale avete detto tante di quelle stronzate delle quali oggi vi siete ricreduti.
Sai molto bene Carduccio la stima personale che ho nei confronti di tanti componenti di questa amministrazione, compreso l’ultimo arrivato Aiello e verso il quale qualcuno si è permesso di scrivere assurdità sul proprio livello scolastico, guadagnandosi a sua volta la laurea onoris causa in imbecillità, questo però non mi deve impedire di dissentire anche in maniere forte dalle scelte che essi fanno e che non mi trovano per nulla d’accordo.
Con altrettanta stima ricambio i tuoi saluti e il tuo vaff., almeno quelli come te e me hanno il coraggio di dirselo in faccia senza nascondersi dietro una facciata di lurida ipocrisia.
Tonino
Il mio risentimento allora non era certamente dovuto al fatto che io non credessi che mafia camorra e mafia non avessero messo le mani sull’Emilia o che non avessero rapporti anche con alcuni settori della pubblica amministrazione, di questo sono pienamente convinto anche io. Le mie rimostranze erano dovute alla generalizzazione della esposizione fatta del problema da parte dei relatori che facevano apparire un quadro di un sistema amministrativo completamente coinvolto senza salvare nessuno. Questo anche tu lo sai che non è assolutamente vero ed era davvero ingeneroso nei confronti di tanti amministratori o funzionari pubblici emiliani che al contrario non centrano nulle con pratiche malavitose. Se vui su questo possiamo aprire un capitolo a parte e discuterne fino all’infinito
Nel post da me pubblicato a proposito di giunte e speculazioni edilizie a Fidenza, io non faccio alcun riferimento ne a mafia, ne tantomeno a ndrangheta e camorra, ne alcun riferimento è fatto a pratiche illegali.
La speculazione edilizia, cosi come le speculazioni finanziarie ed economiche, come anche quelle commerciali, sono pratiche, purtroppo, pienamente consentite dalla legislazione italiana, sta a noi e chi ci amministra scegliere se seguire determinate linee di condotta o meno.
Si ottiene speculazione edilizia quando le aree edificabili vengono in pratica monopolizzate da pochi, magari ancor prima che diventino aree edificabili, in modo tale da poter determinare i prezzi di vendita degli appartamenti o dei locali edificati.
C’è qualcuno in grado di dire a Fidenza che questo non è avvenuto negli ultimi vent’anni?
Detto questo, ciò non vuol dire assolutamente che la cosa non fosse consentita o che gli amministratori che si sono succeduti abbiano in qualche modo commesso qualcosa di illegale, ma il fatto che tutte le crisi amministrative susseguitesi siano avvenute sempre su problemi legati a questioni legate all’edilizia o allo svincolo di aree da edificare sta a dimostrare che il tutto gira intorno ad interessi di un certo tipo.
Perché i fuoriusciti odierni dalla maggioranza chiedevano con insistenza che non fosse rinnovato il contratto con il dirigente dell’ufficio tecnico?,cosa peraltro caldeggiata e sostenuta già nella campagna elettorale del PDL e quindi anche tua e di coloro che invece oggi si sono opposti a tale richiesta?
Forse perché il dirigente non fosse simpatico?
Vedi Carduccio, non sono stato certamente io a sostenere che bisognava mandare a casa L’architetto capo, allora due sono le cose, o siete riusciti a far cambiare metodo di lavoro all’ufficio tecnico rispetto alla vostra idea iniziale, cosa questa che non ci crede nessuno, o all’epoca della campagna elettorale avete detto tante di quelle stronzate delle quali oggi vi siete ricreduti.
Sai molto bene Carduccio la stima personale che ho nei confronti di tanti componenti di questa amministrazione, compreso l’ultimo arrivato Aiello e verso il quale qualcuno si è permesso di scrivere assurdità sul proprio livello scolastico, guadagnandosi a sua volta la laurea onoris causa in imbecillità, questo però non mi deve impedire di dissentire anche in maniere forte dalle scelte che essi fanno e che non mi trovano per nulla d’accordo.
Con altrettanta stima ricambio i tuoi saluti e il tuo vaff., almeno quelli come te e me hanno il coraggio di dirselo in faccia senza nascondersi dietro una facciata di lurida ipocrisia.
Tonino
6 commenti:
Ecco il risultato delle tue "luride" insinuazioni: 1) la destra riesce dalle fogne 2)Emilia "rossa" = mafia.
Bene, bravo, bis !
Egregio sig. anonimo, non tanto anonimo in verità per me dal momento che mi arriva la sua mail, ho cancellato già una volta questo commento, ma visto la sua reiterata stupidità nel riproporlo lo lascerò cosi com'è, mi viene solo da dirle che fa veramente pena nel voler a tutti i costi operare una difesa d'ufficio di una parte politica che ha fatto veramente acqua e non avendo argomentazioni per farlo si affida allo squallotre dell'offesa e dell'ingiuria. Si risparmi per Lei le "luride insinuazioni" e se ha qualcosa di veramente concreto con cui poter obbiettare lo faccia in tutta tranquillità, altrimenti taccia che farebbe più bella figura. Solo per inciso i gulag in Italia grazie a Dio non ci sono mai stati e per quanto Le possa dispiacere vi è la libertà di espressione e di opininone, cosa che quelli come Lei non hanno mai visto di buon grado dal momento che chi non la pensa come Lei fa solo delle "luride insinuazioni.
a dire il vero l'aggettivo "lurida" lo hai usato tu per primo....se non sai cosa scrivi non è colpa mia.
Se non accetti le critiche cambia sport !
Anonimo
Carduccio, tu sai benissim che sono un gay assatanato, per cuiquesto tuo mandarmi a fare in culo, per me, è come un invito a nozze (gay!): Culo mio, fatti capanna!Quando ti incontrerò, esigo che tu mi offra, quale compenso e penitenza, un caffè al ginseng.
Per Anonimo Fratel Coniglietto: le uniche insinuazioni luride, per me, sono le supposte alla glicerina, consigliate per chi è stitico. Non pensi ai gulag, ma si goda, se riesce a trovarlo o se sa cucinarlo, un bel gulasch, con tanta paprika forte. Io lo so cucinare, è ottimo, anche se, poi, procura dei bruciori alla parte finale del retto, se si esagera con il pepe di Cayenna.
Egregio signore. al contrario suo io so molto bene quello che scrivo e l'aggettivo "lurido" da me usato se sai leggere vedrai che è seguito dal termine ipocrisia al quale è riferito, senza alcun riferimento a persone in particolare, mentre lei usa l'espressione luride insinuazione riferite alle cose da me scritte. Io non mi sono mai permesso di offendere nessuno, come tale non consento neanche a Lei di essere offensivo nei miei confronti o nei confronti di chiunque scrivi o frequenti questo blog. Mi sa che quello che brucia cosi tanto in questo momento e che non accetta le critiche quello è solamente Lei, ma su questo non posso farci niente, se ne faccia una ragione, di certo non sarà lei che potrà chiudermi la bocca ed impedirmi quello che penso. Quindi se Lei ha delle argomentazioni valide per dimostrare che ciò che ho scritto sono delle pure invenzioni, le tiri fuori, altrimenti mi faccia il piacere di smaltire in piena solitudine i suoi bruciori perchè tanto non interessano a nessuno
sei tu che devi tirar fuori le prove di ciò che affermi, altrimenti quello che dici rimane insinuazione di bassa lega, accusa subdola, malignità gratuita, calunnia velata....buona notte compagno !
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