lunedì 2 settembre 2013

Se la Lucania chiudesse i rubinetti la Padania resterebbe al buio


Si è svolta a Fidenza la festa regionale della Lega nord che ha visto la partecipazione del Presidente della Giunta Regionale lombarda Maroni.
Senza voler entrare nel merito della riuscita o meno della festa che lascio al giudizio dei cittadini fidentini e senza neanche prendere in considerazioni i soliti stupidi slogan contro la Kyeng, la Boldrini e la Bonino che campeggiavano sugli striscioni appesi al palco, mi limiterò ad una considerazione personale riguardo la tanto propagandata ipotesi (falsa) che il nord sostiene il sud.
Il 15% del petrolio necessario al fabbisogno energetico italiano proviene dai pozzi petroliferi della Basilicata, senza che questa regione riceva in cambio un adeguato compenso (solo il 6,50% di royaltis contro il 45-60 dei paesi arabi).
Stando a questi dati, si potrebbe ipotizzare che nel caso in cui la Lucania decidesse di chiudere i rubinetti buona parte della Padania si potrebbe ritrovare al buio.

concerto conclusivo della festa della Lega Nord a Fidenza. Ore 22,30


15 commenti:

Franco Bifani ha detto...

Tonino, sono stato via pochi giorni, in Toscana, per castella, rocche ed ecclesie romaniche; poi, mi sono rotto i coglioni, in anticipo di un giorno, e sono tornato,qui, nella broda caldo-umida della Bassa Padana. Tante volte ho pensato a te, mio carissimo amico; non ti sentivi fischiare le orecchie, al mio richiamo disperato? Fatti vivo, Tonì! La Kyenge, la Bonino e la Boldrini, Lega e leghisti a parte, invece di esprimere pareri e programmi da sinistra radical-chic, specie la sussiegosa ed altezzosa Boldrini, farebbero meglio a scendere dall'Iperuranio e dall'Olimpo in cui prosperano, per dire e fare qualche cosa di alternativo e di costruttivo. Lega e leghisti a parte, siamo stufi, in tanti, noi italiani, di sentirci affibbiare dei razzisti, xenofobi e fascisti, quando, invece, ogni giorno, sbarcano, aiutati dalle motovedette italiche, centinaia e centinaia di rifugiati, qui, sulle nostre coste. Forse le tre Grazie confondono gli italiani con i maltesi.

Franco Bifani ha detto...

Come Pier Capponi per trombe e campane, allora, io, Tonino, proclamo: Se voi lucani ci taglierete il vostro petrolio, noi vi priveremo dei salumi nostrani e del Parmigiano-Reggiano!

La Claretta ha detto...

Tonino, non pensi che se la Padania (termine che non mi piace) chiudesse le casse, la Lucania resterebbe al verde?

tm ha detto...

Carissima Claretta, se la "Padania"chiudesse le casse e la Lucania potesse usufruire delle sue risorse allora ci sarebbe veramente da ridere. Siamo un Popolo di seicentomila abitanti con risorse petrolifere e gas metano che soddisfano il 15% del fabbisogno energetico italiano,quattro fiumi sempre con acqua e almeno una decina di laghi artificiali che danno da bere a tutto il meridione d'Italia; il metapontino che è una distesa agricola con le migliori produzioni ortofrutticole italiane e la collina materana dove si produce il miglior e senza esagerazioni grano duro d'Europa. A ciò andrebbe aggiunto lo stupendo territorio turistico costituito dalle dolomiti lucane, dalla piana di Metaponto e della Magna Grecia oltre che naturalmente Maratea. Fai un po i conti tu e poi ne riparliamo. Se c'è una regione in Italia che può affermare con assoluta certezza di essere stata sempre depredata questa è la Lucania.

Franco Bifani ha detto...

Tonì, non mi dire che ti stai convertendo al Partito del Sud di Ciano e di Aprile; ci mettiamo ancora a litigare per affermare che il Sud ha sempre dato al Nord o viceversa? Se è per quello, tutti i governi, monarchici o repubblicani, hanno sfruttato fino all'osso tutti gli italiani, dal Brennero a Lampedusa, e, se oggi l'Italia va di male in peggio, lo deve alle mafie del Sud, e a chi le aiuta, con solerzia e zelo, qui al Nord.

tm ha detto...

