Per non dimenticare di essere stati un Paese Fascista corresponsabile degli orrori e degli eccidi nazisti.
Occupazione e crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1943)
Cartina occupazione nazifascista della Jugoslavia: la Germania si annesse parte della Slovenia e occupò il Banato; l'Italia, già presente a Zara, si annesse parte della Slovenia (Provincia italiana di Lubiana), della Dalmazia e la zona della Bocche di Cattaro (Governatorato di Dalmazia); l'Ungheria occupò il settore occidentale della Vojvodina (Bačka), il Prekmurje sloveno più alcuni territori minori in Croazia che aveva perso alla fine della Prima guerra mondiale (Medjimurje, Baranja). Si costituirono due stati fantoccio: quello croato (guidato da Ante Pavelić) e quello serbo (guidato dal Generale Milan Nedić.)
- «Quando l'Italia, vincitrice nella Prima guerra mondiale, ingloba nel proprio territorio 327 mila sloveni e 152 mila croati, anziché scegliere la strada del rispetto per le minoranze, suggerito da Wilson, sceglie invece quella dell'assimilazione forzata e brutale.» (Angelo Del Boca)
Gran parte degli slavi ivi rinchiusi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica. In conseguenza a tutto ciò non è sbagliato affermare che questi campi furono in molti casi dei veri e propri lager finalizzati allo sterminio di massa, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini che chiese «l’annientamento di uomini e cose», visto che gli jugoslavi non avrebbero mai accettato i fascisti D'altronde le idee del dittatore fascista furono esplicite sin dal 1920:
- «Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani» (Benito Mussolini, 1920)
- «Internare a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; Si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia.»
Proprio i crimini fascisti perpetrati contro gli slavi dovrebbero essere il punto di partenza per un'analisi seria ed approfondita dei fatti delle foibe, che una certa storiografia revisionista, nazionalista e fascistoide attribuirebbe acriticamente alla "malvagità" comunista e anti-italiana dei partigiani di Tito, senza minimamente accennare ai massacri fascisti perpetrati ai danni degli slavi. Furono invece proprio i fascisti italiani a distinguersi per la crudeltà e la violenza razzista, superando per ferocia in Yugoslavia anche i nazisti:
- «I crimini commessi dai soldati italiani non sono da meno, in ogni senso, di quelli commessi dai tedeschi» (14 maggio 1945, il delegato del governo di Belgrado presso la Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite).
Testimonianze e prove dei crimini
Carteggio di Italo Sauro, cosiddetto eroe di guerra fascista
- «Inoltre dal Bollettino n. 1/aprile 1976 dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione del Friuli-Venezia Giulia si trae questa informazione: Italo Sauro figlio di Nazario Sauro (l'eroe della Prima guerra mondiale), in un appunto inviato a Mussolini rende noto il suo colloquio con l'SS Brigade Fuehrer Guenter. In tale carteggio risulta che Italo Sauro propone onde rendere più efficiente la repressione antipartigiana di far deportare dai germanici tutta la popolazione allogena di età tra i 15 e i 45 anni, fatte salve eccezioni specifiche, ma i germanici non son d'accordo con tale proposta»
Documenti conosciuti e verificabili
- «La mostra "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" comprende documenti originali, fotografie e oggetti che testimoniano la repressione e il terrore praticati dalle forze di occupazione italiane nel Litorale croato e nel Gorski kotar. Nell'arco di 22 mesi nei campi di concentramento del Litorale sono stati internate circa 23 mila persone: Sloveni, Croati, Serbi ed ebrei. Più di 3 mila bambini di 16 anni di età sono stati rinchiusi nel campi di concentramento a Lovran, Bakar , Kraljevica e Kampor sull'isola di Arbe. Circa 1500 persone hanno perso la vita, il 95 per cento delle quali sono decedute nel campo di concentramento di Kampor sull’isola di Arbe.»
