venerdì 5 aprile 2013

I carciofi del "saggio"


Eravamo stati insieme ai funerali del Senatore Michele Guanti sabato mattina prima di Pasqua alla chiesa di Serra Venerdì  con Filippo Bubbico rientrato la sera precedente dagli impegni romani a Montescaglioso per trascorrere la Pasqua in famiglia. Giusto il tempo di scambiare alcuni pensieri naturalmente interrotti dalle tante persone che sovente si accalcano intorno a Filippo tutte le volte che rientra, specie in una occasione come quella mattina quando tutta la Matera bene e politica si era data appuntamento per l’ultimo saluto a Michele Guanti. Più volte gli ho espresso il mio pensiero di non invidia per il ruolo che ricopre e che lo porta ormai a non avere più un momento di privacy.
Privacy appunto era ciò che aveva cercato al pomeriggio rifugiandosi come ormai avviene da tempo tutti i week end nei terreni che lui coltiva in contrada Campagnuolo . Quel pomeriggio era intento a raccogliere i carciofi mentre il telefono, lasciato di proposito in macchina, continuava a squillare a vuoto senza alcuna risposta. Era il Quirinale che lo cercava; Napolitano lo aveva inserito da qualche ora nel gruppo dei dieci “saggi” che avrebbero dovuto trovare delle soluzioni agli impellenti problemi che attraversano l’Italia in attesa di una soluzione positiva allo stallo politico creatosi con i risultati delle ultime elezioni.
I telefoni di Montescaglioso cominciarono a squillare insistentemente sin dal primo momento in cui le televisioni diedero la notizia dell’inserimento del Senatore Bubbico nella lista dei “saggi”; di telefonata in telefonata tutto il paese ormai si era collegato con un tantino di orgoglio davanti ai televisori come se quell’incarico dato a Filippo fosse in un qualche modo dato ad una intera collettività che in tutti questi anni non gli ha mai fatto mancare fiducia e sostegno morale. Bubbico, l’uomo che negli anni 80 divenne per la prima volta consigliere regionale sconvolgendo a furor di popolo le indicazioni dell’allora segreteria provinciale del PCI che avrebbe voluto eleggere il Sindaco di Irsina, colui che successivamente avrebbe ricoperto la carica di Governatore di Basilicata nell’unico quinquennio di cui ancora oggi i lucani possono affermare a gran voce di aver avuto un governo serio e propositivo; l’uomo che unico nella storia dell’ultimo ventennio riuscì a dare scacco al governo Berlusconi sulle scorie nucleari d Scanzano ionico facendogli fare per la prima volta un clamoroso marcia indietro; colui che pur potendosi avvalere della prescrizione del reato preferì affrontare il processo sulla sanità in Basilicata a testa alta risultando assolto per non aver commesso il fatto; ma soprattutto l’uomo che mai si è montato la testa per gli incarichi ricoperti e che ha continuato a sporcarsi di fango e grasso dei trattori nella conduzione personale dei terreni di famiglia, quell’uomo oggi ha avuto da Napolitano l’incarico di provare a risollevare l’Italia.
A Filippo Bubbico, amico e compagno da una vita, ma anche leale avversario nei tanti contrasti politici avuti sia quando militavamo insieme nella sezione del Pci che successivamente quando le nostre strade si sono divise a seguito dello scioglimento del Partito Comunista, faccio i migliori auguri di buon lavoro con la certezze che come sempre darà il massimo impegno che lo ha contraddistinto in questi anni.

p.s. stasera pasta e carciofi del saggio e carciofi impanati fritti che gusterò con vero piacere.

Tonino Ditaranto

1 commento:

La Claretta ha detto...

Caro Tonino, tralasciando l'aspetto politico del tuo servizio, m'é gnî l'acqua ciära a vödar j'articiòcch.