giovedì 21 marzo 2013

I BENPENSANTI: “ robb da mett l’ mutand a l’ ciocc’r “















I BENPENSANTI:  robb da mett l’ mutand a l’ ciocc’r “

Robb da mett l’ mutand a l’ ciocc’r “ (roba da mettere le mutande agli asini).
Mi perdonerà la nostra vernacolista borghigiana Claretta Ferrarini se comincio il mio intervento che riguarda fatti e misfatti fidentini con un detto lucano, ma io come si sa, da buon terrone, mi trovo meglio ad esprimere un concetto con il mio dialetto piuttosto che avventurarmi in qualche frase fidentina con la quale non riuscirei ad esprimere quello che realmente vorrei dire.
robb da mett l’ mutand a l’ ciocc’r “, ossia qualcosa di veramente incredibile di cui non si finisce mai di stupirsi. E come potrei non stupirmi io, che vengo da una realtà dove il parcheggio selvaggio, il non rispetto della segnaletica, la cultura del non rispetto delle regole, ecc. ecc. sono cose all’ordine del giorno, senza che i vigili si degnino di fare una multa (le sole multe che si fanno sono ai malcapitati turisti forestieri), nel vedere invece che nella nostra ridente e rispettosa cittadina si inveisce contro i vigili che fanno le multe? Si proprio cosi, qui a Fidenza, a differenza di ogni altro posto d’Italia, dove le lamentele dei cittadini sono per vigili che non fanno il proprio dovere, qui a Fidenza invece si riempiono pagine di blog per lamentarsi del fatto che i vigili sono troppo zelanti e quando, dopo qualche commento non proprio consono al civile linguaggio di normale dialogo, ci scappa la querela, ci si accanisce contro un comandante altrettanto zelante che invece di rispondere e chiedere conto sulle pagine dello stesso blog preferisce  far valere le proprie ragioni e quelle dei propri sottoposti affidandosi ad azioni legali.
Naturalmente sono sempre stato contro la cultura delle querele e mi auguro che anche questa vicenda alla fine si risolvi in una bolla di sapone, in tutta onestà però e dopo aver letto i cosiddetti commenti incriminati, tanto torto allo "zelante" comandante non mi sento di dargli.
Stiamo parlando di un fatto accaduto qualche tempo addietro, quando, durante una iniziativa politica all’ex macello, diversi partecipanti decisero di occupare abusivamente un parcheggio riservato ai residenti provocando le ire e le conseguenti segnalazioni ai vigili da parte degli stessi.
Da premettere che quanto accaduto è un rituale abbastanza consueto durante le serate con iniziative all’ex macello, capitato a quasi tutti i partiti e associazioni fidentine; solo che questa volta a farne le spese sono stati  i frequentatori di un nuovo movimento affacciatosi da poco nel nostro panorama politico, che, oimè, hanno pensato subito al complotto ordito da chissà quale mente contorta per colpire deliberatamente il nuovo movimento, dando cosi il via al putiferio scatenatosi per additare i nostri vigili urbani di chissà quali grandi malefatte.
Ma veramente crediamo che i nostri vigili stiano li in attesa di poter infierire contro qualcuno per il solo gusto di fare qualche dispetto? Ma siamo seri.
Forse non ci rendiamo conto, ma sono proprio i nostri comportamenti spesso a creare situazioni che portano i nostri vigili ad essere visti dall’opinione pubblica come dei mostri senza cuore che stanno col blocchetto delle multe sempre a portata di mano.
Quello che mai facciamo però è il metterci nei panni di giovani con una divisa, spesso ausiliari del traffico che guadagnano uno stipendio di fame di 800 euro al mese, che da una parte devono fare in modo di garantire il nostro sacrosanto diritto di vivere in una cittadina ordinata senza traffico selvaggio e con la garanzia per gli aventi diritto di trovare il proprio parcheggio, dall’altra devono subire ogni giorno gli insulti e le bestemmie di tantissimi incivili automobilisti pronti solo a puntare il dito verso gli altri ma mai a fare ammenda del proprio incivile comportamento.
Quante volte ci siamo indignati di fronte alla notizia di un vigile o un tutore dell’ordine percosso da qualche automobilista che perde le staffe? Non è forse la nostra indignazione solo della gran ipocrisia se poi invece di  difendere i nostri vigili che fanno il loro dovere li apostrofiamo con i peggiori insulti e insinuiamo il sospetto che le loro azioni siano il frutto di complotti?
Certo che è proprio facile fare i benpensanti seduti dietro una tastiera, postare i commenti più assurdi protetti dall’anonimato di un nikname, dire cose che mai ci sogneremmo di dire mostrando il nostro volto e poi pretendere da chi invece sta su una strada a proteggere la nostra tranquillità di non fare a noi quello che vogliamo facciano agli altri.
Una cosa soltanto mi sento di dire invece al comandante che ha pensato di salvaguardare il buon nome dei vigili avviando una azione legale: per me ha sbagliato, perché certi commenti e i loro autori non meritano tanta attenzione ne il tempo che perderà nelle aule di un tribunale, ma solo compatimento per la loro puerile pochezza.
Ora si sbizzarrisse pure qualcuno con le manine all’ingiù o nell’affibbiarmi i peggiori appellativi, tanto ci sono cosi abituato che nulla potrà cambiare mai il mio modo di pensare.
Tonino Ditaranto  


3 commenti:

Ambrogio ha detto...

Bravo Tonino, stai diventando un "uomo d'ordine"

tm ha detto...

Grazie Ambrogio, sai com'è, mi devo preparare per le amministrative

Franco Bifani ha detto...

Tonino, brut terùn, ma che vuoi di più dalla vita, sei tu stesso un lucano! Scherzi a parte, tu sai che non amo affatto chi riveste una divisa, ma non tanto per l'abbigliamento, quantoer il comportamento che, spesso, ne segue. Mi ricordo quanto scrisse Primo Levi, delle SS di Auschwitz, asserendo che in mutande erano dei poveracci qualsiasi, ma, quando rivestivano la divisa, facevano veramente paura. Non che gli agenti UTV siano paragonabili alle SS, per carità di Dio, ma alle volte, diventano pesantucci ed antipatici.Io amerei tanto vederne qualcuno in giro per le periferie di Borgo, e non solo in centro, ad esempio, o che li si possa avvicinare, senza avere la netta sensazione di irritare la loro quiete olimpica. Oh, non sono tutti così, non facciamo di ogni agente UTV un fascio, che qui non assume il significato di fascista, Dio me ne scampi e liberi! Però, chissà perché e percome, il povero cittadino li vede sempre come degli eterni giustizieri e bastonatori, una incanazione del Superego castratore e mai, come nei Paesi anglosassoni, come persone amiche, cui rivolgersi da uomo ad uomo, e non da uomo ad agente punitore. Non siamo solo fatti di patente e libretto e di carta d'identità, perdiana e perdinci, ecchecavolo! Certo, sono sempre meno suscettibili dei CC e della PS, che ti gelano come un ghiaccioo, con la sola loro presenza; qui, se solo osi muovere un sopracciglio in modo errato, sono guai. Ma questa è un'altra storia, come ripete Lucarelli... Fatti vivo, Tonino, a volte ho l'impressione che tu sia emigrato su un altro pianeta, come il protagonista della canzone Extraterrestre di Finardi.