lunedì 17 ottobre 2011

DiPietro-Maroni= STATO DI POLIZIA

Di Pietro rivela finalmente la sua natura da poliziotto e Maroni gli fa eco riproponendo la famigerata legge Reale sul fermo di polizia.
Non servono nuove leggi o l'inasprimento delle attuali per prevenire le violenze dei blak blok, ma solo una vera volontà politica che isoli i violenti affrontando i problemi che sono alla base dell'esasperazione cui la classe dirigente attuale e un governo scellerato stanno portando l'Italia.
Ad Antonio Di Pietro vorrei ricordare gli effetti dello stato di polizia dovuto alla legge Reale:


Centinaia di giovani fermati e trattenuti per settantadue ore solo perchè diffondevano volantini o affiggevano manifesti; retate di giovani studenti e operai delle fabbriche puntualmente prima di ogni manifestazione al solo scopo di intimorire le famiglie onde evitare la partecipazione massiccia agli scioperi:
E' questo che vogliono Di Pietro e Maroni?
La limitazione delle libertà individuali, di pensiero e di manifestazione appartengono al fascismo, cosi come il fermare delle persone sulla base di semplici supposizioni.
Di Pietro bene farebbe a fare meglio il politico e proporre soluzioni alla crisi invece che tornare a fare il poliziotto.
Tonino Ditaranto

1 commento:

FB ha detto...

Maroni è un fascioleghista, DiPietro un questurino carrierista rampante, ma rimasto con la mentalità del poliziotto anni '50. I black bloc, se ci sono e quanti sono, appartengono ad una fascia ideologica, chiamiamola così, del tipo nazifasciocomunista. Sono sapientemente manovrati, usati ed abusati dalle forze politiche di ultrasinistra, che li coccolano e proteggono, e dalle forze dell'ordine che li lasciano fare per alimentare una strategia della tensione e rinfocolare paure da Anni di Piombo, in cui, comunque, c'era sempre lo zampino dei Servizi segreti e dei loro accoliti tra chi doveva proteggere il cittadino dalle violenze di strada.