E’ passato ormai più di un mese dall’inaugurazione della nuova rotatoria di via Gramsci ma mi accingo
solo oggi a scrivere alcune mie considerazioni al riguardo; non perché non
avessi avuto da subito la netta sensazione che qualcosa non andasse, ma perché al
fine di evitare che quelle sensazioni fossero il frutto di un qualsivoglia
pregiudizio, ho voluto constatare nel tempo e con il suo quotidiano utilizzo se
effettivamente i miei dubbi fossero dovuti ad una mia eventuale predisposizione
negativa o veramente si trattava di qualcosa di più concreto.
Non voglio in alcun modo rivolgere critiche, ne agli
amministratori ne a coloro che l’hanno progettata, di sicuro lo avranno fatto
con le migliori intenzioni; di certo però sta il fatto che effettivamente
qualcosa non funziona. Sono costretto a passare per quella rotatoria diverse
volte al giorno per via del mio lavoro e non vi nascondo che ogni volta che mi
accingo ad entrarvi sono attraversato da una sorta di patema come se potesse
succedere qualcosa. Sono da sempre un sostenitore delle rotatorie, grazie al
loro posizionamento in punti ed incroci nevralgici si sono aumentati gli
standard di sicurezza e dato fluidità ad un traffico che spesso intasava la
nostra cittadina per via dei numerosi semafori una volta presenti. Purtroppo
non posso dire la stessa cosa della rotatoria in questione. Tralasciando
aspetti tecnici sulla larghezza della carreggiata, sulla quale non voglio
addentrarmi ne aprire una inutile discussione, mi preme sottolineare l’estrema
pericolosità del passaggio pedonale che attraversa da parte a parte la
rotatoria. La logica della rotonda vuole che il flusso del traffico venga
incanalato correttamente all’interno di un percorso viario e una volta
incanalato possa scorrere agevolmente senza creare ulteriori ingorghi ne
potenziali pericoli. Qualcuno mi sa dire per favore quale logica vuole che una
volta entrati in una rotonda uno poi debba essere costretto a fermarsi dopo
solo dieci metri perché ci sono pedoni in attraversamento o peggio ciclisti
della domenica che non hanno ancora capito che sulle strisce zebrate bianche si
deve attraversare con la bicicletta portata a mano? Che senso ha un
attraversamento pedonale che taglia in due una rotatoria di non più di quaranta
metri quando a monte e a valle, a destra e sinistra vi sono passaggi pedonali
notevolmente più sicuri?
Tutto questo sarà forse una mia masturbazione mentale? Non lo
so, ma in attesa di poterlo scoprire vorrei esortare gli amministratori
fidentini a valutare la possibilità di chiudere quell’attraversamento pedonale
a mio avviso estremamente pericoloso, prima che qualcuno si faccia male sul
serio.
Tonino Ditaranto
3 commenti:
Come pedone trovo molto più sicuro attraversare la strada utilizzando il paso pedonale situato in mezzo alla rotatoria che gli altri dove devi aspettare che si fermino le macchine in tutte e due le carreggiate.
Beata te che ti senti cosi sicura. Riparliamone comunque quando le piante saranno cresciute e la visibilità sarà ancora inferiore, per il momento possiamo limitarci a registrare l'intasamento del traffico che intorno alle otto del mattino crea code che arrivano all'altezza della De Amicis.
Le rotatorie ed i fagiolino borgsàni sono caratterizzati, al loro interno, da giungle di alberi maestosi e siepi di un paio dimetri, così da agevolare chi guida un mezzo o deve attraversare la strada, come pedone. In mancanza di altro, ci sono siepi di roselline, molto rigogliose, che coprono la visuale a chi esce da un incrocio. Per la rotatoria di Via Gramsci, quando ci arrivo e devo svoltare per Salso, preferisco andare più avanti, al fagiolone che porta verso Via Trieste, perché non riesco mai a capire dove cavolo devo girare per imboccare la strada per Salsomaggiore, temendo sempre di trovarmi contromano. Basta con rotatorie e fagioloni che ospitano parchi al loro interno!
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