sabato 22 ottobre 2011

Ciao Giovanna (omaggio a uno spirito libero)



Ciao Giovanna, ci hai fatto l’ultimo scherzo, te ne sei andata per non tornare, senza dire niente a nessuno.
Non credere però di esserti portata dietro con te tutto quello che hai fatto, quello ormai non ti appartiene più, appartiene a chi come me e come tanti altri hanno imparato dalle tue stravaganze, che la vita per quanto breve o lunga che sia, va vissuta in piena libertà anche scontrandosi ogni giorno con i pregiudizi e i luoghi comuni di un piccolo paese della nostra Lucania nel quale entrambi abbiamo vissuto.
Se oggi qualcuno mi chiedesse di dare un volto alla libertà della donna, non avrei dubbi, ci darei il tuo.
Non sei mai stata una femminista, eppure sei sempre stata in prima linea.
In prima linea nell’affermare il tuo ruolo di donna che in primo luogo con i comportamenti ha cercato di seminare negli altri l’idea che non si è veramente liberi se non si è in grado di liberare per primi la propria mente da un modo di pensare, ancora oggi molto comune nei nostri paesi, che la donna debba essere relegata a ruoli marginali.
In prima linea ogni qualvolta il paese te lo abbia chiesto, e pronta sempre a fare un passo indietro per far posto ad altri, consapevole che ciò che a te importava non era il raggiungimento di una tua ambizione, ma il più grande e nobile obbiettivo di fare qualcosa per i tuoi simili e per il bene della tua comunità.
Sei andata via in silenzio, con la stessa dignità con la quale hai rivendicato il tuo essere donna ed essere libera, e quella tua continua ricerca ha permesso che tanti di noi, oggi, in qualche modo, si siano lasciati alle spalle pregiudizi e luoghi comuni.
Grazie Giovanna e continua a volare con la tua libertà.

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