Parlando di donne...
Dopo aver letto di un incontro, a livello mondiale, dei Centri Antiviolenza, a New York, ho avvertito il desiderio di scrivere, anch'io, qualche cosa sull'argomento. Ma, mano a mano che procedevo, mi accorgevo di quanto fosse difficile costruire qualche cosa di nuovo, di sincero, che scaturisse dal cuore e non solo dalla fredda ragione; che non risultasse solo una congerie di dati, numeri, statistiche, ma tenesse conto della mia coscienza morale del mio modo di rapportarmi, come maschio, con l'altra metà del Creato.
Mi sono risuonate all'orecchio quelle parole: “Chi di voi è senza peccato, scagli contro di lei la prima pietra”. E stavo per andarmene anch'io, insieme agli scribi ed ai farisei, ma poi sono rimasto, anche se a capo chino. Certo, in pubblico siamo tutti molto bravi, noi maschietti occidentali del XXI secolo, a condannare le violenze sulle donne, da quelle domestiche, e sul lavoro, allo stalking, al mobbing, passando per gli incesti, stupri, atti di pedofilia, mutilazioni genitali, lapidazioni, e terminare con burqa e niqab. Per alcuni di questi soprusi, possiamo ricorrere all'alibi del brodo culturale in cui, da tempo, sguazziamo, in Europa e nel mondo eurocentrico. Ma non dimentichiamo i tempi dei roghi delle streghe, delle discussioni, tenute da esimii teologi e dottori della Chiesa, se la donna avesse un'anima, pure lei, ed appartenesse al genere umano, e riconosciamo che anche oggi, pur con altri mezzi e con diverse modalità, ci arrangiamo bene, anche noi, nel perpetuare la sottomissione della donna all'uomo. Ciò specie ora che, da qualche tempo, ci sentiamo franare, sotto i piedi, il terreno della nostra indiscussa supremazia ed egemonia maschilista e non sappiamo più a che santo votarci e a quale appiglio aggrapparci, per non precipitare dagli scranni del potere maschile, da quando le donne hanno iniziato a rialzare la testa e a proporsi ed imporsi non solo per le qualità fisiche, sessuali e genitali, e ci stanno sorpassando, alla grande, in ogni settore. E noi stiamo masticando polvere a tutto spiano e ricorriamo a metodi ancestrali, da australopitechi, da parantropi, sopraffacendo le donne con la nostra maggiore forza fisica e sporcandole, nel fisico e nell'anima, con soprusi sessuali di bassa lega. Siamo dei fallocrati sull'orlo del fallimento, abituati a misurare la nostra potenza virile secondo i centimetri del nostro organo di piacere; che miseria! Penis, ultimus deus! E continuiamo, fin da ragazzini, a designare una coetanea con quel nome di quattro lettere, a valutarla secondo le misure e le quantità delle sue forme fisiche. E così, tra battutacce e barzellette, contribuiamo, anche senza volerlo, ad arricchire quell'humus fertile in cui poi biechi consimili seminano infamie e commettono violenze domestiche reiterate, trasversali e comuni ad ogni ceto, censo, credo religioso e politico. Forse nessuno lo ha mai messo in pratica, ma tanti, troppi, di noi, hanno provato la pulsione irrefrenabile di palpare il sedere di qualche collega di lavoro; chi di noi non ha sfiancato, più o meno a lungo, una ragazza che ci si rifiutava, da bravi galletti italici, offesi nell'onore genitale, latin-lovers e pappagalli da strapazzo, noti in tutto il globo per le nostre avances grossolane e rozze, di cui andiamo tanto fieri? Noi, padani e mediterranei, espositori di lenzuola macchiate di sangue “virginale”; noi, fondatori e cultori del delitto d'onore. Sono ben poche le donne, che, fin da ragazzine, non abbiano mai subito molestie verbali, dirette o per telefono o attraverso sms, specie sul lavoro o a scuola; anzi, spesso, purtroppo, è molto più facile trovare lavoro o conseguire un diploma od