sabato 4 luglio 2009

RIPARTIRE DAI BISOGNI DELLA GENTE 2

Buon giorno Fidenza,
rieccoci dopo una settimana di duro lavoro nuovamente davanti al pc per tentare di mettere un po di ordine alle idee e soprattutto fare il punto di quelli che sono stati i commenti e naturalmente le polemiche di questi ultimi giorni.
Settimana veramente intensa, si è insediata la giunta, i partiti quelli di sinistra in particolare hanno riunito i loro direttivi per le analisi del voto e sui vari blog, in particolare delle parti della piazza, si sono accesi i soliti anonimi con i loro pro e i loro contro che senza alcun minimo metro di misura e senza che ci siano ancora motivi per dare giudizi si schierano con veemente partigianeria.
Inutile ribadire che ci vorrebbe forse un minimo di rispetto personale in più nei confronti di chi si appresta a vivere una esperienza amministrativa ricordando che in politica ci sono avversari e non nemici e che è ingiusto e ingeneroso dare giudizi anche pesanti sulle persone senza averli prima visti all'opera.
Tornando alle analisi dei partiti mi ha colpito in modo particolare un concetto espresso a quanto pare nel direttivo del pd non riportato dagli organi di stampa.
Per il pd locale sembra che le colpe della disfatta siano da attribuire esclusivamente a fattori esterni, (cerri, errani, bernazzoli, ingerenze e via dicendo) mentre nessuna colpa verrebbe attribuita al loro comportamento e che anzi una eventuale candidatura dei cosiddetti ex (massari, antonini, vanicelli, ecc) avrebbe portato sicuramente il centro sinistra alla vittoria.
Premesso che mai avremo una verifica della fattibilità di queste affermazioni quello che preoccupa è l'arroganza, la presunzione, la pochissima umiltà dimostrata da un pd che nonostante la sonora sconfitta continua su posizioni che hanno permesso la vittoria del centrodestra.
Enrico Berlinguer ci insegnava che è fondamentale per un buon politico saper fare autocritica, riconoscere apertamente i propri errori e non perdere mai di vista quelli che sono i bisogni delle persone che ci prefiggiamo di rappresentare, ma forse di Berlinguer nel locale sezione del pd l'unico ricordo ad essere rimasto è una fotografia appesa ad un muro.
Nei giorni scorsi sulla pagina delle lettere al direttore della gazzetta di parma è apparsa una lettera sfogo di un piccolo imprenditore fidentino a cui va tutta la mia solidarietà che lamentava della difficilissima situazione economica che attraversa la propria azienda ormai sull'orlo del fallimento per via delle banche che non concedono più crediti e di un sistema creditizio che stritola i piccoli e li rende sempre più vulnerabili agli attacchi della concorrenza.
Forse nel caso specifico l'amministrazione di un comune centra davvero poco, ma siamo sicuri che anche le scelte amministrative non incidano pesantemente nel determinare crisi in determinati settori?
Allora mi viene spontanea una considerazione, se si fanno scelte che portano alla chiusura totale del centro storico, se si espandono le zone per insediamenti di catene di grossa distribuzione (s.michele campagna) e si permette la loro apertura senza alcuna giustificazione tutte le domeniche e i giorni di festa, chi ci rimette le penne non sono forse i piccoli commercianti? se si favoriscono i nuovi grandi costruttori edili privati o pseudo cooperative che già da anni si sono accaparrati suoli agricoli a bassissimo costo sapendo che prima o poi un politico amico o funzionario compiacente farà in modo che quei terreni diventino edificabili non si favorisce la speculazione edilizia a discapito di piccole imprese o di coloro che devono acquistare la casa a prezzi da capogiro?
Tornando al discorso del pd e delle colpe viene spontanea una risposta, non c'erano ne Errani ne Bernazzoli alla guida del comune di Fidenza negli ultimi vent'anni e se qualcosa di quello da me esposto è accaduto le colpe sono senz'altro di chi ha permesso che accadesse e che oggi è giusto che impari a prendersi le proprie responsabilità.
un saluto a tutti tonino ditaranto

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