Vade retro, Halloween!
Ragazzi, ne ho combinata una grossa, una delle mie solite,ancora, la sera del 31 ottobre; insieme ad alcuni amici, tutti perversi e pervertiti agnostici, atei, satanisti satanici, ho osato ripetere i festeggiamenti di Halloween. Ho addirittura speso qualche cosuccia in gadgets e cotillons, adatti ed acconci alla festa in questione, e mi son pure fatto confezionare una torta demoniaca, a forma di zucca e cosparsa di streghette e fantasmini, scheletrini e teschi di cioccolato fondente. Miserere mei, Domine... Ho peccato, ho molto peccato, mea culpa, mea maxima culpa... Anche se poi il mio intento non era certo quello di obnubilare ed oscurare la festa cristiana di Ognissanti. Almeno per me, poi, Ognissanti mi pare un po' esagerato; togliamoci, ad es., quei pretini azzimati ed assettatuzzi, tipo Escrivà de Balaguer, per intenderci; gli preferisco San Francesco o Padre Maximilian Kolbe. Ho letto, con mia grande vergogna, le gote imporporate di un rosso rubizzo,
anche per il Gutturnio e la Bonarda che mi aveva portato l'amico piacentino, e che ho molto gradito, battendomi il petto alla Tafazzi, che a Parma, ma non solo , i veri cristiani, i fedeli pii e devoti, fervidi e ferventi, hanno organizzato, nelle varie comunità dell'Urbe Ducale, capeggiati dai parroci, alcune feste anti-Halloween. Fortunatamente, non erano ancora presenti, per il momento, spettacoli per l'inclito pubblico a base di torture sulla ruota o sul cavalletto e auto-da-fè, rivolti a punire i pervertiti filo-diabolici, come me ed i miei quattro amici, non al bar, ma intorno al tavolo di casa mia. In molte parrocchie, la festa, giustamente e logicamente, essendo di carattere ultralaico, è stata semplicemente ignorata; ma in altre sono stati messi in guardia i genitori, contro i malefici nascosti, subdolamente, per gli innocenti pargoli, dietro zucche, maschere, dolcetti\scherzetti e simili malignità infernali, e si sono organizzate contro-feste, a base di dolcetti ispirati ad Ognissanti. In prima fila, tra gli Inquisitori, sulla scia delle condanne pronunciate lo scorso anno da Bagnasco e Bertone, il tollerantissimo ed illuminato card. Caffarra, ça va sans dire, che ha tuonato, dalla sua Archidiocesi di Bologna; e poi, da Torino, l'arcivescovo Nosiglia, che bolla Halloween come rito satanico volto a oscurare la commemorazione dei defunti, non solo la festa di Ognissanti. Ma perché non arrivare, addirittura, fino al Natale e alla Pasqua? Come se fossero poi di origine cristiana ricorrenze e figure simboliche, come il Carnevale, l’albero di Natale, il Ferragosto, quello sciocco pagliaccio, tra l’elfo ed il goblin, di Babbo Natale, sponsor della Coca-Cola. Ma non solo i chierici, bensì anche un sindaco,quello di Modugno, di nome, naturalmente, Domenico, ed oltretutto del PD, ha proibito mascheramenti e festeggiamenti, per la sera del 31 ottobre. Pare che questa festa sia sentita come risalente a riti pagani demoniaci e appartenente e pertinente a sette sataniche, che in questa occasione si scatenano, dagli abissi ardenti degli Inferi, e ne combinano di ogni,tra messe nere, ingestione di ostie sconsacrate, esumazioni di cadaveri, sacrifici umani, stragi di gatti neri. In tutta l'Emilia-Romagna, infatti, si sono sguinzagliate ronde di antisatanisti, a salvaguardia dei piccoli felini neri, che hanno pattugliato soprattutto i cimiteri e le zone in cui fossero state segnalate colonie feline. Io, lo assicuro, non ho macellato gatti, i miei due di casa sono ancora qui, a ronfare e fare le fusa, come motori diesel; ho mangiato ben altro. Anzi, posso anche accennare al menu, dove figuravano gnocchi gialli alla zucca in crema di taleggio, tortelli di zucca, ossi dei morti di pasta frolla, ricoperti di glassa e cioccolata. E' però pur vero, ora che ci ripenso, che, durante la notte, che sia poi stato il sugo al taleggio, o la panna di cui era stracarica la torta o che altro, come la giaculatoria di qualche talebano cattolico anti- Halloween, ho sofferto di alcuni reflussi gastrici acidissimi; non erano ancora liquido emetico verdastro, alla “Esorcista”, ma erano già sulla buona strada.
Franco Bifani
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