La vera rivoluzione civile: rifiutare le schede!!!
Un popolo che non si ribella, ma che accetta con
rassegnazione la sorte scrittagli da altri è un popolo che mostra tutte le sue
debolezze.
Questa oggi è la sensazione che si percepisce da parte del
popolo italiano, pronto nuovamente a recarsi alle urne, con estrema
rassegnazione appunto, per scegliere ancora una volta un parlamento di cui non
si sentirà in alcun modo rappresentato, ma che voterà lo stesso con la classica
logica del meno peggio.
Viviamo l’epoca in cui ogni valore politico e morale, ogni
insegnamento dei padri costituenti e dei combattenti che hanno dato la vita per
la libertà è stato letteralmente annientato e sostituito dalla bramosia di
potere, dall’individualismo generale, dalla scalata personale e personalistica
ai bottoni del comando, il tutto per soddisfare il proprio egoismo e quello di
lobbies finanziarie sempre più padrone del sistema politico che governa l’Europa.
Monti altri non è che l’uomo delle banche; colui che deve disegnare e mantenere
per loro conto la dittatura finanziaria in atto negli stati europei, mentre
dall’altra parte Bersani, che tanto si scandalizza e minaccia sbranamenti per
le accuse di collusione con il MPS che vengono rivolte al suo partito, meglio
farebbe a nascondere la faccia, protagonista in negativo cui è stato il PD-PDS
negli ultimi vent’anni al quale sicuramente vanno addebitate buona parte delle
disgrazie cadute sul mondo del lavoro, con le leggi sul precariato. Piuttosto
Bersani ci spiegasse in che rapporto è il PD con quel mondo oramai sempre più
inquinato, che fa capo alle cosiddette cooperative rosse e che sia in Emilia
che in Toscana, ma anche in altre regioni d’Italia, schiavizza e utilizza
manodopera a buon mercato proveniente dai paesi dell’est; si affida per i
subappalti a ditte sempre più in odore di malvivenza e soprattutto è il primo
utilizzatore di quelle leggi che assumono e licenziano giovani ogni due mesi
per mantenere inalterato il loro potere ricattatorio. Questo non sono io a
dirlo, ma basta guardarsi le statistiche sull’occupazione giovanile diffuse
dall’istat per capire che gli unici a cui fanno veramente comodo le leggi sul
precariato sono le cooperative e le agenzie interinali (altro strumento
fortemente voluto dal PD-PDS).
Basta ritornare con la memoria ad alcuni mesi or sono per
rendersi conto che se oggi ci ritroviamo a votare con una legge elettorale
anticostituzionale, questo è dovuto anche alla ferma volontà di Bersani oltre
che del PDL e della Lega di mantenere inalterate le loro posizioni di potere e
continuare a scegliere liberamente e in modo del tutto autonomo i propri
galoppini da portare a Montecitorio e Palazzo Madama.
Su una cosa sia Bersani che Berlusconi hanno entrambi
ragione: il voto utile o meglio l’inutilità del voto ai partiti minori.
La ragione però non sta nel fatto che per assicurare la
governabilità c’è bisogno di una maggiore polarizzazione della politica. Guai
se fosse veramente cosi; la democrazia si regge solo se a rappresentarla ci
sono tutte le componenti ideali, culturali, etniche e civile dell’intera
nazione. La ragione sta invece ne fatto che se da una parte ci troviamo davanti
a due grossi schieramenti che si contendono il Governo dello Sato avendo come
obbiettivo entrambi il mantenimento degli accordi con l’Europa, dall’altra i
cosiddetti partiti minori sono allo stesso modo risucchiati nella stessa logica
che vuole la politica serva di interessi posti al disopra della politica
stessa.
Non si spiegherebbe altrimenti perché nessuno di essi, Vendola,
Ingroia e M5S compresi, non abbiano fatto un reale percorso di scelta
democratica delle candidature ma hanno operato una selezione nella formulazione
delle liste dettate dalla stessa logica dell’assicurare ad una stretta cerchia
di amici e amici degli amici un posto sicuro in parlamento.
La situazione non più sostenibile delle condizioni degli
italiani è sotto gli occhi di tutti; la disoccupazione continua a crescere in
modo incontrollabile, e altrettanto in modo incontrollabile cresce di pari
passo la corruzione e la lunga mano della mafia e delle banche sull’economia
reale del Paese. D questo passo tutto ci porta ad ipotizzare un cammino in
fondo al quale sulla strada degli italiani si prospetti solo il baratro.
Gli unici in grado di poter cambiare percorso e scegliere la
strada più sicura sono gli italiani; è necessario però che acquistino
consapevolezza del pericolo e con fermezza riprendano in mano il proprio
destino.
Continuare ad accettare la logica del meno peggio potrà solo
allungare la lenta agonia cui si è condannati; di qui l’importanza di un
segnale forte; una vera rivoluzione che cominci con il rifiutarsi di partecipare
alla spartizione del banchetto della tavola imbandita solo per i soliti e
ristabilire il principio che solo il popolo può decidere del proprio futuro.
Rifiutare la scheda elettorale, non accettare una legge
elettorale che calpesta i nostri diritti è solo il primo passo dell’unica vera
rivoluzione civile che possiamo mettere in atto. Si eleggessero pure da soli il
loro Parlamento fantoccio ma senza la legittimazione della maggioranza degli
italiani il popolo potrà decidere di rimuoverlo in qualunque momento e ridare
dignità a questo straordinario magnifico Stato.
Tonino Ditaranto
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