E’ strano come per il giorno della memoria per gli eccidi delle Foibe, si cerca di giustificare la presenza del sig. Lorenzo Salimbeni facendo riferimento ai gulag stalinisti dell’ex Unione Sovietica, eccidi e crimini che nessuno vuole mettere in dubbio, come nessuno mette in dubbio le migliaia di corpi di italiani ritrovati nelle foibe di Tito.
Questo però non autorizza nessuno a distorcere la storia a proprio piacimento, ne tantomeno ad avallare le tesi di coloro che negano gli stermini di milioni di ebrei durante la seconda guerra mondiale, ad opera dei regimi di Hitler e di Mussolini, ne a dimenticare i campi di concentramento e le deportazioni di ebrei slavi ad opera dei repubblichini di Salò, nella stessa Iugoslavia, e le migliaia di morti civili di cui in quei territori si macchiarono le truppe fasciste.
Gli stessi “comunisti russi” tanto “cari” al mio amico Carduccio, subirono solo durante la battaglia di Stalingrado la perdita di dieci milioni di uomini, e ventiquattro milioni durante tutta la guerra, ossia la metà del totale dei morti di quel famigerato conflitto, di cui solo Hitler e Mussolini sono e rimangono gli unici criminali responsabili, responsabili anche delle conseguenze e delle ritorsini che quella guerra comportò.
Le vittime civili o militari di qualunque parte del conflitto vanno ricordate e rispettate con eguale
Attenzione, ma la storia non può essere distorta, ne i fautori che diedero inizio a quella immane tragedia dimenticati.
Forse a Carduccio sembrerà strano che noi oggi osteggiamo la presenza del Salimbeni a Fidenza, Medaglia d’argento della resistenza, ma per me non lo è per niente.
Un personaggio che non solo nega l’olocausto, (a quanto pare si apprende dal giò che voglia fare marcia indietro), giustifica le azioni antisemite del regime iraniano, partecipa ad incontri fianco a fianco con gruppi naziskin e fascisti che inneggiano al duce e alla repubblica di Salò, non mi sembra proprio il caso che sia ospite del nostro Consiglio Comunale.
Questo proprio per il rispetto che dobbiamo alle vittime delle foibe, e a tutti i crimini da qualunque parte essi vengano.
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