Eravamo stati insieme ai funerali
del Senatore Michele Guanti sabato mattina prima di Pasqua alla chiesa di Serra
Venerdì con Filippo Bubbico rientrato la
sera precedente dagli impegni romani a Montescaglioso per trascorrere la Pasqua
in famiglia. Giusto il tempo di scambiare alcuni pensieri naturalmente
interrotti dalle tante persone che sovente si accalcano intorno a Filippo tutte
le volte che rientra, specie in una occasione come quella mattina quando tutta
la Matera bene e politica si era data appuntamento per l’ultimo saluto a
Michele Guanti. Più volte gli ho espresso il mio pensiero di non invidia per il
ruolo che ricopre e che lo porta ormai a non avere più un momento di privacy.
Privacy appunto era ciò che aveva
cercato al pomeriggio rifugiandosi come ormai avviene da tempo tutti i week end
nei terreni che lui coltiva in contrada Campagnuolo . Quel pomeriggio era
intento a raccogliere i carciofi mentre il telefono, lasciato di proposito in
macchina, continuava a squillare a vuoto senza alcuna risposta. Era il Quirinale
che lo cercava; Napolitano lo aveva inserito da qualche ora nel gruppo dei
dieci “saggi” che avrebbero dovuto trovare delle soluzioni agli impellenti
problemi che attraversano l’Italia in attesa di una soluzione positiva allo
stallo politico creatosi con i risultati delle ultime elezioni.
I telefoni di Montescaglioso
cominciarono a squillare insistentemente sin dal primo momento in cui le
televisioni diedero la notizia dell’inserimento del Senatore Bubbico nella
lista dei “saggi”; di telefonata in telefonata tutto il paese ormai si era
collegato con un tantino di orgoglio davanti ai televisori come se quell’incarico
dato a Filippo fosse in un qualche modo dato ad una intera collettività che in
tutti questi anni non gli ha mai fatto mancare fiducia e sostegno morale.
Bubbico, l’uomo che negli anni 80 divenne per la prima volta consigliere
regionale sconvolgendo a furor di popolo le indicazioni dell’allora segreteria
provinciale del PCI che avrebbe voluto eleggere il Sindaco di Irsina, colui che
successivamente avrebbe ricoperto la carica di Governatore di Basilicata nell’unico
quinquennio di cui ancora oggi i lucani possono affermare a gran voce di aver
avuto un governo serio e propositivo; l’uomo che unico nella storia dell’ultimo
ventennio riuscì a dare scacco al governo Berlusconi sulle scorie nucleari d
Scanzano ionico facendogli fare per la prima volta un clamoroso marcia indietro;
colui che pur potendosi avvalere della prescrizione del reato preferì
affrontare il processo sulla sanità in Basilicata a testa alta risultando assolto
per non aver commesso il fatto; ma soprattutto l’uomo che mai si è montato la
testa per gli incarichi ricoperti e che ha continuato a sporcarsi di fango e
grasso dei trattori nella conduzione personale dei terreni di famiglia, quell’uomo
oggi ha avuto da Napolitano l’incarico di provare a risollevare l’Italia.
A Filippo Bubbico, amico e
compagno da una vita, ma anche leale avversario nei tanti contrasti politici
avuti sia quando militavamo insieme nella sezione del Pci che successivamente
quando le nostre strade si sono divise a seguito dello scioglimento del Partito
Comunista, faccio i migliori auguri di buon lavoro con la certezze che come
sempre darà il massimo impegno che lo ha contraddistinto in questi anni.
p.s. stasera pasta e carciofi del
saggio e carciofi impanati fritti che gusterò con vero piacere.
Tonino Ditaranto
1 commento:
Caro Tonino, tralasciando l'aspetto politico del tuo servizio, m'é gnî l'acqua ciära a vödar j'articiòcch.
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