Capitani coraggiosi e razze umane
Contraddicendo qualsiasi teoria, degna di tal nome, di sociologia, antropologia e psicologia delle masse, l'esimio columnist di Der Spiegel, Jan Fleischhauer, torna a scrivere di razze umane superiori, come quella anglosassone, ed inferiori, come quelle mediterranee, in ispecie quella italica, addirittura mettendo in dubbio che si possa definire come tale, e non solo e soltanto un'accozzaglia di individui bipedi, il cui sport nazionale è il “Bella figura”, in una sequela logorroica, accompagnata da mimiche buffe ed arti superiori mulinanti. Sulle colonne della rivista teutonica, che già ci aveva definito come gente da P38, spaghetti, mandolino e fiasco di vino, egli prosegue, ricordandoci ai suoi connazionali come tipi da spiaggia, gradassi e smargiassi; soprattutto, a differenza di tedeschi ed inglesi, tendenzialmente vigliacchi. Gli italiani, egli asserisce, sono tutti degli Schettino, perchè meravigliarsi del gesto di costui? Persino la crisi finanziaria ed economica attuale è da imputarsi a noi, eurosudisti peninsulari. E' chiaro ed assodato che questi sono discorsi prima ancora che razzisti e xenofobi, totalmente idioti, dato che non esistono “caratteri nazionali”, ma semmai certe tendenze di comportamento. Potremmo, noi italiani, rispondergli che non ci sarebbe da meravigliarsi che un discorso del genere lo faccia un tedesco, cioè l'appartenente ad un popolo che di pregiudizi razzisti se ne intende a meraviglia; ma evitiamo. Ci sono cretini tedeschi e cretini italiani, se Dio vuole. Comunque, da povero omarino della strada, addirittura del vicolo, io credo che Der Spiegel ci dovrebbe delle scuse. Sulla nave Concordia, il giornalista -chiamiamolo così per convenzione- tedesco, dimentica i tanti comportamenti eroici, sia tra l'equipaggio che tra i turisti; così come omette che tutti gli abitanti dell'isola del Giglio si sono mobilitati per soccorrere i poveri naufraghi della nave da crociera, senza chiedere loro a quale popolo appartenessero. E, tra i vili della marineria italiana, esiste anche un De Falco; è vero che Schettino, purtroppo, su Know your meme, è divenuto, appunto, un “meme”, ma gli si è accostato anche l'ordine perentorio di De Falco, “Vada a bordo, ca...o!”. Dio benedica i teutoni ed imponga, sul capo di Fleischhauer, la Sua mano paterna, pietosa e misericordiosa; spesso, troppo spesso, certi tedeschi non sanno quel che si fanno e che fanno agli altri e dimenticano l'ammonimento di Cristo, circa le travi e le pagliuzze nei globi oculari. A buon intenditore, poche parole, specie in vista della Giornata della Memoria.
Franco Bifani
3 commenti:
Caro Franco
è anche vero che noi Italiani, in un'epoca di confusione totale e di povertà assoluta di ideali e solidi valori che ci aiutino ad affrontare la grande incognita della vita e della storia, dobbiamo sempre cercare la figura eroica da contrapporre alla figura del cattivo che poi finisce sempre, pur con tutte le sue colpe, per fare anche da capro espiatorio per le colpe degli altri. L'eroe di turno De Falco non è altro che uno che ha fatto (da terra) il suo lavoro, mentre il vero carattere, se così possiamo dire, dell'italiano l'han tirato fuori gli abitanti del Giglio e tutti coloro che si son dati da fare per aiutare il vicino.... E già che ci siamo perchè non ricordare il carattere di altri isolani, quelli di Lampedusa, che da anni accolgono centinaia di barconi di immigrati e che, pur tra tante comprensibili controversie, quando s'è trattato di portare il loro aiuto, l'hanno fatto con generosità e senza remore.
Ciao, Maria
Caro Franco
non è questione di razze l'essere coraggiosi o meno, ma forse di senso civico che ti deriva anche dall'appartenere a una popolazione o a un'altra. Nessuna persona sana di mente ad es. andrebbe sulle strade di Napoli con al polso un orologio di lusso.. Nessun italiano si scandalizza se ancora oggi, 2012, la Salerno Reggio Calabria è una sorta di corsa a ostacoli per non dire campo di battaglia..Nessuno si scandalizza più di tanto del pressapochismo dei nostri politici: i vari Mattioli, Bindi, Lupi,Casini, Bossi, Di Pietro, Santanchè, Letta sono lì a testimoniare che passano i decenni ma niente cambia.. I giovani che sono svegli e hanno talento se ne vanno e fanno bene. Almeno non vedono più le stesse facce in tv. Certo sarebbe facile replicare al giornalista di Der Spiegel che gli italiani sono vigliacchi e inaffidabili ma almeno sono meno xenofobi di tanti giovani tedeschi neonazisti..ma sarebbe un pò infantile, sembrerebbe di voler rispondere proprio perchè coltpiti nel vivo. Meglio incassare e riflettere sul perchè siamo ancora un paese zeppo di imbroglioni e malavitosi e rivolgere il nostro sguardo agli altri, tanti, paesi del nord europa che purtroppo sono per noi un esempio di civiltà!
Grazie, Luigi C.
Luigi, mi sembra che anche tu, come me e come tanti altri, potremmo cantare, con G. Gaber, che non ci sentiamo italiani, ma che, purtroppo o per fortuna, lo siamo.
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