venerdì 9 settembre 2011

Berlino 1936- Salsomaggiore 2011

 Da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo volentieri queste considerazioni sugli eventi di Salsomaggiore in occasione del giro di Padania. Abbiamo scelto di titolare l'articolo con il titolo di un manifesto che pubblichiamo in foto e che ci sembra dia l'esatta immagine di quello che sta succedendo.


Oggi ero in ferie e ho deciso di visitare Salsomaggiore: ho proprio scelto il giorno giusto! Già dal mio arrivo mi sono accorto che molte strade erano chiuse, c’erano un sacco di mezzi Rai e diversi cellulari della polizia piazzati in vari punti della città. Camminando per il paese ho chiesto delucidazioni sul fermento che c’era, grande entusiasmo per l’arrivo della tappa del Giro di Padania e nei vari caffè tutti i discorsi erano su quest’argomento. Un signore educatamente ha fatto notare che la Padania non esiste, subito una signora elegante (solo nei vestiti) gli inveiva violentemente contro urlando che in Italia non c’è più libertà, uno non è più nemmeno libero di chiamare come vuole i luoghi in cui vive, per fortuna è finita la dittatura comunista! Tanto comunista che l’amministratore delegato che più ha lavorato per affossare le terme salsesi, ora siede come nuovo assessore nella giunta Vignali-bis a Parma, giunta tutt’altro che di sinistra! Davanti alle stupende Terme un’altra “distintissima” signora teneva una sorta di comizio affermando che grazie a questa iniziativa oggi sarebbe stata finalmente una grande giornata per l’economia salsese, perché tutto fa brodo e il Giro di Padania insieme all’imminente Miss Padania avrebbero salvato la stagione turistica; un signore educatamente le faceva notare che forse in un’ottica a lungo termine queste manifestazioni allontaneranno ulteriormente il turismo, subito l’elegante e distinta signora cominciava a inveirlo con epiteti impronunciabili accusandolo di volere la morte del turismo salsese! Nel frattempo molti bar locali obbligavano i dipendenti (per lo più stranieri!) a indossare abiti verdi al grido di “coloriamo di verde l’Emilia Romagna” mentre per fortuna altri gestori (pur contenti del buon incasso giornaliero) avevano esposto all’esterno le bandiere tricolori. Dal palco partivano discorsi xenofobi conditi da applausi calorosi quando spingevano all’odio verso il musulmano, da cui tra l’altro pare essere nata l’idea di questa corsa ciclistica propagandistica, al che molte giovani mamme indignate hanno portato i propri bambini a godersi la corsa lontano dal palco … io che avevo scelto un posto lontano e poco affollato per osservare pacificamente il passaggio dei ciclisti, mi sono trovato accerchiato da gente in fuga e addirittura si era sparsa la voce (per fortuna fantasiosa) che lo speaker fosse nientepopodimeno che Borghezio.  Dopo aver visto gente distinta alzare il ditino e insultare il gruppo con bandiere sindacali, gruppo che pacificamente urlava “vergogna” e aver visto alcuni personaggi cercare di colpire con pugni o sputi le persone isolate che avevano foulard rossi al collo, ho deciso di spingermi sulle colline. Nei locali sulla strada intanto sentivo le lamentele dei gestori che erano stati avvisati all’ultimo e in modo confusionario delle varie chiusure stradali. In collina si è raggiunto l’apice … un bel gruppetto (questi erano veramente comunisti, spiccavano le bandiere di Rifondazione) aveva tappezzato alcune cancellate di bandiere italiane e della pace rischiando linciaggi squadristi da parte di gruppi di  pseudo cicloamatori. Me ne sono andato sconvolto , sicuramente  tornerò a visitare Salsomaggiore con i suoi tesori Liberty e i suoi bei caffè, ma cercherò assolutamente di evitare altri momenti di propaganda fascista come probabilmente sarà anche l’occasione dell’elezione di miss Padania.
 Luciano

1 commento:

Ambrogio ha detto...

Tonino, non esageriamo. Certi accostamenti lasciamoli ai manifesti spontanei e non presentiamoli con queste frasi: "ci sembra dia l'esatta immagine di quello che sta succedendo".