Grazie Grecia
Eccomi, sono rientrato adesso dopo una lunga giornata di un’afa
indimenticabile; non ho ancora letto nulla di ciò che è successo oggi, a parte
delle dimissioni di Varufakis da ministro delle finanze del Governo Tsipras.
Senza volermi informare di niente, ho voluto mantenere per intera per tutta la
giornata la grande emozione che la notte greca ha suscitato in me; una emozione
di cui da tempo avevo dimenticato il sapore e che mai avrei pensato di poter
rivivere cosi intensamente. Ieri sera guardavo in diretta gli aggiornamenti che
arrivavano sull’esito del referendum greco e non nascondo che vedere quel 60
più sugli schermi per diverse volte mi ha riempito gli occhi di lacrime e il
cuore pieno di gioia. Eppure la Grecia, per quanto vicina all’Italia, mi è sempre
parsa un tantino lontana. Possibile che proprio da questa piccola nazione di
poco più di dieci milioni di abitanti dovesse arrivare una risposta cosi forte
alle tante mie frustrazioni degli ultimi decenni che spesso mi hanno anche
portato a pensare che fossi io ad essere fuori dai tempi? Scelsi nel ’91 di
restare fedele ad una idea che aveva contraddistinto la mia giovinezza, e con
quella idea ho continuato negli anni ad inseguire un sogno che ogni giorno che
passava mi appariva sempre più lontano ed irraggiungibile. I miei discorsi periodici e il richiamo
continuo alla dignità che ogni essere umano non deve mai perdere, cosi come la
mia ostinazione al non chinare la testa che mi ha portato spesso a subire ritorsioni
anche pesanti al punto da dover lasciare
la terra dove sono nato e che amo, mi apparivano negli ultimi anni privi di
significato e qualche volta il frutto di un pazzo visionario fuori dalla
realtà. Non so a voi, ma a me la grande lezione di democrazia e di grande
dignità venuta fuori dalle urne del popolo greco, mi hanno riportato al
presente e soprattutto hanno ridato un senso alle cose in cui ho creduto e per
le quali mi sono speso anche a costo di rinunce personali e dell’intera mia
famiglia in tutti questi anni. Sarà perché la mia terra, la Lucania, è anche la
culla della Magna Grecia, sarà perché dopo anni in cui ho visto, anche a
sinistra, solo squallidi personaggi attenti solo ai propri orticelli, oggi ho
potuto ammirare il gesto di un grande uomo, Yanis Varufakis, che per il bene
del suo popolo non ci ha pensato un istante a mettere da parte le sue pur
giuste ambizioni personali, sarà per la miriadi di emozioni che sento
attraversare il mio corpo per questa grande vittoria della democrazia, ma io
oggi mi sento veramente di dire grazie a questo piccolo grande popolo che sconfiggendo
la paura oggi ha detto al mondo intero che è possibile non chinare la testa.
Grazie Grecia.
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