una laurea, anche solo utilizzando il proprio corpo. Chi ha orecchie per intendere, intenda, specie di questi tempi. Ma tutto ciò, anche nell'avanzatissimo, post-moderno e civilissimo mondo occidentale, è stato sentito ed è tuttora avvertito come un fenomeno naturale. Tuoniamo e scagliamo anatemi, scandalizzati, contro l'Islam, bieco oppressore del mondo femminile; ed abbiamo tutte le ragioni di farlo. Però, anche qui da noi, ecco i matrimonii combinati, coatti, riparatori, tra pie donne e fervidi praticanti cattolicissimi. Quanti bravi padri di famiglia, frequentatori assidui di parrocchie, oratorii, sagrestìe, solerti membri di Consigli parrocchiali, guide scout e simili, subdoli e silenti, insieme ad altri, atei, agnostici, anticristi, la sera, ad intervalli regolari, a passo di lumaca, perlustrano, in auto, le strade di paesi, città, periferie, alla ricerca di incontri a pagamento, meschini e miserandi! Chi di noi non si è mai consumato occhi, ed altro, su riviste porno, le scagli nella pattumiera, nel bidone della carta, per favore. E non facciamo poi i furbetti, spostandoci sul PC, per qualche sito godereccio. Noi europei non ricorriamo più, come continuano a fare Cina, al femminicidio, agli aborti selettivi, così almeno parrebbe; ma in quante case ancora predicano ruoli ben diversi e rigidamente separati tra femmine ai lavori domestici, al servizio dei maschi-padroni, e l'assoluto predominio virile dei futuri satrapi di famiglia? Fiocco rosa, angelo del focolare, Barbie, Miss Italia, velina, letterina, gallina; minigonne, topless, microbikini, senza slip,in discoteca, per essere già bell'e pronta, ecco il ruolo che si assegna a tante donne. Goditi la vita, che poi, ragazza mia, rientrerai in quella buona percentuale che, a casa, viene regolarmente battuta dal tuo uomo, insieme ai materassi ed ai tappeti; e non lo denuncerai mai, per rispetto umano, per rassegnazione, per comodo o per timore delle conseguenze. E se vieni stuprata, troverai sempre qualche magistrato vecchia maniera, che penserà che la colpa, sotto sotto, è stata anche tua: caspita, giravi in minigonna, portavi scollature vertiginose, o, semplicemente, sei troppo carina ed evidente; ma che vai cercando, attizzatrice di pulsioni maschili incontenibili? Sulla spiaggia ed in piscina, solo tu, donna, devi depilarti ascelle ed inguine, per non suscitare giustificati e legittimi istinti primordiali. Fra l'altro, ho letto che certi tipi di mutilazioni genitali, sulle donne come sui maschi, erano ancora in uso nell'Inghilterra vittoriana e negli USA, nel secolo scorso. E i nostri colonizzatori europei e l'esercito americano, ai tempi, non hanno fatto altro che utilizzare, a man bassa, la cultura dello stupro di guerra. E mentre i dottori della Chiesa stanno ancora discutendo, abominio teologico e razionale, se Dio sia dotato di caratteristiche psichiche solo maschili od anche femminili, è assolutamente vietato l'accesso al sacerdozio ed all'altare alle donne, nella Chiesa cattolica, apostolica e romana dei tempi odierni; in convento sì, ma sull'altare, a celebrare i riti religiosi, mai; tu, discendente di Eva peccatrice, rovina del genere umano, dall'inizio e in saecula saeculorum! Tu, che anche coperta di sacco, sotto le mille sottanone monacali, emani feromoni a schiera, e mostri certe forme tondeggianti insopportabili alla vista, per un povero maschio. Ed intanto, in Italia, vengono uccise almeno tre donne al giorno, sacrificate sull'ara infame dei nostri pregiudizii di fallocrati in declino e in estinzione, per la maggior parte nella civilissima Lombardia, con il triste primato di Milano
Franco Bifani
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