venerdì 6 febbraio 2015

I cravattari

Tutto come previsto; la BCE, la Troika e la Germania in testa si affrettano a richiamare Tsipras e la Grecia al mantenimento degli accordi, senza alcuna dilazione sulla restituzione dei prestiti e dichiarando di fatti carta straccia i bond ellenici e neanche cinque minuti dopo il nostro bamboccio nazionale, leccaculo dichiarato della grande finanza europea, si rimangia le aperture di credito espresse a Tsipras neanche 24 ore prima e si affretta a prendere posizione a favore della politica usuraia imposta dalla Merkel.

Carissimo presidente del Consiglio, potevi anche evitare di regalare una cravatta a Tsipras, prima perché la Grecia non ha bisogno di stupidi regali, a stringere la cravatta al collo dei greci ci pensa già la BCE, poi perché il popolo greco è cosi preso per il collo che ha bisogno di soldi e solidarietà vera, non quella che esce dalle bocche di balordi che non hanno mai avuto problemi di morire di fame. Sia ben chiaro, se salta la Grecia, salta l’Italia e a ruota tutti i Paesi dell’area del Mediterraneo. Lo stesso Obama, parlando al Congresso americano ha dichiarato che non si può continuare a spremere come dei limoni quei popoli che sono già fortemente compromessi da una economia in recessione, mentre noi italiani, che siamo senza ombra di dubbio il popolo più vicino per cultura, tradizioni, storia e arte a quello greco, vergognosamente ci tiriamo indietro e rifiutiamo di aiutare questo popolo nostro fratello. La troika sta affamando il Mediterraneo e invece di fare fronte comune con Grecia, Spagna e Portogallo per evitare lo strozzinaggio della Germania, noi preferiamo metterci sotto le ali della troika per continuare ad avere qualche briciola di privilegio che poi paghiamo a caro prezzo. La Comunità Europea era nata per rafforzare lo spirito di solidarietà tra i popoli e non per spremere i popoli più deboli per rafforzare quelli più forti. Se l’Europa unita deve significare quello che stiamo assistendo in questi giorni, allora tanto vale venirne fuori perché con la nostra cultura e la nostra inventiva sapremo sicuramente camminare da soli meglio di quanto oggi non lo facciamo su una strada tracciata da gente che con l’Italia e la sua storia non hanno nulla a che spartire.

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