Valutazione generale di Renzo De Felice
Lo storico Renzo De Felice, non ascrivibile all'area degli storici di sinistra e quindi non accusabile di faziosità, nel suo libro Storia degli ebrei sotto il fascismo sostiene che furono 400 i lager, tra luoghi di confino e campi di internamento veri e propri.Sito web
- «Gonars è un piccolo comune situato nel nord est in Friuli Venezia Giulia, provincia di Udine. Durante la seconda guerra mondiale sorgeva nelle vicinanze del centro abitato un campo di concentramento per internati civili istituito dall'Esercito Italiano."...» (Home page Gonars Memorial)
I lager fascisti per slavi
- «Non hanno mai sentito parlare dei lager in cui i fascisti, prima e dopo l' armistizio, hanno chiuso decine di migliaia di cittadini colpevoli unicamente di essere di etnia slovena» (Giorgio Bocca)
Gli Arturo Messinese e Alfonso Failla] furono detenuti nel campo di concentramento di Renicci, in cui vi erano detenuti moltissimi slavi
Un campo molto importante fu quello di Gonars (in Friuli Venezia Giulia): istituito dai fascisti il 23 febbraio 1942 ricevette il primo "trasporto" di 5343 internati (di cui 1643 bambini) due giorni dopo dalla provincia di Lubiana e dai campi di Arbe e di Monigo (frazione di Treviso). Il ricordo di quanto accadde è oggi portato avanti dal sito web Gonars Memorial, che contiene un elenco dei campi di concentramento e di dati burocratici del periodo in esame . Il Gonars Memorial riporta documenti fotografici che dimostrano come non vi fosse differenze rispetto ai lager nazisti: Foto dei campi di concentramento di Arbe e Gonars.
In Italia, un altro campo di concentramento per slavi molto conosciuto è quello di Renicci d'Angiari (Arezzo), in cui accanto a slavi e albanesi trovarono posto anche molti anarchici italiani, tra cui Alfonso Failla, Arturo Messinese, Salvatore Vellucci e i suoi figli, i fratelli Girolimetti, ecc.
In totale i lager fascisti censiti sono stati 135, di cui 15 nella ex Jugoslavia e 7 in Albania; 113 risultano quelli censiti in Italia, in totale accordo con l'elenco presentato dal Gonars Memorial. Secondo varie fonti in questi lager sarebbero morti circa 7000 sloveni, mentre le vittime della ferocia fascista sarebbero diverse decine di migliaia.
Da Wikipedia, elenco campi di concentramento fascisti:
- Campi di concentramento in territori attualmente non italiani
- Campi di concentramento fascisti per slavi in Italia od in zone di confine
I criminali di guerra
Dal proclama del criminale di guerra di Mario Roatta
Fra i criminali di guerra operanti in Jugoslavia di particolare importanza è la figura di Mario Roatta, ben conosciuto per alcuni ben tristi e violenti proclami:- «P.M. 46, 4 luglio 1942-XX
- coloro che faranno comunque atti di ostilità alle autorità e truppe italiane;
- coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi;
- coloro che favoriranno comunque i rivoltosi;
- coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità e lasciapassare falsificati;
- i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento.
- A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo:
- gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici;
- le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità ai rivoltosi...
che il rastrellamento sia metodico e completo al massimo, per evitare che attraverso le maglie del dispositivo sfuggano elementi ribelli; fucilare senza pietà gli uomini validi che nelle retrovie fossero sorpresi in atteggiamento sospetto lungo le strade ed a tergo delle nostre colonne.»
- Le misure di cui al numero II e III dell'ordinanza debbono essere applicate con la massima energia e senza falsa pietà.»
Dalle comunicazioni fra generali:
- Nota del Generale Robotti:
- «Galli, [Capo di Stato Maggiore ndr]
- chiarire bene il trattamento dei sospetti, perché mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo.
- Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive ?
- Conclusione:
- SI AMMAZZA TROPPO POCO !»
- 4-8 (sigla Robotti)
- Nota del Generale Robotti:
- «Richiamo tutti sulla dizione "catturati" ! Cosa vuol dire ? Se sono ribelli vanno passati per le armi !»
- 18-9 Robotti
- Postilla del Generale Robotti sulle catture effettuate:
- «Bravo Fabbri!Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà mai abbastanza!»
Un feroce organismo di repressione poliziesca fascista
L' Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia, istituito nell'aprile del '42 dal Ministero degli Interni a Trieste , emblema della ferocia dei fascisti in Jugoslavia al pari dei lager fascisti per slavi, fu finalizzato espressamente alla repressione dei gruppi antifascisti slavi e italiani. Allocato in via Bellosguardo 8, e nota come Villa Triste, l'Istituto Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia fu il primo di quei luoghi denominati "Ville tristi" che sorsero in Italia nel corso della II guerra mondiale e che divennero veri e propri luoghi di tortura per antifascisti veri o presunti che fossero .- «I luoghi della memoria dell’oppressione e della lotta sono tanti. A cominciare da via Bellosguardo a Trieste, dove in una villa demolita ormai da tempo ebbe sede per un certo periodo l'Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia, l'organismo istituito dal regime nel 1942 con il compito di combattere il movimento partigiano ormai affermatosi anche nelle province giuliane. L'ispettorato si distinse per l’uso sistematico della tortura sugli arrestati e la villa di via Bellosguardo divenne nota per le urla dei seviziati che si sentivano dall’esterno».
