ALTA VELOCITA’: NON SOLO DANNI AMBIENTALI MA ANCHE DANNI SOCIALI
Cia hanno abituato a pensare al treno alta velocità come ad un servizio che renderebbe più efficiente il trasporto su rotaie e i collegamenti su tutta la penisola, quindi il ritorno economico e sociale sarebbe stato garantito anche a fronte di qualche piccolo danno ambientale indispensabile.
Alla luce dei fatti dopo la riorganizzazione dei servizi ferroviari in vigore dal primo gennaio, la situazione appare sempre più chiara.
Non solo i danni ambientali non sono stati poi cosi irrisori, ma di fatti il servizio è notevolmente peggiorato creando notevoli disagi tra coloro che abitualmente utilizzavano il treno per lunghi percorsi, con aggravio di costi, e con l’incremento dell’utilizzo dei mezzi su gomma e quindi aumento delle emissioni di pm 10 e via dicendo.
Personalmente questa settimana ho scelto di recarmi da Parma in Basilicata in auto piuttosto che utilizzare il treno come spesso facevo in precedenza.
Motivi: fino al 31 dicembre scorso potevo scegliere due opzioni serali e due giornaliere per recarmi a Metaponto (stessa cosa per coloro che dovevano proseguire verso Crotone) senza dover cambiare treno e con un costo che si aggirava intorno alle 45 euro.
Con la nuova riorganizzazione, sono stati soppressi tutti i treni precedenti, con il risultato che se voglio recarmi a Metaponto devo effettuare un cambio a Taranto utilizzando un treno AV più regionale con un costo di euro 86, oppure scegliere l’opzione di tre cambi per poter abbassare il costo del biglietto fino a 66 euro, in entrambi i casi, costo maggiore e quello che è peggio aumento del tempo di percorrenza di almeno due ore sui tempi precedenti.
Altro percorso: Fidenza Torino.
Fino al 31 dicembre le opzioni erano diverse sia con treni diretti sia con cambio a Piacenza, costo del biglietto euro 13. Dal primo gennaio soppressi quasi tutti i treni che partivano da Piacenza con obbligo per chi dovesse recarsi a Torino di passare da Milano con il risultato di farsi 70 chilometri in più con biglietti che variano dai 16 euro (pochissime soluzioni) ai 40 euro (quasi tutte le soluzioni)
Tutta questa riorganizzazione ha anche comportato la soppressione delle cuccette con il risultato che decine di cuccettisti si sono ritrovati senza lavoro.
Alla luce di tutto ciò, a chi è servita realmente l’Alta Velocità?
Non certamente ai cittadini che si sono visti sopprimere i treni che abitualmente utilizzavano e che si ritrovano con decine di euro in più da dover pagare.
Tonino Ditaranto
3 commenti:
Invece di spargere al vento miliardi a palate per il TAV, che utilizza il percorso italiano solo di comodo passaggio, per raggiungere poi l'Ungheria e, in un secondo tempo, l'Ucraina, ricca di gas metano e petrolio, sarebbe meglio che Mister Moretti coi bei capelli ad onda, pettinati alla bella marinara, e con stipendio milionario, badasse a cancellare dalla sua azienda la vergogna dei treni dei pendolari. I quali sono ridotti a carri-bestiame, ad un carnaio immondo, dedicati, con disprezzo,a poveri lavoratori, considerati una massa di plebei, di volgo indegno di stima e di onore. Ma persino i TAV in vigore e i convogli più eclusivi e veloci mancano spesso di riscaldamento o di aria condizionata, al posto delle toilettes hanno dei cessi e delle latrine da postribolo e viaggiano con ritardi mostruosi. Anche questo è un esempio paradigmatico del disprezzo per chi lavora e paga, profumatamente,anche lo stipendio dorato del sor Imperatore di Trenitalia. Quanto dichiarerà al fisco, costui, 30mila Euro lordi, pure lui? Abbiamo degli scompartimenti costruiti con gli scarti della lavorazione delle materie plastiche, sporchi, unti e bisunti, puzzolenti, infestati da cimici, scarafaggi e zecche. Non parliamo poi di certe stazioni, degli immondezzai a cielo aperto, modello Napoli! Facciamo fare al sor Moretti un paio di viaggetti, da Cuneo a Trieste, da Merano a Palermo, su treni per pendolari, sempre con partenza alla mattina alle 5 o alle 6, però!
La TAV è uno dei più grossi imbrogli perpetrato verso il popolo italiano negli ultimi vent'anni.
Maria
Hai ragione, Maria, ma guai a chi osa criticare questo imbroglio! Buoni e zitti e chini a 90° per prendercelo ancora in quel posto! Ricordo che i principali imprenditori che mangiano e bevono al banchetto del TAV sono inquisiti e legati alla criminalità organizzata.
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