Nient’altro che bestie.
Ma che razza di bestie stiamo diventando; possibile che
nostri concittadini protestano da giorni per il mantenimento del posto di lavoro e dei propri
diritti di lavoratori che non vogliono sottostare alla mercificazione del
lavoro e del salario, prendono le botte, manifestano in solitudine per le vie
del centro alla ricerca di un minimo di solidarietà e noi, noi tutti
benpensanti, noi che fregiamo del titolo di persone civili, attenti alle
problematiche della società, lasciamo che il tutto avvenga sotto i nostri occhi
nella più totale indifferenza? Possibile?
Ancora ieri sera i facchini della Bormioli sono stati
sgomberati dal presidio davanti ai magazzini della Bormioli dalla polizia in
tenuta antisommossa e inseguiti fin’anche in tangenziale, si perché non basta
allontanarli dal picchetto, li si deve inseguire per centinaia di metri perché devono
capire chi comanda, chi è il vero padrone. E loro, i lavoratori, con grande
tenacia, Ma anche con la forza della disperazione di chi non ha nulla da
mangiare, a tarda sera improvvisano ancora un corteo per le vie del centro
completamente deserte sperando che il loro urlo di disperazione arrivi
finalmente a qualcuno che possa prestare l’orecchio per l’ascolto. Ma chi, chi può ascoltare la voce di chi non
viene creduto perché già il fatto stesso che ha un colore di pelle diversa
dalla nostra, li pone in una condizione di essere nel torto? Possono essere
creduti forse da quel sindacato che giorni addietro ha firmato un accordo senza
alcuna legittimità di rappresentanza alle spalle degli stessi lavoratori e che
poi ha fatto di tutto, anche con vistose bugie per screditare il movimento dei
facchini? Possono essere creduti dagli organi di stampa locale, che tutti i
giorni pubblicano articoli che vanno esclusivamente in un’unica direzione senza
mai dare voce alle legittime richieste dei lavoratori? E possono essere creduti
da quella politica locale, completamente assente e complice mi verrebbe da dire
di un progetto che vuole vedere il lavoro sempre più schiavizzato dalle logiche
della concorrenza. Ma esiste una coscienza civile in questa nostra cittadina?
Esiste una amministrazione comunale? Se anche i facchini avessero torto marcio,
come qualcuno vuole farci credere, a nessuno viene in mente che se operai che
guadagnano con il proprio stipendio quel poco con il quale non riescono a
vivere, passano notti davanti ai cancelli di una fabbrica o asserragliati al
freddo sopra al tetto di un capannone una ragione deve pur esserci? E noi, non
abbiamo per caso l’obbligo morale e civile di ascoltare ciò che loro hanno da
dirci? Io non entro nei termini dell’accordo sottoscritto da cgil e cisl, sono
problemi di strettissima natura sindacale, mi pongo però la domanda di quale
legittimità possano avere dei sindacati che non rappresentano la maggioranza
dei lavoratori di firmare accordi senza che i lavoratori stessi li abbiano
approvati. Fidentini, non è in gioco in questo momento solo il futuro dei
facchini della Bormioli, è in gioco la nostra stessa natura di persone civili e
solidali, che non lasciano in balia delle onde in un mare in burrasca dei
propri fratelli; è in gioco la stessa credibilità di una società costruita sui
valori del mutuo soccorso e dell’attenzione alle esigenze di tutte le persone.
L’uomo asserragliato sul tetto del capannone ieri sera e che minacciava di
buttarsi di sotto, è una persona alla cui famiglia è stata staccata l’acqua
potabile nei giorni scorsi; cosi non possiamo continuare, diamoci una mossa
altrimenti non ci resta che accettare il fatto che stiamo diventando tutti delle
bestie.
Tonino Ditaranto
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