mercoledì 26 gennaio 2011

NEGAZIONISMO E REVISIONISMO STORICO, CI SPINGONO A DIMENTICARE, MA NOI NON DIMENTICHEREMO (di Franco Bifani)

Brutti, sporchi e cattivi.
 Tali sono  considerati, ancora oggi, gli ebrei o giudei, dai tempi  più recenti dei Protocolli dei Savi di Sion e di Assalonne Mordivò, da quelli più lontani, in cui i pastori di anime cristiani li inviavano sul rogo, a morire a fuoco lento, perchè più atrocemente soffrissero; o quando, rivolti ai fedeli, dall'altare, sospiravano ed invocavano: “Oremus et pro perfidis Judaeis!”, preghiamo anche per i perfidi giudei.  Lo ha di recente
confermato, comunque, il misericordioso Vescovo Emerito di Otranto, mons Vincenzo Franco: ipse dixit! Questi ebrei, che da secoli hanno istituito bieche lobbies di potere globale, politico, economico, finanziario, che hanno inventato, di sana pianta, nel dopoguerra, la leggenda della Shoha, questi compagnucci non della parrocchietta, ma della Sinagoga, per spillare soldi a tutto il mondo, caricandolo dei sensi di colpa, di complicità  e di omertà nel genocidio ebraico, o di una diretta, alacre e zelante partecipazione. Si sono inventati tutto, d'accordo con i governi degli Alleati, URSS compresa, e si sono messi a frignare, piangere e piatire, a smoccolare su una presunto genocidio-etnocidio, mentre, come giustamente fanno notare autorevoli storici revisionisti, o meglio, negazionisti, non è vero niente o quasi. La faccenda della Shoah ha visto appuntarsi, contro la sua  veridicità storica, fior di docenti universitari e saggisti, chiarissimi ed esimii, come Carlo Mattogno, qui da noi. Sei milioni di morti? Ecchediamine, si arriva a malapena a 300mila, tutti morti verso la fine della guerra, o poco dopo, per raffreddori, influenze, tifo, per un clima inclemente, o a causa di disservizii nell'approvvigionamento alimentare  - quest'ultimo, per colpa degli eserciti alleati, che affamavano la Germania-; molti poi sono periti a causa dei bombardamenti  indiscriminati, anglo-americani e sovietici, perversamente condotti proprio sulle baracche degli internati. Molti altri sparirono nel tornare a casa, perchè avevano perso l'orientamento e, gira e rigira, erano morti di  stenti.  I feriti ed i malati , nei Lager, erano amorevolmente accuditi e premurosamente curati da infermierine, modello Nicole Minetti, nelle varie Reverie dei campi, fino alla completa e definitiva guarigione. E i forni crematori, così come le camere a gas, non  sono mai esistiti; furono ad arte costruiti dai perversi alleati antinazisti; le fosse in cui i bulldozers made in USA scaricavano i miseri resti degli internati, erano state scavate poco prima e riempite dei cadaveri dei caduti in battaglia, alleati, o tedeschi, per par condicio. Se proprio qualche camera a gas e qualche forno sono rimasti in piedi, ebbene, essi servivano all'eliminazione dei pidocchi e delle pulci, che prosperavano a milioni nei Lager. I quali non furono mai luoghi infami di sterminio, anzi, vennero amorevolmente istituiti dai nazisti per proteggere i cari e diletti ebrei dalla furia popolare dei pogrom. In essi, i prigionieri, pardòn, gli ospiti, potevano sollazzarsi  tra piscine olimpioniche, o scorrazzare sui campi di foot-ball; avevano a disposizione cinematografi, teatri, auditorium, sale di ricreazione e palestre. Ma che si voleva di più, dalla vita, forse un Amaro  Lucano? Questo è quanto affermano i negazionisti; i quali decostruiscono, destrutturano,  parcellizzano, demoliscono le varie prove, dirette ed indirette, scritte o audiovisive, guardandosi bene, comunque, dall'apportarne di proprie, alternative e costruttive.  Anna Frank ed il suo diario non sono mai esistiti; alcune pagine di esso erano scritte con una biro, perbacco! Sì, ma dal padre, anni dopo! David Rubinowicz, figlio di poveri contadini polacchi, aveva scritto un suo diario, prima di scomparire per sempre a Treblinka.; ma era un poveraccio, ignorante, la cui fantasia malata gli fece vedere lucciole per lanterne... E tutte le testimonianze dei sopravvissuti non sono che un cumulo di menzogne, rese da  bugiardi, infami mentitori, prezzolati dalle centrali del potere mondiale ebraico, pagati dalle lobbies giudaiche, in vista dell'istituzione e della conservazione dello Stato di Israele; un po' come oggi  Ruby Rubacuori, a libro-paga del Mossad, per demolire Berlusconi.  Le confessioni dei comandanti dei Lager, come Hoss, erano state estorte con la tortura e le minacce di morte alle famiglie.  L'infame discorso di Himmler a Posen e la Conferenza di Wannsee non sono mai avvenuti; basta, con questa olocaustomanìa, fastidiosa e tediosa! Persino nelle scuole, professori filogiudaici e comunisti, quindi aderenti ad una dottrina inventata da un ebreo come Marx, continuano, imperterriti, ad instillare menzogne nella mejo gioventù italica.  Ciò quando, per chi lo ignorasse, lo Stato nazista venne attaccato,  per primo, nel '33, dalla Weltjudentum e si dovette semplicemente difendere da un perverso attacco, come è cosa buona, equa, giusta e salutare che avvenga, in ogni Stato di diritto.  I negazionisti si attaccano ai piccoli errori di memoria dei testimoni, ad alcune incertezze, ai particolari più insignificanti, per dimostrare l'infondatezza della Shoah, secondo quel  motto forense latino  del “Falsus in uno, falsus in omnibus”: se hai mentito per una cosa, hai mentito per tutto il resto! Questi stessi, però, non si rivolgono ad applicare i loro sistemi, da termiti e tarli del revisionismo storico più bieco, verso altri genocidii, come quello cambogiano dei khmer rossi, o quello armeno ed assiro da parte turca, o a quanto  perpetrarono Stalin, Mao, i conquistadores spagnoli in Centro e Sudamerica, i colonialisti europei, in Africa ed in Asia, o i soldatini blu yankees nel Nordamerica. Ricordiamocene, prima di  di commuoverci, nella Giornata della Memoria,  al risuonare della solita manfrina, retorica, stantìa, fritta e rifritta, nella quale, ipocritamente, si ritrovano d'accordo, per un solo giorno all'anno, tutte le variopinte forze dell'arco costituzionale, tra deposizioni di corone di fiori e finti atteggiamenti sussiegosi e di contrizione, a capo chino e con la scucchia imbronciata. I razzismi e le xenofobìe prosperano da millenni e sono ancora lì, in agguato, dietro l'angolo di casa di ognuno di noi, ad aspettarci. Come esclamava il principe Scaligero, nel finale del dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta, siamo tutti colpevoli, saremo tutti puniti.
Franco Bifani


1 commento:

Anonimo ha detto...

" in cui i pastori di anime cristiani li inviavano sul rogo, a morire a fuoco lento, perchè più atrocemente soffrissero; o quando, rivolti ai fedeli"

Ma che fumetti leggi? Vergognati, è facile infamare la Chiesa. Neanche un cretino ci crederebbe.