Biffo, io sono italiano e sono per la condivisione tra tutti gli italiani, il mio post era solo una risposta a quanti ancora vengono fuori con la scemenza che il nord mantiene il sud. L'Italia mantiene l'Italia e purtroppo anche qualche centinaio di migliaia di farabutti che la depredano quotidianamente

Franco Bifani ha detto...

Tonino, resta però, inconfutabile ed incontrovertibile, il fatto che la criminalità organizzata è nata e prospera, coperta da omertà, proprio innCampania, Siciliave Calabria, e che su 100 meridionali che salgono al Nord, forse solo uno,si adatta ad emigrare, controvoglia, al Sud. Io, ad es., non mi adatterei mai a vivere a Napoli,Scampia, Palermo o a Cutro, dove devi tacere e badare bene a come ti muovi, per non infastidire certi ceffi omicidi. I disonesti sono ovunque, ma in certe regioni abbondano, si moltiplicano ed allungano i tentacoli su tutto il globo terraqueo. Ci saran pure ragioni socio-politiche e storiche per cui i più feroci boss mafiosi sono solo campani, siciliani e calabresi, mai veneti, piemontesi, liguri od emiliani.

tm ha detto...

BIFFO, I TUOI SONO SOLO PREGIUDIZI DETTATI DA LUOGHI COMUNI. l'Emilia romagna nelle statistiche della criminalità è d'avanti a Catanzaro, mentre al primo posto persiste la Lombardia. Diceva una canzone degli anni settanta che certa gente per derubarti usa la pistola, cert'altra la penna stilografica, in alcune regioni del nord non fanno sconti, le usano tutte e due

Franco Bifani ha detto...

Tonì, non sapevo che i pregiudizii portassero sempre nomi e cognomi, tipici delle succitate regioni meridionali; prova a controllare quanto ho detto, sul cartaceo e sul web, e vedrai se ho torto o ragione. Tutti i più feroci delinquenti italici, in patria o all'estero, provengono dalle zone che ti ho nominato. Io non ho mai sentito, qui al Nord, di gente morta per lupara, nera o bianca che sia, non mi risulta che a Fidenza esista un boss mafioso che controlli la vita di Borgo, in giro per Fidenza non ho mai notato i cumuli di immondizie che si raccolgono a Napoli o a Palermo, non ci sono casi di bambini sciolti nell'acido e di auto fatte saltare in aria da tonnellate di tritolo. Il generale Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e tutte le vittime di mafia, non sono morti a Torino o a Varese, ma a certe latitudini. Io so bene che che la maggior parte dei meridionali, a cominciare da te, sono persone oneste e lavoratrici, ma sta di fatto che sono stritolate da certi loro compaesani,ed alloera o muoiono facendo gli eroi di Stato, inutilmente, o se ne vanno al Nord, o tacciono, aiutando quei criminali con la loro pur giustificata omertà. Ho avuto colleghi, semplici prof, di Medie e Superiori, minacciati di morte se avessero bocciato certi cari rampolli. Erano di Salerno,di Benevento, di Agropoli e di Pozzallo, non del Sud-Tirolo.

tm ha detto...

Ti ripeto Franco, i tuoi sono solo pregiudizi e la cosa mi dispiace per davvero. Non dimenticare che il primo delinquente dell'Unità d'Italia fu un certo Vittorio Emanuele che a Teano fermò l'avanzata di Garibaldi, venendo meno ai patti che lo stesso aveva stretto con la popolazione del sud Italia per la cacciata dei Borboni e facendo soffocare nel sangue la rivolta popolare (brigantaggio) che ne scaturì. Vorrei inoltre ricordarti che stiamo parlando di Lucania, terra che non annovera tra i suoi concittadini nessun capo mafioso, bensì poeti dello stampo di Isabella Morra e Rocco Scotellaro, oltre a patrioti del calibro di Carlo Salinari, medaglia d'oro della resistenza, comandante della seconda divisione dei GAP del Lazio.

