Al Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata
Dr. Avv. Vincenzo
Santochirico
Caro Vincenzo,
consentimi di usare la prima persona singolare in virtù del
rapporto di amicizia che ci lega e delle tante battaglie condotte insieme
inseguendo il sogno di una Lucania che potesse offrire ai propri figli una vita
dignitosa e ricca di speranze.
Mi rivolgo a te a titolo personale e come portavoce dei
lucani residenti a Fidenza e nelle terre Verdiane ma anche certo di
interpretare il sentimento di ogni lucano costretto dalle traversie della vita
ad una esistenza forzata lontano dalla terra in cui è nato in ragione di una
forte emigrazione che ha portati tanti figli della Basilicata a cercare fortuna
in terre lontane.
Ho appreso dalla stampa della tua nomina a Presidente del
Consiglio Regionale di Basilicata e la notizia, pur tenendo conto delle
distinzioni politiche che in tante occasioni ci hanno visto distanti negli
ultimi vent’anni, mi ha riempito d’orgoglio; ecco perché oggi mi rivolgo a te
per esprimere alcune considerazioni.
Abbiamo appreso nel corso degli anni di provvedimenti
adottati dalla Regione Basilicata in favore dei cittadini lucani, ultimo in
ordine di tempo il bonus carburanti erogato ai residenti; mai una volta però
tali provvedimenti hanno riguardato i figli di Lucania che nel corso degli anni
hanno dovuto lasciare la propria terra.
Non siamo lucani anche noi? Eppure continuiamo a pagare la
tassa sui rifiuti per intera sulle abitazioni che abbiamo lasciato nonostante
le utilizziamo per poche settimane all’anno; paghiamo l’IMU sulle stesse
abitazioni senza poter usufruire della detrazione di 200 euro sulla prima casa
in quanto non residenti pur vivendo molti di noi in case d’affitto; torniamo in
Basilicata ogni volta che ci è possibile e magari con noi portiamo gente di
fuori a conoscere la terra di cui andiamo orgogliosi; ma soprattutto
continuiamo a parlare nel mondo della terra di Lucania come della terra de
sogni, tanto forte è l’amore che proviamo verso i paesi che abbiamo dovuto
lasciare.
Si caro Vincenzo, ciò che proviamo noi che viviamo fuori
verso la Lucania è vero amore e ognuno di noi sogna di poter tornare un giorno
a vivere gli ultimi anni della propria vita tra i calanchi e le ginestre di una
terra che profuma di dignità.
Ecco Vincenzo, noi figli di Lucania nel mondo amiamo la
Lucania e ogni giorno sogniamo di ricongiungerci con essa, ma a quanto pare la
Lucania non pare avere lo stesso sentimento per noi che viviamo lontano come se
fossimo dei figli indesiderati.
Gesù nel Vangelo racconta la parabola del figliol prodigo e
di come il padre imbaddisca la tavola e ammazza il vitello più grasso per accogliere
a braccia aperte il figlio che era andato lontano, mentre per noi che non siamo
andati via per nostra scelta ma perché costretti, nessuna attenzione ma solo dimenticanza da
parte di una madre terra che forse ci ha disconosciuti.
Se Essa ci ha disconosciuti noi però non riusciamo a dimenticarla
e continueremo a raccontare di Lei in ogni posto dove ci condurrà il nostro
peregrinare.
Caro Vincenzo, se oggi mi rivolgo a te in quanto Presidente
del Consiglio della nostra Regione lo faccio con la speranza che almeno tu
possa farti portavoce dei nostri sentimenti presso chi governa la Basilicata affinchè
i figli di Lucania partiti per terre lontane siano ricordati e riconosciuti
quanto tali, al pari dei loro fratelli rimasti e al pari loro gli vengano
riconosciuti uguali diritti come è giusto che sia. Noi non chiediamo nulla che
non ci spetti di diritto, ma se a uno qualunque dei cittadini lucani sarà
riconosciuto un qualsiasi privilegio allora è giusto che tale privilegio venga
riconosciuto a tutti i figli di Lucania, anche a coloro che a loro malincuore
hanno lasciato la propria terra.
Un carissimo abbraccio
Tonino Ditaranto
Nessun commento:
Posta un commento