domenica 4 agosto 2013

Un atto di orgoglio nell’interesse dell’Italia

“ A Sua Eccellenza il Presidente del Tribunale Speciale
La comunicazione che mia madre ha presentato domanda di grazia in mio favore, mi umilia profondamente. Non mi associo, quindi a simile domanda, perché sento che macchierei la mia fede politica, che più di ogni altra cosa, della mia stessa vita, mi preme.
Il recluso
Sandro Pertini
Stabilimenti penali di Pianosa, 23 febbraio 1933”

Ricordavo di aver letto da qualche parte questa comunicazione di Sandro Pertini a proposito della richiesta di grazia avanzata dalla madre durante la sua permanenza nelle carceri fasciste; di un’altra grazia purtroppo si sta occupando la politica italiana e i media in questi giorni affinchè venga concessa al delinquente comune Silvio Berlusconi, condannato non da un regime dittatoriale, ma da tre gradi di giudizio della Magistratura di uno stato libero e democratico che può vantare una delle Costituzioni più belle e garantiste del mondo: l’Italia.
Il fatto che vi siano persone che mettano in discussione la libertà costituzionale della nostra Magistratura di poter arrivare ad emettere una sentenza di condanna contro un uomo tanto influente, politicamente ed economicamente, è vergognoso di per se, ma lo è ancora di più quando le voci si levano da parti consistenti del nostro apparato democratico, da parlamentari e da ministri della nostra Repubblica.
Nessuno ha questo diritto, se mai noi tutti abbiamo il dovere di far rispettare le decisioni della Magistratura e al tempo stesso difendere con ogni mezzo tutti i tentativi di devianza e scavalcamento della nostra Carta Costituzionale.
Silvio Berlusconi sarà pure il capo del PDL, partito che fa parte dell’attuale Governo, ma per la legge italiana è anche un condannato in via definitiva incompatibile sia con la presenza in una delle aule del nostro Parlamento sia con il fatto stesso di fare politica avendo perso i diritti civili in virtù della gravità del suo reato.
Può uno Stato come l’Italia condizionare la vita politica e i provvedimenti necessari all’uscita dalla crisi alle beghe personali di un condannato?
Già più volte lo stesso è stato graziato dalla galera in ragione di leggi ad personam che hanno sancito l’impunibilità o la prescrizione delle sue malefatte; a gran voce le stesse persone che chiedono la grazia per Berlusconi reclamano la riforma della Giustizia come se tale riforma dovesse ridare verginità allo squallido individuo che da vent’anni determina le nostre malesorti; su una cosa hanno ragione, che forse non c’è giustizia fino in fondo, perché se ci fosse stata Berlusconi e la sua allegra banda di ladroni suoi complici sarebbero in galera già da diverso tempo e forse l’Italia avrebbe conosciuto destini diversi.
Il Presidente del Consiglio Gianni Letta si è recato personalmente da Silvio Berlusconi non si sà se ad esprimergli solidarietà o cos’altro, di sicuro la visita di Letta ad un condannato il giorno stesso della sua condanna non fa onore al ruolo che ricopre ne alla dignità di un popolo che dimostra quotidianamente di tenere tanto all’Italia al punto di accettare anche provvedimenti indigeribili pur di vederla uscire dalla crisi.
Come si sa però il troppo storpia e la pagliacciata cui stiamo assistendo in questi giorni è davvero inaccettabile.
Se la legge è uguale per tutti, se in galera ci vanno i ladri di gallina, a maggior ragione la stessa deve valere anche per coloro che hanno rubato allo Stato italiano come sancito da una sentenza della Corte Costituzionale.
Oltre non possiamo assistere allo scempio delle nostre leggi e della nostra Costituzione, il Presidente Letta, il Parlamento, i Partiti e i movimenti che si riconoscono nella nostra Costituzione diano prova di coerenza e con un atto di grande orgoglio nazionale ridiano a questo Paese quella dignità conquistata con il sangue di migliaia di giovani italiani e con la determinazione e il coraggio di uomini di valore come Sandro Pertini.

Tonino Ditaranto

1 commento:

Ambrogio ha detto...

Le belle Costituzioni come le belle donne non sono fatte per gli impotenti. Saggezza popolare, luogo comune, bestemmia maschilista? Scegli tu Tonino, ma tu stesso lo spieghi nel post.
Per il Letta che va da Berlusconi? Fa parte del codice di cavalleria. Sei una persona sensibile e quindi dovresti capirlo.