mercoledì 9 novembre 2011

Il ruolo del turismo nello sviluppo territoriale: un delicato equilibrio da ripristinare

Da Elena Francani riceviamo e pubblichiamo.


Avendo basato la mia campagna elettorale sulla progettazione e
sulla realizzazione di un territorio che sappia diventare un prodotto turistico di qualità sono oggi a rilevare che nulla si sta ancora muovendo in questa direzione, nè a livello amministrativo nè a livello di progettualità condivisa da partiti, associazioni ed imprenditori.
Le mie convinzioni personali (condivise da PRC e SEL in campagna elettorale ed espresse mediante il progetto di sviluppo territoriale presentato alla città trovano oggi ulteriore avvaloramento grazie alla risoluzione approvata lo scorso 27 settembre dal Parlamento Europeo in cui i paesi membri vengono invitati a puntare sul turismo di qualità per creare occupazione e promuovere ilterritorio.

Queste informazioni sono sicuramente a disposizione degli Enti Locali, pertanto ritengo che l'immobilismo non riguardi solo il comune di Salsomaggiore ma anche la Provincia di Parma e la regione Emilia Romagna, socie diTerme S.pA e quindi parti sensibili e responsabili dell'aggravarsi della situazione di crisi dell'economia salsese.
Secondo la nuova normativa europea l'industria del turismo dovrebbe ottenere dei SUSSIDI DAI FONDI STRUTTURALI dell'UE per riabilitare le aree in declino e offrire servizi di alta qualità basati su un patrimonio
multiculturale. In particolare tra le novità inserite nella risoluzione vi sono il"Marchio europeo di qualità" che individui criteri comuni e consente al continente di diventare prima destinazione turistica al mondo, e la "Carta europea del turismo", che prevede una serie di diritti dei passeggeri.
E' necessario che la Commissione tenga ben in considerazione la pianificazione territoriale e incoraggi l'uso di mezzi di trasporto ecologici.
 Nella risoluzione l'Aula chiede inoltre di regolare il TURISMO TERMALE e utilizzare fondi comunitari per riabilitare le aree turistiche in declino.
Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare una strategia integrata entro il 2012 per incoraggiare un turismo che accresca la CONSAPEVOLEZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE, STORICO, religioso e naturale, offrendo allo stesso tempo nuovi servizi sportivi e impegnandosi nello sviluppo del capitale industriale e dell'agriturismo.
Iniziative che permetterebbero di creare posti di lavoro sostenibili e contrastare l'esodo rurale.
Il settore turistico rappresenta il 10% del PIL e il 12% dell'occupazione totale in Europa.
Secondo gli eurodeputati migliorare il riconoscimento reciproco dei requisiti turistici da parte degli Stati membri potrebbe anche facilitare la mobilità dei lavoratori.
In questo contesto ben si inseriva la progettazione di un polo museale territoriale dislocato in varie strutture pubbliche: dal Berzieri alla Scuola di Contignaco. Ma con mio rammarico debbo constatare che ancora una volta si preferisce inserire a bilancio l'alienazione di un immobile per fare "pochi spiccioli in cassa" anzichè valutare la reale portata che questo edificio avrebbe in un contesto di sviluppo dell'intero territorio salsese.
La valutazione che ne traggo personalmente è purtroppo la conferma del valore delle parole di Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: a Salsomaggiore si è scelto di cambiare tutto perchè nulla cambiasse. L'immobilismo salsese non cambia con il cambiare delle amministrazioni. Esternamente è tutto modificato ma sotto le apparenze tutto è esattamente come prima.


Cordialmente


Elena Francani

1 commento:

Franco Bifani ha detto...

Carissima Elena, delicato fiore tra i fiori -come vedo dalla prima foto-, discesa tra di noi mortali da quel fatato e fiabesco maniero turrito, alla francese -vedi seconda foto-, hai scritto un magnifico articolo, tutto da condividere, e che mette non un dito,ma un ferro arroventato nella piaga, nazionale e in ispecie salsese, del decadimento e della trascuratezza in cui giace il settore turistico. L'Italia contiene la stragrande maggioranza di bellezze artistiche e naturali del pianeea, eppure noi lasciamo che cattedrali, chiese, pievi, castelli,rocche,abbazie -vedi quella di Castione Marchesi- palazzi e monumenti cadano in rovina o siano adibiti a stalle e ricoveri per biade e fieno. A Salso poi, da decenni ormai, pare che un vento gelido e maligno abbia bloccato ogni iniziativa, ogni fantasia, qualsiasi progetto, sia nello specifico del termalismo che in tutto quanto annesso e connesso al territorio. Si continua a cementificare, a radere al suolo prati e boschi, a decimare piante ed aiuole, come l'Unno Attila, impersonato da certi amministratori amanti del calcestruzzo e del suo splendido colore e varianti di nuances imperdibili. Anche Salso e le sue colline sono stati stravolti da interventi malefici, da colate di cemento e tutto quanto apparteneva al Liberty è stato dimenticato, quasi che potesse dare fastidio agli occhi ed alla sensibilità dei salsesi e dei turisti, termali od occasionali. Perdurano, sempre più indisponente, l'arroganza e l'alterigia, assolutamente sterili e improduttive, di una gran parte dei salsesi, impegnati a salvare il proprio orticello, sempre più avaro di prodotti genuini, ed a nascondere sotto il materasso il gruzzolo sempre più scarso.