L' Ispettorato, unico organismo operante in Italia e nei territori occupati dai fascisti, usò abitualmente la tortura e si avvalse di circa 180 sgherri "ammaestrati" per tali funzioni. Dopo la caduta di Mussolini questi torturatori proseguirono in alcuni casi la loro opera repressiva, secondo le dichiarazioni rilasciate dagli stessi "agenti" del famigerato Ispettorato durante il processo a loro carico per crimini di guerra. Infatti il direttore dell'istituto, il feroce e fedelissimo del "duce" Giuseppe Gueli, fu particolarmente attivo dopo la seconda guerra mondiale in Sicilia assieme ai servizi segreti americani e ai gruppi fascisti al loro servizio, naturalmente in chiave antiproletaria e repressiva dei movimenti sociali.
Bibliografia
- Tone Ferenc, La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, 1994, 582 pagine
- Tone Ferenc, Ravel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha , Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943 , (la legge inflessibile di Roma : il fascismo e la lotta di liberazione degli Sloveni nella Venezia Giulia 1941-1943 ). Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004
- Tone Ferenc , Pavel Kodrič, Si ammazza troppo poco: condannati a morte, ostaggi, passati per le armi nella provincia di Lubiana ; 1941-1943 ; . Pubblicato da Società degli scrittori della storia della Lotta di Liberazione, 1999
- Tone Ferenc, La provincia 'italiana' di Lubiana, documenti 1941-1942 Studi e documenti. Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994
- Elio Apih, Italia: fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943)
- Costantino Di Sante, I campi di concentramento in Italia: dall'internamento alla deportazione
- Daniele Finzi, La vita quotidiana di un campo di concentramento fascista: ribelli sloveni, Carocci, 2004
- Carlo Spartaco- Capogreco, I campi del duce, Einaudi, Torino 2004
- Alessandra Kersevan, Lager italiani: pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili per slavi 1941-1943 , Nutrimenti
- Alessandra Kersevan, Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943,
- Lutz Klinkhammer e Filippo Focardi , La questione dei criminali di guerra italiani e una commissione d’inchiesta dimenticata, Fondo Gasparotto presso Fondazione ISEC (Istituto per la Storia dell'Età Contemporanea, Sesto S.Giovanni, Mi).
- War Crimes Commission ONU, Crowcass (Central register of war criminals and security sospects) presso Wiener Library, Londra (databile 1945?), rintracciato dalla storica Caterina Abbati
- Filippo Focardi, La memoria della guerra e il mito del "bravo italiano": origine e affermazione di un autoritratto collettivo, in "Italia Contemporanea", n.220-221, settembre-dicembre 2000, pp.393-399.
- Filippo Focardi - Lutz Klinkhammer, La questione dei "criminali di guerra" italiani e una Commissione di inchiesta dimenticata, in "Contemporanea", a.IV, n.3, luglio 2001, pp.497-528.
- Mimmo Franzinelli, Salvate quei generali! Ad ogni costo e La memoria censurata, in Millenovecento n. 3 gennaio 2003, pp. 112-120.
- Franz Potocnik, Il campo di sterminio fascista: l'isola di Rab, a cura dell'ANPI , Torino 1979 dall'originale sloveno della casa editrice "Lipa", Capodistria
- Pietro Brignoli, Santa Messa per i miei fucilati, Arterigere-EsseZeta, Varese 2005
- Enrico Vigna, La politica e i crimini di guerra dell'Italia fascista in Jugoslavia, Longanesi 1974
Filmografia
- BBC, Fascist Legacy, Londra 1990. documentario di Ken Kirby, curato dallo storico Michael Palumbo
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Un inferno italiano dimenticato (estratto da Gonars memorial
- Documentario The Gonars Memorial
- Nei campi di concentramento fascisti di Rab - Arbe e Gonars, documenti dall’ Università Cà dei Foscari Venezia
- Don Brignoli annota il 12 maggio 1942 la fucilazione di 14 persone.
