Qui urge un T.S.O.
Per favore qualcuno chiami il 118; credo sia giunto il
momento, abbastanza urgente a mio avviso, che il nostro premier sia sottoposto
ad un trattamento sanitario obbligatorio, per il suo ed il nostro bene.
Ormai non siamo più al chi la spara più grossa; le balle di
berlusconiana memoria, l’ici sulla prima casa, la riduzione delle tasse, la
nipote di Mubarak e via dicendo, sono nulla in confronto alle fesserie che ci
propina un giorno si e l’altro pure il nostro buffoncello di corte. L’ultima in
ordine di tempo, ma sicuramente non l’ultima in assoluto visto l’andazzo, è il
ponte sullo stretto di Messina e i centomila posti di lavoro; ora ci manca solo
che faccia sorgere il sole a mezzanotte e saremo diventati per davvero il Paese
delle meraviglie, non più quello delle banane.
Ma davvero crede che gli italiani siano cosi fessi? E si che
siamo un Paese di creduloni, ma di fronte a balle cosi grosse anche il primo
degli idioti scoppierebbe in una sonora risata.
Dai, mettetegli la camicia di forza.
Ora scherzi a parte, qui veramente ci troviamo di fronte
alla faccia tosta più spudorata che l’Italia abbia mai conosciuto. La Vanna
Marchi per davvero a Renzi gli fa un baffo. Ci troviamo di fronte alla più
sporca delle azioni che una forza politica, il PD, abbia mai messo in campo per
carpire la buona fede degli elettori.
Il quesito referendario dapprima è una truffa anticostituzionale
per nascondere dietro ad un ipotetico taglio dei costi della politica il vero obbiettivo
di rendere il nostro Parlamento sempre più esautorato dei propri poteri e di
conseguenza impedire al popolo di poter esercitare democraticamente il proprio
sacrosanto diritto alla sovranità; a seguire le faraoniche e improbabili
promesse di elargizioni in moneta ai giovani diciottenni o ai pensionati al
minimo, con la ciliegina sulla torta del ponte di Messina a far da dessert ad
una vergognosa campagna elettorale che punta solo ad evitare una sonora presa a
calci nei fondelli da parte del popolo il prossimo 4 dicembre.
Tutto questo mentre in sordina si aumentano i tiket sulle
prestazioni sanitarie, si rendono a pagamento gli interventi di cataratta per
gli anziani, si spostano dalla fascia “A” alla fascia “C” centinaia di farmaci
fino a ieri ritenuti indispensabili per la salute delle persone, si ipotizzano
nuovi tagli alla spesa pubblica, sanità e sicurezza in testa.
Di balle ed elargizioni in questi due anni e mezzo di
governo Renzi ne abbiamo sentite tante, ma le uniche elargizioni che al momento
sono reali sono quelle fatte alle banche, in maniera diretta con dispendio di
denaro pubblico al Monte dei Paschi di Siena e alla banca della famiglia Boschi
e indiretta con l’approvazione di una norma che consente alle banche in
difficoltà di poter effettuare prelievi forzosi sui conti correnti dei
cittadini.
C’è poco da ragionare davanti ad una simile barbaria della
politica, questo governo va spedito il prima possibile a casa prima che faccia
ulteriori danni. Qui non è in gioco solo il futuro economico dell’Italia e
delle prossime generazioni, qui è in gioco la nostra stessa democrazia e la
nostra libertà.
Non crediamo che una dittatura sia solo quella che usa il
manganello e olio di ricino per sottomettere gli avversari, ve ne una ben più
pericolosa che con l’uso di altri strumenti ha il potere di sottomettere un
popolo e piegarlo alle leggi dei grandi capitali che mirano ad incrementare il
divario tra ricchi e poveri e rendere i lavoratori e le persone schiavi del
sistema.
Questo è ciò che non era riuscito ai governi Berlusconiani
ma che si sta realizzando con Renzi e il PD al governo. Questo è ciò che
dobbiamo evitare ad ogni costo se vogliamo che la dignità dei cittadini
italiani non venga svenduta alla mercè degli interessi della grande finanza.
La dignità ha un costo ed è il coraggio di non chinare la
testa; di bugie e di promesse non mantenute è piena la nostra storia , ma è una
storia che ci racconta anche di un popolo che nei momenti più bui ha saputo
ribellarsi al manganello e all’olio di ricino, come ha saputo rispondere ai
vari tentativi ripetuti negli anni di affossamento della nostra democrazia e ha
saputo rispondere con dignità, sangue e coraggio alla strategia della tensione,
alle devianze dei servizi segreti e al terrorismo delle brigate rosse. Lo
sappiano bene Renzi e la sua banda di filibustieri, nei momenti che occorre il
popolo italiano c’è sempre stato e ci sarà nuovamente il 4 dicembre quando con
il NO al referendum prenderà a calci nel culo e manderà a casa una volta per
sempre i nuovi fascisti tinti di rosso.
Tonino Ditaranto