domenica 9 giugno 2013

Il “saccente” ovvero il “so tutto io”

Esisterà nel vocabolario italiano la parola “saccente”? me lo sono sempre chiesto, ma la mia pigrizia non mi ha mai spinto a controllare, sta di fatto che negli anni ho incontrato e conosciuto tante persone di carattere diverso tra loro che una definizione alla parola in questione ho imparato a darla da solo nella mia convinzione di ciò che per me significa quel termine.
Il “saccente” ovvero il “so tutto io” è la classica persona che si pone da solo sempre una spanna al di sopra degli altri; egli è cosi convinto del suo stato di divino essere, eletto tra gli eletti, che se caso mai qualche volta i fatti o le evidenze danno una visione diversa dalla sua autoconvinzione il motivo altro non può essere che una distorsione dovuta a complotti di alta massoneria ad opera “uffici stampa” del nemico “mostro” partoriente “mostriciattoli”. Naturalmente gli uffici stampa non esistono se non nella mente visionaria del nostro “saccente”, per il quale qualunque cosa differisca dal suo modo di pensare non può che essere frutto o di “calunnia” oppure di strani complotti.
Il “saccente non frequenta il “bar sport”,  neanche il bar normale; non si mischia con la plebe, se lo fa per dovere di circostanza sta attento al rischio di contagio. Non frequenta  la piazza, preferisce quella virtuale magari creandone una a sua immagine e somiglianza, dalla quale lui, da essere supremo, sentenzia e giudica, scrive e si commenta da solo creandosi infinite identità; pubblica anche i commenti della plebe, quando gli fanno comodo e dopo averli passati naturalmente sotto la mannaia della sua divina censura.
Capita anche, molto di rado per la verità, di incontrarlo nella piazza reale, seduto ad una panchina con un paio di amici a fare quattro chiacchiere, naturalmente non da bar ma di altissima levatura intellettuale per non contaminare la sua pregiatissima materia grigia. Chiacchiere politiche naturalmente dove anche i suoi stessi commensali, che lo conoscono bene, si guardano bene dall'esprimere pareri precisi per non finire nella morsa del suo  implacabile giudizio. Se ti accorgi della sua presenza nella piazza forse faresti meglio a cambiare strada invece che sederti ai tavolini del bar di fronte con la tua ragazza a sorseggiare un aperitivo, eviteresti in quel modo un fastidiosissimo fischio alle orecchie o magari di finire sulla piazza virtuale con una bella foto in mostra sotto al titolo di un celebre film di Tognazzi, Celi, e compagnia varia.

Una cosa però me la sono sempre chiesta ma non ho saputo mai darmi una risposta: come deve essere la vita sessuale di un “saccente”? riuscirà a fare l’amore con la sua donna o magari a masturbarsi dopo le tante “seghe mentali”  che di sicuro si fa dalla mattina alla sera?
Tonino Ditaranto

p.s. ho vinto la pigrizia e ho controllato sul vocabolario, la parola saccente esiste per davvero

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