Lettera
aperta di un albero secco al Sindaco di Fidenza.
Caro Sindaco,
sono anni che aspetto in queste condizioni che arrivi il mio turno
di essere tagliato per poter finalmente ultimare il percorso per il quale sono
stato piantato, cioè finire in un accogliente caminetto e dare cosi un caloroso
tepore a qualche gentile famiglia. Purtroppo come può notare dalla foto che
allego, nonostante le mia ormai esaurita salute, mi tocca rimanere li dritto in
piedi, perdendo qualche ramo durante gli inverni a causa del vento, e questo
solo perché, come si suol dire, non ho santi in paradiso che raccolgono firme e
fanno petizioni perché ormai io non sporco più i tetti di nessuno, ne tra i mie
rami nidificano uccelli che poi sporcherebbero di escrementi le macchine
parcheggiate.
Alcuni mesi
fa mi siete passati di fianco, avete tagliato e potato rami delle piante a me
vicine, eppure per me nessuna attenzione. Oggi mi dicono che state tagliando
altri alberi più giovani e robusti di me che potrebbero attendere ancora per anni il loro turno e invece io
rimango qui in attesa di un nuovo inverno a patire il freddo e la neve. E che
diamine, finiamola una buona volta con le raccomandazioni, credo che io abbia
più diritto di altri, dato le mie condizioni, di poter aspirare di finire in un
caminetto.
Egregio
Sindaco, confido nella sua bontà e grande magnanimità affinche quanto prima Lei
metta fine alle mie sofferenze e mi dia il mio giusto meritato riposo.
Nessun commento:
Posta un commento