I BENPENSANTI: “ robb da mett l’ mutand a l’ ciocc’r “
“ Robb da mett l’
mutand a l’ ciocc’r “ (roba da mettere le mutande agli asini).
Mi perdonerà la nostra vernacolista borghigiana Claretta
Ferrarini se comincio il mio intervento che riguarda fatti e misfatti fidentini
con un detto lucano, ma io come si sa, da buon terrone, mi trovo meglio ad
esprimere un concetto con il mio dialetto piuttosto che avventurarmi in qualche
frase fidentina con la quale non riuscirei ad esprimere quello che realmente
vorrei dire.
“ robb da mett l’
mutand a l’ ciocc’r “, ossia qualcosa di veramente incredibile di cui non si
finisce mai di stupirsi. E come potrei non stupirmi io, che vengo da una realtà
dove il parcheggio selvaggio, il non rispetto della segnaletica, la cultura del
non rispetto delle regole, ecc. ecc. sono cose all’ordine del giorno, senza che
i vigili si degnino di fare una multa (le sole multe che si fanno sono ai
malcapitati turisti forestieri), nel vedere invece che nella nostra ridente e
rispettosa cittadina si inveisce contro i vigili che fanno le multe? Si proprio
cosi, qui a Fidenza, a differenza di ogni altro posto d’Italia, dove le
lamentele dei cittadini sono per vigili che non fanno il proprio dovere, qui a
Fidenza invece si riempiono pagine di blog per lamentarsi del fatto che i
vigili sono troppo zelanti e quando, dopo qualche commento non proprio consono
al civile linguaggio di normale dialogo, ci scappa la querela, ci si accanisce
contro un comandante altrettanto zelante che invece di rispondere e chiedere conto
sulle pagine dello stesso blog preferisce far valere le proprie ragioni
e quelle dei propri sottoposti affidandosi ad azioni legali.
Naturalmente sono sempre stato contro la cultura delle querele e mi auguro che anche questa vicenda alla fine si risolvi in una bolla di sapone, in tutta onestà però e dopo aver letto i cosiddetti commenti incriminati, tanto torto allo "zelante" comandante non mi sento di dargli.
Naturalmente sono sempre stato contro la cultura delle querele e mi auguro che anche questa vicenda alla fine si risolvi in una bolla di sapone, in tutta onestà però e dopo aver letto i cosiddetti commenti incriminati, tanto torto allo "zelante" comandante non mi sento di dargli.
Stiamo parlando di un fatto accaduto qualche tempo addietro,
quando, durante una iniziativa politica all’ex macello, diversi partecipanti
decisero di occupare abusivamente un parcheggio riservato ai residenti provocando
le ire e le conseguenti segnalazioni ai vigili da parte degli stessi.
Da premettere che quanto accaduto è un rituale abbastanza
consueto durante le serate con iniziative all’ex macello, capitato a quasi
tutti i partiti e associazioni fidentine; solo che questa volta a farne le
spese sono stati i frequentatori di un
nuovo movimento affacciatosi da poco nel nostro panorama politico, che, oimè,
hanno pensato subito al complotto ordito da chissà quale mente contorta per
colpire deliberatamente il nuovo movimento, dando cosi il via al putiferio
scatenatosi per additare i nostri vigili urbani di chissà quali grandi
malefatte.
Ma veramente crediamo che i nostri vigili stiano li in
attesa di poter infierire contro qualcuno per il solo gusto di fare qualche
dispetto? Ma siamo seri.
Forse non ci rendiamo conto, ma sono proprio i nostri
comportamenti spesso a creare situazioni che portano i nostri vigili ad essere
visti dall’opinione pubblica come dei mostri senza cuore che stanno col
blocchetto delle multe sempre a portata di mano.
Quello che mai facciamo però è il metterci nei panni di
giovani con una divisa, spesso ausiliari del traffico che guadagnano uno
stipendio di fame di 800 euro al mese, che da una parte devono fare in modo di
garantire il nostro sacrosanto diritto di vivere in una cittadina ordinata
senza traffico selvaggio e con la garanzia per gli aventi diritto di trovare il
proprio parcheggio, dall’altra devono subire ogni giorno gli insulti e le
bestemmie di tantissimi incivili automobilisti pronti solo a puntare il dito
verso gli altri ma mai a fare ammenda del proprio incivile comportamento.
Quante volte ci siamo indignati di fronte alla notizia di un
vigile o un tutore dell’ordine percosso da qualche automobilista che perde le
staffe? Non è forse la nostra indignazione solo della gran ipocrisia se poi
invece di difendere i nostri vigili che
fanno il loro dovere li apostrofiamo con i peggiori insulti e insinuiamo il
sospetto che le loro azioni siano il frutto di complotti?
Certo che è proprio facile fare i benpensanti seduti dietro
una tastiera, postare i commenti più assurdi protetti dall’anonimato di un
nikname, dire cose che mai ci sogneremmo di dire mostrando il nostro volto e
poi pretendere da chi invece sta su una strada a proteggere la nostra
tranquillità di non fare a noi quello che vogliamo facciano agli altri.
Una cosa soltanto mi sento di dire invece al comandante che
ha pensato di salvaguardare il buon nome dei vigili avviando una azione legale:
per me ha sbagliato, perché certi commenti e i loro autori non meritano tanta
attenzione ne il tempo che perderà nelle aule di un tribunale, ma solo
compatimento per la loro puerile pochezza.
Ora si sbizzarrisse pure qualcuno con le manine all’ingiù o
nell’affibbiarmi i peggiori appellativi, tanto ci sono cosi abituato che nulla
potrà cambiare mai il mio modo di pensare.
Tonino Ditaranto
3 commenti:
Bravo Tonino, stai diventando un "uomo d'ordine"
Grazie Ambrogio, sai com'è, mi devo preparare per le amministrative
Tonino, brut terùn, ma che vuoi di più dalla vita, sei tu stesso un lucano! Scherzi a parte, tu sai che non amo affatto chi riveste una divisa, ma non tanto per l'abbigliamento, quantoer il comportamento che, spesso, ne segue. Mi ricordo quanto scrisse Primo Levi, delle SS di Auschwitz, asserendo che in mutande erano dei poveracci qualsiasi, ma, quando rivestivano la divisa, facevano veramente paura. Non che gli agenti UTV siano paragonabili alle SS, per carità di Dio, ma alle volte, diventano pesantucci ed antipatici.Io amerei tanto vederne qualcuno in giro per le periferie di Borgo, e non solo in centro, ad esempio, o che li si possa avvicinare, senza avere la netta sensazione di irritare la loro quiete olimpica. Oh, non sono tutti così, non facciamo di ogni agente UTV un fascio, che qui non assume il significato di fascista, Dio me ne scampi e liberi! Però, chissà perché e percome, il povero cittadino li vede sempre come degli eterni giustizieri e bastonatori, una incanazione del Superego castratore e mai, come nei Paesi anglosassoni, come persone amiche, cui rivolgersi da uomo ad uomo, e non da uomo ad agente punitore. Non siamo solo fatti di patente e libretto e di carta d'identità, perdiana e perdinci, ecchecavolo! Certo, sono sempre meno suscettibili dei CC e della PS, che ti gelano come un ghiaccioo, con la sola loro presenza; qui, se solo osi muovere un sopracciglio in modo errato, sono guai. Ma questa è un'altra storia, come ripete Lucarelli... Fatti vivo, Tonino, a volte ho l'impressione che tu sia emigrato su un altro pianeta, come il protagonista della canzone Extraterrestre di Finardi.
Posta un commento