venerdì 10 aprile 2015

Ciao Rocco

Si dice che il tempo lenisce i dolori, non so quanto potrà essere vero, sta di fatto che non riesco proprio a capacitarmi che tu non ci sei più.  Ho sperato più volte in questi giorni di potermi risvegliare da un bruttissimo sogno e di chiamarti per poter prendere un caffè e insieme ridere e scherzarci sopra come spesso abbiamo fatto e continuare a prenderci in giro cosi come tanto ci piaceva fare. Era il nostro modo di dimostrarci quanto grande era l’affetto che ci legava, un legame che affonda le proprie radici nei lontani anni settanta e che nel tempo è cresciuto al punto di essere diventato una grande quercia che intemperie e avversità non sarebbero mai riuscite a scalfire.
In tanti in questi anni mi hanno chiesto che senso ha continuare ad avere un ideale come punto di riferimento; ecco oggi la risposta mi viene naturale: avere la fortuna di aver avuto come compagno di lotta uno come Rocco Luberto ti ripaga di tutte le delusioni, le amarezze e le mazzate sulla schiena che la politica ci ha riservato e che ogni volta puntualmente ci siamo messi alle spalle consapevoli che l’emozione che si prova nel combattere  per un mondo migliore è la gratificazione più alta che l’uomo possa ricevere.

Arrivederci Rocco, vai per la strada che il destino ha voluto tracciarti, un giorno ci rincontreremo, ma fino ad allora continuerò la battaglia anche per te e se mai dovessi avere dei tentennamenti mi basterà ricordare l’amico, il fratello, il compagno che sei stato.
Tonino

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