sabato 26 novembre 2011

TERRA MIA FERITA


Terra mia ferita, grondi sangue,
 si mescola il fango dei monti tuoi dilaniati,
 i calanchi rimbombano dei lamenti delle tue genti
che i fiumi impietosi travolsero
le rovine non ancora sanate dei secoli passati.

Terra mia ferita, colpita una volta,
ancora si ripete nel colpire
quello che resta dai Savoia dimenticato
nel latrocinio abbandonato ,
perchè inutile per quel nord avaroso,
briciole di un pane tosto
che non trovò posto nell’ampia bisaccia
Del Vittorio Emanuele disceso dall’Alpi.

Terra mia ferita, ancora una volta,
disseminata di rovine celesti
e di umane ingiustizie,
ti guardi nel grembo e non più ascolti
 i gemiti dei figli tuoi che stentano a nascere.

Terra mia ferita, ti imploro,
dove hai nascosto i  Crocco,
i Ninco nanco, i Serravalle,
coloro che di Tommaso Aniello
emularono le gesta per sfamare
i figli tuoi che soffrivano fame?

Terra mia, ogni ferita rimargina,
 le spalle dei tuoi figli del Sud
segnate dai colpi di sferza
più dolore non sentono,
essi son pronti per ridarti gli allori,
e dal riscatto tuo Sud si farà
grande l’Italia.

Tonino Ditaranto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella,veramente bella. Ti riempie il cuore di emozioni e ti gela il sangue nelle vene.
Degna dei grandi poeti del nostro bel mezzogiorno.

Nicola Summa

FB ha detto...

Tonino,io invece mi auguro che mai più in Lucania debbano rtornare i briganti,per avere finalmente giustizia,libertà, democrazia ed il minimo necessario per vivere dignitosamente sulla terra natìa, senza dover emigrare e senza dover vedere fluire le proprie ricchezze verso altre direzioni.Sarebbero sufficienti un manipolo di amministratori serii, onesti, lavoratori, slegati dal carro di padroni criminali, di lobbies partitiche, bancarie e finanzarie forestiere o locali.