- Filippo Focardi La questione dei processi ai criminali di guerra tedeschi in Italia: fra punizione frenata, insabbiamento di Stato, giustizia tardiva (1943-2005)
- Fascist legaci, recensione
- fascist legacy Da MicroMega
- Antefatti delle foibe di Lupo Rosso
- Antefatti delle foibe del comandante partigiano e scrittore Giorgio Visintin
- Crimini di guerra italiani
Articoli da La Repubblica
- Un lager a 3 chilometri da Anghiari
- Quando gli italiani uccidevano parlano i superstiti del lager di Arbe
- Lager Campania
- I volenterosi carnefici del Duce
- La Casa rossa e il triangolo viola storia dei campi della vergogna
- Processo al nazista Seifert killer del lager di Bolzano
- Galluccio racconta i lager dei fascisti
- Se un bambino vede i fascisti
- Il caso Pahor. Il lager visto dal bosco
- Lager in affitto
- La Regione Calabria dopo 40 anni ricorda il lager di Ferramonti
- Papa Wotyla faccia luce sul bottino dei fascisti croati
- Articolo sul nuovo libro di Giorgio Bocca
Note
- ↑ da "resistenze.org"
- ↑ da "facebook"
- ↑ Ginnasio Statale Alessandro Manzoni
- ↑ La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli
- ↑ pag 160, Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira, Storia d'Italia nel periodo fascista, Einaudi
- ↑ Francesco Piazza, pag 28, L'altra sponda adriatica, Cierre
- ↑ Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227, Friuli e Venezia Giulia
- ↑ Franco Monteverde, pag. 223, I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo, Vallecchi, 1995
- ↑ L'occupazione fascista della slovenia
- ↑ Gian Luigi Falabrino, docente si storia della comunicazione visiva del Politecnico di Torino: da wikiquote e: Memoriale di Italo Sauro, tratto da: Quaderni vol. III CRSR Archivio Militare dell'Armata Jugoslava. Belgrado K911
- ↑ "I campi di concentramento italiani nel Litorale croato 1941-1943" e la mostra "Il ghetto di Varsavia"
- ↑ Presentazione del nuovo libro di Giorgio Bocca
- ↑ Il campo di concentramento di Arbe (Rab)
- ↑ dal Gonars memorial
- ↑ dal "Gonars memorial
- ↑ da "risvegliati.it"
- ↑ Procama Roatta
- ↑ 18,0 18,1 18,2 Crimini di guerra
- ↑ E' bene ricordare che la lotta partigiana nelle zone di confine del nord-est inizià già al termine del 1942 con il gruppo di Stojan Furlan
- ↑ Testimonianza di Nerina De Walderstein, nata a Trieste nel 1925
- ↑ La medaglia al valore per un torturatore fascista come Collotti fece infuriare non poco Ercole Miani, antifascista ed ex militante degli Arditi del Popolo
- ↑ Istituto Montessori: Maria Montessori, fondatrice dell'omonimo Istituto, conobbe la ferocia fascista quando fu tratta dal gruppo di Gaetano Collotti: «Io mi sono trovata a mezzanotte nella Villa Triste. Durante l'interrogatorio, sono stata picchiata... Mi hanno rotto tre costole e mi hanno appesa per le mani, da dietro, a un palo... Non so quanto sono rimasta, perché sono svenuta Mi picchiavano in continuazione... Mi sono svegliata dentro in una cella tutta bagnata e là mi hanno lasciata tutta la notte, per poi reinterrogarmi, il giorno dopo, sempre di sera. Sempre bastonata, sempre picchiata. Da Villa Triste, mi hanno poi portata alle prigioni dei Gesuiti, che ora non esistono più. Là sono stata nuovamente interrogata e, sempre a suon di scappellotti, cercavano di tirarmi fuori qualche parola dalla bocca. Io non ho parlato mai, sono rimasta sempre in silenzio, ho sempre detto che quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per conto di Walter, mio fratello... Mi sono assunta tutte le responsabilità....Dai Gesuiti sono rimasta due mesi, poi mi hanno portato alle carceri del Coroneo, a Trieste, dove, dopo un paio di giorni, sono stata nuovamente interrogata dai tedeschi. Ho subito l'interrogatorio giù, nel bunker del Coroneo. Una cosa tremenda, altre botte, altro tormento»
- ↑ Dalla nota frase «Galli, [Capo di Stato Maggiore] chiarire bene il trattamento dei sospetti, perché mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive ? Conclusione: SI AMMAZZA TROPPO POCO !» (Proclama Mario Roatta)
- ↑ La corposa bibliografia, ben distante da essere esauriente, dimostra l'interesse suscitato da molti storici, rendendo ancora più inquietante il silenzio del Stato italiano
- ↑ Questo documentario è stato a lungo censurato dalla tv italiana ed è stato mandato in onda solo da La7. Si legga inoltre:Fascist Legacy da MIcroMega
- ↑ Ken Kyrby e Fascist Legacy ; Angelo Del Boca a Oleggio per parlare dei crimini fascisti in Africa
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