Franco Bifani ha detto...

Ma Tonino, ti ho capito benissimo, so perfettamente la vicenda del brigantaggio meridionale, che è cosa ben diversa dalle mafie, dettato com'era da condizioni di povertà abominevole. So bene che la Lucania è esente, o quasi, dalla presenza della criminalità organizzata. Ma fin che ci saranno italiani, del Nord o del Sud, che negheranno, bollandole come pregiudizio, certe gravissime storture nel Sud, si continuerà a giocare, ipocritamente, alle tre scimmiette.. Solo riconoscendo gli errori abnormi e le infamità quotidiane che tormentano le regioni meridionali, onde esaminarne l'eziologia e porvi, pazientemente, rimedio, si andrà avanti, distruggendo le mafie e sostituendovi la normale vita di libertà, giustizia e democrazia, il Sud si potrà riscattare. Non è invece negando, ostinatamente, certe realtà, per spirito campanilistico, come fate tu e numerosissimi meridionali, che le cose cambieranno. E lasciamo perdere le faccende di 150 anni fa, Tonino, badiamo alla realtà odierna. O mi fai come certi miei colleghi meridionali, che, pur di difendere l'onore dei loro luoghi di origine, andavano a ravanare in cerca della Magna Grecia di 2500 anni or sono e più?

tm ha detto...

Franco, quando parlo di luoghi comuni è proprio perchè siamo abituati a bollare il sud per quello che ci fanno vedere. La questione è più complessa e lo sai benissimo, non a caso ho fatto il riferimento all'unità d'Italia; ti sembrerà strano ma anche la nascita della mafia è riconducibile agli avvenimenti successivi e conseguenziali dell'occupazione del sud da parte dei Savoia. Se in Basilicata la protesta popolare sfociò in quello che fu il grande movimento del brigantaggio in altre regioni tra le quali la Sicilia, la Calabria e la Campania, la riconsegna delle terre ai vecchi conti e marchesi rafforzò il loro strapotere al punto da costituire uno stato nello stato, il tutto al sevizio delle fiorenti industrie tessili del nord Italia. Prova ad analizzare questi fenomeni e vedrai che anche la mafia e la camorra alla fine altro non sono che una conseguenza dell'occupazione dei Savoia.

Franco Bifani ha detto...

Tonino, poi, se un giorno vorrai rivedere questo povero omarino, che ti considera l'unico amico sincero, da meticcio tra milanesi e campani, continueremo la discussione. Intanto,però, ti faccio osservare che quanto accadde nel Sud, occupato dai Savoia, avvenne anche al Centro-Nord, dove la povera gente emigrava, come al Sud, si ammalava di pellagra, dove abbondava la gente con il gozzo, la gobba, i dementi nati per malnutrizione materna, dove la gente, allora, mangiava le rane, le bisce e le lumache per non crepare di fame. Non è che al Nord i poveracci lo fossero meno che al Sud; però, mafia, camorra e 'ndrangheta sono nate e prosperate solo nel Meridione. Infine, perché gli uomini politici lucani non fanno nulla per rimediare alle modalità, ad es., con cui lo Stato fa la carità di pochi Eurini alla Lucamia, per il suo petrolio?

tm ha detto...

Forse perchè buona parte degli uomini politici lucani come quelli del resto della nazione alla fine stanno sul libro paga delle grandi multinazionali del petrolio e della finanza. Non ti sembra questa una mafia non meno potente e pericolosa di quella che spara?
Grazie comunque per l'attestato di stima, in settimana ti chiamo e prendiamo un caffè.

Franco Bifani ha detto...

Tonino, io ti stimo, sempre e comunque, qualunque cosa tu faccia o dica, perché sono sicuro che proviene da un uomo sincero ed onesto.Poi, è chiaro che abbiamo, magari, opinioni diffeerenti o divergenti, ma non ci siamo mai mancati di rispetto per ciò stesso.