Olimpiadi di Roma e la saga della disonestà intellettuale
Ho avuto modo di dire come la penso al riguardo già con
alcuni post pubblicati sulla mia bacheca di face book; proviamo ora ad entrare
un po più nel merito della questione e capire quali sono le ragioni che mi
spingono a ritenere che la Sindaco Raggi abbia fatto la scelta giusta.
Lungi da me il voler in qualche modo apparire simpatizzante
del movimento penta stellato, non è mai stato per me un punto di riferimento ne
credo potrà mai esserlo per tutta una serie di ragioni che non starò qui ad
elencare; qualunque siano state comunque le ragioni, di natura strumentale,
populista, o di reale analisi economica della situazione finanziaria della
propria città, un dato è inconfutabile ed è cioè che il rapporto tra spesa e
benefici, oggi, di una eventuale olimpiade nella capitale non consente un
dispendio di energie tali da permettere un ulteriore indebitamento per una
città già alla prese con forti problematiche o per uno stato che stenta a
ripartire e che ha un rapporto deficit-pil estremamente negativo.
Non sono a priori contrario alla organizzazione di grandi
eventi; ci mancherebbe. Ritengo però che uno Stato che è attraversato da una
forte crisi economica e sociale debba interrogarsi sulle priorità sulle quali
intervenire per poter rilanciare l’economia del Paese e nel contempo far si che
si affrontino problemi che al momento risultano essere dei veri e propri
drammi.
E’ trascorso meno di un mese dal terremoto di Amatrice e sembra che la lezione sia già stata dimenticata. Un paese dove le scuole pubbliche crollano sotto la forza distruttiva di un terremoto che non raggiunge il sesto grado della scala Richter ha veramente bisogno di sprecare energie nella realizzazione di altre cattedrali nel deserto che come spesso accade resteranno inutilizzate dal giorno successivo alla fine dei giochi?
E’ trascorso meno di un mese dal terremoto di Amatrice e sembra che la lezione sia già stata dimenticata. Un paese dove le scuole pubbliche crollano sotto la forza distruttiva di un terremoto che non raggiunge il sesto grado della scala Richter ha veramente bisogno di sprecare energie nella realizzazione di altre cattedrali nel deserto che come spesso accade resteranno inutilizzate dal giorno successivo alla fine dei giochi?
L’Italia ha un patrimonio edilizio scolastico in buona parte
fatiscente o non a norma con le più elementari norme di sicurezza; stessa cosa
si può dire del territorio a forte rischio di dissesto idrogeologico, cosi come
la stragrande maggioranza degli alvei fluviali abbandonati a se stessi e privi
di qualsiasi manutenzione ormai da decenni. Stessa cosa con il nostro
patrimonio boschivo, abbandonato a se stesso, privo di qualsivoglia
manutenzione e alla mercè di incendi che ogni anno mandano in fumo centinaia di
ettari di bosco. Eppure le regioni, in virtù di un patto di stabilità da mantenere
e grazie al taglio della spesa pubblica, hanno dovuto abbandonare completamente
non solo i nuovi rimboschimenti ma anche la manutenzione di quelli esistenti,
con le gravi e drammatiche conseguenze che noi tutti conosciamo e con le decine
di vite umane perse che ancora reclamano giustizia.
E che dire dei tagli alla sanità, è allo studio della nuova
finanziaria un ulteriore taglio di un miliardo, o della scuola pubblica
divenuta ormai lo zimbello fra le scuole pubbliche di tutta Europa?
Non ci siamo. L’elenco delle priorità di questo Paese è cosi
lungo che non basterebbero le pagine di un libro per elencarle tutte.
Eppure noi preferiamo renderci ridicoli, dimenticandoci di
coloro che ancora oggi continuano a morire sotto le macerie delle scuole che
crollano, sotto le colline che franano,
o travolti dai fiumi in piena che diventano le strade delle nostre città e
avventurarci in polemiche strumentali sul diniego di un Sindaco ad un evento
che avrebbe portato solo spreco di danaro pubblico e nessun beneficio per la
cittadinanza se non per i soliti affaristi del cemento quasi sempre in combutta
con il malaffare politico e con organizzazioni di carattere mafioso.
Quello che però fa più spece non è tanto il fatto che si
possa essere anche contrari alla scelta del Sindaco di Roma, quanto il fatto
che a gridare allo scandalo, in modo pretestuoso a mio avviso, sono gli stessi
che ieri plaudivano alla identica decisione del Presidente del Consiglio Monti.
Cosa è cambiato da quattro anni a questa parte? In meglio
nulla, se mai molti problemi tra quelli elencati si sono aggravati
ulteriormente.
Signori siamo seri per favore, questo vostro comportamento
si chiama disonestà intellettuale, una cosa che non mi appartiene e che mai
vedrà il sottoscritto schierarsi a favore o contro qualcosa solo perché a proporlo
sono miei avversari politici.
Oggi non è più il tempo in cui potevamo permetterci scelte
sciagurate, tanto paga pantalone; oggi è il tempo di finirla con le elargizioni
e le regalie a questa o quella impresa o cooperativa connivente solo perché ci
assicura un pacchetto di voti. ma è il tempo in cui con determinazione dobbiamo
cominciare a contrastare la politica del malaffare e della corruzione e se a
dare l’esempio sarà una Sindaco grillina, ben venga, pur non essendo il
sottoscritto un penta stellato, su questa scelta avrà tutto il mio appoggio.
Tonino Ditaranto
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